…prendendo stimolo dal thread dove se ne parla, ne apro uno assai interessante (almeno per me) , quello del vino presunto "naturale" , "Bio" , Biodinamico, "bioqualcosa" per discutere dello stato dell'arte , con nomi e cognomi , tipologie e tecniche enologiche annesse. Chi sa ,parli, ma anche come luogo di discussione. Non necessariamente per lodare o sputtanare, un contenitore legato a questo argomento.
Partiamo da un presupposto condiviso: l'agricoltura sostenibile deve essere un obiettivo comune, perché non si può trascurare l'aspetto non solo di salute, quanto di impatto ambientale . Premetto che io sono non solo un fan ma un vero sostenitore di ciò che è l'attenzione alla natura e , come obbligo, di combattere per un mondo più pulito con riduzione dei fattori di rischio chimico - ambientale - alimentare . Un dovere più che un diritto.
Poi c'è l'aspetto tecnicistico, quello legato ad una truffa latente e una comunicazione capziosa, il più delle volte legata a promozione e aspetti economici legati alla psicosi collettiva salutista o presunta tale . Tanta ideologia infarcita da preconcetto , ignoranza e , purtroppo , malafede camuffata da crociata .
Da professionista del settore metto solo in guardia , scusate del pistolotto:
- Che il "vero" biologico esiste solo sulla carta oppure in un sistema allargato di regole condivise e fortemente controllate, altrimenti è fuffa. La natura non è un sistema chiuso , l'acqua con la quale si irriga non è bio, il vento non è certificato bio e gli insetti non si dividono in bio oppure non bio , la pioggia non è bio e un piccolo appezzamento presunto bio in un ambiente convenzionale, qualsiasi protocollo si persegua è solo un principio di intenti e non un risultato dimostrabile .
- L'agricoltura non è una missione ma un mestiere , antichissimo e nobile, ma il raccolto va salvaguardato (come consentito legalmente) in condizioni estreme meteorologiche , dall'attacco parassitario , dai cicli imprevisti naturali . La cultura , in questo campo, è scarsa, così come il supporto agronomico .
- In grandi sistemi (esempio la Borgogna) , dove tutti convergono in un unico obiettivo , fare qualità è possibile anche in regime fondamentalista . In Italia , oggi è difficilissimo per un particolarismo becero e una fregola diffusa nel non rispettare le regole e di incapacità tecnica .
- Adoro i biodinamici, ma non in quanto tali come persone che perseguono un concetto semifavolistico, quanto nel loro anelito al tenere il mondo più pulito possibile quindi, indipendentemente dal risultato , il mio occhio personale sarà benevolo , però non giustificherà il mio giudizio critico su cosa troverò nel bicchiere.
PS: scusate , ma è un sassolone che ho nelle scarpe da decenni , ora parliamo pure di elenchi di vini, bravi produttori o produttori (ma , soprattutto, prodotti) non all'altezza.. .