... qui si entra nel novero delle emozioni pure , dove l'acriticità data dalla cieca ha permesso di prima giudicare , poi lasciare le iperbole della sorpresa in seconda battuta , perchè davvero ad ogni apertura i presenti si spellavano le mani dall'entusiasmo, l'applauso sorgeva spontaneo e l'abbandonarsi al piacere una consuetudine non di facile ...consuetudine.
- Vega Sicilia Unico 1966 : rosso granato intenso ma con trasparenze e luminosità da infarto . Raramente ho sentito un naso così complesso, mutevole nel bicchiere nel tempo , di grande equilibrio fra orizzontalità (complessità) e verticalità ( intensità). Il rimando alle note speziate rodaniane era d'obbligo , sembrava di assaporare una picanha di razza Nelore conciata, dove il pepe nero macinato fresco era delizioso, così come le note di sottobosco rugiadoso autunnale, la corteccia di quercia. Sorprendente lo sviluppo, con l'ossigenazione nel bicchiere, di tratti animali. La bocca davvero eccezionale per eleganza e suadenza, nella sua consistenza fuori dalle righe. Per me sul podio della giornata

+++
- Monfortino 1945 : il più bel Monfortino bevuto, a memoria, nell'ultimo decennio . Piccola mania , la 1945, del mio povero nonno, si conferma fra le più grandi versioni di sempre. Colore rosso chiaro, ancora di dignità cromatica impressionante. Stupende le note floreali, ancora si notano i petali di rosa appassita, lo sfalcio di fiori, la leggera nota agrumata, così come leggera era la nota di agrifoglio e balsamica. La bocca setosa, fresca , con ancora la trama tannica , ormai finissima e carezzevole, che accompagnava il sorso. Commovente.

+
- Pessac Leognan Chateau Haut Brion 1918 : ...beh ... per tutti vino della giornata e per quasi tutti vino della vita , io lo metto senz'altro fra i primi 20 della mia giovane vita... e di Bordeaux "maturi" qualcuno l'ho bevuto. Rosso relativamente carico ma con una dignità cromatica sorprendente . Ha naso con sviluppo orizzontale senza pari, ad ogni snasata cambiava toni e semitoni, dove il leit motiv era la confettura di susina, la garrigue, ma , soprattutto , il cacao e il tabacco da pipa, dalle rimembranze adolescenziali ( mio padre era fumatore di pipa) direi tabacco Clan. Sferzante la nota speziata , intensa, in certi momenti prevalente , ma mai coprente. Straziante l'ultimo sorso , bevuto dalla disperazione in quanto solo una bottiglia mi è rimasta da tante bevute scriteriate nel passato remoto caratterizzate da inconsapevole incoscienza giovanile. La bocca che raramente si possa immaginare così indecentemente vellutata e saturante . Lunghezza? Da riparametrare ogni riferimento conosciuto.

... ma sì , andiamo oltre la scala, aggiungendo

...
- Porto Vintage 1917 Borges : aperto d'amblé con un pò di difficoltà in quanto il tappo era più un pezzetto di legno che un sughero. Sta di fatto che rimane , Borges, un caposaldo della tipologia. Colore lunare, granato chiaro con decisei riflessi mattonati. Esplosione di profumi senza senso, dalla cannella in infusione al chiodo di garofano macinato, dalla radice di china al topinanbur grattugiato. L'alcool , impercettibile , ti dava grade sensazione di calore e morbidezza, rotondità splendida, mai stucchevole. Sposalizio d'amore con la triade Gorgonzola Naturale Stravecchio, Stilton e Roquefort in un confronto epico.
