Cosa bevemmo a dicembre 2024
Inviato: 01 dic 2024 01:22
Scatenate l'inferno...
Nexus1990 ha scritto:Inizio io dai… Ieri a pranzo piccola panoramica sul Rodano Nord
zampaflex ha scritto:Nexus1990 ha scritto:Inizio io dai… Ieri a pranzo piccola panoramica sul Rodano Nord
Clap clap!
Nexus1990 ha scritto:zampaflex ha scritto:Nexus1990 ha scritto:Inizio io dai… Ieri a pranzo piccola panoramica sul Rodano Nord
Clap clap!
È vero… mancava Clape. Bottiglia spedita 12 giorni fa dalla Francia, per un errore è transitata per la Germania, è ancora lì![]()
Jamet non era in programma, è stato proprio il sostituito del Cornas di Clape
Nexus1990 ha scritto:Inizio io dai… Ieri a pranzo piccola panoramica sul Rodano Nord
Tenimenti D’Alessandro ‘Migliara’ 2016 Vs Domaine du Colombier Crozes-Hermitage ‘Cuvèe Gaby’ 2015
D’Alessandro un po’ segnato dall’affinamento, con note balsamico/resinose e di cenere/legno bruciato/camino spento. In bocca non ha neanche una cattiva dinamica, ma resta un po’ ingessato. 15,75
Il Crozes-Hermitage invece è un piccolo gioiellino: naso relativamente semplice, con frutto scuro e una nota mentolata, in bocca però ha agilità e allungo, bellissima mineralità. Considerando che l’ho pagato 25€ davvero un gran bevuta. 16,75
Gonon Saint-Joseph 2014 Vs J.L. Chave Saint-Joseph 2014
Gonon parte freddino, con delle note verdi non esaltanti (la mosca Suzuki non lo ha risparmiato evidentemente). Con il tempo però pur conservando la sua dimensione prevalentemente verticale si scalda, esce la salamoia e perfino la marasca che regala una punta di dolcezza, la parte sanguigna rimonta su quella verde lasciandola sullo sfondo. 16,75
Chave tutt’altro registro, molto più completo già dal naso in cui insieme al frutto croccante fa capolino una nota selvatica, carnosa, molto interessante. In bocca si sente che c’è un grande manico per la precisione cartesiana, anche avvolgente nelle note speziate, soffre proprio un filo di diluizione, ma evidentemente questa annata ha fatto pochi prigionieri. Molto curioso di risentirlo in ottima annata 17,25
Rostaing Côte-Rôtie Côte-Blonde 2007 Vs Jamet Côte-Rôtie 2007
Con Rostaing abbiamo l’unica, parziale delusione di giornata. Intendiamoci è un bel vino, sensuale e raffinato nelle sue note speziate e floreali, goloso e di bella beva, ma forse perfino troppo delicato, manca qualcosa in termini di grip e tensione, un po’ di “cazzimma” diremmo a Napoli. Averlo bevuto accanto al prossimo vino che descriverò non ha fatto altro che acuire questa mancanza… 17,25
Jamet un vino mostruoso, di forza e lunghezza impressionanti: profilo olfattivo piuttosto scuro di oliva nera, spezie e frutti pure neri, un po’ minaccioso nel complesso ma ravvivato dalla mineralità, che quando la sento al naso è sempre un buonissimo segno. In bocca è tiratissimo, c’è la carne affumicata e le erbe aromatiche, ha una energia indomabile, la materia sembra aumentare di volume, come se si moltiplicasse, lunga scia minerale. Volendo trovare un difetto (ma forse è una sua caratteristica, più che una vera mancanza) a questa eccezionale bottiglia, complessità e ampiezza non sono sbalorditive quanto la sua personalità, ma bisogna anche dire che questo vino è in ancora in forte ascesa, e tra 4/5 anni tirerà sicuramente fuori qualcosa d’altro. 18,25
Chapoutier Ermitage ‘Le Meal’ 2007 Vs Peyre Rose Coteaux du Languedoc ‘Clos des Cistes’ 2007
Chapoutier un vino aristocratico, che pur portando in dote una struttura imponente si muove sul filo dell’eleganza e della dolcezza di spezie e frutto, è goloso e seducente, complesso. La trama è di grande qualità, velluto senza impunture, con bei tannini cremosi. Vino di classe 17,75
Peyre Rose è un vino fatto da una delle grandi “Donne del Vino” francesi, ciononostante (o forse proprio per questo) è il vino più maschile della serata: pepe nero e goudron, mora, una parte terrosa, sorso che coniuga ampiezza e lunghezza, con bella sapidità nel finale a scongiurare l’effetto “bomba”. Tannino fittissimo e saporito, che lascia ancora qualche graffio. Al netto del suo essere (vagamente) dimostrativo la materia è di grandissima qualità, come dimostra anche la gioventù di questa bottiglia, senz’altro la più prospettica della serata insieme al Côte-Rôtie di Jamet. 17,5
piergi ha scritto:Nexus1990 ha scritto:Inizio io dai… Ieri a pranzo piccola panoramica sul Rodano Nord
Tenimenti D’Alessandro ‘Migliara’ 2016 Vs Domaine du Colombier Crozes-Hermitage ‘Cuvèe Gaby’ 2015
D’Alessandro un po’ segnato dall’affinamento, con note balsamico/resinose e di cenere/legno bruciato/camino spento. In bocca non ha neanche una cattiva dinamica, ma resta un po’ ingessato. 15,75
Il Crozes-Hermitage invece è un piccolo gioiellino: naso relativamente semplice, con frutto scuro e una nota mentolata, in bocca però ha agilità e allungo, bellissima mineralità. Considerando che l’ho pagato 25€ davvero un gran bevuta. 16,75
Gonon Saint-Joseph 2014 Vs J.L. Chave Saint-Joseph 2014
Gonon parte freddino, con delle note verdi non esaltanti (la mosca Suzuki non lo ha risparmiato evidentemente). Con il tempo però pur conservando la sua dimensione prevalentemente verticale si scalda, esce la salamoia e perfino la marasca che regala una punta di dolcezza, la parte sanguigna rimonta su quella verde lasciandola sullo sfondo. 16,75
Chave tutt’altro registro, molto più completo già dal naso in cui insieme al frutto croccante fa capolino una nota selvatica, carnosa, molto interessante. In bocca si sente che c’è un grande manico per la precisione cartesiana, anche avvolgente nelle note speziate, soffre proprio un filo di diluizione, ma evidentemente questa annata ha fatto pochi prigionieri. Molto curioso di risentirlo in ottima annata 17,25
Rostaing Côte-Rôtie Côte-Blonde 2007 Vs Jamet Côte-Rôtie 2007
Con Rostaing abbiamo l’unica, parziale delusione di giornata. Intendiamoci è un bel vino, sensuale e raffinato nelle sue note speziate e floreali, goloso e di bella beva, ma forse perfino troppo delicato, manca qualcosa in termini di grip e tensione, un po’ di “cazzimma” diremmo a Napoli. Averlo bevuto accanto al prossimo vino che descriverò non ha fatto altro che acuire questa mancanza… 17,25
Jamet un vino mostruoso, di forza e lunghezza impressionanti: profilo olfattivo piuttosto scuro di oliva nera, spezie e frutti pure neri, un po’ minaccioso nel complesso ma ravvivato dalla mineralità, che quando la sento al naso è sempre un buonissimo segno. In bocca è tiratissimo, c’è la carne affumicata e le erbe aromatiche, ha una energia indomabile, la materia sembra aumentare di volume, come se si moltiplicasse, lunga scia minerale. Volendo trovare un difetto (ma forse è una sua caratteristica, più che una vera mancanza) a questa eccezionale bottiglia, complessità e ampiezza non sono sbalorditive quanto la sua personalità, ma bisogna anche dire che questo vino è in ancora in forte ascesa, e tra 4/5 anni tirerà sicuramente fuori qualcosa d’altro. 18,25
Chapoutier Ermitage ‘Le Meal’ 2007 Vs Peyre Rose Coteaux du Languedoc ‘Clos des Cistes’ 2007
Chapoutier un vino aristocratico, che pur portando in dote una struttura imponente si muove sul filo dell’eleganza e della dolcezza di spezie e frutto, è goloso e seducente, complesso. La trama è di grande qualità, velluto senza impunture, con bei tannini cremosi. Vino di classe 17,75
Peyre Rose è un vino fatto da una delle grandi “Donne del Vino” francesi, ciononostante (o forse proprio per questo) è il vino più maschile della serata: pepe nero e goudron, mora, una parte terrosa, sorso che coniuga ampiezza e lunghezza, con bella sapidità nel finale a scongiurare l’effetto “bomba”. Tannino fittissimo e saporito, che lascia ancora qualche graffio. Al netto del suo essere (vagamente) dimostrativo la materia è di grandissima qualità, come dimostra anche la gioventù di questa bottiglia, senz’altro la più prospettica della serata insieme al Côte-Rôtie di Jamet. 17,5
Hai dimenticato il syrah messicano!!
piergi ha scritto:Grecomusc' 018- Contrade di taurasi
La 2018 si conferma sempre più annata di grazia per i bianchi irpini.
Questo è un vino affilato e nervoso, estremamente appenninico.
Tanto idrocarburo, sale, frutta a polpa gialla, mandarino.
Con il passare del tempo e l'aumentare della temperatura esce fuori una leggerissima puntina di zucchero a velo, la parte fruttata si arrotonda un po'. Uno dei bianchi irpini più alsaziani della mia vita!
arnaldo ha scritto:piergi ha scritto:Grecomusc' 018- Contrade di taurasi
La 2018 si conferma sempre più annata di grazia per i bianchi irpini.
Questo è un vino affilato e nervoso, estremamente appenninico.
Tanto idrocarburo, sale, frutta a polpa gialla, mandarino.
Con il passare del tempo e l'aumentare della temperatura esce fuori una leggerissima puntina di zucchero a velo, la parte fruttata si arrotonda un po'. Uno dei bianchi irpini più alsaziani della mia vita!
Ciao Pier. Ora esce anche il Grecomusc' in anfora, assaggiato al FIVI, molto piu' salato e ancor piu' affilato,
piergi ha scritto:Grecomusc' 018- Contrade di taurasi
La 2018 si conferma sempre più annata di grazia per i bianchi irpini.
Questo è un vino affilato e nervoso, estremamente appenninico.
Tanto idrocarburo, sale, frutta a polpa gialla, mandarino.
Con il passare del tempo e l'aumentare della temperatura esce fuori una leggerissima puntina di zucchero a velo, la parte fruttata si arrotonda un po'. Uno dei bianchi irpini più alsaziani della mia vita!
L_Andrea ha scritto:piergi ha scritto:Grecomusc' 018- Contrade di taurasi
La 2018 si conferma sempre più annata di grazia per i bianchi irpini.
Questo è un vino affilato e nervoso, estremamente appenninico.
Tanto idrocarburo, sale, frutta a polpa gialla, mandarino.
Con il passare del tempo e l'aumentare della temperatura esce fuori una leggerissima puntina di zucchero a velo, la parte fruttata si arrotonda un po'. Uno dei bianchi irpini più alsaziani della mia vita!
Non c'entra molto ma grazie per le dritte che dai sulla Campania. Di contrade di Taurasi ho trovato veramente notevole il Coste 2018
piergi ha scritto:Dei due cru aziendali è sempre quello che (imho) apprezzo maggiormente, un taurasi se possibile verticale e gustoso, con un tannino ben presente ma mai sopra le righe
piergi ha scritto:arnaldo ha scritto:piergi ha scritto:Grecomusc' 018- Contrade di taurasi
La 2018 si conferma sempre più annata di grazia per i bianchi irpini.
Questo è un vino affilato e nervoso, estremamente appenninico.
Tanto idrocarburo, sale, frutta a polpa gialla, mandarino.
Con il passare del tempo e l'aumentare della temperatura esce fuori una leggerissima puntina di zucchero a velo, la parte fruttata si arrotonda un po'. Uno dei bianchi irpini più alsaziani della mia vita!
Ciao Pier. Ora esce anche il Grecomusc' in anfora, assaggiato al FIVI, molto piu' salato e ancor piu' affilato,
Il burlesque? Finora ne avevano fatta solo un annata
piergi ha scritto:arnaldo ha scritto:piergi ha scritto:Grecomusc' 018- Contrade di taurasi
La 2018 si conferma sempre più annata di grazia per i bianchi irpini.
Questo è un vino affilato e nervoso, estremamente appenninico.
Tanto idrocarburo, sale, frutta a polpa gialla, mandarino.
Con il passare del tempo e l'aumentare della temperatura esce fuori una leggerissima puntina di zucchero a velo, la parte fruttata si arrotonda un po'. Uno dei bianchi irpini più alsaziani della mia vita!
Ciao Pier. Ora esce anche il Grecomusc' in anfora, assaggiato al FIVI, molto piu' salato e ancor piu' affilato,
Il burlesque? Finora ne avevano fatta solo un annata
L_Andrea ha scritto:piergi ha scritto:Dei due cru aziendali è sempre quello che (imho) apprezzo maggiormente, un taurasi se possibile verticale e gustoso, con un tannino ben presente ma mai sopra le righe
Oltre al Coste quest' anno al FIVI ho apprezzato molto anche il Taurasi 2015 di Rosa Bocella. L anno scorso il 2016 sempre della stessa cantina era veramente splendido in prospettiva
L_Andrea ha scritto:piergi ha scritto:Dei due cru aziendali è sempre quello che (imho) apprezzo maggiormente, un taurasi se possibile verticale e gustoso, con un tannino ben presente ma mai sopra le righe
Oltre al Coste quest' anno al FIVI ho apprezzato molto anche il Taurasi 2015 di Rosa Bocella. L anno scorso il 2016 sempre della stessa cantina era veramente splendido in prospettiva
Nexus1990 ha scritto:L_Andrea ha scritto:piergi ha scritto:Dei due cru aziendali è sempre quello che (imho) apprezzo maggiormente, un taurasi se possibile verticale e gustoso, con un tannino ben presente ma mai sopra le righe
Oltre al Coste quest' anno al FIVI ho apprezzato molto anche il Taurasi 2015 di Rosa Bocella. L anno scorso il 2016 sempre della stessa cantina era veramente splendido in prospettiva
Il curioso caso di Benjamin Button?
L_Andrea ha scritto:Nexus1990 ha scritto:L_Andrea ha scritto:piergi ha scritto:Dei due cru aziendali è sempre quello che (imho) apprezzo maggiormente, un taurasi se possibile verticale e gustoso, con un tannino ben presente ma mai sopra le righe
Oltre al Coste quest' anno al FIVI ho apprezzato molto anche il Taurasi 2015 di Rosa Bocella. L anno scorso il 2016 sempre della stessa cantina era veramente splendido in prospettiva
Il curioso caso di Benjamin Button?
Bho non saprei che dirti![]()
L anno scorso avevano portato la 2015 e la 2016 e mi era sembrato ci fosse un netto distacco tra queste due annate con la 2015 troppo serrata mentre la 2016 aveva una parte agrumata ( arancia rossa) spettacolare.
Di contro quest' anno avevano la 2018 che era già un po' "molle" con sentori di frutta scura in composta e invece la 2015 era un po' più concessiva e solare
Nexus1990 ha scritto:Ah ok ora è più chiaro. Comunque ottimo produttore emergente, con prezzi correttissimi