Diario economico

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Re: Diario economico

Messaggioda pippuz » 24 set 2013 11:38

Per forza i dirigenti Telecom sono questi qui.
Tamarri amici o parenti di qualcuno che ragionano con metafore da stadio.

https://www.youtube.com/watch?v=3T-z2V9xhgo
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 24 set 2013 19:27

l'avessero venduta prima agli spagnoli, ci saremmo risparmiati calciopoli :mrgreen:
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")

http://fortezza-bastiani.blogspot.com
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 24 set 2013 23:09

tenente Drogo ha scritto:l'avessero venduta prima agli spagnoli, ci saremmo risparmiati calciopoli :mrgreen:


E se il Delinquente non si fosse messo di mezzo con la sua solita catastrofica sparata populista, ora Alitalia sarebbe francese da qualche anno in più e noi non avremmo dai tre ai sei miliardi in meno nelle nostre tasche. :evil:
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 25 set 2013 14:07

BRIC...il futuro dell'economia...o meglio, un mattone (brick) in attesa di cadere in testa a qualcuno?

I problemi del debito in Cina
http://pdf.reuters.com/pdfnews/pdfnews.asp?i=43059c3bf0e37541&u=2013_09_24_12_21_c32fe87446ad43b296f2a7b286173ded_PRIMARY.pdf

I problemi demografici e di mercato del lavoro in India
http://ftalphaville.ft.com/2013/09/24/1645002/india-and-the-danger-of-potential/
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 04 ott 2013 12:15

Perché siamo sprofondati in questa crisi e stiamo molto peggio delle altre nazioni?

Ma perché, in perfetta correlazione con quanto le teorie macroeconomiche ci insegnano, non abbiamo investito abbastanza in ricerca e sviluppo...

Provate a trovare l'Italia in questo grafico:
http://www.marctomarket.com/#!/2013/09/great-graphic-r-expenditures.html
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 08 ott 2013 16:07

Bilancio: siamo i migliori d'Europa nel lungo periodo! Ma, come disse un economista, nel lungo periodo saremo tutti morti...

Immagine

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-10-08/italia-paese-sicuro-europa-111842.shtml?uuid=AbKGHOqI
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 08 ott 2013 16:35

zampaflex ha scritto:Bilancio: siamo i migliori d'Europa nel lungo periodo! Ma, come disse un economista, nel lungo periodo saremo tutti morti...

Immagine

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-10-08/italia-paese-sicuro-europa-111842.shtml?uuid=AbKGHOqI


I Silvan della finanza continuano a farcire i media sussidiati di belle parole e formulette al rialzo, ma questo paese resterà il burundi d'europa sotto ogni aspetto per molti anni ancora.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 10 ott 2013 10:35

Qualche info sparsa su quegli arroganti della Germania.

"«La Germania ha ora la più elevata proporzione di lavoratori a basso salario rispetto al reddito nazionale mediano in Europa Occidentale. I salari medi sono aumentati più di inflazione e crescita della produttività lo scorso anno, per la prima volta dopo oltre un decennio di stagnazione». Senza giri di parole, quindi, Posen accusa la Germania di aver praticato da quando è entrata nell'euro una sorta di dumping sociale. È diventata più competitiva perché ha svalutato i salari. Dal 2000 al 2012, secondo l'archivio tedesco Wirtschafts- und Sozialwissenschaftlichen Instituts, i salari medi sono scesi dell'1,8%. Svalutazione che rende impossibile basare la crescita sui consumi interni, segnale di uno sviluppo più armonico e sano per un Paese." -> aggiungo che si sono resi conto del problema POLITICO rappresentato in Europa da questo dato e stanno accettando di tornare ad aumentare i salari reali per fare ripartire i consumi interni.

Collegato a questo fatto:
"Se la Germania è in grado di esportare di più dei "partner" dell'area euro [e NELL'area euro] è anche perché, da un punto di vista tecnico, Berlino pratica indirettamente una svalutazione competitiva rispetto agli altri Paesi. In che modo? Generando meno inflazione. Qualche numero? Nei primi 13 anni di vita dell'euro la Germania ha generato un'inflazione del 25,5%. In pratica è come se un chilo di pane costasse 1 euro nel 1999 e 1,25 adesso. Nello stesso periodo di tempo l'Italia ha generato un'inflazione del 39%, 14 punti in più. Quindi quel chilo di pane che a parità di cambio costava 1 euro nel 1999 oggi in Italia costa 1,39 euro. Ed è anche per questo che all'Italia oggi risulta più difficile esportare. Peggiora il quadro se si considera l'inflazione di altri Paesi della periferia come Spagna (inflazione del 47%) e Grecia (43% ma partendo dal 2001, data in cui Atene è entrata nell'euro)."
-> grazziearca', loro hanno fatto il lavoro di contenimento dell'inflazione che NOI NON abbiamo saputo fare. Vi ricordate il passaggio lira-euro e le polemiche conseguenti? Vi ricordate che Prodi aveva stabilito delle misure per il controllo capillare degli aumenti per evitare quelli indiscriminati e il Delinquente appena vinte le elezioni li tolse?

Come hanno contenuto l'inflazione? Anche grazie a provvedimenti come questo:
"Il tasso di disoccupazione tedesco viaggia al 6,8% ed è tra i più bassi dell'Eurozona. Ma a questo dato contribuiscono anche i mini-job, impieghi pagati circa 450 euro al mese che oggi riguardano circa 8 milioni di individui. "Uno dei problemi meno affrontati del nostro sistema è costituito dall'espandersi di impieghi pagati poco, meno di 9,5 euro l'ora. Stiamo parlando di un quarto del lavoro dipendente", spiega al Sole 24 Ore Karl Brenke, analista di Diw, l'Istituto di ricerche economiche con sede a Berlino. E' vero in due casi su tre i mini-job sono svolti da donne (in part-time) e in molti casi sono secondi lavori e in altri formalizzano sacche di lavoro nero. Ma si tratta, sostengono i critici, di una spinta verso precariato e flessibilità che allontana, analizzando i valori medi, il mito diffuso del lavoratore tedesco della Bmw meglio "equipaggiato" di un dipendente Fiat. Inoltre i mini-job spingono al ribasso anche i salari degli altri lavori accentuando il fenomeno di dumping salariale che solo nell'ultimo anno pare essersi interrotto." -> Ho letto che questi minilavori tra l'altro sono esentasse se non superano tale tetto, invogliando una bella fetta di tali lavoratori a non crescere oltre tale tetto per potere svolgere poi altre attività in nero e restare nascosti all'occhio del fisco.

Ma i mangiacrauti i problemi li hanno avuti grossi, nascondendoli bene:
"Le banche tedesche hanno investito parte del forte surplus commerciale su titoli subprime statunitensi rimanendo pesantemente invischiate nella crisi economica scoppiata dopo il fallimento di Lehman Brothers. Hypo Real Estate, Commerzbank e altre grandi banche sono state salvate con massicci iniezione di capitale pubblico. Si calcola che lo Stato ha versato nelle casse degli istituti tedeschi circa 500 miliardi di euro. In più le stesse banche hanno investito in molti Paesi della periferia dell'area euro gonfiando la bolla del debito privato, principale causa della crisi dell'Eurozona. Questo senza valutare con attenzione, come un creditore dovrebbe fare, il rating del debitore. Peccando, in questo caso di moral hazard. Stessa accusa che la Germania rivolge invece ai Paesi della periferia dell'Eurozona, negando trasferimenti all'interno dell'area." -> aggiungo che esistono delle norme a livello europeo che permettono la non contabilizzazione del debito di banche e istituti di credito statali se almeno il 50% dei loro ricavi deriva da interessi e commissioni percepiti da privati. Ebbene, ci sono i Kfw che lavorano proprio così a livello di Land che, se contabilizzati, aggiungerebbero un buon 20% di debito a quello federale; questo, dato che sono stati usati massicciamente come veicolo per la ripresa finanziando di tutto, a livello appunto locale. Mentre noi poveri inetti usiamo la Cassa depositi e prestiti che però, per struttura dei ricavi, viene consolidata.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 22 ott 2013 12:54

Dato allucinante per gli USA, questo.

"The share of Americans experiencing “deep poverty,” living at less than 50 percent of the $23,492 poverty line for a family of four, climbed to 6.6 percent in 2012 from 4.5 percent in 2000, based on Census Bureau data released last month."

6,6 per cento significa VENTI MILIONI di ultrapoveri. :shock:

Noi in confronto siamo una nazione di ricchi capitalisti.
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Re: Diario economico

Messaggioda pippuz » 22 ott 2013 12:59

zampaflex ha scritto:Dato allucinante per gli USA, questo.

"The share of Americans experiencing “deep poverty,” living at less than 50 percent of the $23,492 poverty line for a family of four, climbed to 6.6 percent in 2012 from 4.5 percent in 2000, based on Census Bureau data released last month."

6,6 per cento significa VENTI MILIONI di ultrapoveri. :shock:

Noi in confronto siamo una nazione di ricchi capitalisti.

Ma che cacchio dici ???

Non lo sai che loro hanno la tripla AAA ( = Assoreta, Ammameta e Alimortè !!!) :lol:
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 22 ott 2013 16:06

zampaflex ha scritto:Dato allucinante per gli USA, questo.

"The share of Americans experiencing “deep poverty,” living at less than 50 percent of the $23,492 poverty line for a family of four, climbed to 6.6 percent in 2012 from 4.5 percent in 2000, based on Census Bureau data released last month."

6,6 per cento significa VENTI MILIONI di ultrapoveri. :shock:

Noi in confronto siamo una nazione di ricchi capitalisti.


Io direi che i poveri negli USA sono molti di più.
Il census bureau non mette in conto i food stamps (i buoni alimentari per i meno abbienti) forse perchè, arbitrariamente, non considera ultra-povero chi li percepisce.

Ricordo che il numero di cittadini americani che usufruisce di food stamps al momento sono circa 48 milioni, e che i limiti di reddito lordi per accedere al beneficio dei food stamps sono stabiliti dal governo federale in base ad una tabella con cifre che effettivamente rasentano la povertà

http://dss.sd.gov/foodstamps/eligibility/10.12AllotEligChart.pdf

ad esempio un nucleo di 4 persone per percepire i food stamps non può superare i 1900 dollari mensili netti. A questo aggiungici che esistono alcuni vincoli, tipo non puoi avere una casa di proprietà o altre proprietà, titoli, azioni, conto in banca oltre una certa soglia.

che brutta fine che ha fatto l'american dream.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 04 nov 2013 19:23

Crisi economica in Italia, calo di fatturato sul mercato interno, inevitabile la reazione secondo la teoria economica classica: i deboli chiudono, gli agili cambiano prodotti e mercati. Peccato che con la frammentazione imprenditoriale e la padronalità della gestione non si possano fare né investimenti commerciali in terre lontane né sviluppo di nuovi prodotti.
Meno male che se ne stanno accorgendo anche loro!

"Torniamo però alle osservazioni di Nesi a proposito di Prato e della debolezza delle strategie di nicchia perché ci portano a una prima conclusione: la perdurante difficoltà di far crescere la dimensione delle piccole imprese. Le reti anche se lento pede si stanno affermando come una via dolce all’aggregazione e anche in regioni non particolarmente dinamiche come l’Abruzzo si segnalano fermenti nuovi, i numeri però sono ancora troppo bassi.

Ad esempio 700 reti di impresa per il Veneto sono ancora troppo poche rispetto alla velocità della crisi e al dinamismo di quella regione. Osserva l’imprenditore padovano Alberto Baban, candidato alla presidenza della piccola impresa di Confindustria:

«Proprio perché non si può non puntare sull’export per avere un fatturato equilibrato la taglia delle nostre aziende deve crescere. Chi ha trovato la sua nicchia ed è capace di difenderla forse non ne ha bisogno ma più si è generalisti più occorre aumentare la dimensione e in parallelo cominciare a introdurre in azienda qualche manager. Una volta potevano essere considerate strategie lungimiranti oggi sono scelte necessarie per difendersi sul mercato»."

http://nuvola.corriere.it/2013/11/04/cosi-tasse-e-burocrazia-schiacciano-i-piccoli/
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 05 nov 2013 11:46

Articolo tutto da leggere sul Sole 24 Ore di oggi, vorrei che i telegiornali lo leggessero "alla bulgara", in modo da fare capire alla popolazione che non siamo proprio i pezzenti di Europa (certo, dobbiamo rimboccarci le maniche, ma non falliremo domani...).

http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2013-11-05/l-italia-virtuosa-batte-spagna-indebitata-082433.shtml?uuid=ABOudWb

"La Commissione Europea comunicherà tra pochi giorni il rapporto sugli squilibri macroeconomici dei Paesi membri con riferimento al 2012. All'Italia, come da copione, verranno soprattutto contestate due colpe, che attireranno fatalmente l'attenzione dei media più dei molti indicatori positivi che il nostro Paese presenta. Tra questi ultimi, l'Italia vanta innanzitutto un deficit statale tra più contenuti ed un avanzo primario di bilancio tra i migliori al mondo, ma è anche tra i Paesi che rispettano il maggior numero degli 11 parametri chiave della Macroeconomic Imbalance Procedure (MIP), presentando in particolare una posizione finanziaria netta sull'estero più che sostenibile (in linea con quella della Francia e assai inferiore a quelle della Spagna, dei Paesi "periferici" e di molte nazioni dell'Europa Centro-Orientale), nonché un debito privato (di famiglie e imprese) che in rapporto al Pil è tra i più bassi in assoluto (in linea con quello tedesco)."
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 05 nov 2013 12:16

zampaflex ha scritto:.....Tra questi ultimi, l'Italia vanta innanzitutto un deficit statale tra più contenuti ed un avanzo primario di bilancio tra i migliori al mondo, ma è anche tra i Paesi che rispettano il maggior numero degli 11 parametri chiave della Macroeconomic Imbalance Procedure (MIP)....


Mah...sinceramente non riesco a capire perchè continui a postare questi comunicati di pura propaganda così scollati dalla realtà che dargli un senso logico è una delle imprese più ardue che un individuo possa affrontare. Misteri della fede.

Escludendo la tua ricca provincia, l'Italia è solo un paese in continuo declino, con 4 mafie diffuse su tutto il territorio, servizi da terzo mondo, la tassazione più alta d'europa e non produce più nulla, ne riforme ne tecnologia, ma solo inutile assistenzialismo. E' un morto che cammina in sintesi!
Leggiti l'analisi di Orsi della London School of Economic, che è uno dei pochi che ha centrato il problema vero dell'italia in barba agli ottimisti eurocrati.

http://www.affaritaliani.it/economia/london-school-economics171013.html
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Re: Diario economico

Messaggioda pippuz » 05 nov 2013 13:25

zampaflex ha scritto:Articolo tutto da leggere sul Sole 24 Ore di oggi, vorrei che i telegiornali lo leggessero "alla bulgara", in modo da fare capire alla popolazione che non siamo proprio i pezzenti di Europa (certo, dobbiamo rimboccarci le maniche, ma non falliremo domani...).

http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2013-11-05/l-italia-virtuosa-batte-spagna-indebitata-082433.shtml?uuid=ABOudWb

"La Commissione Europea comunicherà tra pochi giorni il rapporto sugli squilibri macroeconomici dei Paesi membri con riferimento al 2012. All'Italia, come da copione, verranno soprattutto contestate due colpe, che attireranno fatalmente l'attenzione dei media più dei molti indicatori positivi che il nostro Paese presenta. Tra questi ultimi, l'Italia vanta innanzitutto un deficit statale tra più contenuti ed un avanzo primario di bilancio tra i migliori al mondo, ma è anche tra i Paesi che rispettano il maggior numero degli 11 parametri chiave della Macroeconomic Imbalance Procedure (MIP), presentando in particolare una posizione finanziaria netta sull'estero più che sostenibile (in linea con quella della Francia e assai inferiore a quelle della Spagna, dei Paesi "periferici" e di molte nazioni dell'Europa Centro-Orientale), nonché un debito privato (di famiglie e imprese) che in rapporto al Pil è tra i più bassi in assoluto (in linea con quello tedesco)."

Si, più o meno. :roll:

http://www.corriere.it/economia/13_nove ... aa3d.shtml
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 05 nov 2013 17:24

harmattan ha scritto:
zampaflex ha scritto:.....Tra questi ultimi, l'Italia vanta innanzitutto un deficit statale tra più contenuti ed un avanzo primario di bilancio tra i migliori al mondo, ma è anche tra i Paesi che rispettano il maggior numero degli 11 parametri chiave della Macroeconomic Imbalance Procedure (MIP)....


Mah...sinceramente non riesco a capire perchè continui a postare questi comunicati di pura propaganda ...


A) perché sono ottimista 8)
B) perché ho fatto tesoro dell'esperienza millenarista-ribassista di questi ultimi catastrofici cinque anni per scoprire alla fine che hanno sempr avuto ragione i cauti ottimisti. Certo è che il nostro non è un paese normale, e quanto avrebbe bisogno di diventarlo...
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 06 nov 2013 09:24

zampaflex ha scritto:A) perché sono ottimista 8)
B) perché ho fatto tesoro dell'esperienza millenarista-ribassista di questi ultimi catastrofici cinque anni per scoprire alla fine che hanno sempr avuto ragione i cauti ottimisti. Certo è che il nostro non è un paese normale, e quanto avrebbe bisogno di diventarlo...



Sei ottimista perchè probabilmente le cose ti vanno bene e l'ambiente geografico-economico dove vivi, come ho già accennato, ti porta a ragionare in questo modo. Buon per te, ma non è un discorso improntato sull'obiettività, anzi.....
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 06 nov 2013 12:26

harmattan ha scritto:
zampaflex ha scritto:A) perché sono ottimista 8)
B) perché ho fatto tesoro dell'esperienza millenarista-ribassista di questi ultimi catastrofici cinque anni per scoprire alla fine che hanno sempr avuto ragione i cauti ottimisti. Certo è che il nostro non è un paese normale, e quanto avrebbe bisogno di diventarlo...



Sei ottimista perchè probabilmente le cose ti vanno bene e l'ambiente geografico-economico dove vivi, come ho già accennato, ti porta a ragionare in questo modo. Buon per te, ma non è un discorso improntato sull'obiettività, anzi.....


Ma il punto B non è soggettivo. Te lo esemplifico: agli albori di questa crisi (2008) leggevo zerohedge e mi ero procurato gli strumenti per potere speculare al ribasso (poi non utilizzati per timore e ritardo mio nel muovermi). Passando il tempo, ho scoperto che i discorsi millenaristici diventavano sempre più copie trite e ritrite degli inizi e non succedeva niente di quanto annunciato (anche da teste molto fini come David Rosenberg). Dopo un po' incappo in un altro blog, scritto questa volta da un convinto assertore delle forze autoregolanti dell'economia (ovviamente repubblicano) che misurava passo passo la situazione ed i progressi potenziali ed effettivi. Passa il tempo e dei due chi ha sempre avuto ragione è stato il secondo!

Ne ho tratto alcune lezioni.

La più importante è che in economia e finanza c'è troppa gente che si attesta su una posizione (spesso, ideologica) per trarne vantaggio invece di operare come un osservatore neutro rispetto al mercato: questa non neutralità impedisce loro di osservare con esattezza i mutamenti in atto, di misurarli e adeguare il proprio pensiero ai fenomeni reali.
La seconda è che di fronte al disastro, l'economia diventa creativa e trova soluzioni non pensate in precedenza per risolvere i problemi posti. Il governo dell'economia è darwiniano, non malthusiano. Non vedo perché ci si dovrebbe confrontare con i nuovi problemi dichiarando a priori che non c'è la soluzione e finire per buttarsi nel burrone! Invece di cercare con fantasia e elaborazione intellettuale di risolverli...Schumpeter, anyone?

"Invece di maledire il buio, prova ad accendere la luce".
"Grande è la confusione sotto il cielo. Quindi, la situazione è eccellente".
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 06 nov 2013 15:49

zampaflex ha scritto:
Ma il punto B non è soggettivo. Te lo esemplifico: agli albori di questa crisi (2008) leggevo zerohedge e mi ero procurato gli strumenti per potere speculare al ribasso (poi non utilizzati per timore e ritardo mio nel muovermi). Passando il tempo, ho scoperto che i discorsi millenaristici diventavano sempre più copie trite e ritrite degli inizi e non succedeva niente di quanto annunciato (anche da teste molto fini come David Rosenberg). Dopo un po' incappo in un altro blog, scritto questa volta da un convinto assertore delle forze autoregolanti dell'economia (ovviamente repubblicano) che misurava passo passo la situazione ed i progressi potenziali ed effettivi. Passa il tempo e dei due chi ha sempre avuto ragione è stato il secondo!

Ne ho tratto alcune lezioni.



Non ho dubbi che tu abbia tratto delle lezioni personali, ma credo che la tua interpretazione è piuttosto lontana dal concetto che voglio affermare.

Tu intanto continui a parlarmi della tua esperienza con una convinzione universalistica direi piuttosto preoccupante, come se la tua ricetta personale fosse applicabile a tutti a mò di panacea, quando in realtà non è così. Delle forze autoregolanti dell'economia ai milioni di esodati, licenziati, disoccupati, stagisti, ecc. non gliene frega nulla, perchè per loro, al momento, un lungo momento, non c'è futuro. E lo stesso discorso vale per chi aveva già una posizione e si è visto rimodulare il contratto al ribasso oppure per chi aveva un'impresa e ha dovuto chiudere perchè i pagamenti sono in ritardo e le tasse strozzano.
E non vale neanche la filastrocca neoliberista, stupida e trita, sul self made man, sul genio, che riesce a re-inventarsi e risorgere dalle proprie ceneri e capire il mercato perchè è appena il 10% che riesce a ricreare occupazione/impresa dopo aver fallito. Un'esiguità in un campo di battaglia pieno di cadaveri.

Sono d'accordo, invece, sul fatto che di fronte al disastro, l'economia diventa creativa e trova soluzioni non pensate in precedenza perchè quella che chiamano crisi ha indubbiamente creato anche opportunità inaspettate, ma rimane sempre il fatto che non è per tutti possibile perchè quello che più conta è il background economico e professionale di ogni individuo. Se tu non hai una professionalità specifica e hai fatto il passacarte per una vita, al momento che ti licenziano sei fottuto al 90%. Idem se hai un'impresa fallita e senza capitali con debiti per i prossimi 20 anni.
Cerchiamo quindi di non generalizzare e riconoscere che in Italia, al momento, gli unici a vedere la luce in fondo al tunnel sono quei pochi dotati di una buona torcia con le pile cariche (il famoso background). Per tutti gli altri solo tenebre profonde.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 06 nov 2013 20:30

harmattan ha scritto:Se tu non hai una professionalità specifica e hai fatto il passacarte per una vita, al momento che ti licenziano sei fottuto al 90%. Idem se hai un'impresa fallita e senza capitali con debiti per i prossimi 20 anni.
Cerchiamo quindi di non generalizzare e riconoscere che in Italia, al momento, gli unici a vedere la luce in fondo al tunnel sono quei pochi dotati di una buona torcia con le pile cariche (il famoso background). Per tutti gli altri solo tenebre profonde.


Spiace per il passacarte ma la sua mancanza di cognizioni professionali di maggiore spessore non è certamente un bene per l'economia nel suo complesso; mentre non ho proprio nessuna simpatia per i fallimenti all'italiana, che finiscono regolarmente con le tasche piene (per il fallito). Ho visto solo quattro volte negli ultimi quindici anni gente che si vende la casa per pagare i debiti (cosa per me sacrosanta se corri il rischio imprenditoriale; ti può andare benissimo, cosa che auguro a tutti, ma ti può anche andare male).

Piccolo spaccato di vita italiota: io analizzo bilanci ogni giorno per la mia azienda. Da un anno in qua (quindi bilanci 2012) vedo sempre più aziende che sostituiscono il credito bancario, venuto volente o nolente a mancare, con imposte e tasse non pagate.
Traduzione: capitali propri non se ne parla (massimo 10k, vigliacchi! :evil: ), le banche non me ne danno più perché non ne metto di mio, ai fornitori già sto tirando il collo con la scusa che non incasso, e allora freghiamo lo Stato non versandogli il dovuto. Tanto se ne accorgeranno tra tre anni e a quel punto chiederò una bella rateizzazione.

E DOVREI PREOCCUPARMI DI QUESTI (IM)PRENDITORI???
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 07 nov 2013 10:08

zampaflex ha scritto:Spiace per il passacarte ma la sua mancanza di cognizioni professionali di maggiore spessore non è certamente un bene per l'economia nel suo complesso; mentre non ho proprio nessuna simpatia per i fallimenti all'italiana, che finiscono regolarmente con le tasche piene (per il fallito).......



C'avrei scommesso che avresti risposto così :D Purtroppo, in Italia, servono anche i passacarte, e non puoi neanche pretendere che 60 milioni di individui siano tutti dotati di cognizioni professionali di maggiore spessore. Sarebbe un'assurdità!
Per i fallimenti all'italiana che finiscono con le tasche piene questa la sento solo da te. Conosco almeno una decina di PMI che hanno chiuso bottega divorate dall'assenza di consumi, dai mancati pagamenti dei clienti e strozzati dalle tasse. Ripeto, le realtà imprenditoriali e i loro percorsi economici vanno esaminate singolarmente e territorialmente. Mai guardare nel proprio orto.
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zampaflex
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 07 nov 2013 13:34

harmattan ha scritto:
zampaflex ha scritto:Spiace per il passacarte ma la sua mancanza di cognizioni professionali di maggiore spessore non è certamente un bene per l'economia nel suo complesso; mentre non ho proprio nessuna simpatia per i fallimenti all'italiana, che finiscono regolarmente con le tasche piene (per il fallito).......



C'avrei scommesso che avresti risposto così :D Purtroppo, in Italia, servono anche i passacarte, e non puoi neanche pretendere che 60 milioni di individui siano tutti dotati di cognizioni professionali di maggiore spessore. Sarebbe un'assurdità!
Per i fallimenti all'italiana che finiscono con le tasche piene questa la sento solo da te. Conosco almeno una decina di PMI che hanno chiuso bottega divorate dall'assenza di consumi, dai mancati pagamenti dei clienti e strozzati dalle tasse. Ripeto, le realtà imprenditoriali e i loro percorsi economici vanno esaminate singolarmente e territorialmente. Mai guardare nel proprio orto.


Carissimo (senza sfottò, beninteso!), quando si guarda una nazione intera come stiamo facendo, non possiamo prescindere dal quadro macroeconomico. E quindi non possiamo non accettare il fatto che occorre aumentare il contenuto intellettivo dei nostri prodotti e servizi, pena perire di inedia.
Non possiamo per esempio non notare l'esuberanza irrazionale che ha colpito il commercio italico negli anni 2000 fino al punto che siamo arrivati ad avere troppi negozi, ciascuno con i suoi alti costi fissi, che inevitabilmente sono stati scaricati sul consumatore; e tale esuberanza ha ingolosito i proprietari degli immobili commerciali, portando gli affitti a livelli assurdi (altri costi scaricati sui consumatori). Ho un amico che ha recentemente investito in un immobile commerciale in Germania, beh, prezzi e affitti lì sono CLAMOROSAMENTE più bassi che da noi, pur concedendo guadagni corretti ai proprietari. Chi ha sbagliato? Noi o loro? Anche in questo caso, a livello macroeconomico, sessanta milioni di consumatori possono solo guadagnare dal fatto che il settore del commercio si ridimensioni a misura non più di sovrabbondanza, ma di un migliore rapporto col bacino d'utenza.

Se guardiamo solo al singolo, all'impresa fallita o al negozio che chiude, non ne usciamo. Certo che la loro storia sarà difficile o drammatica, ma bisogna guardare al tutto.
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Re: Diario economico

Messaggioda Sergio VI » 07 nov 2013 17:24

zampaflex ha scritto:
harmattan ha scritto:Se tu non hai una professionalità specifica e hai fatto il passacarte per una vita, al momento che ti licenziano sei fottuto al 90%. Idem se hai un'impresa fallita e senza capitali con debiti per i prossimi 20 anni.
Cerchiamo quindi di non generalizzare e riconoscere che in Italia, al momento, gli unici a vedere la luce in fondo al tunnel sono quei pochi dotati di una buona torcia con le pile cariche (il famoso background). Per tutti gli altri solo tenebre profonde.


Spiace per il passacarte ma la sua mancanza di cognizioni professionali di maggiore spessore non è certamente un bene per l'economia nel suo complesso; mentre non ho proprio nessuna simpatia per i fallimenti all'italiana, che finiscono regolarmente con le tasche piene (per il fallito). Ho visto solo quattro volte negli ultimi quindici anni gente che si vende la casa per pagare i debiti (cosa per me sacrosanta se corri il rischio imprenditoriale; ti può andare benissimo, cosa che auguro a tutti, ma ti può anche andare male).

Piccolo spaccato di vita italiota: io analizzo bilanci ogni giorno per la mia azienda. Da un anno in qua (quindi bilanci 2012) vedo sempre più aziende che sostituiscono il credito bancario, venuto volente o nolente a mancare, con imposte e tasse non pagate.
Traduzione: capitali propri non se ne parla (massimo 10k, vigliacchi! :evil: ), le banche non me ne danno più perché non ne metto di mio, ai fornitori già sto tirando il collo con la scusa che non incasso, e allora freghiamo lo Stato non versandogli il dovuto. Tanto se ne accorgeranno tra tre anni e a quel punto chiederò una bella rateizzazione.

E DOVREI PREOCCUPARMI DI QUESTI (IM)PRENDITORI???


Da quel che leggo manca solo che tu gioisca quando un imprenditore si suicida ... E per fortuna che sono proprio questi che te fanno guadagnare la pagnotta!
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 07 nov 2013 18:17

Sergio VI ha scritto:
zampaflex ha scritto:
harmattan ha scritto:Se tu non hai una professionalità specifica e hai fatto il passacarte per una vita, al momento che ti licenziano sei fottuto al 90%. Idem se hai un'impresa fallita e senza capitali con debiti per i prossimi 20 anni.
Cerchiamo quindi di non generalizzare e riconoscere che in Italia, al momento, gli unici a vedere la luce in fondo al tunnel sono quei pochi dotati di una buona torcia con le pile cariche (il famoso background). Per tutti gli altri solo tenebre profonde.


Spiace per il passacarte ma la sua mancanza di cognizioni professionali di maggiore spessore non è certamente un bene per l'economia nel suo complesso; mentre non ho proprio nessuna simpatia per i fallimenti all'italiana, che finiscono regolarmente con le tasche piene (per il fallito). Ho visto solo quattro volte negli ultimi quindici anni gente che si vende la casa per pagare i debiti (cosa per me sacrosanta se corri il rischio imprenditoriale; ti può andare benissimo, cosa che auguro a tutti, ma ti può anche andare male).

Piccolo spaccato di vita italiota: io analizzo bilanci ogni giorno per la mia azienda. Da un anno in qua (quindi bilanci 2012) vedo sempre più aziende che sostituiscono il credito bancario, venuto volente o nolente a mancare, con imposte e tasse non pagate.
Traduzione: capitali propri non se ne parla (massimo 10k, vigliacchi! :evil: ), le banche non me ne danno più perché non ne metto di mio, ai fornitori già sto tirando il collo con la scusa che non incasso, e allora freghiamo lo Stato non versandogli il dovuto. Tanto se ne accorgeranno tra tre anni e a quel punto chiederò una bella rateizzazione.

E DOVREI PREOCCUPARMI DI QUESTI (IM)PRENDITORI???


Da quel che leggo manca solo che tu gioisca quando un imprenditore si suicida ... E per fortuna che sono proprio questi che te fanno guadagnare la pagnotta!


Ma cosa c'entra! Suvvia!
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Re: Diario economico

Messaggioda ZEL WINE » 07 nov 2013 22:26

Non c'e proprio limite alla decenza, altroché vigliacchi. Che tristezza che mettono certi personaggi. Fenomeni da tastiera.
fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa.

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