Gambero Rosso Forum

Patàta ha scritto:

gianni femminella ha scritto:Sigh. Ero un bambino.
Da Modena, dove allora abitavo, stavo andando a fare una stravagante gita in Svizzera con i miei genitori. La radio annunciò la morte di Renzo e Jarno. Sembrava impossibile, come potevano morire in due nello stesso incidente?

Eh già, le notizie si ascoltavano alla radio da "Tutto il calcio minuto per minuto", ed era tutto un lavoro di immaginazione.
Poi alla sera si poteva forse vedere qualche immagine negli ultimi cinque minuti de "La domenica sportiva", immagini fugaci che servivano per alimentare le fantasie delle gare successive.

bambino anche io
lessi della morte di questi due motociclisti che non conoscevo (non ho mai seguito il motociclismo, conoscevo solo Giacomo Agostini)

quel giorno ero andato allo stadio per la prima volta nella vita: Roma-Juventus 1-2 e scudetto

molti spettatori si portavano dietro la radiolina
"Tutto il calcio minuto per minuto" copriva solo i secondi tempi e la trasmissione iniziava con i risultati dei primi tempi
il boato di stupore di tutto lo stadio all'annuncio di Verona-Milan 3 a 1 me lo ricordo ancora
mi pare che finì 5 a 3
sorpasso all'ultima giornata

Antonio Manzini
"Vecchie conoscenze"

"Secondo giorno di neve. Fioccava e gonfiava d'ovatta soffice tetti, pali della luce e attutiva i rumori della città con quella capacità che ha la neve di silenziare il paesaggio. Le auto procedevano lente lasciando un binario grigio sull'asfalto bianco."

Manzini scrive come quelli che prendevano nove ai temi.

Manzini faceva lo sceneggiatore: le sue trame sono meccanismi che funzionano bene e i dialoghi si direbbero già pronti per l'adattamento televisivo.
E' bravo a caratterizzare i suoi personaggi a cominciare da Rocco Schiavone, il vicequestore protagonsta delle sue storie. Anche tutti i comprimari sono tratteggiati brillantemente.

Ma la forma ... la forma è sostanza in letteratura.

Lui racconta storie che mi fa piacere leggere, ma è intrattenimento. La letteratura è un'altra cosa.

Negli ultimi mesi ho letto molto (per i miei standard), anche un bel mattone di H. Murakami: 1Q84.
Sembra (sembra) partire bene (primo libro), poi si perde nel nulla e non riesce a risolvere nessuna delle enne situazioni aperte (secondo libro). Il terzo sembra scritto svogliatamente e appiccicato lì per fare cassa.
Per me è un po' come la corazzata Kotiomkin per Fantozzi.
Il fatto è che ti tiene lì (anche se al terzo libro in effetti si comincia a capire, e a stancarsi) e solo alla fine ti rendi conto di aver impiegato (male) trenta (o quaranta?) ore della tua vita.

Per tornare in topic: sto leggendo "La scopa del sistema" di D. F. Wallace.

Patàta ha scritto:Per tornare in topic: sto leggendo "La scopa del sistema" di D. F. Wallace.

Molto meglio

zampaflex ha scritto:

Patàta ha scritto:Per tornare in topic: sto leggendo "La scopa del sistema" di D. F. Wallace.

Molto meglio

Di DFW non avevo lette nulla fino a domenica, quando ho finito "Una cosa divertente che non farò mai più" e poi lunedì ho cominciato la scopa. Bello strano (mai quanto Pynchon); per ora mi sta piacendo.

Vorrei leggere "Infinite Jest", prima o poi.

Patàta ha scritto:Negli ultimi mesi ho letto molto (per i miei standard), anche un bel mattone di H. Murakami: 1Q84.
Sembra (sembra) partire bene (primo libro), poi si perde nel nulla e non riesce a risolvere nessuna delle enne situazioni aperte (secondo libro). Il terzo sembra scritto svogliatamente e appiccicato lì per fare cassa.
Per me è un po' come la corazzata Kotiomkin per Fantozzi.
Il fatto è che ti tiene lì (anche se al terzo libro in effetti si comincia a capire, e a stancarsi) e solo alla fine ti rendi conto di aver impiegato (male) trenta (o quaranta?) ore della tua vita.

Ho letto buona parte dei libri di HM, quello che più mi è piaciuto è stato "l'uccello che girava le viti del mondo". Letto negli anni 90, lo ricordo intriso di una strana, attraente malinconia.
Tra l'altro ripensando ai sui libri mi sono avveduto di una mia svista. Ero convinto che fosse suo "l'alluce P", e invece lo ha scritto Rieko Matsuura. Se avete voglia di qualcosa di insolito ve lo consiglio.

Nel frattempo mi sono riletto con piacere diverse cose di Maurizio Maggiani, mentre, di Khaled Hosseini "mille splendidi soli", ambientato nell'Afghanistan dall'80 al 2000. Suo anche "il cacciatore di aquiloni", altro bel libro.

a proposito di Afghanistan, qualcuno ha letto "Il grande gioco"
io ce l'ho in libreria ma ancora non mi decido ad affrontarlo

tenente Drogo ha scritto:a proposito di Afghanistan, qualcuno ha letto "Il grande gioco"
io ce l'ho in libreria ma ancora non mi decido ad affrontarlo

Sarà una delle mie prossime letture, se non questo libro, di sicuro l'argomento.

Adesso sto leggendo "Gli uomini di Putin"

sull'Afghanistan mi hanno anche consigliato "Il ritorno di un re" di William Darlymple

La vita, istruzioni per l'uso. Georges Perec

balzac ha scritto:La vita, istruzioni per l'uso. Georges Perec

Gentile architetto, ci faccia sapere cosa ne pensa

gianni femminella ha scritto:

balzac ha scritto:La vita, istruzioni per l'uso. Georges Perec

Gentile architetto, ci faccia sapere cosa ne pensa

Non lo conoscevo, mi sono letto il bigino wikipedico, mi incuriosisce.

zampaflex ha scritto:

gianni femminella ha scritto:

balzac ha scritto:La vita, istruzioni per l'uso. Georges Perec

Gentile architetto, ci faccia sapere cosa ne pensa

Non lo conoscevo, mi sono letto il bigino wikipedico, mi incuriosisce.

L'ho in lista da mo', ma fa parte del gruppo dei libri (tra i quali anche quelli dei suo amico Queneau) che, non so perché, vengono continuamente sopravanzati e restano a languire (credo) immeritatamente e tristemente sul fondo (della lista).

gianni femminella ha scritto:

balzac ha scritto:La vita, istruzioni per l'uso. Georges Perec

Gentile architetto, ci faccia sapere cosa ne pensa

non mancherò anche se i tempi potrebbero non essere immediati, vista la mole poderosa.
intanto mi sento di sconsigliarlo a chi non regge le descrizioni... talmente dettagliate da far impallidire persino colui di cui porto qui il nome.
già il preambolo è tutto un programma: l'arte del puzzle...
ho la netta sensazione che il favoloso mondo di Amelie gli sia molto debitore.
un saluto a tutti.

Neve - Orhan Pamuk
Ambientato in una sperduta cittadina turca, durante una tormenta di neve. La città isolata è teatro di avvenimenti, tra i quali l'amore tra il protagonista e una vecchia amica, attentati, repressione e confronto politico-religioso. Opera di stampo teatrale, svela man mano i meccanismi della contrapposizione tra fondamentalisti e laici nella società turca moderna. Stile e tempi accurati richiedono lettori pazienti e scrupolosi.

La valle della luna - Jack London
All time Classic, me lo sto godendo dalla prima (mi trovo poco più avanti ) all'ultima riga (quando ci arriverò).

Croce del sud - Claudio Magris
La scrittura fitta e senza soluzione di continuità di Magris è un monumento alla cultura.

gianni femminella ha scritto:Neve - Orhan Pamuk
Ambientato in una sperduta cittadina turca, durante una tormenta di neve. La città isolata è teatro di avvenimenti, tra i quali l'amore tra il protagonista e una vecchia amica, attentati, repressione e confronto politico-religioso. Opera di stampo teatrale, svela man mano i meccanismi della contrapposizione tra fondamentalisti e laici nella società turca moderna. Stile e tempi accurati richiedono lettori pazienti e scrupolosi.

Letto parecchio tempo fa. Me lo ricordo quasi straniante, protagonisti sospesi nel nulla, propri destini compresi...scrittura molto lieve.

Ho finito da poco La sorella di Freud di Goce Smilevski. Brutto e noioso. Evitate se vi capitasse.

zampaflex ha scritto:Adesso sto leggendo "Gli uomini di Putin"

Mi quoto per dire che si tratta di un libro di monumentale documentazione, il lavoro di anni di ricerche ed interviste. Il quadro che ne esce è impressionante, sia per la ricostruzione della dissoluzione dell'Unione Sovietica, che del lavoro sotterraneo del KGB specie di San Pietroburgo per il mantenimento in vita delle delegazioni (spionistiche) e degli obiettivi (di disturbo) in occidente, che della graduale occupazione del potere da parte della cricca che ha prima portato Putin al potere pensando di manipolarlo per poi esserne travolta e inglobata. Alleanze con i gruppi mafiosi a scopo di riciclaggio e invio di fondi neri all'estero, costante azione di infiltraggio di personalità sensibili (vedi le società che Trump ha costituito con alcuni "investitori" russi di Brooklyn (cough cough...mafiosi...ehmmm...cough), finanziamenti a movimenti "utili idioti" come Cinque Stelle e Lega...mai il potere in Russia è stato così assoluto come oggi. L'economia è infiltrata, la magistratura asservita, gli oppositori uccisi o zittiti.

Patàta ha scritto:

bpdino ha scritto:La vita agra - Bianciardi

E' una vita (agra! ) che vorrei leggerlo. Vidi il film nel giurassico e mi piacque assai.

Alfine sono riuscito a leggerlo.
Notevole e attualissimo.
Mo' mi riguardo il film.

Patàta ha scritto:

Patàta ha scritto:

bpdino ha scritto:La vita agra - Bianciardi

E' una vita (agra! ) che vorrei leggerlo. Vidi il film nel giurassico e mi piacque assai.

Alfine sono riuscito a leggerlo.
Notevole e attualissimo.
Mo' mi riguardo il film.

Bello anche il film, c'è anche Jannacci (non lo ricordavo).

"L’Autunno a Pechino" di Boris Vian
All'iniziale surrealismo nonsense e dadaista tipico di Vian subentra, nella seconda parte, il pessimismo nichilista: nulla può opporsi alla stupidità umana e ogni sforzo diventa inutile.


"Novella degli scacchi" di Stefan Zweig.
Il tramonto di un'epoca (non senza difetti e colpe) e la nascita e il montare, con l'affermarsi del capitalismo, di un fenomeno, l'iperspecializzazione, che non accenna ancor oggi ad arrestarsi: conta sempre meno essere colti, bensì, anche idioti (o forse meglio), conta soprattutto saper fare, ma molto bene, una sola cosa.

Patàta ha scritto:

Patàta ha scritto:

bpdino ha scritto:La vita agra - Bianciardi

E' una vita (agra! ) che vorrei leggerlo. Vidi il film nel giurassico e mi piacque assai.

Alfine sono riuscito a leggerlo.
Notevole e attualissimo.
Mo' mi riguardo il film.

Bianciardi è da leggere, o rileggere.
Ribolla, ai cui minatori Luciano fu vicinissimo, si trova a un passo da casa mia.

Patàta ha scritto:"L’Autunno a Pechino" di Boris Vian
All'iniziale surrealismo nonsense e dadaista tipico di Vian subentra, nella seconda parte, il pessimismo nichilista: nulla può opporsi alla stupidità umana e ogni sforzo diventa inutile.


"Novella degli scacchi" di Stefan Zweig.
Il tramonto di un'epoca (non senza difetti e colpe) e la nascita e il montare, con l'affermarsi del capitalismo, di un fenomeno, l'iperspecializzazione, che non accenna ancor oggi ad arrestarsi: conta sempre meno essere colti, bensì, anche idioti (o forse meglio), conta soprattutto saper fare, ma molto bene, una sola cosa.

Interessanti grazie.


Annotazione personale.
Il secondo libro mi trova del tutto sbilanciato dalla parte dei "generici", quelli che ne capiscono un po' di tante cose e niente in modo veramente approfondito.
Infatti storicamente sono sempre stato dalla parte sbagliata.

Carlos Ruiz Zafon "Il Gioco dell'Angelo"
Mi trovo a metà. Si è fatto ambizioso, ha perso mordente proprio quando la trama vorrebbe essere più intensa. Meglio la prima parte, ricca di fantasia e con alcune pagine davvero notevoli. Lo sto leggendo volentieri, desideroso, in questo momento, più di libri in qualche modo avventurosi e onirici, piuttosto che di argomenti troppo seri.

"Dissipatio HG" di Guido Morselli
Visionario, pessimista... dicotomico.
Il povero Morselli da vivo non se lo filava nessuno, recentemente pure in America si sono accorti di lui.

"Annientare" di Houellebecq

più di 700 pagine che stentavano a decollare, ma poi decollano, ed è una mazzata che ti annienta

se avete letto il pamphlet di Walter Siti "Contro l'impegno", quest'opera è il perfetto esempio che farebbe lui di vera letteratura, che non è consolatoria o di evasione, ma spiazza, urta, fa male
non compiace il lettore, ma lo perturba

spero che Houellebecq finalmente vinca il Nobel
se lo merita secondo me