Messaggioda digre67 » 05 lug 2011 20:55
"Mai muoversi quando ti incul@no, altrimenti gli fai un favore e in più ti accusano di aver goduto" (cit.).
Comunque si leggono tante cose giuste (intendo trasversalmente) e altre palesemente errate.
Regna tra molti ancora una grande confusione sulla questione intercettazioni; fidatevi se potete: nessuna telefonata è stata ignorata o dolosamente insabbiata dai "giudici" sportivi; il punto è, come ho già scritto una decina di volte, ma nessuno mi vuole stare a sentire, che sono state valutate TUTTE quelle trasmesse dall'autorità giudiziaria ordinaria e dalla stessa ritenute rilevanti.
La FIGC ha preso in esame SOLO quello che le era stato inviato, ma quel SOLO è stato preso TUTTO in considerazione.
Peraltro da nessuna parte la condotta dell'Inter (o del Milan, della Fiorentina o di altre squadre) è stata mai paragonata a quella della dirigenza Juve.
La norma violata (o che si presume tale) è la medesima, ma l'entità della lesione (illecito), e questo è un dato obiettivo, è notevolmente diversa.
Si consideri che nel periodo in cui sono state eseguite le intercettazioni, complessivamente sono riconducibili alla società Inter circa 120 contatti (telefonate) (le cifre prendetele con un po' di beneficio, qualche mese fa disponevo dei dati quasi precisi, ma ora non li trovo più; qualcosa del genere avevo però già scritto), dei quali nel 2006 l'AGO aveva considerato rilevanti solo 4 o 5, trasmesse alla procura federale e tutte valutate, nonché ampiamente rese note dalla stampa già nel 2006.
Al Milan erano riconducibili ca. 300 telefonate; alla Fiorentina 200 e passa.
Altre società hanno avuto contatti con i noti soggetti (designatori, funzionari e dirigenti FIGC, arbitri, etc.) (Roma, oltre 150 telefonate; Sampdoria 80 ca.; etc.) nessuna delle quali ritenuta rilevante dalla magistratura ordinaria e, quindi, mai trasmesse alla FIGC.
Per la dirigenza Juve, tenetevi forte, si parla di QUALCHE MIGLIAIO di telefonate, delle quali alcune centinaia (meno che proporzionalmente quindi rispetto alle altre società) considerate rilevanti. Il tutto al netto delle schede elvetiche.
Questi numeri non si rferiscono ai colloqui selezionati dalla PG e dall'AGO, ma di tutti i colloqui indifferenziati e, quindi, per gran parte innocui e neppure annotati nei c.d. brogliacci, intercorsi tra soggetti sensibili durante il periodo di indagine.
In ogni caso, qualora le considerazioni del procuratore federale fossero ritenute fondate, libero ciascuno di pensarla come vuole, è certo che l'Inter avrebbe meritato una sanzione sportiva significativa; il problema è il precedente costituito dalle sentenze del 2006 che, nonostante qualcuno ritenga troppo severe, sotto il profilo della giustizia sportiva irrogavano pene relativamente lievi.
Pertanto se valutate con quel metro, le condotte addebitate all'Inter determinerebbero una penalizzazione nel punteggio e una sanzione pecuniaria. Poca cosa rispetto alla gravità dell'illecito prospettato.
Il punto è che nel 2006, forse ragionevolmente, non si è voluta radiare la Juventus e non sono state retrocesse Milan e Fiorentina, creando a mio avviso un precedente del quale si deve tenere conto.
Il tutto non considerando la prescrizione, alla quale, imho, questa dirigenza farebbe bene a rinunciare.
Infine, lasciatemi concludere con una considerazione: il procuratore Palazzi non aveva alcun obbligo in sede di indagine di affrontare il merito della vicenda "Inter". Lo ha fatto per "pure" esigenze mediatiche.
Anche nel procedimento penale, infatti, l'archiviazione per prescrizione in corso di indagine, non presuppone, di fatto, alcun sommario accertamento della sussistenza degli altri presupposti di punibilità. In nessuna richiesta di archiviazione e in nessun decreto che la accoglie si leggerà mai qualcosa sul merito, se non generiche formule di stile. E' la prescrizione maturata dopo il rinvio a giudizio e, soprattutto, dopo un'eventuale condanna in primo grado, che, invece, impone al Giudice di esprimersi sulla sussistenza di tali presupposti, per valutare se assolvere nel merito ovvero per estinzione del reato.
Palazzi avrebbe potuto scrivere in due righe che tutto era prescritto, come si fa sempre in questi casi, e che quindi non avrebbe potuto procedere contro la società.
Non sostengo che sarebbe stato giusto, affermo solo che sarebbe stato corretto e conforme alla prassi.
Ciao.
Andrea
Le ultime parole famose: "Ci sono state richieste di chiarimenti (mi risulta così, ma non posso svelare la fonte) e non c'è stata risposta alcuna."
"I'm a man! Well, nobody's perfect!"