Due note rapide, ora che ho trovato il tempo.
Ferrari - Trento extra brut Perlé nero 2010Caffè, agrume, erbe, tonno in scatola; sottile ma infiltrante, pulito, frutta secca in retro, sorprendente. Esile ma di buon carattere, difficile collocarlo in Italia se non per una lieve
amertume finale.

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Gangloff - Cote-rotie Barbarine 2015Latteo, fruttini neri; fine, tannino e sorso un po' polveroso, di medio corpo che cresce con l'aria, elegante, va atteso soprattutto per smarcare il legno che oggi lascia una impronta un po' pesante.

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Jamet - Cote-rotie 2013Altro carattere. Sanguigno, fruttini rossi acidi, come il ribes ; leggermente deviante a momenti ma è amalgamato, con buona estrazione, la chiusura che tende al sottile è figlia di una annata non ideale.

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Rostaing - Cote-rotie La Landonne 2012 Naso vegetale, arancia, spezie e frutti esotici; ritorna in bocca la vegetalità del peperone arrosto, papaya, allunga facile con naturalezza, mostra però l'alcool alla fine. Pare segnato dalla mano del vinificatore più che mantenere una identità territoriale stretta.

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Guigal - Cote-rotie La Landonne 2011E qui dove invece avremmo dovuto vedere una mano pesante, traiamo durante la degustazione una impressione diversa tanto da scambiarlo (io almeno) per altri. A posteriori, ripensandoci, meno. Ha frutto, lieve vernice, diversi aromi suggeriti a strati. Poi diventa più pirazinico ma resta elegante e ben supportivo al palato. Diverso, indubbiamente. Sapiente, di sicuro.

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Jamet - Cote-rotie Cote brune 2013Annata si sente anche qui: è classico e balsamico, floreale di iris, ma anche ben vegetale. Cresce bene con l'aria, si sa che qui serve molto. Tannino stringe un po', impressione di potenza ma fredda, va aspettato qualche anno.

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Ogier - Cote-rotie la Belle Hélène 2012Risultato in chiaroscuro. Segni di affinamento, pop corn; ematico e fresco, carattere molto freddo, apparenti devianze occasionali. Buono ma non ottimo.

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Rostaing - Cote-rotie Cote blonde 2009Qui invece si massimizza il risultato, ma in chiave piuttosto estrattiva: Rostaing nelle annate top/calde non si trattiene mai abbastanza. Balsamico di golia, carne arrosto, fiori; in bocca solido ma fermo, estrattivo, un po' nascosto, gli manca della dinamica che sarebbe servita per il top.

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Chave - Hermitage 2013Gran bella stratificazione promettente, ha estrazione, è giovanilmente primario. Un po' di alcool in vista, palato lievemente ruvido: una promessa di bel futuro, un presente da inquadrare solo in prospettiva.

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Chapoutier - Ermitage le Méal 2006Piuttosto sul dolce, quasi uva passa, e perciò alcoolico, e anche con minore separazione tra le componenti aromatiche, un po' indefinite; al palato è speziato, ma appaiono toni da brandy insieme a spezie come noce moscata e cannella.
Chateau Rayas - Chateauneuf du pape réserve 2007Applausi. Ha frutti rossi, scorza d'arancia, toni più alti come china, pino, ginger; eppure è fresco, ha un grande equilibrio trovato anche con meno alcool percepito, un gran bene.

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Chateau de Beaucastel - Chateauneuf du pape Hommage à Jacques Perrin 2005Decisamente più maschio e sudista. Grande espressività di garrigue, mirto, erbe, fruttone, salamoia e infine toni balsamici; bocca potente ma alcool pesa un po', materico tanto che al confronto con Rayas non può fare altro che evidenziare questa differenza.
