Wineduck ha scritto:LibeDeOro ha scritto:Wineduck ha scritto:Purtroppo ero stato buon profeta parlando con Roland proprio martedì mattina sull'esito di questa partita: temevo la carenza di personalità media di questo gruppo e purtroppo non mi sbagliavo. Troppo velocemente abbiamo dimenticato che gran parte di questi ragazzi sono gli stessi che vengono da due 7mi posti ed una serie infinita di figuracce. La difesa schierata contro il Galatasaray era la stessa del finale di campionato 2011 quando alla guida c'era Del Neri. Anche a centrocampo c'era un certo Marchisio, famoso per non essere proprio uno con "le palle d'acciaio".Conte ha fatto miracoli in questi due anni e mezzo, inculcando a questi giocatori una serie di schemi a forza di ripetizioni ossessive. Il carattere di base però era ed è quello. Ieri serviva una cattiveria, una rabbia, una voglia di "soffocare l'avversario" come forse hanno solo certi inglesi come Gerrard o Lampard.
Se a quella intelaiatura aggiungi un giovane brillantissimo ma vanesio (o semplicemente ancora poco strutturato caratterialmente) come Podgba, un terzino che in realtà è un'ala (anomala) come Lichtsteiner e un sudamericano bravissimo ma votato sempre a giocare la palla, come Vidal, la frittata è fatta.
L'allenatore è sempre quello che paga per tutti ma, come diceva Trapattoni: "se hai la seta ci fai le cravatte, se hai la tela grezza per i sacchi...le cravatte non le puoi fare".
Semmai Conte può essere il responsabile di una partenza di stagione "imballata". Ho avuto la sensazione che per vincere la supercoppa, si sia lavorato in modo da creare una buona condizione atletica a metà agosto che abbiamo poi pagato a settembre ed inizio ottobre. Tanto è bastato per "ciccare" quelle due partire iniziali in cui avremmo potuto mettere la qualificazione in tasca e mandare in campo la Primavera ad Istanbul.
La mancata qualificazione però è pienamente "meritata". Spero che serva alal Società per capire che serve ancoa tanto lavoro (e soldi) per emergere in Europa (ad occhio direi non meno di 3-5 anni).
Quindi niente illusioni nemmeno sulla Europa Leage. Secondo me non ci siamo ancora.
Dissento praticamente su tutto.
Una difesa vice campione d'europa vorrà pur dire qualcosa.
Un Galatasaray che perde in Danimarca 1-0 contro i dopolavoristi del Copenaghen, vorrà pur dire qualcosa.
Un Galatasaray che è a 9 punti di distanza in campionato dal modesto Fenerbahce e che fino a un mese fa era terzultimo, vorrà pur dire qualcosa.
Una squadra (buona) che lo scorso anno supera il girone di champions, si rinforza notevolmente sul reparto carente (l'attacco, a detta di tutti) ed esce in questo modo in un girone penoso, vorrà pur dire qualcosa.
Un Milan colabrodo e scandalosamente scarso (il peggior Milan che io ricordi nell'era Berlusconi) che in un girone simile al nostro, passa per il rotto della cuffia ma passa, vorrà pur dire qualcosa.
Pochi cazzi. Le responsabilità sono totalmente di colui che non è riuscito a calarsi in una mentalità tattica europea e ha permesso questa penosa Champions con un'ottima squadra a disposizione e contro degli avversari che definirli modesti è un complimento.
O mi vorrai dire che Umut Buluk, Riera, Felipe Melo (
) Mattak Alkaz
, Jorgensen, Claudemir e Bolanos sono all'altezza dei nostri?
E' sin troppo evidente dove sta il problema, almeno nel palcoscenico europeo che conta.
Il calcio è uno sport fantastico: è talmente poco razionale che ognuno si può creare il proprio "film" e convincersi che sia la verità, finendo per trovare "riscontri oggettivi" che possono significare esattamente l'opposto per chi la pensa diversamente.
Hai fatto un elenco oggettivamente ineccepibile. Solo che io non ci vedo alcun collegamento con la tesi che vuoi dimostrare.
In sintesi mi sembri più "Contiano" di Conte stesso. Hai una fede cieca nella tattica, proprio come lui, solo che vorresti un modulo diverso.
Io invece sostengo una cosa totalmente diversa. Su un campo di patate (arato ed inondato) come quello di Istanbul, la tattica stava a zero e "los cocones" a mille. Loro hanno saputo essere più determinati e astuti di noi: ed hanno vinto con merito. I nostri sono "ragazzini" (come maturità), hanno avuto il "braccino" ed hanno perso. Un gruppo di veri uomini (stile Trecento), l'avrebbe buttata sullo scontro fisico, non gli avrebbero mai fatto effettuare lanci lunghi (l'unica tattica possibile su quel campo) e tutto sarebbe finito con un bruttissimo ma efficace 0-0.
Più in generale, uscendo dal caso di martedì-mercoledì, io il calcio moderno lo vedo più atletico che tattico: se sei nella forma giusta per correre fino a spolmonarti, puoi permetterti quasiasi modulo, altrimenti non c'è modulo che ti salvi.
A settembre e ottobre, non correvamo come abbiamo fatto dopo (es. primo tempo di Juve-Real, da manuale): se questa Juve corre, è fra le prime 8 d'Europa, se rallenta anche solo un pochino, scende di 40-50 posizioni.
Cioè in Europa League.
Purtroppo (o per fortuna, a seconda dei punti di vista) il calcio non è vino.
Nel calcio non è praticamente possibile che per te un vino sia da 92 e per me da 82.
Nel calcio, il "gusto" non esiste; ci rimane quella parte di imponderabile, quella buona parte di fantasia, ma, almeno su questo fronte, "buttarla" sulla caciara oggettivo/soggettivo non c'azzecca.
Nel calcio, se 31 squadre si adeguano ad una filosofia (pure quelle che in campionato sono dietro di 8 punti e più di 20...e che quindi sono, almeno momentaneamente INDISCUTIBILMENTE INFERIORI) e ottengono risultati decorosi disponendo di rose più modeste e giocando in gironi più difficili, il GUSTO non è contemplato.
Il calcio è fatto di schemi, allenamenti sistematici e ripetizioni ossessive.
Il calcio è anche fatto di numeri, statistiche, diagonali e posizioni obbligate.
E' fatto di riletture di partite e di analisi tecniche su frame di gioco di pochi minuti.
Perché se mi giudichi una partita e mi dici che bisognava evitare di farli lanciare lunghi e poi non riesci ad entrare nel concetto che per evitare il lancio lungo devi prendere il tuo avversario alto e non farlo ragionare, al contrario di concedergli 40 metri di campo e la possibilità e il tempo di calibrare il lancio, beh, non è una questione di GUSTO.
Perché se mi parli dei nostri "ragazzini" e di loro "navigati" stai andando a braccio. E d'improvvisazione, in questo calcio, ce n'è poca. Ti accorgeresti che gran parte dei loro sono parvenu in Champions; togli Snejder, Drogba, e un poco Eboue, gli altri, secondo il tuo criterio, avrebbero dovuto cagarsi in mano.
Tra i nostri c'erano campioni del mondo, d'europa, gente che ha vinto champions, disputato competizioni internazionali a iosa.
Buffon, Barzagli, Pirlo (che non c'era, ma poco cambia per il concetto), Tevez, Llorente, Chiellini.
Come se poi, il girone l'avessimo buttato mercoledi, e non con delle prestazioni sconcertanti da ottobre in qua. Ieri ci stava di perdere, perché in una partita da dentro o fuori tutto può succedere, ma in un girone devi far emergere i veri valori.
A settembre-ottobre non correvamo, ma adesso siamo nel pieno della forma e arrivano prestazioni così, o come contro i dopolavoristi danesi a Torino, salvati dalla pochezza cosmica dell'avversario che ti regala DUE RIGORI.
Il calcio è parte atletica, fantasia e parte tattica. Io non ho una fede cieca nella tattica, ma so per certo che senza un'adeguata e intelligente impostazione in campo, i risultati non si ottengono.
Il calcio, non è una questione di gusti.
"I vincenti trovano sempre una strada, i perdenti trovano sempre una scusa" JFK.