Pierre Gerbais - Extra brut Grains de Celles 2019

vs
Scuropasso - Roccapietra Brut BdN sb. 10/2020 (base 2016)

-
Scuropasso, tra i migliori Oltrepo comprabili se non il migliore come gamma: bel nasino, buon grip salino, discreta lunghezza; temperatura di servizio un po' elevata lo ha fatto diventare precocemente largo, ma è grazioso. L'altro parte ridotto, metallico, poi iodato e floreale, ma è ficcante, diritto, nitido e ben calibrato. Vince Francia in scioltezza.
Rossignol Trapet - Gevrey Chambertin VV 2017

++ vs
Mazzolino - Noir 2019

+
Parte caffettoso, poi china, evolve rapido, naso intenso. Bocca leggera, lieve nota lattica, pulito, elegante, tannino fine. Fa il suo, non di più. L'italico odora di agrume e letame. E' largo, alcoolico, lieve china, allungo modestissimo. Secondo alcuni astanti, era difettato. In effetti, troppo brutto per essere vero, ma non credo che una boccia sana avrebbe combattuto ad armi pari. Vince Francia per abbandono, KOT, no contest, manifesta superiorità, ecc.
Soyard - Bourgogne Coteaux de Dijon Cras 2020

vs
Hofstatter - Barthenau S. Urbano 2001
Il primo FA CAGARE!!! Raccolto verde, è erbaceo come un concentrato di Cabernet Franc in annata fredda da produttore stitico. Uno schifo, e il mercato se lo contendeva come una vergine in tempo di guerre nell'antichità

Posso solo sperare che sia un topicco dovuto ad annata mal riuscita, ma non mi fa venire voglia di riprovarlo. Il santo locale, pur da bottiglia cotta, era migliore. Vince Italia.
Vignai da Duline - Pinot Nero Ronco Pitotti 2013

++ vs
Desaunay-Bissey - Grands-Echezeaux GC 2005
Data età e provenienza, gli si perdonano gli accenni brodosi; c'è del tamarindo, poi un po' di incongruo ma delizioso balsamico. Ha una freschezza liquiriziosa, resta un peso piuma dal fiato corto, ma è una piacevole scoperta e merita assaggi più recenti. Di là l'hors catégorie non spadroneggia, essendo altrettanto peso piuma, dall'incedere sulle punte, che balletto dopo balletto dispiega la sua corolla, dal caffé iniziale ai fruttini neri, all'agrume. Molto elegante, ma molto fine nel senso di esile. Vince Francia ma con onore allo sconfitto.
Podere Santa Felicita - Cuna 2016

vs
Dugay Py - Bourgogne Cuvée Halinard 2014
Cuna imbarazzante, sembrava un succo Zuegg alla pera, un filo di rifermentazione e volatile, largo, plasticoso.
DP parte sulla carne affumicata, è lineare, aguzzo, classico ed un po' incompiuto e immaturo. Vince senza convincere. Francia.
Marcel Zanolari - Pinot Nero 2016

- vs
Jérome Chézeaux - Vosne-Romanée 2019
Bottiglia non perfetta per il valtellinese, che ho portato io e che conosco bene, evoluto precocemente su note di macedonia, mou, volatile e però pot pourri, fragola, bel succo e tonicità brillante. Ha convinto molti, alcuni pronti all'acquisto. Borgognone dal fruttone sparato, ma vanigliato, vieppiù restando nel bicchiere, fino al fastidio e allo sverso. Vince Italia.
Girlan - A A Riserva Trattmann 2016

+ vs
Lorenzon - Mercurey Le Chapitre 2018

+
Naso mutarello, qualcosina in bocca dice, forse è perché parla tetesko ke non lo capiamo, ma ha il solito profilo muscolare, largo e mirtilloso degli altoatesini. Però è sufficiente per battere il franco, francamente patetico nella sua goffaggine boteriana, davvero pesante e caricaturale.
Vince Italia.
L'obiettivo della serata era verificare se i PN italiani potessero tenere il passo dei village/régional borgognoni, o fossero condannati all'infamia. Giudizio mixed, c'è qualche raggio di luce in un clima tempestoso. Mancavano all'appello altri nomi interessanti, ma d'altronde nemmeno tra i francesi c'erano fenomeni (GC fuori concorso).
Diciamo che un po' di opinione si è formata.