Messaggioda zampaflex » 14 gen 2022 10:15
La truffaldinità dei No Vax si arricchisce di sempre nuove iniziative
L’ultima trovata, da quando il molecolare non è più necessario per certificare prima la malattia e poi la fine dell’isolamento, è quella della tessera sanitaria. Truffa facile e immediata. C’è chi si presta solo per amicizia e chi invece è pronto a fare tamponi in serie fin quando la carica virale è alta e ha già aggiornato il listino dei prezzi per offrire ai No Vax l’agognato Super Green Pass. Serve un vero contagiato, una farmacia, un test antigenico e il gioco è fatto: si creano “falsi positivi”, si attendono dieci giorni ed ecco arrivare una certificazione verde valida a tutti gli effetti.
Ecco come funziona: una persona positiva al Covid si presenta in diverse farmacie e chiede di fare un tampone rapido. In ogni farmacia mostra una tessera sanitaria diversa, di persone sanissime che non hanno intenzione di vaccinarsi, ma che così
risulteranno positive. Nelle farmacie ormai da giorni prese d’assalto da centinaia di cittadini nessuno chiede il documento d’identità: basta la tessera sanitaria, unica accortezza che il presunto titolare che si presenta al tampone sia dello stesso
sesso e di un’età apparentemente compatibile con quella segnata sulla tessera. Quindici euro di tampone e il referto che certifica la positività è pronto per essere inviato alla Asl.
Dieci giorni dopo, basta presentarsi di nuovo in farmacia con la stessa tessera sanitaria e il tampone negativo certificherà la guarigione facendo scattare automaticamente il rilascio del Green Pass da guariti. Almeno per sei mesi il No Vax può tornare
a vivere. Qualcuno ci prova anche con le maniere forti o provando a corrompere i farmacisti in cambio di un referto di positività. Le prime denunce sono già arrivate. E gli investigatori sono già al lavoro per capire quanto questa nuova truffa può essersi già diffusa. Insomma, seppure certamente residuale, una piccola quota dei 194 milioni di Green Pass scaricati dal sito del governo è destinata a finire nelle mani di falsi positivi.
Chi non trova l’amico disponibile, può rivolgersi al “mercato” su Telegram dove il ventaglio delle offerte a chi è a caccia di un
Super Green Pass è sempre più ampio: da 250 a 500 euro, con sconti famiglia o di gruppo. Ovviamente a far lievitare il prezzo
è la tipologia del prodotto venduto: il Green Pass falso con tanto di Qr-code che dà la luce verde in tutta Europa è quello più caro ma anche il più rischioso: occorre fornire dati e documenti personali a gruppi sconosciuti su Telegram, pagare in anticipo
(preferibilmente in criptovaluta), sperare di non finire vittima della truffa nella truffa ma anche di non finire nella rete della polizia postale o della Guardia di finanza che di chat del genere ne hanno già individuato parecchie. I più arditi provano la strada delle finte iniezioni negli hub vaccinali, grazie a operatori sanitari infedeli come quelli recentemente incastrati a Palermo ed Ancona.
In tanti, si scopre dal web, sono disponibili a pagare per infettarsi veramente, convinti che tanto con la variante Omicron i rischi sarebbero meno gravi rispetto alla Delta. I Coronaparty nati in montagna si stanno ormai diffondendo ovunque, soprattutto tra i più giovani, ma c’è anche chi prova a sbrigarsela da solo bussando alla porta del vicino di casa positivo in isolamento, chi invece si affida ad annunci sul web. Sulla chat “Casual Coronavirus party”, Tiziano scrive: «Cerco positive a Verona». E Yoyo: «Cerco di positivizzarmi, disponibile a pagare e spostarmi ovunque. Vi prego aiutatemi ». Non sono appelli che rischiano di cadere nel vuoto. Ecco la pronta risposta dell’untore di turno. Dovrebbe essere in isolamento. Eppure risponde subito: «Io viaggio per lavoro, ottimo». Qualcun altro riceve a domicilio: « Sono positivo e vivo in Toscana. Contattatemi pure». Qualcuno ci prova persino con i test fai-da-te. Screenshot del blister con le due linee rosse evidenti che
segnalano la positività di qualcun altro e telefonata al medico di base, descrivendo la presenza di sintomi che rendono inopportuno andare in farmacia per un tampone di conferma e conseguente richiesta di un certificato che attesti il contagio. Se il medico accetta è fatta. C’è solo da aspettare di essere “guariti”.
Non progredi est regredi