Messaggioda l'oste » 31 dic 2020 22:19
Vigilia, Natale e (Santo Stefano) con buone cibarie e due note su qualche bottiglia a puntino, quelle scarse le dimentichiamo nel 2020, soprattutto i prosecchi, le barberone one one, un Franciacorta (usato per sfumare la tacchinella), un barolaccio da gdo, un valtellina fatto da Geppetto, un borgogna scollinato troppo presto (GC 2008).
Sera del 24, nostra tradizione pesce, antipasto di crudo di salmone sockeye, ricciola, capesante appena scottate, gamberi rossi, croissant di gamberoni (un mio vecchio "classico"). A seguire linguine con astice risottate
Champagne Extra brut "Latitude" Larmandier Bernier , ricco, ricco, ricco, indulge nei profumi classiconi, pan brioche, agrumi, qualche spezia affumicosa, tanta esuberanza anche in bocca, impressivo, non pacchiano ma vistoso, buonissimo da bere ridendo, non riflettendo. Piaciuto
Brauneberger Juffer Sonnenuhr Riesling Auslese Gold Kapsel 2007 - Fritz Haag, una girandola, dolce, pulita, dai profumi al palato, una tela piena di colori canditi, frutti tropicali, zafferano, sale marino, litchi. Infinitamente buono per ogni commensale, vino della serata. Piaciuto un bel po'
Meursault Les Tillets 2016 - P.Javillier , la serata dei vini ricchi, quasi opulento questo anche se con un'acidità quasi chablisienne, giovane abbestia, ma con pietre focaie da petardi di San Silvstro, agrumi, pesche sciroppate, una specie di anice/finocchietto ma candito, bocca piena, corposa se non corpulenta ma con eleganza. Piaciuto proprio
Natale classico di antipasti salumi, salmoni, patè, crostini, veneziana, tortellini in brodo di gallina e tacchinella ripiena, santo Stefano invece bourgoignonne e formaggi di capra.
Barbaresco Rabaja ris. 2008 Cortese, incrollabile, sta ancora quasi come quando è uscito, profumi ammalianti, tra balsamico e rosa, arancia in scorza e cannella, un po' di liquiriizia fumè, in bocca il tannino ha perso solo un quid, tira e spinge puntine ma con garbo, nobile contadino, pulizia al palato, rispetto ai suoi barbaresco base non manca la "ciccia". Piaciuto proprio
Barolo Vigna Rionda 2013 - Pira, all'apertura resta fermo, quasi addormentato, si sente il frutto giovane e poco altro. Bicchiere per qualche minuto e si apre, sembra un delirio e una leggenda da alcolisti ma davvero il vino fa così un sacco di volte, da qui nascono tante magie a lui legate. Esce e si ritrova al palato una bella freschezza balsamica insieme al frutto, le future note terziarie fanno solo un ciao da lontano, ma tra un decennio penso saranno liquirizia, cacao e un pout pourri di fiori secchi molto belli a giudicare oggi. Piaciuto un bel po'
Brunello di Montalcino 2001 - Poggio di Sotto , ultima bottiglia del fu cartoncino da Ezio, anni luce fa. Ancora frutto alla prima snasata, leggermente spiritato ma con vena balsamica che cambia in fresco il tutto. Sangiovese che di più nemmeno con il 7G, da manuale, anche nel senso che si sente il manico, la mano, la famosa spremuta di uva, invecchiata ma nemmen molto. Bocca golosa solo leggermente arrotondata, acidità molto controllata, persistenza ben lunga e con tanta voglia di schioccare la lingua. Piaciuto un bel po'
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l'oste il 01 gen 2021 02:24, modificato 1 volta in totale.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.
Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini