de magistris ha scritto:vittoxx ha scritto:Palma ha scritto:meursault ha scritto:Non dico di questa 2010 che non ho ancora bevuto, ma non è così infrequente trovare il Pergole Torte, a pochi mesi dall'uscita, in splendida fase di equlibrio ed espressività tanto che a me è venuto in mente alcune volte di accostarlo ad un Pinot Nero di borgogna, di quelli buoni.
Questo successe per il 2006 e 2007 sicuramente, ed anche il 2008 all'uscita era veramente splendido, anche se giocato su un altro piano, quello dell'agrume e del perfetto asse acido/sapido.....
E chiudo dicendo che il tannino da uva anche in gioventù a me non dà fastidio........quando non è scomposto e ben estratto ne sopporto e forse anche apprezzo la presenza copiosa.
Poi ognuno ha la sua visione basata per carità sui suoi assaggi e mi sta benissimo; ma per me, oltre al fatto che a mio avviso di Sangiovese meglio di quello di Martino ce ne sono pochi in Italia, se buttiamo a mare a Pergole rimane ben poco da salvare nel nostroa amato stivale......

.....poi fate vobis.
Hai perfettamente ragione, io sarei anche un tantino meno diplomatico

Io lo sono meno diplomatico e mi pare che ragionare da tifosi, o esagerare un po' troppo, da entrambi i lati porti a perdere di vista la collocazione qualitativa del pergole, che non è affatto una ciofeca e non è nemmeno un top wine. Visto che tutti riportano la loro opinione, puntualizzando che di questa si tratta, ribadisco che il pergole (tranne forse qualche eccezione ante 2000) è un buon vino ad un buon prezzo che s'imbarazza al confronto coi grandi. Questa la mia esperienza ogni volta, tutte le volte, che l'ho bevuto assieme a grandi vini. Poi se volete dire che gioca la champions coi grandi, ditelo pure: si dice a minor ragione di tanti altri che uno più uno meno...

io non sono tifoso di nulla e mi piace ragionare bottiglia per bottiglia, annata per annata, anche perché 50 euro non lo considero un prezzo di accesso ad un'esperienza "quotidiana". Non credo che tutti i Pergole siano grandissimi (per esempio abbiamo spesso discusso sul 2006, che altri considerano grande in prospettiva e del quale io non sono mai stato convinto, così come sono tiepido su alcune uscite degli anni '90 dopo 2-3 apposite verticali), ma gli riconosco sempre e comunque "un'anima", una fedeltà alla geografia, all'andamento vendemmiale e allo stile maison che non si incontrano facilmente in Italia. Tutti aspetti che magari non entrano in gioco nelle "royal rumble" dei grandi vini assoluti tutti contro tutti (che mi sembra il modo più limitativo in assoluto per ragionare di vino e pure per confrontarli), ma che per me oggi contano molto più dei singoli punteggi.
No, no il 2006 è una signora versione, di questo son sicuro, già godibilissimo ora e con ottima prospettiva davanti.
Intendiamoci non è esente neppure lui da annate deboli o bottiglie storte, ma non conosco molti vini che lo siano.
Ciò detto, 10 costantemente meglio in Italia non si trovano neanche a piangere in Aramaico

ed a prescindere dal prezzo.