pippo65 ha scritto:gp ha scritto:Eccellenti non saprei, deve piacere lo stile un po' greve. Quelli che ho assaggiato qualche anno fa erano piuttosto rustici, tra il corpulento e il corposo, decisamente alcolici, con il tipico "effetto slivovits" (distillato di prugna) dato dall'innesto del soffio alcolico sugli aromi varietali. Al Lazzairasco avevo preferito il S. Caterina, che è un po' meno tutte queste cose. I prezzi effettivamente sono bassi, forse anche qualcosina di meno di 30 euro a scaffale.
se non assaggi da un po' di anni, lascia dire e valutare chi li assaggia sempre da almeno 7-8 anni...
Grevi proprio non direi, casomai tannini levigati e beva facile, soprattutto il Santa Caterina. da un paio d'anni anche un terzo cru e in arrivo le bottiglie provenienti dal mitico vigneto (ripiantato) di Tommaso Canale.
Guarda che "eccellenti" non è sinonimo di "a me piacciono molto, tenendo anche conto del prezzo", che mi sembra il tuo caso, a proposito di lasciar valutare... Mi risulta che nessun critico abbia mai qualificato i Barolo di Porro come "eccellenti", cioè appartenenti all'elite qualitativa della denominazione (senza assolutamente considerare il rapporto q/p, che va considerato a parte per non confondere i piani).
Quelli che ho bevuto io erano vini materici, di potenza piuttosto che di eleganza (per usare questa dicotomia ovviamente parziale ma che rende l'idea), senza una dinamica adeguata né un fondo minerale interessante -- d'altronde si tratta anche di cru minori. Non li ho seguiti negli anni proprio perché mi sono parsi privi d'interesse, al di là del rapporto q/p corretto. Comunque se riesco a rimediare una bottiglia li riprovo.
PS Sul valore del cru (Lazzarito, da cui provengono entrambi i Baroli citati) mi sono sbagliato, almeno storicamente, nel senso che fa parte dei 10 cru di 1a categoria individuati da Ratti nel 1980. E' compreso tra i 21 Cru di 1° livello proposti da Manganelli nel 2012 e tra i primi 20 della classificazione di Masnaghetti (con **** rispetto a un massimo di *****S).