Messaggioda gbaenergiaeco10 » 11 nov 2020 14:33
la canaglia 2018 pecorino, Fontefico
I fratelli Altieri sui bianchi giocano durissimo. Questo pecorino loireggia anzichenò! Profondamente erbaceo e agrumato, fiori e cera calda..inganna con un ingresso in punta di piedi, ma subito corregge il tiro portando il peso a centro bocca e mostrandosi di una densità importante, quasi oleosa..l'acidità raccoglie il testimone per lo sprint finale.. Persistenza da grande bianco... Oi, alla cieca questo di bevitori improvvisati ne sistema un bel po..ocio all'Abruzzo....
Barolo 16 Principiano
non mi sono segnato nulla, spettacoloso ovviamente.
La varenne de chanze 2018 Pierre Menard ANJOU, CHENIN BLANC
segnato nulla nemmeno qui, ma mi ha impressionato per lo spettro olfattivo agrumato e di incenso
Sang de gaillardon 2015 alexandra mossu
Trousseau al 50% e un intruglio alchemico di n varietali sul resto.. Arancia, rosa, melograno, lampone.. sorso agile e succoso, quasi asprigno, dissetante, schietto, bilanciato..il Jurassico inizia a intrigarmi un bel po'....
domaine des ardosieres argile blanc 2019
Una bella scoperta..frutti esotici, mela annurca, un deciso tratto di pompelmo che viene fuori a specchio anche in fase gustativa..All'assaggio rimane secco e fresco, di buona persistenza..della Savoia si parla troppo poco ragassuoli..
benoit lahaye champagne rosé macerato
Quante volte abbiamo sentito snobbare gli champagne rosé? Questo di LaHaye è la risposta..la breve macerazione aggiunge un carattere da peso massimo.. Naso di spessore che richiama frutta surmatura, arancia candita e fichi.. La bocca è cremosa, ma mantiene una durezza di fondo, complici la grande acidità a la totale assenza di dolcezza..perlage fine, definito, di una persistenza affatto comune..bono assai
Labet, poulsard en billat 2018
La 2018 é l'annata dei rossi nello Jura. E c'è più di un francese disposto a giurare che questo signore sia il miglior rossista della denominazione.
Poulsard en billat, 100%poulsard, vigne vecchie per davvero, alcune risalenti addirittura all'898, pas de sulfites ajoutés e 12,5 volumi alcolici.
Naso di piccoli frutti rossi, lampone, fragola, ribes, subito si avverte al naso una sapidità importante, cangiante e di grande progressione.. Passa dal frutto, al cuoio, al floreale, con una traccia minerale sempre netta a fare da guida. Il sorso é quello dei vini importanti, ampio, ancora fuori equilibrio soprattutto sulla parte alcolica, questo vino urla di essere lasciato in pace.. Me lo dico da solo: é troppo presto.. Ma come si resiste al poulsard? Come si resiste a questo trionfo di agrumi e sale?
Fausto andi, la poderosa barbera 100%
Rosmarino pestato, sottobosco, moncheri, caramella balsamica..al palato é un braccio di ferro senza vincitori né vinti, tra la morbidezza alcolica e la durezza acidula barberesca. Equilibrato dunque, ma il palcoscenico va a questa sapidità estrema di cui si ha un assaggio già in fase olfattiva.. richiama a gran voce le grigliate estive e le castagnate autunnali..talmente conviviale, da tenerselo per sé e versare agli altri il vino che ha portato l'amico del cugino che ne sa.... senza dubbio uno tra i vini più strani e divertenti che abbia mai bevuto..
Per questa sua marcata impronta sapida è perfetto con la tendenza dolce degli amidi..vino da pasteggio dunque? Si, anche.
Morei 2019, 100% Teroldego. Foradori
8 mesi di macerazione in anfore di terracotta, realizzate a mano da un artigiano spagnolo.
Fragola matura, susina e muschio.. Con l'ossigenazione il frutto diventa più scuro e profondo, il profilo si arricchisce di una Spezia fine, femminile, appena accennata.. In bocca è vivace, definito, rotondo e compatto si lascia andare in un finale più vinoso e ruspante..vorrei dire minerale..ma perchè banalizzare? Chiude largo, con una percezione sapida e affilata.. L'allungo rimanda al naso i primari, quella fragola non si é mossa di in un millimetro.
Fuoripista 2019, pinot grigio Foradori
Mi hanno spiegato che Elisabetta non era poi così tanto convinta di vinificare il pinot grigio..un varietale troppo bistrattato da quelle parti, storicamente troppo mercificato..È stato il figlio, Emilio, a battersi per quest'idea, con la convinzione e l'incoscienza che soltanto i giovani talenti riescono a esprimere..ed eccoci qua, con questa meraviglia macerata per 8 mesi in anfora, colorata di un arancione scarico che sembra virare timidamente su riflessi rosa chiaro. I profumi sono un centrifugato di rose, fiori bianchi, agrumi e intensità..il sorso è una bilancia di sensazioni e stimoli.. Adesso la sparo: per attitudine mi ricorda un rosato francese... Quello di pycm. Siete ancora sulla sedia?
Manzoni bianco 2018 foradori
tappato cazzo
Lorenzo