Ziotibbia ha scritto:2- caso abn amro e fallimento bancario sistemico mentre il “nostro” è a capo del board per la stabilità finanziaria europea
La vicenda è riportata abbastanza in dettaglio in questo articolo. Link:
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edi ... a/3965513/L’allora Governatore di Banca d’Italia e, al contempo, capo del suddetto board sovranazionale permise l’operazione di acquisto in cordata da parte delle banche Royal Bank of Scotland, Fortis e Santander. Risultato: falliscono Fortis e RBS, mentre Santander tiene gli asset migliori del suo pacchetto, riuscendo a rifilare il “pacco” Antonveneta - che era il cosiddetto “buco nero” acquisito da Abn Amro nel 2005 e che aveva sostanzialmente creato le condizioni perchè implodesse - dicevo rifilare il pacco bomba a Monte dei Paschi di Siena. Chi avallò l’acquisto (sovraprezzato: anche qui, niente due diligence) che portò al successivo fallimento e nazionalizzazione di MPS? Sempre lui, il quasi infallibile Santo Patrono dei competenti, allora Governatore di Banca d’Italia, appunto.
Guarda che il governatore di BdI quando partì il risiko era Fazio, e fu lui il grande sponsor di alcune operazioni folli; MPS-Antonveneta ne è conseguenza diretta.https://www.panorama.it/news/economia/mps-scandalo-storia-crisi-antonvenetahttps://www.corriere.it/economia/13_gennaio_26/misteri-antonveneta-story-bocconi_17b973ca-6782-11e2-8a76-cd5e3242e53f.shtmlZiotibbia ha scritto:3- Il caso Grecia strozzata dalla BCE
Stavolta era banchiere centrale, promosso dopo la brillante gestione del caso sopra, ipotizzo. Le politiche di austerity strozzano l’Europa meridionale (guardare rapporto deficit/pil e dato del debito pubblico nella transizione da Monti in poi) mentre il Quantitative Easing pompa denaro che finisce esclusivamente sui mercati finanziari, andando ad inflazionare i prezzi dei titoli ed arricchire il mondo della rendita finanziaria. Per verificare gli effetti pratici del bazooka di Draghi, unito alla docilità dei vari Mario Monti e tecnicanza internazionale, basta fare una breve ricerca sui valori storici degli indici di borsa in un grafico dal QE in poi (2012) e, in parallelo, una sugli indici di povertà assoluta e relativa in Italia, o in Grecia. Magari anche sulla forbice delle disuguaglianze tra centili più ricchi e più poveri.
La Grecia si vede chiudere i rubinetti della liquidità dalla BCe in attesa di riforme sociali sempre più restrittive e volte al contenimento della spesa pubblica. Piccola parentesi, qui: io al primo anno di economia all’università (era proprio il 2012) studiai politica economica cioè la teoria dietro alla pratica di gestire un sistema economico tramite spesa pubblica e tassazione. Allora leggevo che la crescita si crea con la spesa pubblica e la detassazione Intanto, in televisione i vari Draghi, Monti e Trichet raccontavano l’esatto contrario, ossia che se non tagliamo le spese falliremo e saranno guai. Anni dopo sentii un economista di buon senso suggerire che “la spesa pubblica ha come contraltare il risparmio privato e che avremmo tutti il portafogli più pieno, in uno stato che spende”. La cosa è talmente banale che la potrebbe capire anche un neonato. Capii definitivamente di essere stato preso in giro sulla narrazione del debito assassino. Classico esempio è il Giappone: più alto debito pubblico al mondo, tassi di interesse sul debito bassissimi. La discriminante qui è una banca centrale che fa da prestatore di ultima istanza. Detenere i cordoni della borsa che avevamo fino al 1999 e che ora stanno a Bruxelles, per intenderci.
Ritorniamo alla storia della Grecia. Semplicemente, Mario non compra più titoli di stato questi rimangono sul mercato se non collocati ad interessi che pagheranno i greci de futuro e non c’è denaro. Le famose file ai bancomat per ritirare 40 euro. Intanto si vedono per la Grecia statistiche da terzo mondo: disoccupazione dilagante, contrazione salariale, suicidi economici, esplosione della tossicodipendenza, calo dell’aspettativa di vita e crescita della mortalità infantile.
Anche qui sbagli i tempi, l'austerity sui tassi, sulle masse monetarie era figlia del duo Trichet - Tietmeyer, Draghi invece accompagnò una discesa degli stessi. L'austerity di bilancio non è campo di azione della BCE, avrai studiato economia ma non diritto europeo si vede, perché su quel campo il mandato in UE è della Commissione (di cui Draghi non faceva assolutamente parte). E abbassare i tassi nonché aprire finestre di prestito a breve, medio e lungo è tutto quanto può fare una banca centrale per agevolare i sistemi economici in difficoltà (cosa fatta da Draghi nel pieno della crisi dei PIIGS).
L'economia europea era devastata dalle due crisi gemelle, prima i mutui poi i debiti nazionali, i greci erano stati colti con le mani nel vasetto della marmellata con lo scandalo dei bilanci pubblici FALSI (FALSI!!!! MA di che parliamo, colpe di questo o di quello? FALSI!!!). Parliamo di una nazione che ha due risorse principali, turismo e trasporto navale, e ha messo in costituzione l'esenzione fiscale per il secondo e presenta regimi ridotti per il primo!
https://en.wikipedia.org/wiki/Greek_government-debt_crisis
E il programma successivo, di riduzione della spesa pubblica, vendita di partecipazioni statali e consolidamento del debito, è stato deciso non dal Sig. Draghi (e che è, il padrone del mondo?) ma dalla operazione congiunta Commissione - FMI - BCE (banca nel suo complesso, le sue strutture tecniche, perché la raccolta del debito sul mercato e il collocamento dei nuovi titoli dovevano passare da un coordinatore).Ziotibbia ha scritto:Allora leggevo che la crescita si crea con la spesa pubblica e la detassazione Intanto, in televisione i vari Draghi, Monti e Trichet raccontavano l’esatto contrario, ossia che se non tagliamo le spese falliremo e saranno guai. Anni dopo sentii un economista di buon senso suggerire che “la spesa pubblica ha come contraltare il risparmio privato e che avremmo tutti il portafogli più pieno, in uno stato che spende”. La cosa è talmente banale che la potrebbe capire anche un neonato. Capii definitivamente di essere stato preso in giro sulla narrazione del debito assassino. Classico esempio è il Giappone: più alto debito pubblico al mondo, tassi di interesse sul debito bassissimi. La discriminante qui è una banca centrale che fa da prestatore di ultima istanza. Detenere i cordoni della borsa che avevamo fino al 1999 e che ora stanno a Bruxelles, per intenderci.
Qui siamo alla follia. In una buona università ti straccerebbero il libretto.
La spesa pubblica ha innanzitutto un moltiplicatore del reddito prodotto inferiore agli investimenti privati (c'è ampia letteratura disponibile). Poi, identifichiamo "spesa pubblica". In deficit o no? Corrente o per investimenti? Per servizi che sono svolti meglio senza ricerca del profitto, come istruzione e sanità, oppure producendo merendine e autovetture? Come si fa a pronunciare una frase così generica?
Il metodo. Gli USA scelgono da decenni, da Reagan, la strada della detassazione.
L'Europa sceglie da sempre la strada della spesa (UK a parte, e stati fiscalmente canaglia come Olanda, Lussemburgo pure).
Sono sufficienti questi due metodi per garantire la crescita della produttività e dell'economia?
No! Senza un sistema economico flessibile ed innovativo, questo non succederà. Se gli investimenti non generano un aumento della produttività, se il ritorno sugli investimenti è inferiore al costo degli stessi, la spirale del debito si innesca e si aggrava sempre più.
L'econometria. Il deficit pubblico deve essere finanziato da un eccesso di risparmio privato, drenato dall'emissione di titoli di debito. Ok. Ma questa semplice equazione vale per un sistema chiuso. Nella realtà, il risparmio può essere estero. Cosa succede perciò in questo caso? Che la crescita economica attuale, finanziata dalla spesa pubblica, viene generata da prestiti che ci fanno i cittadini esteri. Che quando si preoccupano di non rivedere più i soldi perché il deficit prosegue ininterrottamente e l'economia non cresce abbastanza da aumentare il denominatore in Debito / Pil, cominciano a chiedere indietro i propri prestiti. Esattamente ciò che è successo nel 2011/12. Vai a guardare la nostra NFP dell'epoca e confrontala con quella odierna.
Ma anche ammettendo che il risparmio privato interno sia in grado di finanziare completamente il deficit pubblico, siamo sicuri che ne valga la pena? Come per ogni investimento privato, un soldo preso a debito deve generare un ritorno, un utile, superiore al suo costo. Altrimenti è una distruzione di risorse.
Gli esempi. Il Giappone. Mamma mia, quanta disinformazione...Il Giappone è in grado di mantenere deficit alti (incidentalmente, senza creare inflazione) perché ha la propria BC che compra quasi tutto il debito in emissione. Il primo oggetto ad esserne investito normalmente è il cambio estero della valuta, lo yen. La teoria ci insegna che dovrebbe svalutarsi rispetto alle altre monete...allora perché non succede? Anzi, perché lo yen
guadagna contro il dollaro?
Ma perché succede questo:
https://medium.com/@JapanDetail/explain-with-charts-why-japans-huge-national-debt-is-not-a-problem-at-all-5b1994293915Il Giappone ha una bilancia delle partite correnti che presenta attivi costanti, grazie ai ricavi dati dagli investimenti all'estero e agli incassi dai diritti di brevetto e proprietà intellettuale. Infatti, ha la NFP più alta del mondo. Una cassaforte. Lo stato del Giappone nel suo complesso è un creditore del resto del pianeta. Come può pertanto essere debole una moneta che rappresenta questo stato? Infatti, non può.
E allora, se non scende il valore esterno della moneta, dovrebbe scendere quello interno per via dell'inflazione generata dalla enorme massa monetaria creata dalla JCB. Ma non succede. L'inflazione è stata per anni inchiodata a zero e solo adesso sta timidamente aumentando (3,3 l'ultima lettura). Perché non aumenta? Perché il loro sistema economico, di fronte a una decisione conscia (no immigrazione) ed una inconscia (riduzione della natalità con conseguente invecchiamento della popolazione) ha de decenni preso la strada del costante aumento della produttività. Se aumenta la produttività, come ben saprai, scende il costo degli output. E quindi, inflazione morta.
E' replicabile altrove questo modello? No.
Guarda la strada che stanno prendendo gli Stati Uniti (o meglio, il loro debito) *
https://www.mauldineconomics.com/frontlinethoughts/a-trillion-here-a-trillion-thereGuarda che fine ha fatto l'Argentina (due terzi della propria storia moderna in default, viva l'indipendenza della BC).
Guarda che fine stava facendo l'Italia della lira, dopo uno sciagurato decennio di spesa pubblica rovente ad opera del CAF (e se qualche ignorante si azzarda a citare ad minchiam il PD a proposito del deficit gli faccio imparare a memoria i deficit pubblici dal 1970 ad oggi a suon di bacchettate sulle dita).
https://www.ilsole24ore.com/art/debito-pubblico-come-quando-e-perche-e-esploso-italia-AEMRbSRGVorresti più spesa pubblica europea?
Intanto, la spesa è opera della UE e non della BCE. E poi, mi pare che ultimamente si siano fatti passi molto lunghi in questo senso, no? Next Generation EU è un programma di spesa pubblica ampio e strutturato.
Basterà per aumentare la produttività del continente, e quindi il benessere dei suoi cittadini? Si, se le spese saranno giuste (non come in Italia dove i ministeri hanno infilato dentro progetti indegni o dove si insiste a costruire il ponte sullo stretto).
* se le proiezioni sul debito USA un po' ti preoccupano, e dovrebbero, vai a cercare quello che alcuni economisti e commentatori definiscono come evento probabile in un non troppo lontano futuro, il Great Reset.