Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

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zampaflex
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda zampaflex » 26 giu 2025 09:11

"Bomb bomb bomb, bomb bomb Iran..."
Ultima modifica di zampaflex il 27 giu 2025 11:00, modificato 2 volte in totale.
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda maxer » 26 giu 2025 09:29

zampaflex ha scritto:"Bomb bomb bomb, bomb bomb Iran..."

...
" armi armi armi, armi armi Italia "
400 ( quattrocento miliardi in dieci anni )
...
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda l'oste » 26 giu 2025 15:55

zampaflex ha scritto:"Bomb bomb bomb, bomb bomb Iran..."

Più Usraele di così... :roll:
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda fly666 » 26 giu 2025 17:56

A me sembra giusto pagare una tantum per le spese militari, tanto più che il denaro va ad uno stato che è il nostro miglior cliente sotto vari aspetti, vedi turismo, abbigliamento, alimentari.
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda zampaflex » 27 giu 2025 11:00

zampaflex ha scritto:"Bomb bomb bomb, bomb bomb Iran..."


Era una citazione, ma forse non avete visto l'originale

https://www.la7.it/intanto/video/trump-ironizza-sui-bombardamenti-su-teheran-su-truth-un-video-di-arei-militari-sulle-note-di-bomb-25-06-2025-601921
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda l'oste » 12 set 2025 00:42

Estate torrida per Donald the Carrot.
I sondaggi pessimi verso il mid term, il PIL in negativo, il debito pubblico cresciuto al 125%, continue manifestazioni di dissenso nelle città americane, gli Epstein files, i contrasti con la Corte Costituzionale, la stampa non allineata e con molti politici repubblicani, il mancato nobel per la pace autoassegnatosi "per aver fermato" la guerra in Ucraina, la criticata gestione soft del macellaio isisraeliano, le immagini della maxi riunione tra dittatori orientali più lo Zar a Pechino, l'omicidio di uno dei suoi influencer più importanti, la condanna del suo amico Junio Valerio Bolsonaro per il tentato golpe in Brasile (e altri quattro reati).
La MAGA sembra sempre più una strega, forse l'ex buddy buddy Elon ha sentito per primo l'aria fredda di un iceberg.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda zampaflex » 12 set 2025 11:00

Ricordiamo agli astanti che nel periodo 1990-2020 ci sono stati 227 attentati di matrice politica negli USA con 523 morti, e l'84% di essi sono stati compiuti da appartenenti alla destra estrema (fonte: US Extremist Crime Database).

Fuck the carrotman, baro bugiardo approfittatore e sobillatore.
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda zampaflex » 13 set 2025 12:15

https://www.ilpost.it/2025/09/12/charlie-kirk-dibattiti-universita-stati-uniti/

Per capire cosa faceva Charlie Kirk bisogna conoscere una cosa molto americana
E cioè il ruolo dei dibattiti nei college, che hanno esasperato la polarizzazione attraverso la sopraffazione dialettica

Charlie Kirk, l’attivista della destra americana ucciso mercoledì in un attentato nello Utah, era una delle persone non elette più influenti della politica statunitense. Faceva politica senza essere un politico, ma andava molto oltre i contenuti che diffondeva sui social media: usava quell’influenza per organizzare campagne e raccolte fondi, sostenere politici locali e nazionali, costruire relazioni dirette con parlamentari e finanziatori conservatori. Il suo ruolo era per molti aspetti eccezionale perché costruito da giovanissimo e praticamente da zero, e soprattutto nello spazio pubblico che da anni è la sede principale delle “guerre culturali” tra destra e sinistra negli Stati Uniti: i campus universitari.

Nel contesto statunitense, per “guerre culturali” si intendono quei dibattiti conflittuali che non riguardano tanto l’economia o la politica estera, bensì questioni più valoriali e identitarie: l’aborto, i diritti LGBTQ+, le armi, il ruolo della religione nella vita pubblica, i programmi scolastici, il razzismo. Kirk si trovava esattamente in questo contesto, quando è stato ucciso: un dibattito pubblico alla Utah Valley University, primo evento del “The American Comeback Tour”, una serie di incontri che teneva abitualmente nelle università. C’erano circa tremila persone di fronte al gazebo da cui stava parlando, poco prima che qualcuno gli sparasse.

Come ogni altro suo incontro, anche questo era gestito da Turning Point USA, un’associazione non profit di giovani conservatori fondata da Kirk a 18 anni, che riceve decine di milioni di dollari di donazioni, perlopiù da fondazioni, e ha sedi in oltre 850 università americane. In ciascuna organizza periodicamente dei dibattiti in cui sono invitati a parlare politici, oratori conservatori e altri sostenitori del presidente Donald Trump. Kirk aveva parlato giovanissimo già alla convention dei Repubblicani del 2016, ma è soprattutto negli ultimi anni che era diventato una figura potentissima nel partito, capace di raccogliere fondi e di aiutare carriere importanti come quella del vice presidente JD Vance.

La sua capacità di mobilitare migliaia di giovani lo aveva accreditato anche tra gli esponenti più anziani dei Repubblicani, e in occasione delle ultime elezioni aveva aiutato la campagna elettorale negli stati in bilico. Turning Point aveva organizzato a Glendale, in Arizona, l’evento in cui l’ex candidato alle presidenziali e attuale segretario alla Salute Robert Kennedy Jr. aveva annunciato il proprio sostegno a Trump: c’erano circa 20mila persone. Nelle ultime due settimane di campagna elettorale, altre 16mila avevano partecipato a un incontro a Duluth, in Georgia, e 18mila a un altro a Las Vegas, in Nevada, entrambi organizzati da Turning Point. Migliaia di partecipanti, come sempre, erano studenti universitari.

Charlie Kirk insomma aveva mostrato ai Repubblicani che le idee conservatrici potevano far presa anche tra i giovani dei college, che quel mondo per loro non era inaccessibile. E poi c’è il come.

Kirk era uno dei più conosciuti e abili esponenti di uno stile oratorio di grande successo, sia nelle università americane sia sui social media. Durante i suoi dibattiti nei campus, da un gazebo con la scritta Prove me wrong (“dimostrami che sbaglio”), rispondeva alle domande del pubblico con ostentata spavalderia, spesso cercando di umiliare i suoi interlocutori progressisti, più che ragionare con loro. Spezzoni di quegli incontri che circolano sui social media e sono visti da milioni di persone hanno titoli come «45 minuti di Charlie Kirk che zittisce studenti universitari».

Questo tipo di animosità e aggressività verbale è comune sui social media, ma teoricamente meno adatto a un istituto di formazione come le università. Se è stato largamente accolto anche in queste sedi dai giovani conservatori – e da una parte dell’opinione pubblica – è perché da anni la destra e l’estrema destra americana riescono a screditare le università e a rappresentarle come centri di indottrinamento della “cultura woke” e della cancel culture.

L’ostilità verso i progressisti nei dibattiti è percepita da molte persone di destra come un meccanismo legittimo e necessario di difesa e di contrasto a una cultura di sinistra storicamente prevalente nelle università americane. Attraverso i suoi eventi Kirk aveva contribuito a introdurre i discorsi dell’estrema destra in contesti universitari in cui era tradizionalmente prevalente la cultura di sinistra, al punto che in più occasioni gli interventi degli oratori conservatori erano stati cancellati dalle istituzioni universitarie in seguito alle proteste anche violente degli studenti.

Kirk era molto abile a far contraddire gli interlocutori, a porre domande a cui non riuscivano a rispondere, a zittirli con formulazioni a effetto, ma in nessun momento le conversazioni prevedevano una qualche forma di ascolto reciproco e di riconoscimento delle ragioni altrui. Invece di cercare nelle discussioni uno strumento per convincere chi la pensa diversamente, il formato di dibattiti nei campus che Kirk portava in giro premia la sopraffazione e l’annientamento degli avversari, obiettivo inseguito prevalentemente attraverso furbizie dialettiche e più raramente con la sostanza degli argomenti.

È una tendenza strettamente legata alla cultura statunitense dei dibattiti, insegnata fin dalle scuole con corsi e tornei dedicati: tornei ai quali è normale, per esempio, che data una determinata questione divisiva sia scelto casualmente quale squadra debba sostenere la posizione a favore e quale quella contraria. A essere valutata e premiata è insomma la tecnica di argomentazione e la logica dei ragionamenti, a prescindere del merito delle posizioni espresse.

I dibattiti pubblici nei campus, in persona o ripubblicati poi online, sono stati un eccezionale veicolo di diffusione di un approccio al confronto di idee in cui prevalgono quelle più estreme e perentorie. Questo, insieme a molte altre cause, ha contribuito alla polarizzazione dei giovani americani su questioni come la libertà di espressione, l’aborto, l’identità di genere, i diritti delle minoranze o l’invasione israeliana a Gaza. Rispetto a ciascuno di questi temi e di altri, di volta in volta, le università sono state sede di scontri ideologici e spesso anche fisici tra studenti, a cui l’amministrazione di Donald Trump ha reagito attuando politiche repressive e reclamando potere di influenza su programmi di studio e di ricerca, criteri di ammissione degli studenti e altre decisioni.

In questo contesto molto polarizzato la retorica e lo stile di Kirk, come quelli di altri commentatori apprezzati dalla destra americana, da Jordan Peterson a Ben Shapiro, sono diventati un riferimento ammirato da molti studenti e giovani sostenitori del movimento MAGA (Make America Great Again, lo slogan di Trump). In un certo senso, come scrisse a luglio l’Economist, i dibattiti pubblici di Kirk nelle università davano l’impressione di restituire agli intellettuali conservatori una piattaforma a loro sottratta dai progressisti.

Grazie alla sua retorica brillante e alla sua rapidità di ragionamento, Kirk era stato uno degli oratori più abili a trasformare quei dibattiti pubblici in forme di intrattenimento dalle grandi potenzialità virali. A Kirk era ispirato un personaggio della stagione in corso di South Park, protagonista di una sottotrama proprio sui dibattiti nei campus.

Tra le altre cose, Kirk di recente era stato il protagonista del primo episodio di una serie molto popolare di dibattiti su YouTube, intitolata Surrounded (“circondato”) e creata dall’azienda di intrattenimento Jubilee Media. I dibattiti durano circa un’ora e mezza, con un tempo limitato per ogni dialogo tra l’ospite e ciascun suo “avversario”: hanno titoli del tipo «un progressista contro venti conservatori di estrema destra» (è l’episodio con il giornalista Mehdi Hasan).

L’episodio con Kirk, intitolato «25 studenti universitari progressisti possono superare in astuzia un conservatore?», ha più di trentuno milioni di visualizzazioni (oltre trenta milioni le aveva già da prima dell’attentato). Kirk sostiene l’illegalità dell’aborto, per esempio, mentre alcuni suoi interlocutori non riescono a proseguire il dialogo con lui e alla fine lo disprezzano apertamente. «Spero che tua figlia viva una vita molto felice e che riesca a stare lontana da te», dice una di loro.

È un esempio molto chiaro del tipo di dibattito in cui Kirk eccelleva. Come ha scritto di recente il New Yorker a proposito del programma, gli interlocutori più abili sono semplicemente quelli che hanno più esperienza, più abituati a citare dati ed enigmi logici per contraddire le affermazioni dell’avversario il più rapidamente e duramente possibile. «L’obiettivo non è informare o istruire, ascoltare o elaborare, costruire o ragionare, ma vincere, dominare, schiacciare, spaccare il cervello dell’avversario, produrre un argomento di tale devastante perentorietà da poter considerare la questione chiusa, una volta per tutte», ha scritto il New Yorker.
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda Wineduck » 15 set 2025 07:19

Il solito eccellente Alberto Graziani su FB a proposito dei "magnifici" risultati delle politiche economiche di Trump:

Il mercato del lavoro statunitense continua a rallentare, nonostante il licenziamento della direttrice del Bureau of Labor Statistics.

L'occupazione è cresciuta solo di +22.000 unità. Luglio è stato rivisto al rialzo di +6.000 a +79.000. Giugno è stato rivisto al ribasso di -27.000 a -13.000. Crescita media dell'occupazione nei tre mesi = +29.000 unità.
La disoccupazione è salita al 4,3%. È un numero negativo.
Peggio ancora, analizzando più a fondo i dati, si può constatare che la teoria della Trumponomics sta fallendo.

Il mese scorso hanno evitato per un soffio un tasso di disoccupazione del 4,3% e l'hanno superato questo mese, ma non si tratta di arrotondamenti. Si vede chiaramente un aumento costante negli ultimi due mesi.
Forse c’è un po’ di rumore, ma è il valore più alto degli ultimi anni e, considerando tutto quello che vedremo, è preoccupante.

Ecco la ripartizione per settore.
La prima teoria della Trumponomics era che i dazi avrebbero aumentato l'occupazione nel settore manifatturiero e che i tagli federali alla forza lavoro avrebbero liberato manodopera per questo settore.
Questo è fallito. Il settore manifatturiero ha perso posti di lavoro quasi alla stessa velocità della forza lavoro federale (-12.000 contro -15.000) .

Un modo migliore per vederlo è il rallentamento marcato degli ultimi 4 mesi rispetto al 2024.
Non si tratta di un riequilibrio del mercato del lavoro. È un calo che ha interessato praticamente tutto (anche il settore manifatturiero era in calo l'anno scorso). E ora, a seguito dei tagli alla sanità, i posti di lavoro nel settore medico stanno finalmente rallentando.

Un altro elemento meno chiaramente dichiarato della Trumponomics era quello di riportare posti di lavoro per gli uomini. Tuttavia, con i dazi che colpiscono quei settori, gli uomini hanno perso 56.000 posti di lavoro negli ultimi 4 mesi.

Nel frattempo, un altro obiettivo della Trumponomics era quello di utilizzare le quote di espulsione per restituire posti di lavoro ai lavoratori nativi. Ma, come avrete indovinato, anche questo sta fallendo.
In un contesto di indebolimento più ampio, il tasso di disoccupazione tra i nativi è ai livelli più alti dall'inizio della pandemia.

Per dimostrare che il rallentamento è generalizzato, possiamo osservare l'"indice di diffusione", ovvero la percentuale di settori che stanno guadagnando posti di lavoro. È ormai inferiore al 50% da diversi mesi, il che significa che sono più i settori che perdono posti di lavoro rispetto a quelli che ne guadagnano. Questo accade durante i rallentamenti.

Il mese scorso hanno dato la colpa alle revisioni. Ma le revisioni non sono la causa di questi numeri negativi, con una base di riferimento così bassa. E le revisioni sono uno dei pochi indicatori ciclici di rallentamenti imminenti.
Dovrebbero imparare da questi numeri e adottare politiche pro-crescita; potrebbe non essere troppo tardi.

Naturalmente questi dati saranno una base di appoggio per un taglio dei tassi di 25 punti base da parte della Fed.
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda zampaflex » 15 set 2025 09:08

Una dottrina economica scritta da imbecilli e creduta da altri imbecilli, sia in patria che qui dove altri imbecilli governano e votano e approvano il lavoro degli imbecilli d'oltre oceano.
L'economia ha questo di bello: che smaschera velocemente le teorie più strampalate, fantasiose e infondate.
Un bel bagno di verità; l'umiltà purtroppo non coglierà mai questa genìa di arroganti ignoranti.

PS: aggiungo un dato molto più preoccupante: la disoccupazione giovanile negli Stati Uniti è in forte aumento. Dopo essere stata stabilmente attorno all'8% nel 2023 e al 9% nel 2024, il dato di agosto dice 10,5%
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda Marco » 15 set 2025 09:58

zampaflex ha scritto:https://www.ilpost.it/2025/09/12/charlie-kirk-dibattiti-universita-stati-uniti/

Per capire cosa faceva Charlie Kirk bisogna conoscere una cosa molto americana
E cioè il ruolo dei dibattiti nei college, che hanno esasperato la polarizzazione attraverso la sopraffazione dialettica

Charlie Kirk, l’attivista della destra americana ucciso mercoledì in un attentato nello Utah, era una delle persone non elette più influenti della politica statunitense. Faceva politica senza essere un politico, ma andava molto oltre i contenuti che diffondeva sui social media: usava quell’influenza per organizzare campagne e raccolte fondi, sostenere politici locali e nazionali, costruire relazioni dirette con parlamentari e finanziatori conservatori. Il suo ruolo era per molti aspetti eccezionale perché costruito da giovanissimo e praticamente da zero, e soprattutto nello spazio pubblico che da anni è la sede principale delle “guerre culturali” tra destra e sinistra negli Stati Uniti: i campus universitari.

Nel contesto statunitense, per “guerre culturali” si intendono quei dibattiti conflittuali che non riguardano tanto l’economia o la politica estera, bensì questioni più valoriali e identitarie: l’aborto, i diritti LGBTQ+, le armi, il ruolo della religione nella vita pubblica, i programmi scolastici, il razzismo. Kirk si trovava esattamente in questo contesto, quando è stato ucciso: un dibattito pubblico alla Utah Valley University, primo evento del “The American Comeback Tour”, una serie di incontri che teneva abitualmente nelle università. C’erano circa tremila persone di fronte al gazebo da cui stava parlando, poco prima che qualcuno gli sparasse.

Come ogni altro suo incontro, anche questo era gestito da Turning Point USA, un’associazione non profit di giovani conservatori fondata da Kirk a 18 anni, che riceve decine di milioni di dollari di donazioni, perlopiù da fondazioni, e ha sedi in oltre 850 università americane. In ciascuna organizza periodicamente dei dibattiti in cui sono invitati a parlare politici, oratori conservatori e altri sostenitori del presidente Donald Trump. Kirk aveva parlato giovanissimo già alla convention dei Repubblicani del 2016, ma è soprattutto negli ultimi anni che era diventato una figura potentissima nel partito, capace di raccogliere fondi e di aiutare carriere importanti come quella del vice presidente JD Vance.

La sua capacità di mobilitare migliaia di giovani lo aveva accreditato anche tra gli esponenti più anziani dei Repubblicani, e in occasione delle ultime elezioni aveva aiutato la campagna elettorale negli stati in bilico. Turning Point aveva organizzato a Glendale, in Arizona, l’evento in cui l’ex candidato alle presidenziali e attuale segretario alla Salute Robert Kennedy Jr. aveva annunciato il proprio sostegno a Trump: c’erano circa 20mila persone. Nelle ultime due settimane di campagna elettorale, altre 16mila avevano partecipato a un incontro a Duluth, in Georgia, e 18mila a un altro a Las Vegas, in Nevada, entrambi organizzati da Turning Point. Migliaia di partecipanti, come sempre, erano studenti universitari.

Charlie Kirk insomma aveva mostrato ai Repubblicani che le idee conservatrici potevano far presa anche tra i giovani dei college, che quel mondo per loro non era inaccessibile. E poi c’è il come.

Kirk era uno dei più conosciuti e abili esponenti di uno stile oratorio di grande successo, sia nelle università americane sia sui social media. Durante i suoi dibattiti nei campus, da un gazebo con la scritta Prove me wrong (“dimostrami che sbaglio”), rispondeva alle domande del pubblico con ostentata spavalderia, spesso cercando di umiliare i suoi interlocutori progressisti, più che ragionare con loro. Spezzoni di quegli incontri che circolano sui social media e sono visti da milioni di persone hanno titoli come «45 minuti di Charlie Kirk che zittisce studenti universitari».

Questo tipo di animosità e aggressività verbale è comune sui social media, ma teoricamente meno adatto a un istituto di formazione come le università. Se è stato largamente accolto anche in queste sedi dai giovani conservatori – e da una parte dell’opinione pubblica – è perché da anni la destra e l’estrema destra americana riescono a screditare le università e a rappresentarle come centri di indottrinamento della “cultura woke” e della cancel culture.

L’ostilità verso i progressisti nei dibattiti è percepita da molte persone di destra come un meccanismo legittimo e necessario di difesa e di contrasto a una cultura di sinistra storicamente prevalente nelle università americane. Attraverso i suoi eventi Kirk aveva contribuito a introdurre i discorsi dell’estrema destra in contesti universitari in cui era tradizionalmente prevalente la cultura di sinistra, al punto che in più occasioni gli interventi degli oratori conservatori erano stati cancellati dalle istituzioni universitarie in seguito alle proteste anche violente degli studenti.

Kirk era molto abile a far contraddire gli interlocutori, a porre domande a cui non riuscivano a rispondere, a zittirli con formulazioni a effetto, ma in nessun momento le conversazioni prevedevano una qualche forma di ascolto reciproco e di riconoscimento delle ragioni altrui. Invece di cercare nelle discussioni uno strumento per convincere chi la pensa diversamente, il formato di dibattiti nei campus che Kirk portava in giro premia la sopraffazione e l’annientamento degli avversari, obiettivo inseguito prevalentemente attraverso furbizie dialettiche e più raramente con la sostanza degli argomenti.

È una tendenza strettamente legata alla cultura statunitense dei dibattiti, insegnata fin dalle scuole con corsi e tornei dedicati: tornei ai quali è normale, per esempio, che data una determinata questione divisiva sia scelto casualmente quale squadra debba sostenere la posizione a favore e quale quella contraria. A essere valutata e premiata è insomma la tecnica di argomentazione e la logica dei ragionamenti, a prescindere del merito delle posizioni espresse.

I dibattiti pubblici nei campus, in persona o ripubblicati poi online, sono stati un eccezionale veicolo di diffusione di un approccio al confronto di idee in cui prevalgono quelle più estreme e perentorie. Questo, insieme a molte altre cause, ha contribuito alla polarizzazione dei giovani americani su questioni come la libertà di espressione, l’aborto, l’identità di genere, i diritti delle minoranze o l’invasione israeliana a Gaza. Rispetto a ciascuno di questi temi e di altri, di volta in volta, le università sono state sede di scontri ideologici e spesso anche fisici tra studenti, a cui l’amministrazione di Donald Trump ha reagito attuando politiche repressive e reclamando potere di influenza su programmi di studio e di ricerca, criteri di ammissione degli studenti e altre decisioni.

In questo contesto molto polarizzato la retorica e lo stile di Kirk, come quelli di altri commentatori apprezzati dalla destra americana, da Jordan Peterson a Ben Shapiro, sono diventati un riferimento ammirato da molti studenti e giovani sostenitori del movimento MAGA (Make America Great Again, lo slogan di Trump). In un certo senso, come scrisse a luglio l’Economist, i dibattiti pubblici di Kirk nelle università davano l’impressione di restituire agli intellettuali conservatori una piattaforma a loro sottratta dai progressisti.

Grazie alla sua retorica brillante e alla sua rapidità di ragionamento, Kirk era stato uno degli oratori più abili a trasformare quei dibattiti pubblici in forme di intrattenimento dalle grandi potenzialità virali. A Kirk era ispirato un personaggio della stagione in corso di South Park, protagonista di una sottotrama proprio sui dibattiti nei campus.

Tra le altre cose, Kirk di recente era stato il protagonista del primo episodio di una serie molto popolare di dibattiti su YouTube, intitolata Surrounded (“circondato”) e creata dall’azienda di intrattenimento Jubilee Media. I dibattiti durano circa un’ora e mezza, con un tempo limitato per ogni dialogo tra l’ospite e ciascun suo “avversario”: hanno titoli del tipo «un progressista contro venti conservatori di estrema destra» (è l’episodio con il giornalista Mehdi Hasan).

L’episodio con Kirk, intitolato «25 studenti universitari progressisti possono superare in astuzia un conservatore?», ha più di trentuno milioni di visualizzazioni (oltre trenta milioni le aveva già da prima dell’attentato). Kirk sostiene l’illegalità dell’aborto, per esempio, mentre alcuni suoi interlocutori non riescono a proseguire il dialogo con lui e alla fine lo disprezzano apertamente. «Spero che tua figlia viva una vita molto felice e che riesca a stare lontana da te», dice una di loro.

È un esempio molto chiaro del tipo di dibattito in cui Kirk eccelleva. Come ha scritto di recente il New Yorker a proposito del programma, gli interlocutori più abili sono semplicemente quelli che hanno più esperienza, più abituati a citare dati ed enigmi logici per contraddire le affermazioni dell’avversario il più rapidamente e duramente possibile. «L’obiettivo non è informare o istruire, ascoltare o elaborare, costruire o ragionare, ma vincere, dominare, schiacciare, spaccare il cervello dell’avversario, produrre un argomento di tale devastante perentorietà da poter considerare la questione chiusa, una volta per tutte», ha scritto il New Yorker.


Scrivi o copiaincolla quello che vuoi, ma le parole si contrastano con le parole. Le idee con idee.
Mai con le pallottole.

E questo "fatto", per l'ennesima volta, dimostra chi sono oggi i veri fascisti.
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda l'oste » 15 set 2025 10:06

Per questi però nessuna propaganda meloniana trumpiana. Che strano.

https://www.ilsole24ore.com/art/minneso ... e-AH5YLZGB
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda l'oste » 15 set 2025 10:38

Marco ha scritto:
Scrivi o copiaincolla quello che vuoi, ma le parole si contrastano con le parole. Le idee con idee.
Mai con le pallottole.

E questo "fatto", per l'ennesima volta, dimostra chi sono oggi i veri fascisti

Chi sono i veri fascisti?
Quando non conviene ci si dimentica vero?

Martedì 15 luglio 2025
L’uomo arrestato per l’omicidio della deputata democratica statale del Minnesota Melissa Hortman e del marito è stato incriminato e rischia la pena di morte

Negli Stati Uniti un gran giurì ha incriminato per sei capi d’accusa federali Vance Boelter, l’uomo sospettato di aver ucciso la deputata statale del Minnesota Melissa Hortman e suo marito Mark, e di aver ferito il senatore statale John Hoffman e sua moglie a metà giugno. Boelter è accusato tra le altre cose di stalking, omicidio volontario e reati legati al possesso di armi da fuoco: alcuni di questi sono punibili con l’ergastolo o la pena di morte.

Boelter era stato trovato dopo due giorni di intense ricerche che il capo della polizia locale aveva definito «la più grande caccia all’uomo nella storia» del Minnesota, e secondo la polizia avrebbe agito per motivi politici: nella sua auto sono stati trovati un manifesto e una lista di obiettivi con circa 70 nomi, tra cui quelli dei parlamentari del Partito Democratico che aveva attaccato.
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda zampaflex » 15 set 2025 11:22

Marco ha scritto:E questo "fatto", per l'ennesima volta, dimostra chi sono oggi i veri fascisti.


Non ti permetto assolutamente di sfruttare un episodio per rivoltare grottescamente la storia.
Come ho già postato, l'OTTANTAQUATTRO per cento degli omicidi di matrice estremista negli stati uniti tra il 1990 ed il 2020 sono stati compiuti da estremisti DI DESTRA. Che sono innegabilmente molto, molto più portati all'uso delle armi.
Dobbiamo parlare delle milizie suprematiste? Dell'assalto alla casa Bianca?

Mi fa vomitare lo sfruttamento bieco e meschino della faccenda da parte di voi destri che manifestate una indignazione violenta e promettete vendette che non hanno niente di democratico.
Non avete speso una parola per il brutale assassinio della deputata Melissa Hortman, ad opera di estremisti di destra.
Non avete mosso un dito di fronte al vergognoso tentativo di omicidio del marito di Nancy Pelosi, ad opera di un estremista di destra.
Non avete fatto nemmeno un cenno di fronte ai tentativi di sequestro della governatrice del Michigan, ad opera di estremisti di destra.

VERGOGNATEVI

Vi frega qualcosa della violenza solo adesso che uno dei vostri è stato toccato. E per di più, da un ragazzo che donava fondi al partito Repubblicano e che viene da una famiglia di elettori del partito Repubblicano.

Lo squallore dell'esibizione muscolare del nostro governo di fronte ad alcune sparute espressioni di esponenti della sinistra intesa nel senso più ampio (Giorgio Odifreddi?!? ma insomma!) sa molto di volgarissimo sfruttamento di una opinione pubblica ignorante e distratta, che potrebbe, speriamo di no, spingersi ben oltre e incarnare (in America lo sta già facendo) fenomeni repressivi di stampo dittatoriale. La stessa tattica di fascisti e nazisti per prendere il potere. Sfrutta un episodio controverso, fai casino, butta la colpa sull'opposizione, urla a più non posso e zac, ti prendi pieno potere.
Per Trump e la sua indemoniata cricca questo omicidio è equivalente all'incendio del Reichstag. Spero solo che la situazione si sgonfi naturalmente.

VERGOGNATEVI !
Non progredi est regredi
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l'oste
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda l'oste » 15 set 2025 22:39

Non ho letto nessun commento sull'intervento incendiario ed eversivo di Musk all'adunata di estrema destra a Londra, invitato via video da quel galantuomo di Robinson, uno con precedenti per droga, violenza, botte alla polizia, uno così fascio che non lo vogliono nemmeno Farage e i destri di Ukip.
All'adunanza di destra londinese ci sono stati decine di poliziotti colpiti e feriti, giusto per ricordare da dove vengono violenza, intimidazione e provocazione.
Quando i potenti e i vari politicanti destroidi di tutto il mondo soffiano sul fuoco del malcontento popolare, sfruttando anche la crisi economica della gente normale, si rischia un'operazione globale di destabilizzazione democratica.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini

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