Diario economico

Dove discutere, confrontarsi o scherzare sempre in modo civile su argomenti attinenti al mondo del food&wine e non solo.

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gianni femminella
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Re: Diario economico

Messaggioda gianni femminella » 23 mag 2024 20:00

l'oste ha scritto:
Patàta ha scritto:
l'oste ha scritto:Redditometro si, redditometro no, l'Italia dei cachi.
Governo coeso si, governo coeso no.
Siamo in ottime mani.


Ho scritto la prima frase ieri su una chat tra amici su WA.
Accompagnata dalla foto degli Elii.

Mi spiace che la seconda frase sia fuori metrica.
D'altronde rispecchia un governo fuori sincrono rispetto alla realtà nonostante "detta Giorgia" vaneggi un'Italia che sta meglio di prima, ma è solo quella dei suoi Fratelli, che dopo anni di opposizione un po' negletta, sono diventati Parenti d'Italia, con ruoli retribuiti bene, Rai okkupata, favori alle categorie "serbatoio di voti", treni compiacenti, ministri indagati per truffa che non si dimettono, alleati indagati o che non concordano e fanno decreti ad cazzum e via così.
Gli va bene che a sinistra ci siano vecchi personaggi in bianco e nero come Landini, un PD che pensa solo a come far fuori la Schlein e i soliti noti opportunisti ondivaghi che spaziano dal centrosinistra alla destra secondo convenienza.
Blandiscono e allisciano il popolo solo quando servono i voti, ma non hanno fatto un solo intervento concreto a favore delle classi meno abbienti, le accise stanno ancora lì, gli extraprofitti bancari idem, i salari no comment, i contratti atipici sono sempre di più e sul lavoro si muore come e più di prima.
Si capisce bene che il progetto meloniano sia ben altro ovvero sfruttare il momento critico continentale per federarsi con le peggio destre d'Europa e vincere le elezioni.
Quando purtroppo avverrà, leggeremo nuovamente sul forum gli interventi dei destrosi, che come per una finale di coppa si pavoneggeranno perché "hanno vinto".
Intanto l'italietta perde.


Parole d'oro.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 24 mag 2024 09:21

gianni femminella ha scritto:
l'oste ha scritto:
Patàta ha scritto:
l'oste ha scritto:Redditometro si, redditometro no, l'Italia dei cachi.
Governo coeso si, governo coeso no.
Siamo in ottime mani.


Ho scritto la prima frase ieri su una chat tra amici su WA.
Accompagnata dalla foto degli Elii.

Mi spiace che la seconda frase sia fuori metrica.
D'altronde rispecchia un governo fuori sincrono rispetto alla realtà nonostante "detta Giorgia" vaneggi un'Italia che sta meglio di prima, ma è solo quella dei suoi Fratelli, che dopo anni di opposizione un po' negletta, sono diventati Parenti d'Italia, con ruoli retribuiti bene, Rai okkupata, favori alle categorie "serbatoio di voti", treni compiacenti, ministri indagati per truffa che non si dimettono, alleati indagati o che non concordano e fanno decreti ad cazzum e via così.
Gli va bene che a sinistra ci siano vecchi personaggi in bianco e nero come Landini, un PD che pensa solo a come far fuori la Schlein e i soliti noti opportunisti ondivaghi che spaziano dal centrosinistra alla destra secondo convenienza.
Blandiscono e allisciano il popolo solo quando servono i voti, ma non hanno fatto un solo intervento concreto a favore delle classi meno abbienti, le accise stanno ancora lì, gli extraprofitti bancari idem, i salari no comment, i contratti atipici sono sempre di più e sul lavoro si muore come e più di prima.
Si capisce bene che il progetto meloniano sia ben altro ovvero sfruttare il momento critico continentale per federarsi con le peggio destre d'Europa e vincere le elezioni.
Quando purtroppo avverrà, leggeremo nuovamente sul forum gli interventi dei destrosi, che come per una finale di coppa si pavoneggeranno perché "hanno vinto".
Intanto l'italietta perde.


Parole d'oro.


Voi sopravvalutate la pancia del paese.
Basta accedere alle espressioni via social, bar, crocchio o assemblea qualunque dell'uomo della strada, dell'italiano medio, per scendere in un abisso di luogocomunismo, ignoranza (siamo sotto alla media europea per lettura di quotidiani, titoli di studio, NEET, eccetera), disinteresse per la cosa pubblica, tutto mescolato in un turbinìo di mala gestio, sopraffazione, noncuranza e nostalgia negativa.
Questo Magnifico Governo Autarchico è la pura manifestazione di questo calderone ribollente di richieste e fanculismi. Non viene da Marte.
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Re: Diario economico

Messaggioda mennella » 24 mag 2024 10:28

zampaflex ha scritto:Voi sopravvalutate la pancia del paese.
Basta accedere alle espressioni via social, bar, crocchio o assemblea qualunque dell'uomo della strada, dell'italiano medio, per scendere in un abisso di luogocomunismo, ignoranza (siamo sotto alla media europea per lettura di quotidiani, titoli di studio, NEET, eccetera), disinteresse per la cosa pubblica, tutto mescolato in un turbinìo di mala gestio, sopraffazione, noncuranza e nostalgia negativa.


Ottimo intervento di Oste e Zampa.
Mi chiedo se siete anche voi pessimisti sul destino politico e sociale non solo dell'Italia ma di tantissimi paesi.

Questo Magnifico Governo Autarchico è la pura manifestazione di questo calderone ribollente di richieste e fanculismi. Non viene da Marte.

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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 24 mag 2024 10:56

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Re: Diario economico

Messaggioda mennella » 24 mag 2024 11:40

pronto moda ...
aggiungici l'inquinamento chimico
https://www.ilsole24ore.com/art/la-moda ... o-AFK8c0MD
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 31 mag 2024 18:42

Tutti i media in questi giorni parlano del tasso di disoccupazione ulteriormente sceso, che è cosa buona.
Più importante però è il tasso di occupazione, che è salito al 62,3%
La dinamica per classe di età, che Istat ama registrare, vede ovviamente crescere quelle elevate:
"In un anno si registrano mezzo milione di occupati in più: 516 mila. Di questi il 70% è over 50. Parliamo di 359 mila occupati aggiuntivi in una fascia d’età di solito sfavorita per le nuove assunzioni che invece sembrano trattenimenti o non espulsioni dal mercato del lavoro: non sono stipendi in più e il Pil non si gonfia. Di questi, 70 mila sono addirittura over 65. La stretta sui requisiti pensionistici impatta molto. Come pure la minore propensione delle imprese a liberarsi del personale maturo per la difficoltà a trovare rimpiazzi in tempo breve.
Poi c’è la questione demografica: sempre meno nati che rimpiccioliscono la forza lavoro e alzano le percentuali. In dieci anni, ad esempio, la forza lavoro sotto i 50 anni è letteralmente crollata di 3,5 milioni di unità. Mentre quella tra 50 e 64 anni lievitava di 1,8 milioni."
Però, però:
"Dice l’Inapp, l’Istituto per l’analisi delle politiche pubbliche ora guidato da Natale Forlani, che nel 2022 il 43% dei nuovi ingressi al lavoro si concretizza in accordi informali, lavoro intermittente o nella non conoscenza del contratto applicato. Nel
2011 eravamo al 19%. Se poi aggiungiamo il 22,3% di contratti a tempo, si vede che l’area del lavoro povero e precario non si è asciugata. Anzi. Si è allargata anche alle forme di lavoro stabili, pagate poco – «l’Italia è al penultimo posto tra i Paesi Ocse per ripresa dei salari reali», osserva Garnero – e spesso per poche ore. Anche questo spiega la timidezza del Pil. Salari bassi non fanno crescere i consumi. E di certo non aiutano la natalità."
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 02 giu 2024 00:03

"Sulle pensioni attuali sono già stati fatti molti interventi, tanto è vero che con il taglio dell’indicizzazione gli assegni superiori a cinque volte il minimo hanno lasciato sul campo circa il 10% del loro valore reale in tre anni, con una stima di risparmio da circa 10 miliardi su 5 milioni di pensionati. Il problema è che quei soldi vengono girati a persone in situazioni che in altri Paesi come Svizzera o Germania non potrebbero esistere: perché lì, se arrivi a 33-35 anni senza mai aver fatto una dichiarazione dei redditi, lo Stato ti chiama e possono essere dolori».
Consigliere di amministrazione dell’Inps dal 1995 al 2001, poi sottosegretario per cinque anni al Welfare con delega alla
previdenza sociale e dal 2009 presidente di «Itinerari previdenziali», Alberto Brambilla ha il pregio della chiarezza nell’illustrare la sostanza di problemi complessi che conosce a menadito. «Non possiamo più permetterci - sostiene - di avere
ogni anno decine di migliaia di persone che non conosciamo e chiedono la pensione sociale».
Da cosa nasce il fenomeno?
"Da evasione ed elusione fiscale e contributiva, che hanno permesso a un milione di persone di arrivare a 67 anni sconosciuti a
Fisco e Inps e ottenere la pensione. Di conseguenza, oggi il 47% dei 16,3 milioni di pensionati sono parzialmente o
totalmente assistiti."
La politica, però, discute spesso di come aumentare questi assegni sociali.
"Aumenti ci sono già stati, e c’è chi vuole portarli a 7-800 euro. Ma a questo punto perché mai molti artigiani o commercianti
dovrebbero versare i contributi per poi ottenere un trattamento quasi uguale a quello sociale? Tanto più quando la differenza è minimizzata da un’altra distorsione, perché le pensioni non sono esenti dal Fisco mentre l’assistenza lo è."
Il problema, quindi, non è di mera «separazione contabile» fra previdenza e assistenza.
"Attenzione, questo tema è centrale in termini di conoscenza, e di conseguente possibilità di azione. Nel 2005 ho scritto una
norma per creare la banca dati della previdenza e quella dell’assistenza. La prima è attiva ormai da molti anni, mentre sulla
seconda solo il Governo Draghi ha dato il via libera all’attuazione. Ora è urgente che la banca dati venga costruita, perché senza non sappiamo che cosa una persona riceve da Stato, enti territoriali, Asl e così via."
Queste politiche, però, hanno effetti strutturali sul medio termine. Ma quando l’esigenza è a breve?
"Sulle pensioni attuali non vedo margini, anche perché il sistema retributivo va via via scemando per ragioni ovvie. Piuttosto è il caso di fermare le decontribuzioni, che non hanno effetti reali sull’occupazione. In questo modo i risparmi sono
multimiliardari. E immediati. "
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 02 giu 2024 00:08

Il dibattito politico finora se n’è quasi disinteressato. Ma, volenti o nolenti, delle nuove regole fiscali Ue bisognerà cominciare a occuparsi molto presto. A partire da quando, pochi giorni dopo la chiusura delle urne dell’8 e 9 giugno, la Commissione europea invierà all’Italia e agli altri Paesi con debito sopra il 60% del Pil o deficit sopra il 3% la «traiettoria tecnica», cioè il livello di spesa primaria netta da non superare per riportare il debito sulla parabola chiesta dagli obiettivi Ue.
Perché i nuovi vincoli si fondano appunto su un limite alla spesa pubblica.
Ma la spesa italiana può diventare un problema, doppio: per il livello raggiunto e per la sua rigidità. E se una spesa è alta e rigida, modificarne la traiettoria in tempi brevi può non essere semplice, sia sul piano tecnico sia su quello politico. Lo spiegano con una certa efficacia i numeri contenuti nella memoria scritta pubblicata dalle commissioni Bilancio di Camera e Senato e depositata dalla Ragioneria dello Stato dopo l’audizione del Ragioniere generale Biagio Mazzotta nell’indagine conoscitiva sulla governance europea.
La spesa pubblica primaria è arrivata l’anno scorso a quota 1.072 miliardi di euro. Secondo: nelle bilancio dello Stato 2024-26 gli «oneri inderogabili » coprono l’81% del totale, e sono concentrati sulle uscite correnti dove oscillano (poco) fra l’89 e il 90% a seconda degli anni. «Credo sia arrivato il momento di cambiare approccio. Le nuove regole europee lo richiedono », chiosa Mazzotta.
Il motivo non è complesso da intuire. Perché se la spesa è quasi tutta rigida, diventa complicato piegarla alle esigenze di contenimento sollevate dai vincoli Ue, e dai mercati chiamati a rifinanziare costantemente e a costi accettabili il nostro debito pubblico.
Ma che cosa rende così poco malleabile la robusta colonna delle uscite nel bilancio della Pa? Anche su questo, i numeri della Ragioneria danno forma precisa al tema cruciale nella gestione della finanza pubblica nei prossimi anni. Il 43% della spesa,
cioè 461 miliardi, è erogata dagli enti previdenziali, mentre l’incidenza dello Stato si ferma al 29%, e scende al 23% se si tolgono dal conto i bonus edilizi. Se si cambia ottica, e dagli enti titolari si passa a guardare gli obiettivi di finanziamento, «il 42,3% della spesa primaria è assorbita dalla protezione sociale, il 13,7% dalla sanità e il 7,8% dall’istruzione. Le spese
per difesa rappresentano il 2,5%», e sono l’1,3% sul Pil; molto sotto il 2% degli obiettivi Nato, detto per inciso.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 02 giu 2024 17:19

italiani insoddisfatti?
A quanto pare, meno degli americani, che dal 2002 in poi sono in rotta.

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A fine 2001 la Cina è entrata nella WTO. Coincidenza? Causa?
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 04 giu 2024 19:08

Indagine Eurispes.
Per il 57,4%, quasi 3 su 10 rinunciano anche a cure mediche.
Alcuni indicatori della situazione economica delle famiglie italiane registrano un lieve miglioramento rispetto al 2023 ma, nonostante questo, oltre la metà della popolazione non riesce ad arrivare a fine mese senza grandi difficoltà (57,4%).
Inoltre, bollette (33,1%), affitto (45,5%) e rate del mutuo (32,1%) rappresentano un problema per molti nuclei. È quanto emerge dalle indagini campionarie del Rapporto Italia 2024 dell'Eurispes, presentato oggi. Per far quadrare i conti, gli italiani sono costretti a chiedere aiuto alla famiglia di origine (32,1%), oppure a ricorrere all'acquisto a rate (42,7%). Quasi tre italiani su 10 (il 28,3%) rinunciano anche a cure, interventi dentistici o controlli medici.
Il 40,9% dei cittadini afferma comunque che la situazione economica personale e familiare negli ultimi 12 mesi è rimasta stabile. Anche se con diversa intensità, complessivamente il 35,4% degli italiani denuncia invece un peggioramento della propria condizione economica, mentre solo il 14,2% parla di un miglioramento. Poco più di uno su quattro riesce a risparmiare (28,3%), mentre il 36,8% attinge ai risparmi per arrivare a fine mese. La maggior parte degli italiani (55,5%) ritiene che la situazione economica del Paese abbia subìto un peggioramento nel corso dell'ultimo anno, per il 18,6% la situazione è rimasta stabile, mentre solo un italiano su dieci (10%) ha indicato segnali di miglioramento. Guardando al futuro, i cittadini sono invece cauti: per il 33,2% la situazione economica italiana resterà stabile nei prossimi dodici mesi. I pessimisti, che attendono un peggioramento, sono il 31,6%, mentre il 10,8% prospetta un periodo di crescita economica.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 04 giu 2024 21:15

Per non aprire altro thread posto qui una analisi dell'operato dell'attuale governo nella gestione dell'immigrazione.

https://www.fanpage.it/politica/un-anno-dopo-il-naufragio-di-cutro-ecco-tutti-i-fallimenti-di-meloni-e-del-suo-decreto/

Un anno dopo il terribile naufragio di Cutro, tiriamo le somme sul decreto messo in campo dal governo Meloni: un provvedimento che aveva come obiettivo quello di governare i flussi migratori e che ha modificato la normativa dalla prima accoglienza ai centri per il rimpatrio, dalle procedure accelerate ai canali regolari, fino all’introduzione di un nuovo reato.
...
Il decreto Cutro doveva servire, tra le altre cose, a potenziare la rete dei Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr), portando il numero dai dieci attuali a venti, uno per regione. Il decreto definiva procedure straordinarie e accelerate per la costruzione dei nuovi Cpr. A oggi, tuttavia, non esiste ancora nemmeno una lista dei luoghi dove realizzare le nuove strutture, destinate agli stranieri da espellere dall'Italia.
A settembre 2023, il governo ha affidato al ministero della Difesa il compito di individuare i criteri e le aree, per far sorgere i centri. Subito però molte regioni – anche governate dal centrodestra – si sono opposte all'ipotesi di ospitare un Cpr sul proprio territorio. E della disposizione si sono perse le tracce.
...
Nel frattempo, il decreto Cutro ha cambiato alcune regole sulla prima accoglienza. “C'è stato un evidente indebolimento nel sistema, siamo sempre meno in grado di dare un aiuto a chi ha bisogno”, dice a Fanpage.it Matteo Biffoni, sindaco di Prato e delegato Anci all'immigrazione. Nel percorso parlamentare del decreto, è stata inserita una norma che toglie ai richiedenti asilo la possibilità di accedere al sistema Sai, quello dell'accoglienza diffusa. Per le loro caratteristiche, con piccoli nuclei di migranti ospitati nei diversi Comuni italiani, i progetti Sai si sono dimostrati quelli più consoni a garantire un'integrazione efficace.  I numeri della rete Sai sono in crescita. Ma per paradosso, quando nell'estate 2023 c'è stato il boom degli arrivi, diversi posti nel sistema dell'accoglienza diffusa sono rimasti vuoti, mentre si faticava a trovare una sistemazione per i richiedenti asilo esclusi dal Sai.
Per i centri di prima accoglienza, invece, il decreto Cutro ha previsto un taglio dei fondi e dei servizi offerti. Il sindaco Biffoni spiega: "questo è un altro punto debole.  Eliminare l'insegnamento dell'italiano o l'assistenza legale, che erano capisaldi del sistema, è sintomo di un approccio esclusivamente alberghiero”. Ritenendo così impossibile garantire una giusta accoglienza, i soggetti più qualificati  per gestire i centri  – da Caritas ad Arci, fino a Sant'Egidio – hanno spesso rifiutato di partecipare ai bandi, che in più occasioni sono finiti deserti.
...
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 12 giu 2024 15:23

Immagine
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")

http://fortezza-bastiani.blogspot.com
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 14 giu 2024 11:45

I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")

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Re: Diario economico

Messaggioda maxer » 14 giu 2024 22:01

tenente Drogo ha scritto:chi evade di più?

https://quifinanza.it/economia/evasione ... 24/824795/

...
ho provato a cercare i dati completi relativi alle varie categorie dei LIBERI PROFESSIONISTI *, da sempre indicati ( e ufficialmente individuati ) nel novero dei maggiori evasori fiscali

non li ho trovati :(
dove li trovo ?


eppure sono tra coloro ( e sono tanti ) che, come penso che a TUTTI NOI sia capitato, molto spesso ( non sempre, sia chiaro, esistono pure gli onesti ) che ti offrono ( a volte nemmeno lo fanno ) la solita 'scelta - trappola' : " Preferisce fattura o paga in contanti " ?
...

* dentisti, avvocati, veterinari, geometri, ingegneri, architetti, freelance, medici lib. prof., sportivi, psicologi, produttori e venditori vari nel mondo del vino ... 8), psichiatri, ragionieri lib.prof., artisti, etc etc
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 16 giu 2024 15:36

Italiani in lite con il Fisco per 23 miliardi di euro. L’Iva l’imposta più contestata ma gli uffici vincono nel 57% delle cause

https://www.ilsole24ore.com/art/italiani-lite-il-fisco-23-miliardi-euro-l-iva-l-imposta-piu-contestata-ma-uffici-vincono-57percento-cause-AG5cd8Z

L’indice di vittoria nazionale dell’Agenzia delle Entrate è pari al 79,2% il che equivale a dire che, come spiega la relazione che «circa 4 pronunce su 5 passate in giudicato nel 2023 hanno confermato totalmente o parzialmente la pretesa dell’ufficio».
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 16 giu 2024 15:40

zampaflex ha scritto:Italiani in lite con il Fisco per 23 miliardi di euro. L’Iva l’imposta più contestata ma gli uffici vincono nel 57% delle cause

https://www.ilsole24ore.com/art/italiani-lite-il-fisco-23-miliardi-euro-l-iva-l-imposta-piu-contestata-ma-uffici-vincono-57percento-cause-AG5cd8Z

L’indice di vittoria nazionale dell’Agenzia delle Entrate è pari al 79,2% il che equivale a dire che, come spiega la relazione che «circa 4 pronunce su 5 passate in giudicato nel 2023 hanno confermato totalmente o parzialmente la pretesa dell’ufficio».


57 o 79.2 ?
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
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Re: Diario economico

Messaggioda maxer » 16 giu 2024 17:27

tenente Drogo ha scritto:
zampaflex ha scritto:Italiani in lite con il Fisco per 23 miliardi di euro. L’Iva l’imposta più contestata ma gli uffici vincono nel 57% delle cause

https://www.ilsole24ore.com/art/italiani-lite-il-fisco-23-miliardi-euro-l-iva-l-imposta-piu-contestata-ma-uffici-vincono-57percento-cause-AG5cd8Z

L’indice di vittoria nazionale dell’Agenzia delle Entrate è pari al 79,2% il che equivale a dire che, come spiega la relazione che «circa 4 pronunce su 5 passate in giudicato nel 2023 hanno confermato totalmente o parzialmente la pretesa dell’ufficio».


57 o 79.2 ?

...
se leggi tutto ( forse :roll: 8) :roll: ) capisci
...

forza, dai : che, se t' impegni, ce la puoi fare
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 18 giu 2024 11:36

Ponte sullo Stretto, anche dal ministero arriva la conferma: le navi più grandi non riusciranno a passare.

E stiamo parlando di navi che arrivano dal Canale di Suez, che dovrebbero circumnavigare la Trinacria bedda, perciò si rischia che cambino direzione e porto di attracco.
Altra cagata...

Nel 2023 hanno attraversato lo Stretto di Messina cinque navi da crociera e quindici portacontainer di altezza superiore ai sessantacinque metri. Se ci fosse stato il Ponte non avrebbero potuto farlo. I dati arrivano direttamente dal ministero dei Trasporti di Matteo Salvini, grande sponsor della maxi-opera, che per legge non ha potuto ignorare l’istanza di accesso civico del circolo Pd di Villa San Giovanni, richiamando quelli trasmessi direttamente dal Comando generale delle Capitanerie di Porto. E a dispetto della risposta forse volutamente ambigua – si parla di navi, non di transiti, dunque una stessa imbarcazione passata più volte verrebbe contabilizzata sempre come una – non sono altro che una conferma dell’allarme lanciato mesi fa dal presidente di Federlogistica Luigi Merlo, che attraverso Repubblica ha denunciato i rischi che il Ponte potrebbe rappresentare per il futuro del porto di Gioia Tauro.
In realtà, lo stesso amministratore delegato della società Stretto di Messina, tentando di smentire Merlo, non aveva fatto altro che confermare i timori di tutta la comunità che vive dello scalo calabrese. Il franco navigabile, cioè lo spazio navigabile in sicurezza – aveva detto l’ad affidandosi a una nota stampa – è "di 72 metri per una larghezza di 600 metri e si riduce a 65 metri solo in presenza di condizioni eccezionali di traffico pesante stradale e ferroviario”.
In realtà, c’è un altro dettaglio che nella sua risposta la società ha omesso di considerare. Il mare non è certo piatto, vanno considerati vento e moto ondoso, che nello Stretto – soprattutto in caso di scirocco – provocano onde di diversi metri. Analisi indipendenti attestano possibili oscillazioni anche di cinque/dieci metri.
Ma studi di scenario aggiornati al riguardo – è una delle 239 osservazioni messe giù dal ministero dell’Ambiente e a cui la Stretto di Messina dovrà provare a rispondere, senza che i Comuni possano dire alcunché alla luce della mancata sospensione della conferenza dei servizi – non ce ne sono. Tanto meno – è la denuncia che arriva dai territori – è stato ipotizzato l’impatto del Ponte sui volumi di traffico navale attualmente gestiti dagli scali siciliani e calabresi interessati, a partire da Gioia Tauro, al momento porto di transhipment fra i più importanti del Mediterraneo.
Su questo starebbe lavorando l’Autorità portuale, che a quanto filtra sarebbe al lavoro su una corposa relazione. E difficilmente sarà positiva. Anche qualora venissero rimossi i fumaioli in prossimità del Ponte – con conseguente aggravio di costi e allungamento dei tempi di navigazione – il problema non si risolverebbe.
Più della la metà delle grandi imbarcazioni in costruzione ha un'altezza non compatibile con il Ponte, ma di certo già potrebbe far rotta su Gioia Tauro, che è scalo attrezzato per accogliere navi di oltre 77 metri. Anzi, proprio di recente sono state acquistate e messe in attività diverse gru in grado di spostare container anche dalle navi più alte. Inutili, se davvero la maxiopera voluta dal ministro Matteo Salvini dovesse essere costruita. E per Gioia Tauro e tutto il comprensorio che del porto e del suo indotto vive, sarebbe una condanna.
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Re: Diario economico

Messaggioda maxer » 18 giu 2024 13:56

...
un solo aggettivo : PAZZESCO !
:shock:
...

e, come spesso mi capita quando leggo i tuoi post, apprezzo molto di più i tuoi ( a volte forse riportati senza esplicare la fonte precisa delle notizie ... ) commenti 'economici', molto meno quelli 'politici'

"Nessuno è perfetto" ( cit. ? ? ? )
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 19 giu 2024 23:31

Si è detto, nei giorni scorsi, dell'impatto dello sciaguratissimo superbonus.
Qui https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/qef/2024-0860/QEF_860_24.pdf trovate il documento completo elaborato da Bankitalia.
Una sintesi la traggo dal Foglio.
"Dei 170 miliardi di spesa tra Superbonus e Bonus facciate solo il 73 percento è “addizionale”. Ciò vuol dire che oltre un quarto è stata una “perdita secca”: Lo stato ha cioè speso 45 miliardi di euro per finanziare investimenti che i privati avrebbero fatto con i denari propri.
Ma questa è solo una parte del costo della misura, quella che dà il senso dello sperpero.
Nello studio, i ricercatori Antonio Accetturo, Elisabetta Olivieri e Fabrizio Renzi hanno stimato anche l’impatto sul pil e il costo finale (al netto delle entrate). Ebbene, questa spesa ha avuto un moltiplicatore fiscale tra 0,7 e 0,9. *
Inferiore all’unità: un divisore,quindi.
Secondo le stime dei ricercatori, il Bonus facciate e il Superbonus hanno prodotto nel 2021-23 una crescita tra 2,6 e 3,4 punti di pil su 13,5 punti totali. Vale a dire tra il 20 e il 25 percento.
Che è sicuramente una spinta forte, ma solo se non si considera il costo: perché vuol dire che dal 2021 al 2023 lo stato ha speso circa 3 punti di pil ogni anno in bonus edilizi per ottenere circa 1 punto di pil di crescita. Non un grande affare, si direbbe. “La misura è lontana dal ripagarsi da sola”, scrive la Banca d’Italia con l’understatement tipico dei ricercatori. Ma quanto “lontano” questi due bonus siano dal ripagarsi lo specifica meglio un altro dato dello studio di Bankitalia: “Il costo netto del programma (al netto cioè dell’extragettito causato dalla crescita) è di circa 100 miliardi”."

* Il moltiplicatore fiscale rappresenta la capacità di 1 euro di spesa pubblica, quindi risalendo alla copertura, di tasse, di generare x euro di PIL. Se il rapporto è inferiore a 1, vuol dire che la spesa non è efficiente e distrugge ricchezza.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 22 giu 2024 08:57

A Latina le quote di ingressi possibili dai Paesi extra Ue,
ampiamente collegate alle richieste delle aziende agricole, ammontavano a -ine 2022 a 4.673
unità in 2.325 sono riusciti ad ottenere il nulla osta, ma i contratti realmente sottoscritti sono
stati 835 (di cui 819 appunto in agricoltura). Sostanzialmente due terzi degli stranieri
sono rimasti senza contratto, ma cosa ne è stato nessuno lo sa Dif-icile dirlo perché senza un
lavoro contrattualizzato non si accede ad un af-itto, e quindi ad una residenza, e quindi ad un
permesso di soggiorno regolare. Si diventa inesistenti per lo Stato, fantasmi, e dif-icilmente
in una situazione del genere si reclamano diritti. Nella provincia di Roma, anch'essa in parte
agricola, lo schema si ripete con un gap ancora più paradossale: su 534 nullaosta ottenuti (a
fronte di una quota da 1150 posti) i contratti sono solo 6, tutti in agricoltura. I dati ministeriali,
elaborati dalla Flai-Cgil, sottolineano che nel 2023 la situazione ha avuto lo stesso trend, se non
peggio in alcuni casi. «I numeri raccontano un'illegalità programmata, è evidente che le
regole non funzionino», spiega Alessandra Valentia, segretaria della Flai Cgil Roma Lazio,
interpellata su questi dati. Secondo i dati uf5iciali Inps, in provincia di Latina ci sono 14mila
stranieri, in maggioranza indiani, impegnati per lo più nell'agricoltura, ma secondo fonti
sindacali e istituzionali l'esercito dei lavoratori agricoli e dei braccianti conta 30mila
persone: la metà dunque non esiste uf-icialmente, eppure si tova sui campi che si estendono
per chilometri subito fuori dalla città di Latina, una pianura soffocante dove si coltivano in gran
parte angurie e meloni per via della composizione sabbiosa della terra, e che hanno bisogno
di braccia forti per essere raccolti. Qui passano dalle 12 alle 14 ore al giorno ma per il diritto
italiano non esistono: il contratto, che prevederebbe circa euro all'ora per 6 ore e45 minuti al
giorno non viene applicato. La paga si aggira intorno ai 4euro, 5 se sei fortunato, e le ore di
lavoro giornaliere arrivano a 12 014 addirittura. C'è chi muore di fatica e nessuno lo sa, o chi fa
una morte tragica come quella del trentenne indiano Satnam Singh, che dopo l'amputazione di
un braccio non è stato neppure portato in ospedale ma gettato davanti casa come un oggetto
ormai inutile. Anzi, pericoloso, perché il suo infortunio poteva mettere in luce la condizione in
cui gli operai lavorano nell'azienda dei Lovato.
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Re: Diario economico

Messaggioda maxer » 22 giu 2024 10:12

...
oltretutto, a Latina opera uno dei più grandi Mercati all' Ingrosso Ortofrutticolo d' Italia, notoriamente controllato dalle mafie

e lo Stato tace impotente ( e complice ), per non turbare questo scempio e questi scandalosi profitti economici della criminalità, sulla pelle e i corpi degli immigrati : da anni e anni, purtroppo, mai un intervento, omertà assoluta
...

ultimo storico commento di Lollo, il cognatino ( ministro dell' Agricoltura, della SOVRANITÀ :shock: Alimentare e delle Foreste )

"Sono solo singoli episodi, le Aziende agricole italiane sono sane, non dobbiamo criminalizzarle ma difenderle, l' agricoltura italiana è ai vertici mondiali"

no comment
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Re: Diario economico

Messaggioda bobbisolo » 22 giu 2024 19:43

maxer ha scritto:...
oltretutto, a Latina...

no comment[/size]


d'altronde stiamo parlando di un feudo dei "fratelli di italia"
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 22 giu 2024 21:11

bobbisolo ha scritto:
maxer ha scritto:...
oltretutto, a Latina...

no comment[/size]


d'altronde stiamo parlando di un feudo dei "fratelli di italia"

Alle ultime europee, nella provincia di Latina FdI+FI+Lega hanno preso il 60% dei voti.
Proprio perché per i latinesi il problema numero uno deve essere l'immigrazione, evidentemente.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 23 giu 2024 12:35

Autonomia differenziata?
Forse solo un fuoco di paglia.

https://amp24.ilsole24ore.com/pagina/AGUhMGj
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