Parliamo di guerra

Dove discutere, confrontarsi o scherzare sempre in modo civile su argomenti attinenti al mondo del food&wine e non solo.

littlewood
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda littlewood » 10 feb 2024 18:18

bobbisolo ha scritto:
littlewood ha scritto:
bobbisolo ha scritto:
littlewood ha scritto:
bobbisolo ha scritto:nel frattempo, ecco un breve documento storico per il weekend

https://twitter.com/KimDotcom/status/17 ... 2452256039


Qui noi io tu tutti possiamo scrivere quel che vogliamo in russia rischieremmo 15 anni di carcere!


quindi devo star zitto?
non devo mangiare perchè dall'altra parte soffrono la fame?
devo vivere come un asceta perchè dall'altra parte vivono a pane a acqua?

Magari essere un po' piu' obiettivo...e capire che sei magari fortunato a vivere in una parte del mondo che ti permette di esprimerti...


certo, ringrazio ogni giorno di non essere un indiano che si occupa
di pulire le fogne o fare il mendicante al semaforo... dai, basta così... tanto non andiamo da nessuna parte

E' incredibile...sei come uno zelota...mischi qualche verita' a un guazzabuglio di falsita' e fantasie...beato te che vivi di certezze
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda littlewood » 10 feb 2024 18:20

bobbisolo ha scritto:
littlewood ha scritto:
bobbisolo ha scritto:nel frattempo, ecco un breve documento storico per il weekend

https://twitter.com/KimDotcom/status/17 ... 2452256039


Prendiamo un paese mitizzato da molti che conosco bene come cuba! Poveri son cosi perche' oppressi dagli usa...balle ! Mia zia ci ha vissuto 60 anni e potrebbe raccontarne di ogni! Mio cugino si e" fatto 10 anni di carcere perche' era un fotografo di moda! Corrotto dai costumi capitalisti! Questo mi fa vomitare!


mi dispiace per tua zia e tuo cuggino...
Poveri perchè oppressi dagli usa o no... che fai, guardi in bianco e nero anche tu?

Mia zia e mio cugino li ci hanno vissuto . Tu ed io no per cui credo che abbiano piu' titolarita' a parlare o no?
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda bobbisolo » 10 feb 2024 18:25

@littlewood

no, tutt'altro! Avete ragione tu/voi!
Ci mancherebbe... ma di cosa stiamo parlando?

ps, seriamente, non ti sto trollando: avete ragione tutti
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda tenente Drogo » 10 feb 2024 19:37

bobbisolo ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:il risultato di questo sondaggio ci dà un'idea del tipo di pubblico che segue questo "Kim Dotcom"

un occidente masochista pronto a gettarsi nelle braccia di un dittatore solo perché gli americani gli stanno antipatici


sono tutti bot tené :lol:

sul video, fai qualche commento, non sulla persona/personaggio... dai


Immagine

la premessa è falsa: non è vero che gli Stati Uniti sono in bancarotta

il video mostra cose che più o meno già si sanno
i leader occidentali confidavano nella volontà di Putin di aprirsi all'occidente e convivere in pace e poi non è andata così

c'è stato un periodo, quasi tutti gli anni '30, in cui Mussolini era popolarissimo in USA e i rapporti con Roosevelt erano ottimi, anche Churchill stimava molto Mussolini, sono cose che capitano
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda bobbisolo » 10 feb 2024 19:48

tenente Drogo ha scritto:
bobbisolo ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:il risultato di questo sondaggio ci dà un'idea del tipo di pubblico che segue questo "Kim Dotcom"

un occidente masochista pronto a gettarsi nelle braccia di un dittatore solo perché gli americani gli stanno antipatici


sono tutti bot tené :lol:

sul video, fai qualche commento, non sulla persona/personaggio... dai


Immagine

la premessa è falsa: non è vero che gli Stati Uniti sono in bancarotta

il video mostra cose che più o meno già si sanno
i leader occidentali confidavano nella volontà di Putin di aprirsi all'occidente e convivere in pace e poi non è andata così

c'è stato un periodo, quasi tutti gli anni '30, in cui Mussolini era popolarissimo in USA e i rapporti con Roosevelt erano ottimi, anche Churchill stimava molto Mussolini, sono cose che capitano


hai ragione... certo pare però che mostri, allo stesso tempo, una serie di convinzioni (qualcuno potrebbe leggerle come "balle") rivelatesi sbagliate e una certa "concordia" (falsa? di facciata?) che oggi è svanita...
le persone perdono fiducia nei propri leader a forza di raccontargliela: un po' come la storia di pierino e il lupo

inoltre sul sondaggio, come ho scritto più su , copio-incollo:
io credo invece che un sondaggio del genere (che non è detto che condivida) renda in parte la dimensione di come il giochino propagandistico occidentale sia sfuggito di mano... come mai? Colpa dei bot e hacker russo-cinesi? Oppure i nostri leader hanno qualche responsabilità?
Probabilmente la verità sta un po' nel mezzo, piaccia o dispiaccia...
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda zampaflex » 10 feb 2024 23:09

tenente Drogo ha scritto:
bobbisolo ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:il risultato di questo sondaggio ci dà un'idea del tipo di pubblico che segue questo "Kim Dotcom"

un occidente masochista pronto a gettarsi nelle braccia di un dittatore solo perché gli americani gli stanno antipatici


sono tutti bot tené :lol:

sul video, fai qualche commento, non sulla persona/personaggio... dai


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la premessa è falsa: non è vero che gli Stati Uniti sono in bancarotta

il video mostra cose che più o meno già si sanno
i leader occidentali confidavano nella volontà di Putin di aprirsi all'occidente e convivere in pace e poi non è andata così

c'è stato un periodo, quasi tutti gli anni '30, in cui Mussolini era popolarissimo in USA e i rapporti con Roosevelt erano ottimi, anche Churchill stimava molto Mussolini, sono cose che capitano


Ci furono anche diversi partiti fascisti inglesi, via via più importanti pur nei piccoli numeri, fino ad arrivare alla battaglia di Cable Street, cantata dai The Men They Couldn't Hang e raccontata da Ken Follett.
Per non parlare di Edoardo VIII apertamente filonazista.

D'altronde, l'ascesa del fascismo ha provato in anticipo sui tempi il saggio testo di Battiato...le rivoluzioni in piazza / le fai per conto della borghesia / che crea falsi miti di progresso.
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda l'oste » 12 feb 2024 19:01

Nessuno dubita che Russia, Cina, Corea nord e canaglie varie siano governate da dittature con tutto quel che consegue per la libertà personale e d'opinione.
Sappiamo che in Europa dopo la seconda guerra c'era un motore di democrazia e di progresso enorme, una compattezza di intenti sociali e di progetti per chiudere la pagina terribile della dittatura, della violenza, dei soprusi del nazifascismo
Sappiamo anche che l'impegno dei nostri nonni o padri verso ricostruzione e democrazia hanno permesso per vari decenni all'Europa di crescere dal punto di vista civico, economico, sociale, intellettuale anche perché la protezione Nato/USA con basi ovunque era un deterrente per qualunque "cattivone" e rafforzava la democrazia, scoraggiando anche eventuali minacce dall'interno (leggi colpi di stato).
Sappiamo anche che il modello produttivo, alimentare, culturale, sociale excetera che i singoli stati si erano scelti in base alle proprie tradizioni e inclinazioni, ha progressivamente lasciato il posto ad un altro modello globalizzato, creato ed esportato dagli Stati United in una sorta di capitalismo consumistico coloniale.
Non essere felice di avere questo modello come bussola non significa volere il modello dittatoriale di Russia etc.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda tenente Drogo » 12 feb 2024 20:26

l'oste ha scritto:Nessuno dubita che Russia, Cina, Corea nord e canaglie varie siano governate da dittature con tutto quel che consegue per la libertà personale e d'opinione.
Sappiamo che in Europa dopo la seconda guerra c'era un motore di democrazia e di progresso enorme, una compattezza di intenti sociali e di progetti per chiudere la pagina terribile della dittatura, della violenza, dei soprusi del nazifascismo
Sappiamo anche che l'impegno dei nostri nonni o padri verso ricostruzione e democrazia hanno permesso per vari decenni all'Europa di crescere dal punto di vista civico, economico, sociale, intellettuale anche perché la protezione Nato/USA con basi ovunque era un deterrente per qualunque "cattivone" e rafforzava la democrazia, scoraggiando anche eventuali minacce dall'interno (leggi colpi di stato).
Sappiamo anche che il modello produttivo, alimentare, culturale, sociale excetera che i singoli stati si erano scelti in base alle proprie tradizioni e inclinazioni, ha progressivamente lasciato il posto ad un altro modello globalizzato, creato ed esportato dagli Stati United in una sorta di capitalismo consumistico coloniale.
Non essere felice di avere questo modello come bussola non significa volere il modello dittatoriale di Russia etc.


«Il capitalismo non è intelligente, non è bello, non è giusto, non è virtuoso e non mantiene le promesse. In breve, non ci piace e stiamo cominciando a disprezzarlo. Ma quando ci chiediamo cosa mettere al suo posto, restiamo estremamente perplessi.»

(Keynes)
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda tenente Drogo » 14 feb 2024 12:01

l'oste ha scritto:Nessuno dubita che Russia, Cina, Corea nord e canaglie varie siano governate da dittature con tutto quel che consegue per la libertà personale e d'opinione.
Sappiamo che in Europa dopo la seconda guerra c'era un motore di democrazia e di progresso enorme, una compattezza di intenti sociali e di progetti per chiudere la pagina terribile della dittatura, della violenza, dei soprusi del nazifascismo
Sappiamo anche che l'impegno dei nostri nonni o padri verso ricostruzione e democrazia hanno permesso per vari decenni all'Europa di crescere dal punto di vista civico, economico, sociale, intellettuale anche perché la protezione Nato/USA con basi ovunque era un deterrente per qualunque "cattivone" e rafforzava la democrazia, scoraggiando anche eventuali minacce dall'interno (leggi colpi di stato).
Sappiamo anche che il modello produttivo, alimentare, culturale, sociale excetera che i singoli stati si erano scelti in base alle proprie tradizioni e inclinazioni, ha progressivamente lasciato il posto ad un altro modello globalizzato, creato ed esportato dagli Stati United in una sorta di capitalismo consumistico coloniale.
Non essere felice di avere questo modello come bussola non significa volere il modello dittatoriale di Russia etc.


la tua considerazione molto interessante meriterebbe una risposta più articolata della citazione di Keynes

una risposta che non so dare

sappiamo che non viviamo nel migliore dei mondi possibili, ma in che direzione dovremmo andare per migliorare la nostra società occidentale?
conosciamo i limiti del consumismo, ma se la gente compra degli oggetti, chi produce quegli oggetti lavora e può mantenersi

io e te (almeno) concordiamo che comprare l'ultimo modello di iPhone ogni anno è una follia, ma io temo un'autorità che stabilisca quali sono i consumi etici e quali no, perché mi sembrerebbe un rimedio peggiore del male

sicché anche se questo modello non mi soddisfa non so cosa mettere al suo posto
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda bobbisolo » 14 feb 2024 14:55

tenente Drogo ha scritto:
l'oste ha scritto:Nessuno dubita che Russia, Cina, Corea nord e canaglie varie siano governate da dittature con tutto quel che consegue per la libertà personale e d'opinione.
Sappiamo che in Europa dopo la seconda guerra c'era un motore di democrazia e di progresso enorme, una compattezza di intenti sociali e di progetti per chiudere la pagina terribile della dittatura, della violenza, dei soprusi del nazifascismo
Sappiamo anche che l'impegno dei nostri nonni o padri verso ricostruzione e democrazia hanno permesso per vari decenni all'Europa di crescere dal punto di vista civico, economico, sociale, intellettuale anche perché la protezione Nato/USA con basi ovunque era un deterrente per qualunque "cattivone" e rafforzava la democrazia, scoraggiando anche eventuali minacce dall'interno (leggi colpi di stato).
Sappiamo anche che il modello produttivo, alimentare, culturale, sociale excetera che i singoli stati si erano scelti in base alle proprie tradizioni e inclinazioni, ha progressivamente lasciato il posto ad un altro modello globalizzato, creato ed esportato dagli Stati United in una sorta di capitalismo consumistico coloniale.
Non essere felice di avere questo modello come bussola non significa volere il modello dittatoriale di Russia etc.


la tua considerazione molto interessante meriterebbe una risposta più articolata della citazione di Keynes
una risposta che non so dare

sappiamo che non viviamo nel migliore dei mondi possibili, ma in che direzione dovremmo andare per migliorare la nostra società occidentale?
conosciamo i limiti del consumismo, ma se la gente compra degli oggetti, chi produce quegli oggetti lavora e può mantenersi

io e te (almeno) concordiamo che comprare l'ultimo modello di iPhone ogni anno è una follia, ma io temo un'autorità che stabilisca quali sono i consumi etici e quali no, perché mi sembrerebbe un rimedio peggiore del male

sicché anche se questo modello non mi soddisfa non so cosa mettere al suo posto


in sostanza hai allungato con un po' di brodo la citazione che hai fatto prima.
"conosciamo i limiti del consumismo, ma se la gente compra degli oggetti, chi produce quegli oggetti lavora e può mantenersi"
questa è una generalizzazione che sappiamo tutti sfocia verso estremi fuori da ogni logica... non si tratta solo di mantenimento, ma di un surplus di ricchezza che finisce per fagocitare nel minore dei casi, l'isola tropicale privata.
E per carità, diritto a permettersela l'isola... ma per favore, spieghiamo subito al pianeta che le isole sono in numero finito e ricchi quanto quello che può permettersela non ci diventeremo mai tutti, mettetevi il cuore in pace.
Sognare è molto bello... offrire sogni irealizzabili è diabolico.

La soluzione non è detto che dobbiamo trovarla noi (altrimenti presiederemmo il wef) e, il fatto che in apparenza non vi sia soluzione al sistema attuale non significa automaticamente di essere obbligati a smettere di criticare e discutere... altrimenti manco noi ultimi possiamo sperare di immaginarla/pensarla/teorizzarla una soluzione.
Una buona base di partenza che tampona in parte il modello capitalista è la seguente, a mio modo di vedere in autonomia le cose:
cominciare a responsabilizzare (già avviene in piccola misura e di facciata) le aziende che dalla loro attività ricavano un utile... c'è la mia, ad esempio , che non mi consente di farci le budella d'oro e manco di distribuire chissà quali utili, ce ne sono altre che raccologono e distribuiscono utili astronomici, extra-stellari, fuori da ogni logica e pudore. Mettiamoci pure dentro le attività finanziarie dei big che presiedono ad esempio il 95% dei consigli di amministrazione del S&P500 (quelli che nel sistema capitalista non perdono mai...). Eppure tutte quante, limitatamente all'italia (senza citare il colosso che può permettersi l'elusione fiscale), paghiamo il 57-59% delle tasse sugli utili. Forse ci sono limiti che si possono stabilire? Non saprei... di certo, questi colossi, possono contribuire in maniera diversa e certamente più cospicua rispetto ad altre più piccole realtà, meno energivore di risorse, meno impattanti sull'ambiente, sui cittadini e sulle società... possono contribuire di più del consumatore (che vuole sempre il nuovo modello di iphone), che dovremmo smettere di colpevolizzare (altrimenti oltre a dividere i costi sociali, dividiamo anche gli utili!)... devono e possono fare di più.
Vuoi fare un nuovo iphone che cacci fuori ogni 3 mesi (perchè mai dovresti giocarti tutte le novità/migliorie in un colpo solo? guadagneresti moltro meno no?)... va bene, ma sappi che contribuirai abbondantemente al costo sociale causato.
il riscaldamento globale è causato da un aumento delle emissioni di CO2?
Voi che impattate di più dovete contribuire di più ad abbatterle. Lasciamo perdere le auto elettriche. O volete fare le auto elettriche ma il disboscamento causato lo ripagate voi che lo causate. Parte dei vostri utili astronomici deve confluire nel riparare i danni causati.
Quindi non un'autorità che definisca consumi etici e non... ma un'autorità che definisca limiti di profitto (c'è ampio margine), così forse si tampona la pratica di aumentare i prezzi che paga il consuamtore per far fronte ai costi sociali, oltre i quali ciò che è in più va ad appianare la devastazione del pianeta o il costo di avere smartphone nuovi usa e getta ogni 3 mesi.
Potrebbe aver senso?
Prima che zampa mi riprenda dandomi dell'illuso, dico gac, so bene che quanto sopra abbia estrema difficoltà di applicazione...
Stiamo però assistendo oggi (non 80 anni fa, all'epoca della citazione di keynes... di acqua sotto i ponti ne è passata) al progressivo sgretolamento del sistema capitalista unidirezionale, sostenuto con la forza delle armi... ed è ormai un modello grottesco, che si fatica a sostenere
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda tenente Drogo » 14 feb 2024 15:12

le tue idee non sembrano tanto sbagliate ma presuppongono l'esistenza di un'autorità sovranazionale che abbia l'arbitrio di decidere quando un profitto è troppo alto e abbia l'autorità per imporre un regime di tassazione particolarmente oneroso come tu proponi

sono perplesso, mi sembra un rimedio peggiore del male
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda bobbisolo » 14 feb 2024 15:26

tenente Drogo ha scritto:le tue idee non sembrano tanto sbagliate ma presuppongono l'esistenza di un'autorità sovranazionale che abbia l'arbitrio di decidere quando un profitto è troppo alto e abbia l'autorità per imporre un regime di tassazione particolarmente oneroso come tu proponi

sono perplesso, mi sembra un rimedio peggiore del male


guarda, concordo con te che un'autorità che decida se l'acquisto di un bene sia etico oppure no sia un rimedio peggiore del male... ma sugli utili, la penso proprio all'opposto... mi rendo conto che stabilire il limite sia molto complicato e al limite dell'impossibile, è pur vero che vediamo utili monstre distribuiti ai soliti noti... forse a questi utili monstre si può applicare un limite.
E in linea di principio mi sembra un pensiero estremamente equo. Come applicarlo non saprei...
Se fai utili maggiori del pil dello Zimbawe (a caso), qualcosa ci è sfuggito di mano... un limite ci sta, altrimenti che senso hanno (e avranno) i governi nazionali?
Chiaramente c'è bisogno di un nuovo ordine mondiale, come premessa.
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda l'oste » 14 feb 2024 18:17

Premessa : mi scuso per la lunghezza.
NON è un post xopiancolla, sono andato lungo.

I grandi squilibri economico-finanziari sono storicamente presenti negli stati dove comandano totalitarismi e dittature. Questi squilibri causati dai profitti e delle rendite fuori logica (non etica figuriamoci, la logica dice chiaro che un sistema cosi non potrà durare senza causare malcontenti e proteste sempre più tesi) sono sempre esistiti anche "in occidente", anzi nel medioevo per dire erano ancora più grandi.
Ma la crescita intellettuale dell'essere umano negli ultimi secoli (grazie al confronto pacifico tra razze ed etnie, grazie a letteratura e filosofia, all'arte, alla musica e in particolare grazie all'esitenza di esseri umani illuminati) ha permesso molte conquiste sociali e lavorative. La metà del secolo scorso ha visto quasi globalmente un momento di grande occasione progettuale, ancora senza ansie climatiche, senza voglia di guerra dopo troppi morti ma con il potenziale obbiettivo di mettere l'uomo al centro, con regole più giuste e valori sociali (non politici) condivisibili.
Purtroppo i Fatturati, l'indotto, la dipendenza energetica e imposti di lavoro connessi, erano troppo alti e radicati per lasciare spazio a chi proponeva modelli alternativi e tutte le lobbies coinvolte (armi, petrolio, auto e finanza in particolare) hanno sempre scoraggiato con ogni mezzo la credibilità di intellettuali, movimenti, personaggi famosi, facendoli passare per pazzi, visionati o drogati. Lo stesso avviene oggi contro chi non riesce proprio a farsi piacere questa dipendenza e modello. La rete poi aiuta molto a raggiungere obbiettivi di screditamento in modo più rapido e capillare. Invece chi vuole continuare con questo sistema (suicida) riesce sempre a sfangarla, fornisce dati ufficiali, ricerche fantomatiche, arruola i personaggi più influenti, potenti, burattina i politici. Di nostro noi uomini della strada forse abbiamo un po' perso la capacità critica di farci domande, di chiederci cui prodest, di verificare la fonte e la sua integerrimità. Servirebbe leggere, informarsi, ma ci vuole troppo tempo e il nostro tempo oggi è contingentato e scannerizzato ogni giorno, seize the time.
Rischiamo di formarci le opinioni su fatti ipotetici, su articoli prezzolati oppure peggio ancora su perfette Realtà Alternative create con A.I.

Opzioni?
A) arrivano gli alieni buoni e sistemano tutto (per i Futuristi)
B) ritorna JC ma con i superpoteri (per i Religiosi)
C) siamo veramente in Matrix, il cucchiaio non esiste quindi neanche noi, quindi sticaxxi (per i Nichilisti)
D) gli animali si coalizzano tra loro e ci mangiano tutti (per gli Animalisti)
E) indire elezioni globali per eleggere i tot migliori esseri umani sul pianeta (con competenze in ogni settore) per affidare a loro la soluzione migliore per tutti (per i Democratici)
F) indire una lotta all'ultimo sangue a mani nude tra "esseri umani" provenienti da ogni parte della terra. Si svolgerà in un anfiteatro e l'evento verrà trasmesso in ogni forma. "L'essere umano" che resta vivo alla fine, è l'Uomo Forte, il Capo del Mondo Mondiale (per Quelli che gli piace menare, oh yeah)
G) trovano il modo per rendere innocui per il nostro organismo tutti i danni causati da quelle "materie" che oggi invece "fanno male"; ad esempio vino, whisky, guanciale, formaggi, croissants, crudi di carne e pesce, mayonese, focacce, patata (non il tubero), tabacco, cannabis, peyote...(per quelli a cui piace godere)
H nisciuno è fesso.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda zampaflex » 14 feb 2024 23:36

bobbisolo ha scritto:Una buona base di partenza che tampona in parte il modello capitalista è la seguente, a mio modo di vedere in autonomia le cose:

- cominciare a responsabilizzare (già avviene in piccola misura e di facciata) le aziende che dalla loro attività ricavano un utile... c'è la mia, ad esempio , che non mi consente di farci le budella d'oro e manco di distribuire chissà quali utili, ce ne sono altre che raccolgono e distribuiscono utili astronomici, extra-stellari, fuori da ogni logica e pudore.
In che modo dovrebbe avvenire la responsabilizzazione? Su quali metriche? Con quante possibilità che i limiti fissati non siano pesantemente distorsivi e quindi peggiorativi della situazione? E quale area geopolitica vi si conformerebbe? Solo la UE che già è accusata da tutti, piuttosto erroneamente, di essere dirigista e antiimprese? Perché già sappiamo che negli USA per una affermazione del genere ti cospargerebbero di pece e piume e ti impiccherebbero come sovversivo komunista...

Mettiamoci pure dentro le attività finanziarie dei big che presiedono ad esempio il 95% dei consigli di amministrazione del S&P500
No, questa è disinformazione diffusa che gira nel mondo anticapitalista: i fondi di investimento che possiedono le quote nelle aziende sono investitori PASSIVI, non incidono sulle strategie, non nominano i dirigenti, non sono coordinati, vogliono solo che le azioni che hanno comprato crescano e se non lo fanno, salutano tutti e vendono.

Eppure tutte quante, limitatamente all'italia (senza citare il colosso che può permettersi l'elusione fiscale), paghiamo il 57-59% delle tasse sugli utili.
Anche qui il dato è errato: l'aliquota delle imposte sul reddito per le società di capitali in Italia (SRL/SPA) è pari al 3,9% + 24% senza contare le detrazioni e le esenzioni, e siamo allineati ai principali paesi europei.
Le società di persone hanno una tassazione diversa perché pagano direttamente l'IRAP ma pagano poi l'IRE in base alla attribuzione ai soci.
I contributi pensionistici sui soci per queste ultime, nonostante l'apparenza dettata dal calcolo contabile NON sono tassazione del reddito, ma un costo del personale (il socio operativo, magari amministratore, non presta la sua attività lavorativa in azienda? certo che si) spostato a valle solo per semplificazione dei calcoli.
E comunque, vedendo io duemila bilanci all'anno, posso garantire che quasi sempre, tra utili prelevati di frodo (come con i rimborsi chilometrici o gli addebiti diretti dei costi all'azienda, tipo l'auto), erogazione di fondi ai soci tramite prestiti invece che mediante il normale processo di attribuzione degli utili, manipolazione della redditività e vero e proprio nero, l'aliquota reale è MOLTO MINORE.


va bene, ma sappi che contribuirai abbondantemente al costo sociale causato. il riscaldamento globale è causato da un aumento delle emissioni di CO2? Voi che impattate di più dovete contribuire di più ad abbatterle.
C'è già questo meccanismo, l'Europa ha insistito molto per adottarlo, sono l'acquisto dagli stati dei crediti per emissioni di carbonio; questi crediti sono poi scambiati liberamente sul mercato https://www.ice.com/products/197/EUA-Futures/data?marketId=7560817

un'autorità che definisca limiti di profitto (c'è ampio margine), così forse si tampona la pratica di aumentare i prezzi che paga il consumatore per far fronte ai costi sociali, oltre i quali ciò che è in più va ad appianare la devastazione del pianeta o il costo di avere smartphone nuovi usa e getta ogni 3 mesi.
Francamente, non fai altro che riproporre la decrescita felice. Però l'interdipendenza dei sistemi economici ti avvisa che ogni riduzione di spesa ha conseguenze in ogni altro settore; qualcuno marginalmente, altri meno.
I pianificatori sovietici redigevano degli sterminati strumenti cartacei chiamati "tavola delle dipendenze" (se mi ricordo bene) approvata in ultimo dalla Commissione statale per la pianificazione. Il suo utilizzo dal 1929 al 1995 ha dimostrato che una economia un minimo complessa non è minimamente governabile.

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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda bobbisolo » 15 feb 2024 09:20

l'oste ha scritto:Opzioni?
A) arrivano gli alieni buoni e sistemano tutto (per i Futuristi)
B) ritorna JC ma con i superpoteri (per i Religiosi)
C) siamo veramente in Matrix, il cucchiaio non esiste quindi neanche noi, quindi sticaxxi (per i Nichilisti)
D) gli animali si coalizzano tra loro e ci mangiano tutti (per gli Animalisti)
E) indire elezioni globali per eleggere i tot migliori esseri umani sul pianeta (con competenze in ogni settore) per affidare a loro la soluzione migliore per tutti (per i Democratici)
F) indire una lotta all'ultimo sangue a mani nude tra "esseri umani" provenienti da ogni parte della terra. Si svolgerà in un anfiteatro e l'evento verrà trasmesso in ogni forma. "L'essere umano" che resta vivo alla fine, è l'Uomo Forte, il Capo del Mondo Mondiale (per Quelli che gli piace menare, oh yeah)
G) trovano il modo per rendere innocui per il nostro organismo tutti i danni causati da quelle "materie" che oggi invece "fanno male"; ad esempio vino, whisky, guanciale, formaggi, croissants, crudi di carne e pesce, mayonese, focacce, patata (non il tubero), tabacco, cannabis, peyote...(per quelli a cui piace godere)
H nisciuno è fesso.


:lol: :lol: :lol:
G tutta la vita...

grazie cmq per il riassunto che condivido molto
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bobbisolo
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda bobbisolo » 15 feb 2024 09:35

zampaflex ha scritto:
bobbisolo ha scritto:Una buona base di partenza che tampona in parte il modello capitalista è la seguente, a mio modo di vedere in autonomia le cose:

- cominciare a responsabilizzare (già avviene in piccola misura e di facciata) le aziende che dalla loro attività ricavano un utile... c'è la mia, ad esempio , che non mi consente di farci le budella d'oro e manco di distribuire chissà quali utili, ce ne sono altre che raccolgono e distribuiscono utili astronomici, extra-stellari, fuori da ogni logica e pudore.
In che modo dovrebbe avvenire la responsabilizzazione? Su quali metriche? Con quante possibilità che i limiti fissati non siano pesantemente distorsivi e quindi peggiorativi della situazione? E quale area geopolitica vi si conformerebbe? Solo la UE che già è accusata da tutti, piuttosto erroneamente, di essere dirigista e antiimprese? Perché già sappiamo che negli USA per una affermazione del genere ti cospargerebbero di pece e piume e ti impiccherebbero come sovversivo komunista...
rispetto al consumo di suolo, di risorse oppure al costo sociale causato (difficile da calcolare) come ad esempio chi si occupa di smaltire gli smartphone che cacci fuori ogni 3 mesi? Il consumatore... se dovessi essere tu azienda a farlo, alzeresti i prezzi per scaricare di nuovo l'onere sul consumatore. Su quali metriche non ne ho idea... non ne ho idea di quante possiilità ci siano perchè questi limiti siano distorsivi... non saprei quale area geopolitica vi si conformerebbe... non solo la UE :lol:
aspetto la pece, probabilmente la porteresti tu per procura americana :lol:

Mettiamoci pure dentro le attività finanziarie dei big che presiedono ad esempio il 95% dei consigli di amministrazione del S&P500
No, questa è disinformazione diffusa che gira nel mondo anticapitalista: i fondi di investimento che possiedono le quote nelle aziende sono investitori PASSIVI, non incidono sulle strategie, non nominano i dirigenti, non sono coordinati, vogliono solo che le azioni che hanno comprato crescano e se non lo fanno, salutano tutti e vendono.
mi dispiace perchè avevo un bell'articolo (che avevo già postato) che non ritrovo di come il fatto che le big three abbiano partecipazioni in queste aziende possano anche influenzare le scelte degli amministratori... se non fai guadagnare i miei investitori ti cambio...
ma è lo stesso, appena ho voglia mi metto a scartabellare...

Eppure tutte quante, limitatamente all'italia (senza citare il colosso che può permettersi l'elusione fiscale), paghiamo il 57-59% delle tasse sugli utili.
Anche qui il dato è errato: l'aliquota delle imposte sul reddito per le società di capitali in Italia (SRL/SPA) è pari al 3,9% + 24% senza contare le detrazioni e le esenzioni, e siamo allineati ai principali paesi europei.
Le società di persone hanno una tassazione diversa perché pagano direttamente l'IRAP ma pagano poi l'IRE in base alla attribuzione ai soci.
I contributi pensionistici sui soci per queste ultime, nonostante l'apparenza dettata dal calcolo contabile NON sono tassazione del reddito, ma un costo del personale (il socio operativo, magari amministratore, non presta la sua attività lavorativa in azienda? certo che si) spostato a valle solo per semplificazione dei calcoli.
E comunque, vedendo io duemila bilanci all'anno, posso garantire che quasi sempre, tra utili prelevati di frodo (come con i rimborsi chilometrici o gli addebiti diretti dei costi all'azienda, tipo l'auto), erogazione di fondi ai soci tramite prestiti invece che mediante il normale processo di attribuzione degli utili, manipolazione della redditività e vero e proprio nero, l'aliquota reale è MOLTO MINORE.


OKEY, ma non puoi estrapolare questa frase dal contesto... era assolutamente per dire che in percentuale paghiamo tutti la stessa somma... in percentuale.
il 24% di 100 fa 24... il 24% di 1.000.000.000 fa 240mln, ma ne restano 760mln
la stessa aliquota per grandi e piccini non ha senso

va bene, ma sappi che contribuirai abbondantemente al costo sociale causato. il riscaldamento globale è causato da un aumento delle emissioni di CO2? Voi che impattate di più dovete contribuire di più ad abbatterle.
C'è già questo meccanismo, l'Europa ha insistito molto per adottarlo, sono l'acquisto dagli stati dei crediti per emissioni di carbonio; questi crediti sono poi scambiati liberamente sul mercato https://www.ice.com/products/197/EUA-Futures/data?marketId=7560817
ah e come funziona? Posso continuare ad emettere se mi compro questi crediti?
Spostiamo il problema un po' più in la?
Cosa paga un'azienda indonesiana o cilena, che consuma foreste e acqua, che produce batterie per auto elettriche?

un'autorità che definisca limiti di profitto (c'è ampio margine), così forse si tampona la pratica di aumentare i prezzi che paga il consumatore per far fronte ai costi sociali, oltre i quali ciò che è in più va ad appianare la devastazione del pianeta o il costo di avere smartphone nuovi usa e getta ogni 3 mesi.
Francamente, non fai altro che riproporre la decrescita felice. Però l'interdipendenza dei sistemi economici ti avvisa che ogni riduzione di spesa ha conseguenze in ogni altro settore; qualcuno marginalmente, altri meno.
I pianificatori sovietici redigevano degli sterminati strumenti cartacei chiamati "tavola delle dipendenze" (se mi ricordo bene) approvata in ultimo dalla Commissione statale per la pianificazione. Il suo utilizzo dal 1929 al 1995 ha dimostrato che una economia un minimo complessa non è minimamente governabile.



mah io non credo di star riproponendo la decrescita felice, perchè questa presupporrebbe anche un cambio nei consumi...
mi spieghi cosa c'entra questa tavola delle dipendenze per favore?
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda tenente Drogo » 15 feb 2024 09:50

questo bel romanzo spiega come funzionava la pianificazione economica sovietica

https://www.illibraio.it/libri/francis- ... 8833927909
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")

http://fortezza-bastiani.blogspot.com
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda zampaflex » 15 feb 2024 09:59

bobbisolo ha scritto:
zampaflex ha scritto:
bobbisolo ha scritto:Una buona base di partenza che tampona in parte il modello capitalista è la seguente, a mio modo di vedere in autonomia le cose:

- cominciare a responsabilizzare (già avviene in piccola misura e di facciata) le aziende che dalla loro attività ricavano un utile... c'è la mia, ad esempio , che non mi consente di farci le budella d'oro e manco di distribuire chissà quali utili, ce ne sono altre che raccolgono e distribuiscono utili astronomici, extra-stellari, fuori da ogni logica e pudore.
In che modo dovrebbe avvenire la responsabilizzazione? Su quali metriche? Con quante possibilità che i limiti fissati non siano pesantemente distorsivi e quindi peggiorativi della situazione? E quale area geopolitica vi si conformerebbe? Solo la UE che già è accusata da tutti, piuttosto erroneamente, di essere dirigista e antiimprese? Perché già sappiamo che negli USA per una affermazione del genere ti cospargerebbero di pece e piume e ti impiccherebbero come sovversivo komunista...
rispetto al consumo di suolo, di risorse oppure al costo sociale causato (difficile da calcolare) come ad esempio chi si occupa di smaltire gli smartphone che cacci fuori ogni 3 mesi? Il consumatore... se dovessi essere tu azienda a farlo, alzeresti i prezzi per scaricare di nuovo l'onere sul consumatore. Su quali metriche non ne ho idea... non ne ho idea di quante possiilità ci siano perchè questi limiti siano distorsivi... non saprei quale area geopolitica vi si conformerebbe... non solo la UE :lol:
aspetto la pece, probabilmente la porteresti tu per procura americana :lol:

Mettiamoci pure dentro le attività finanziarie dei big che presiedono ad esempio il 95% dei consigli di amministrazione del S&P500
No, questa è disinformazione diffusa che gira nel mondo anticapitalista: i fondi di investimento che possiedono le quote nelle aziende sono investitori PASSIVI, non incidono sulle strategie, non nominano i dirigenti, non sono coordinati, vogliono solo che le azioni che hanno comprato crescano e se non lo fanno, salutano tutti e vendono.
mi dispiace perchè avevo un bell'articolo (che avevo già postato) che non ritrovo di come il fatto che le big three abbiano partecipazioni in queste aziende possano anche influenzare le scelte degli amministratori... se non fai guadagnare i miei investitori ti cambio...
ma è lo stesso, appena ho voglia mi metto a scartabellare...

Eppure tutte quante, limitatamente all'italia (senza citare il colosso che può permettersi l'elusione fiscale), paghiamo il 57-59% delle tasse sugli utili.
Anche qui il dato è errato: l'aliquota delle imposte sul reddito per le società di capitali in Italia (SRL/SPA) è pari al 3,9% + 24% senza contare le detrazioni e le esenzioni, e siamo allineati ai principali paesi europei.
Le società di persone hanno una tassazione diversa perché pagano direttamente l'IRAP ma pagano poi l'IRE in base alla attribuzione ai soci.
I contributi pensionistici sui soci per queste ultime, nonostante l'apparenza dettata dal calcolo contabile NON sono tassazione del reddito, ma un costo del personale (il socio operativo, magari amministratore, non presta la sua attività lavorativa in azienda? certo che si) spostato a valle solo per semplificazione dei calcoli.
E comunque, vedendo io duemila bilanci all'anno, posso garantire che quasi sempre, tra utili prelevati di frodo (come con i rimborsi chilometrici o gli addebiti diretti dei costi all'azienda, tipo l'auto), erogazione di fondi ai soci tramite prestiti invece che mediante il normale processo di attribuzione degli utili, manipolazione della redditività e vero e proprio nero, l'aliquota reale è MOLTO MINORE.


OKEY, ma non puoi estrapolare questa frase dal contesto... era assolutamente per dire che in percentuale paghiamo tutti la stessa somma... in percentuale.
il 24% di 100 fa 24... il 24% di 1.000.000.000 fa 240mln, ma ne restano 760mln
la stessa aliquota per grandi e piccini non ha senso

va bene, ma sappi che contribuirai abbondantemente al costo sociale causato. il riscaldamento globale è causato da un aumento delle emissioni di CO2? Voi che impattate di più dovete contribuire di più ad abbatterle.
C'è già questo meccanismo, l'Europa ha insistito molto per adottarlo, sono l'acquisto dagli stati dei crediti per emissioni di carbonio; questi crediti sono poi scambiati liberamente sul mercato https://www.ice.com/products/197/EUA-Futures/data?marketId=7560817
ah e come funziona? Posso continuare ad emettere se mi compro questi crediti?
Spostiamo il problema un po' più in la?
Cosa paga un'azienda indonesiana o cilena, che consuma foreste e acqua, che produce batterie per auto elettriche?

un'autorità che definisca limiti di profitto (c'è ampio margine), così forse si tampona la pratica di aumentare i prezzi che paga il consumatore per far fronte ai costi sociali, oltre i quali ciò che è in più va ad appianare la devastazione del pianeta o il costo di avere smartphone nuovi usa e getta ogni 3 mesi.
Francamente, non fai altro che riproporre la decrescita felice. Però l'interdipendenza dei sistemi economici ti avvisa che ogni riduzione di spesa ha conseguenze in ogni altro settore; qualcuno marginalmente, altri meno.
I pianificatori sovietici redigevano degli sterminati strumenti cartacei chiamati "tavola delle dipendenze" (se mi ricordo bene) approvata in ultimo dalla Commissione statale per la pianificazione. Il suo utilizzo dal 1929 al 1995 ha dimostrato che una economia un minimo complessa non è minimamente governabile.



mah io non credo di star riproponendo la decrescita felice, perchè questa presupporrebbe anche un cambio nei consumi...
mi spieghi cosa c'entra questa tavola delle dipendenze per favore?


Se vuoi che una autorità definisca i margini delle aziende (quali? tutte? solo sopra una certa soglia? e quelle che operano in altri paesi? Quindi serve una autorità mondiale?), devi capire e descrivere prima come debbano lavorare e quindi quale sia il profitto corretto. Ogni intromissione di questo tipo nella vita di una azienda comporta ricadute su tutti gli stakeholders e su tutte le comparabili. E questo, a catena, si riverbera in tutta l'economia. Se poi lo fai per tutti i settori economici, avrai dei riassestamenti sismici.
Questa iniziativa a me ricorda appunto la pianificazione sovietica, quando qualcuno decideva dall'alto i bisogni della popolazione, e perciò le quote di produzione, e perciò l'allocazione delle risorse.
La storia ha dimostrato che solo un mercato pienamente libero è in grado di allocare risorse e fattori produttivi nel migliore dei modi, cioé efficientemente ed efficacemente.

E poi, suvvia, basta con la favoletta del "me l'hanno fatto fare...": nessuno dall'alto ci obbliga a cambiare telefono ogni anno, nessuno ci obbliga a comprare pronto moda ogni mese, nessuno ci costringe a prendere un SUV più grosso del vicino: se lo facciamo è solo perché siamo intimamente competitivi e vogliamo dimostrare il nostro livello di benessere e conoscenze al resto del mondo.
Le aziende campano su questo.
E' un processo bottom-up, non top-down.
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda bobbisolo » 15 feb 2024 10:05

zampaflex ha scritto:E poi, suvvia, basta con la favoletta del "me l'hanno fatto fare...": nessuno dall'alto ci obbliga a cambiare telefono ogni anno, nessuno ci obbliga a comprare pronto moda ogni mese, nessuno ci costringe a prendere un SUV più grosso del vicino: se lo facciamo è solo perché siamo intimamente competitivi e vogliamo dimostrare il nostro livello di benessere e conoscenze al resto del mondo.
Le aziende campano su questo.
E' un processo bottom-up, non top-down.


appunto, vero, l'auto elettrica è l'esempio lampante... c'è gente in piazza che si strappa le vesti per poterne avere una :lol:

se vuoi fare del vino, le macchine e i serbatoi te li devi comprare... ma lo fai perchè sei intimamente competitivo e vuoi dimostrare il tuo livello di benessere e conoscenze al resto del mono?
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda zampaflex » 15 feb 2024 10:08

bobbisolo ha scritto:
zampaflex ha scritto:
bobbisolo ha scritto:
va bene, ma sappi che contribuirai abbondantemente al costo sociale causato. il riscaldamento globale è causato da un aumento delle emissioni di CO2? Voi che impattate di più dovete contribuire di più ad abbatterle.
C'è già questo meccanismo, l'Europa ha insistito molto per adottarlo, sono l'acquisto dagli stati dei crediti per emissioni di carbonio; questi crediti sono poi scambiati liberamente sul mercato https://www.ice.com/products/197/EUA-Futures/data?marketId=7560817
ah e come funziona? Posso continuare ad emettere se mi compro questi crediti?
Spostiamo il problema un po' più in la?
Cosa paga un'azienda indonesiana o cilena, che consuma foreste e acqua, che produce batterie per auto elettriche?



Ci sono autorità sovranazionali (per esempio, la UE) che si pongono l'obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 nella propria area.
Il meccanismo pensato per attuare questo obiettivo è fare pagare alle aziende emittenti un costo per ogni tonnellata di carbonio emessa, attraverso un mercato pubblico stile borsa.
La UE ha emesso (recentemente, nel 21) un botto di titoli di emissioni che ha ceduto ai collocatori (società finanziarie) le quali poi si sono occupate di vendere questi titoli alle aziende.
Perciò, se tu Fiat per produrre emetti CO2, sei obbligata a comprare titoli, quindi a spendere soldi, per compensare.
Il costo di acquisto diventa quindi il tramite per disincentivare l'inquinamento: nessuna azienda vuole serenamente farsi carico di questo costo extra, e perciò dedica sforzi a ridurre le emissioni o compensarle con iniziative come quelle che si sentono in giro, tipo finanziamento di attività di riforestazione.
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda zampaflex » 15 feb 2024 10:09

bobbisolo ha scritto:
zampaflex ha scritto:E poi, suvvia, basta con la favoletta del "me l'hanno fatto fare...": nessuno dall'alto ci obbliga a cambiare telefono ogni anno, nessuno ci obbliga a comprare pronto moda ogni mese, nessuno ci costringe a prendere un SUV più grosso del vicino: se lo facciamo è solo perché siamo intimamente competitivi e vogliamo dimostrare il nostro livello di benessere e conoscenze al resto del mondo.
Le aziende campano su questo.
E' un processo bottom-up, non top-down.


appunto, vero, l'auto elettrica è l'esempio lampante... c'è gente in piazza che si strappa le vesti per poterne avere una :lol:

se vuoi fare del vino, le macchine e i serbatoi te li devi comprare... ma lo fai perchè sei intimamente competitivo e vuoi dimostrare il tuo livello di benessere e conoscenze al resto del mono?


Cosa c'entra la produzione di vino con la propensione individuale al consumo? :roll:
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda bobbisolo » 15 feb 2024 10:44

zampaflex ha scritto:
bobbisolo ha scritto:
zampaflex ha scritto:E poi, suvvia, basta con la favoletta del "me l'hanno fatto fare...": nessuno dall'alto ci obbliga a cambiare telefono ogni anno, nessuno ci obbliga a comprare pronto moda ogni mese, nessuno ci costringe a prendere un SUV più grosso del vicino: se lo facciamo è solo perché siamo intimamente competitivi e vogliamo dimostrare il nostro livello di benessere e conoscenze al resto del mondo.
Le aziende campano su questo.
E' un processo bottom-up, non top-down.


appunto, vero, l'auto elettrica è l'esempio lampante... c'è gente in piazza che si strappa le vesti per poterne avere una :lol:

se vuoi fare del vino, le macchine e i serbatoi te li devi comprare... ma lo fai perchè sei intimamente competitivo e vuoi dimostrare il tuo livello di benessere e conoscenze al resto del mono?


Cosa c'entra la produzione di vino con la propensione individuale al consumo? :roll:


ho messo due esempi... il primo l'auto elettrica, è diventato e diventerà un obbligo di acquisto. Non è l'uomo della strada a richiederla a gran voce.
Il secondo è un caso in cui l'uomo non compra perchè è intimamente competitivo e vuole dimostrare qualcosa a qualcuno, compra perchè gli serve, perchè non ha in questo caso un bisogno effimero.
Lo smartphone al giorno d'oggi non è più un bene effimero.
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda bobbisolo » 15 feb 2024 10:47

zampaflex ha scritto:Ci sono autorità sovranazionali (per esempio, la UE) che si pongono l'obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 nella propria area.
Il meccanismo pensato per attuare questo obiettivo è fare pagare alle aziende emittenti un costo per ogni tonnellata di carbonio emessa, attraverso un mercato pubblico stile borsa.
La UE ha emesso (recentemente, nel 21) un botto di titoli di emissioni che ha ceduto ai collocatori (società finanziarie) le quali poi si sono occupate di vendere questi titoli alle aziende.
Perciò, se tu Fiat per produrre emetti CO2, sei obbligata a comprare titoli, quindi a spendere soldi, per compensare.
Il costo di acquisto diventa quindi il tramite per disincentivare l'inquinamento: nessuna azienda vuole serenamente farsi carico di questo costo extra, e perciò dedica sforzi a ridurre le emissioni o compensarle con iniziative come quelle che si sentono in giro, tipo finanziamento di attività di riforestazione.


grazie...
peccato che questa sia un'iniziativa limitata all'UE...
così ci seghiamo le gambe da soli mentre nel resto del mondo fanno quel che vogliono

come dicevo prima servirebbe un nuovo ordine mondiale
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda zampaflex » 15 feb 2024 12:42

bobbisolo ha scritto:
zampaflex ha scritto:Ci sono autorità sovranazionali (per esempio, la UE) che si pongono l'obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 nella propria area.
Il meccanismo pensato per attuare questo obiettivo è fare pagare alle aziende emittenti un costo per ogni tonnellata di carbonio emessa, attraverso un mercato pubblico stile borsa.
La UE ha emesso (recentemente, nel 21) un botto di titoli di emissioni che ha ceduto ai collocatori (società finanziarie) le quali poi si sono occupate di vendere questi titoli alle aziende.
Perciò, se tu Fiat per produrre emetti CO2, sei obbligata a comprare titoli, quindi a spendere soldi, per compensare.
Il costo di acquisto diventa quindi il tramite per disincentivare l'inquinamento: nessuna azienda vuole serenamente farsi carico di questo costo extra, e perciò dedica sforzi a ridurre le emissioni o compensarle con iniziative come quelle che si sentono in giro, tipo finanziamento di attività di riforestazione.


grazie...
peccato che questa sia un'iniziativa limitata all'UE...
così ci seghiamo le gambe da soli mentre nel resto del mondo fanno quel che vogliono

come dicevo prima servirebbe un nuovo ordine mondiale


In realtà esiste anche un mercato dei carbon credits negli USA ma è proporzionalmente meno rilevante.
In Asia invece se ne fottono e bruciano carbone e sterco di vacca secco sfanculando l'ambiente.
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda Tex Willer » 16 feb 2024 13:39

Quelli che...esiste una alternativa.
https://www.lapresse.it/esteri/2024/02/ ... i-navalny/
Se qualcosa è gratis, il prodotto sei tu
"E’ più facile imbrogliare la gente che convincere la gente che è stata imbrogliata” Mark Twain

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