tenente Drogo ha scritto:l'oste ha scritto:Nessuno dubita che Russia, Cina, Corea nord e canaglie varie siano governate da dittature con tutto quel che consegue per la libertà personale e d'opinione.
Sappiamo che in Europa dopo la seconda guerra c'era un motore di democrazia e di progresso enorme, una compattezza di intenti sociali e di progetti per chiudere la pagina terribile della dittatura, della violenza, dei soprusi del nazifascismo
Sappiamo anche che l'impegno dei nostri nonni o padri verso ricostruzione e democrazia hanno permesso per vari decenni all'Europa di crescere dal punto di vista civico, economico, sociale, intellettuale anche perché la protezione Nato/USA con basi ovunque era un deterrente per qualunque "cattivone" e rafforzava la democrazia, scoraggiando anche eventuali minacce dall'interno (leggi colpi di stato).
Sappiamo anche che il modello produttivo, alimentare, culturale, sociale excetera che i singoli stati si erano scelti in base alle proprie tradizioni e inclinazioni, ha progressivamente lasciato il posto ad un altro modello globalizzato, creato ed esportato dagli Stati United in una sorta di capitalismo consumistico coloniale.
Non essere felice di avere questo modello come bussola non significa volere il modello dittatoriale di Russia etc.
la tua considerazione molto interessante meriterebbe una risposta più articolata della citazione di Keynes
una risposta che non so dare
sappiamo che non viviamo nel migliore dei mondi possibili, ma in che direzione dovremmo andare per migliorare la nostra società occidentale?
conosciamo i limiti del consumismo, ma se la gente compra degli oggetti, chi produce quegli oggetti lavora e può mantenersi
io e te (almeno) concordiamo che comprare l'ultimo modello di iPhone ogni anno è una follia, ma io temo un'autorità che stabilisca quali sono i consumi etici e quali no, perché mi sembrerebbe un rimedio peggiore del male
sicché anche se questo modello non mi soddisfa non so cosa mettere al suo posto
in sostanza hai allungato con un po' di brodo la citazione che hai fatto prima.
"conosciamo i limiti del consumismo, ma se la gente compra degli oggetti, chi produce quegli oggetti lavora e può mantenersi"
questa è una generalizzazione che sappiamo tutti sfocia verso estremi fuori da ogni logica... non si tratta solo di mantenimento, ma di un surplus di ricchezza che finisce per fagocitare nel minore dei casi, l'isola tropicale privata.
E per carità, diritto a permettersela l'isola... ma per favore, spieghiamo subito al pianeta che le isole sono in numero finito e ricchi quanto quello che può permettersela non ci diventeremo mai tutti, mettetevi il cuore in pace.
Sognare è molto bello... offrire sogni irealizzabili è diabolico.
La soluzione non è detto che dobbiamo trovarla noi (altrimenti presiederemmo il wef) e, il fatto che in apparenza non vi sia soluzione al sistema attuale non significa automaticamente di essere obbligati a smettere di criticare e discutere... altrimenti manco noi ultimi possiamo sperare di immaginarla/pensarla/teorizzarla una soluzione.
Una buona base di partenza che tampona in parte il modello capitalista è la seguente, a mio modo di vedere in autonomia le cose:
cominciare a responsabilizzare (già avviene in piccola misura e di facciata) le aziende che dalla loro attività ricavano un utile... c'è la mia, ad esempio , che non mi consente di farci le budella d'oro e manco di distribuire chissà quali utili, ce ne sono altre che raccologono e distribuiscono utili astronomici, extra-stellari, fuori da ogni logica e pudore. Mettiamoci pure dentro le attività finanziarie dei big che presiedono ad esempio il 95% dei consigli di amministrazione del S&P500 (quelli che nel sistema capitalista non perdono mai...). Eppure tutte quante, limitatamente all'italia (senza citare il colosso che può permettersi l'elusione fiscale), paghiamo il 57-59% delle tasse sugli utili. Forse ci sono limiti che si possono stabilire? Non saprei... di certo, questi colossi, possono contribuire in maniera diversa e certamente più cospicua rispetto ad altre più piccole realtà, meno energivore di risorse, meno impattanti sull'ambiente, sui cittadini e sulle società... possono contribuire di più del consumatore (che vuole sempre il nuovo modello di iphone), che dovremmo smettere di colpevolizzare (altrimenti oltre a dividere i costi sociali, dividiamo anche gli utili!)... devono e possono fare di più.
Vuoi fare un nuovo iphone che cacci fuori ogni 3 mesi (perchè mai dovresti giocarti tutte le novità/migliorie in un colpo solo? guadagneresti moltro meno no?)... va bene, ma sappi che contribuirai abbondantemente al costo sociale causato.
il riscaldamento globale è causato da un aumento delle emissioni di CO2?
Voi che impattate di più dovete contribuire di più ad abbatterle. Lasciamo perdere le auto elettriche. O volete fare le auto elettriche ma il disboscamento causato lo ripagate voi che lo causate. Parte dei vostri utili astronomici deve confluire nel riparare i danni causati.
Quindi non un'autorità che definisca consumi etici e non... ma un'autorità che definisca limiti di profitto (c'è ampio margine), così forse si tampona la pratica di aumentare i prezzi che paga il consuamtore per far fronte ai costi sociali, oltre i quali ciò che è in più va ad appianare la devastazione del pianeta o il costo di avere smartphone nuovi usa e getta ogni 3 mesi.
Potrebbe aver senso?
Prima che zampa mi riprenda dandomi dell'illuso, dico gac, so bene che quanto sopra abbia estrema difficoltà di applicazione...
Stiamo però assistendo oggi (non 80 anni fa, all'epoca della citazione di keynes... di acqua sotto i ponti ne è passata) al progressivo sgretolamento del sistema capitalista unidirezionale, sostenuto con la forza delle armi... ed è ormai un modello grottesco, che si fatica a sostenere