In archivio un campionato di grandi e piccole imprese. La più grande, secondo me, è del Napoli, con un organico inferiore a Inter, Juventus e forse Milan, dopo aver pure venduto Kvara a gennaio vince il 4° scudetto.
Grande festa in città e in paradiso per El Diego, Troisi e Pino Daniele.
La seconda grande impresa è di Ranieri e della Roma; a dicembre stavano retrocedendo, nel 2025 hanno avuto la media punti tra le più alte di tutta Europa, big comprese. Onore e applausi.
Mezza grande impresa dell'Inter, con due squadre in organico riesce a buttare via lo scudetto (e coppa Italia) in attesa però della vittoria già scritta "in the Champions".
Piccola ma tosta impresa della Fiorentina che agguanta un meritato posto in Europa. Alè viola.
Piccolissima impresa della Juve che dopo i mercati faraonici e con "l'allenatore del futuro" poi silurato, riesce ad agguantare l'Europa di rigore (causato da un ex ma questa è malizia).
Se fa fatica con il Venezia la vedo bene in Champions contro Liverpool o Real, ma come è storia l'Europa resta la kriptonite bianconera. Azzerare la dirigenza, chiamare Alex Del Piero?
Piccola impresa del Bologna che senza Motta vince la Coppa Italia e chiude dignitosamente.
Microscopica impresa della Lazio, che sembrava in corsa per tanti traguardi e invece niente, nemmeno un derby. Se L'Aquila vola ancora avrà le orecchie molto basse. Si consolerà Marco, con i giovedì sera liberi potrà seguire X Factor e Masterchef
