tenente Drogo ha scritto:"La propaganda antiamericana diffusa dal Pci ha plasmato atteggiamenti e visioni del mondo anti-occidentali e ha mantenuto una forte presa nella società italiana dopo il 1991, in particolare tra gli intellettuali."
https://www.linkiesta.it/2023/06/propag ... -liberale/
esprimo tutti i dubbi sulla fondazione, i corsi proposti e i relatori (mario mori fra i tanti...)
"il Pci è riuscito a diffondere la convinzione dell’imminente collasso del capitalismo e a collegare questa convinzione al mito dello Stato proletario sovietico facendo leva sui sentimenti anticapitalisti e antiamericani diffusi negli ambienti fascisti, cattolici, socialisti e comunisti italiani."
è vero, a partire dalle teorie di Marx
"Con il passare del tempo, l’idealizzazione dell’Unione Sovietica è diminuita e il Partito comunista italiano ha preso le distanze dal regime sovietico, ma la denigrazione degli Stati Uniti è rimasta una caratteristica importante del discorso politico e culturale del partito."
la denigrazione?
"Denigratorio: Diretto a danneggiare con critiche infondate e malevole."
Nulla di infondato nè malevolo... fatti!
" La propaganda antiamericana diffusa dal Pci ha plasmato atteggiamenti e visioni del mondo anti-occidentali e ha mantenuto una forte presa nella società italiana dopo il 1991"
A parte la "forte presa"... semplificando mi pare che il pci si dissolse e una parte riconobbe gli "errori" del comunismo, un'altra invece, minoritaria, sosteneva invece che gli ideali comunisti fossero stati applicati male e si potesse fare di meglio...
"Poi, «nei primi anni ’90 inizia a svilupparsi – in un primo momento nell’ambito dell’estrema destra italiana – il fenomeno del rossobrunismo, una sintesi ideologica di fascismo e social-comunismo, caratterizzata da estremo nazionalismo e “sovranismo”, lotta alla globalizzazione e al capitalismo, antiamericanismo, ostilità nei confronti dell’Unione europea, tradizionalismo e critica radicale alla “decadenza” delle società liberal-democratiche dell’Occidente»"
anche hitler e mussolini hanno fatto leva su ideali socialisti... a spese di chi si fanno queste politiche sociali?
non è nato 30 anni fa il rossobrunismo
"Frutto un po’ dello stesso contraccolpo della paura del jihadismo e della crisi economica mondiale – ma innescato su un tronco nazionale differente che è quello della tradizione diplomatica machiavellico-sabauda piuttosto che dell’antiamericanismo comunista e fascista – «allo stesso tempo, a partire dalla seconda metà degli anni Duemila si afferma in Italia un’altra scuola di pensiero filo-russo, più pragmatica e moderata: quella degli intellettuali e politici Russlandversteher. Le misure attive di Mosca in Italia nell’era Putin mirano a rafforzare sia il rossobrunismo sia la corrente Russlandversteher. Ma a differenza dei rossobruni, i Russlandversteher italiani non attaccano l’Occidente, la Nato e l’Ue, ma affermano che l’Italia, al fine di tutelare i propri interessi strategici (specie in campo economico ed energetico) deve, pur appartenendo all’Alleanza Atlantica, coltivare un rapporto speciale con la Russia e rafforzare la collaborazione con Mosca in tutti i campi. I Russlandversteher, come i rossobruni, ammirano Putin come leader politico e statista. Quando scoppia la crisi ucraina nel 2013-2014 l’orientamento Russlandversteher occupa già una posizione dominante nel mondo accademico e nella comunità di esperti di politica estera in Italia». Prima dell’attacco all’Ucraina del 2022 la posizione mainstream in Italia è piuttosto la loro, e tuttora questa tendenza ha un forte spazio nel dibattito"
ci sta... ovviamente l'articolo e il paper sono focalizzati sull'attivismo russo (ma siamo pur sempre il paese di Gladio)
"Una società distopica senza passato e senza futuro, senza fede e senza ideali, senza cultura e senza arte, senza padri e madri, senza famiglia e Stato, senza maestri e guide spirituali, senza rispetto per gli anziani e speranze per i nostri figli."
detta così... non credo abbia cannato di tanto in questo passaggio.
Questa area avvia una intensa collaborazione con intellettuali e politici ultranazionalisti russi, tra cui il filosofo e geopolitico neo-Eurasista Aleksandr Dugin, che dopo il collasso del sistema sovietico si reca con frequenza nel nostro Paese, diventando un punto di riferimento per la destra radicale e la nascente galassia rossobruna.
certo, è stato fatto tutto quanto alla luce del sole...
ciò che dice Viganò, a tratti assurdo e impensabile, a tratti e solo in alcuni punti invece pure condivisibile..