Bevute novembrine

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piergi
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Bevute novembrine

Messaggioda piergi » 01 nov 2024 15:02

Fiano di Avellino 2014- Pietracupa
Colore oro carico che lascia trasparire i suoi 10 anni, ma sarà l'unico segno della sua età.
Al naso è un iniziale esplosione di fiori bianchi, gelsomino e margherita di campo, quindi toni più caldi di cannella e foglia di limone. Ma è in bocca che il vino dà il meglio di sé, agrume bianco, miele di acacia, mentuccia selvatica, quindi rimandi iodati come un onda che ti schiaffeggia e poi si ritrae, l'acidità salina e la cremosità agrumata si stringono forte in un finale lunghissimo e arioso che lascia spazio solo alla recriminazione per la bottiglia finita.
Strane luci di pioggia...splende il sole,fa' bel tempo...nell'era democratica.

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ferrari federico
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda ferrari federico » 01 nov 2024 21:17

Stasera coniglio in padella con lampascioni e olive fresche. Questi ultimi due ingredienti hanno dato all’insieme una netta nota amarognola, a contrasto con il dolce della carne delle cosce di coniglio. Piatto, come faccio spesso, inventato da me e connotato in modo molto diverso dal “solito” coniglio con le olive.
A me è piaciuto, se non altro un sapore diverso dal solito e con qualche asperità che lo rende meno comune e inusuale. Non a tutti, però…
Grande, anche se troppo giovane, il vino: Barolo Vignarionda 2018 di Pira.
Il profumo è già eccellente, con una tipicità “vigna Rionda” molto riconoscibile, per ora tutto sul frutto maturo ma sotto sotto urge il tabacco, il tartufo, il cuoio che nei prossimi anni di evoluzione di certo esploderanno.
Colore rubino vivo e - per essere un nebbiolo - scuro, molto limpido e viscoso.
In bocca sono ancora un po’ troppo in evidenza gli imperiosi tannini, che fasciano le mucose con una persistenza lunghissima. La metrica è quella dei grandi vini, di finezza e nobiltà superiore.
Non credo sia un’annata da invecchiamento infinito, ma per adesso secondo me è ancora molto lontano dal suo apogeo. Da risentire tra una decina d’anni.
Per ora attribuisco 93/100.
Il match cibo-vino ottimale, comunque, lo raggiungo con il misto vaccino - ovino affinato in vinacce di Barolo di Occelli arrivato a fine cena…
L_Andrea
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda L_Andrea » 01 nov 2024 22:51

Santiago Roma Albarino Seleccion 2022
Un vino che sa proprio di mare: macchia mediterranea e salsedine molto accentuati. Si stacca dalla versione base ( quella con l etichetta bianca) per una maggiore profondità. Veramente un gran bel vinello con una fascia di prezzo adeguata.
Decisamente promosso :D
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Wineduck
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda Wineduck » 02 nov 2024 00:17

ferrari federico ha scritto:Stasera coniglio in padella con lampascioni e olive fresche. Questi ultimi due ingredienti hanno dato all’insieme una netta nota amarognola, a contrasto con il dolce della carne delle cosce di coniglio. Piatto, come faccio spesso, inventato da me e connotato in modo molto diverso dal “solito” coniglio con le olive.
A me è piaciuto, se non altro un sapore diverso dal solito e con qualche asperità che lo rende meno comune e inusuale. Non a tutti, però…
Grande, anche se troppo giovane, il vino: Barolo Vignarionda 2018 di Pira.
Il profumo è già eccellente, con una tipicità “vigna Rionda” molto riconoscibile, per ora tutto sul frutto maturo ma sotto sotto urge il tabacco, il tartufo, il cuoio che nei prossimi anni di evoluzione di certo esploderanno.
Colore rubino vivo e - per essere un nebbiolo - scuro, molto limpido e viscoso.
In bocca sono ancora un po’ troppo in evidenza gli imperiosi tannini, che fasciano le mucose con una persistenza lunghissima. La metrica è quella dei grandi vini, di finezza e nobiltà superiore.
Non credo sia un’annata da invecchiamento infinito, ma per adesso secondo me è ancora molto lontano dal suo apogeo. Da risentire tra una decina d’anni.
Per ora attribuisco 93/100.
Il match cibo-vino ottimale, comunque, lo raggiungo con il misto vaccino - ovino affinato in vinacce di Barolo di Occelli arrivato a fine cena…


Tutto quello che avresti voluto avere dal tuo Barolo ma non hai avuto per la troppa gioventù :wink:
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BaronBirra
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda BaronBirra » 02 nov 2024 09:39

L_Andrea ha scritto: Santiago Roma Albarino Seleccion 2022
Un vino che sa proprio di mare: macchia mediterranea e salsedine molto accentuati. Si stacca dalla versione base ( quella con l etichetta bianca) per una maggiore profondità. Veramente un gran bel vinello con una fascia di prezzo adeguata.
Decisamente promosso :D


Quoto con tutto il cuore, decisamente buono! Ed anche per me la selezione vale decisamente di più, anche data la leggera differenza di prezzo.
ferrari federico
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda ferrari federico » 02 nov 2024 21:41

Saint-Estèphe Château Phélan Ségur 2017

Quasi pronto da bere, anche se il tannino non è ancora del tutto ammorbidito. Ma forse è il profilo dell’etichetta, dell’annata, chissà…
Austero. Ma sempre un Bordeaux, quindi classico nella sua piacevolezza raffinata; nella sua serietà è suadente.
Rubino scuro con luci ancora violette ma con l’unghia già sul granato.
Profumi molto “Cabernet” (qui l’uvaggio è Cabernet al 55/60%, 3% in tutto tra Cabernet Franc e Petit Verdot e tutto il resto Merlot), di piccoli frutti neri (mora e mirtillo) e peperone verde, con il cacao amaro nello sfondo; non si sente per nulla il legno, ormai perfettamente metabolizzato. Ad areazione compiuta, si avverte anche la violetta e persino una nota di caffè.
Austero anche in bocca. Materia densa, corpo medio (tendente al corposo), buona la persistenza e l’equilibrio generale.
Migliorerà nel giro dei prossimi 4/5 anni (ma probabilmente non di tanto).
93/100 imo.
Nebbiolino
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda Nebbiolino » 03 nov 2024 01:00

Wineduck ha scritto:
ferrari federico ha scritto:Stasera coniglio in padella con lampascioni e olive fresche. Questi ultimi due ingredienti hanno dato all’insieme una netta nota amarognola, a contrasto con il dolce della carne delle cosce di coniglio. Piatto, come faccio spesso, inventato da me e connotato in modo molto diverso dal “solito” coniglio con le olive.
A me è piaciuto, se non altro un sapore diverso dal solito e con qualche asperità che lo rende meno comune e inusuale. Non a tutti, però…
Grande, anche se troppo giovane, il vino: Barolo Vignarionda 2018 di Pira.
Il profumo è già eccellente, con una tipicità “vigna Rionda” molto riconoscibile, per ora tutto sul frutto maturo ma sotto sotto urge il tabacco, il tartufo, il cuoio che nei prossimi anni di evoluzione di certo esploderanno.
Colore rubino vivo e - per essere un nebbiolo - scuro, molto limpido e viscoso.
In bocca sono ancora un po’ troppo in evidenza gli imperiosi tannini, che fasciano le mucose con una persistenza lunghissima. La metrica è quella dei grandi vini, di finezza e nobiltà superiore.
Non credo sia un’annata da invecchiamento infinito, ma per adesso secondo me è ancora molto lontano dal suo apogeo. Da risentire tra una decina d’anni.
Per ora attribuisco 93/100.
Il match cibo-vino ottimale, comunque, lo raggiungo con il misto vaccino - ovino affinato in vinacce di Barolo di Occelli arrivato a fine cena…


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2018 però molto pronta, Alessandro.
In generale in langa, e ogni tanto non guasta affatto.
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda guggenheim » 03 nov 2024 09:12

2018 annatinainainaina.
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Ludi
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda Ludi » 03 nov 2024 10:01

Pascal Doquet, Horizon SA (sb. 2018): un ottimo Champagne, giocato non tanto sulla verticalità (il dosaggio di 5 gr/l con mosto d'uva si sente) quanto sulle note tropicali ed agrumate, che si espandono in bocca.
Sandro Fey, Valtellina Superiore Valgella Carteria 2010: urla "Nebbiolo!" al naso, tanto da portare nell'immaginazione molto più a sud ovest. Poi viene fuori la nota catramosa che trovo in molti Valtellina; intatto ancora il frutto, ha qualche bell'anno davanti. Molto piaciuto.
Gerin, Condrieu Eguets 2014: inizialmente timido al naso, mi fa pensare di averlo aperto troppo tardi, anche se la bocca, sontuosa, fa sospettare altrimenti. E infatti, dopo una mezz'ora nel bicchiere, acquistando temperatura, diventa un altro vino: un trionfo di scorza di mandarino caramellata, gelatina di albicocca, biancospino...semplicemente meraviglioso.
Chapoutier, Cote Rotie Mordorée 1999: grande produttore, grande annata, e si sente. Irreale sia nel colore compatto con qualche suggestione violacea (!) che nel naso ricco di prugna e amarena. Forse un po' meno leggiadro di altri Cote Rotie, e molto scuro nei tannini...ma la bottiglia sparisce, lasciandosi dietro un bagaglio di emozioni.
Bonci, Verdicchio dei Castelli di Jesi San Michele 2008: sul viale del tramonto, ma ancora bevibilissimo, con qualche idea di marzapane e idrocarburo a dargli fascino.
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Wineduck
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda Wineduck » 03 nov 2024 12:33

Nebbiolino ha scritto:
2018 però molto pronta, Alessandro.
In generale in langa, e ogni tanto non guasta affatto.


Sono d'accordo, non demonizzo le stappature dei vini giovani e concordo che la 2018 non sarà un'annata da lunga gittata: era curioso solo il fatto che avessimo stappato la stessa bottiglia, quasi in contemporanea, ma di due annate diverse. La sua descrizione coincideva parzialmente con la mia ma senza i limiti di gioventù che ha un barolo con sei anni in meno di cantina. Anche la 2012 è stata un'annata calda e precoce ma Giampaolo Pira l'ha interpretata ottimamente. I tannini hanno raggiunto quel livello di fusione che rende il vino cremoso e avvolgente sul palato. Probabilmente alla 2012 non darei tanto altro tempo per procedere all'apertura (io le mie le ho terminate venerdì sera e senza rimpianti).
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda fabrizio leone » 03 nov 2024 18:21

Gutturnio Superiore DOC Vignamorello 2018La Tosa
La Tosa

Buono. Mi ha appagato. Aperto qualche ora prima
Gotturnio ben fatto. Al sorso cioccolato frutta matura. Il tutto con una discreta acidità

Un vino semplice ma che a tavola fa il suo dovere
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda Nexus1990 » 03 nov 2024 18:54

Ludi ha scritto:Gerin, Condrieu Eguets 2014: inizialmente timido al naso, mi fa pensare di averlo aperto troppo tardi, anche se la bocca, sontuosa, fa sospettare altrimenti. E infatti, dopo una mezz'ora nel bicchiere, acquistando temperatura, diventa un altro vino: un trionfo di scorza di mandarino caramellata, gelatina di albicocca, biancospino...semplicemente meraviglioso.
Chapoutier, Cote Rotie Mordorée 1999: grande produttore, grande annata, e si sente. Irreale sia nel colore compatto con qualche suggestione violacea (!) che nel naso ricco di prugna e amarena. Forse un po' meno leggiadro di altri Cote Rotie, e molto scuro nei tannini...ma la bottiglia sparisce, lasciandosi dietro un bagaglio di emozioni.

Grazie per condividere ogni tanto le note di qualche Condrieu, che altrimenti non mi verrebbe mai l’ispirazione per comprarne qualcuno :mrgreen:
Invece il Côte-Rotie Mordorèe di Chapoutier l’ho sempre inconsciamente “snobbato”, non so neanche io il perché :roll:
A questo punto ne cercherò una bottiglia.
Ziliovino
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda Ziliovino » 05 nov 2024 10:13

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Barbaresco Pora 2021 - Musso. Lo stile di questo produttore non è male, colore da nebbiolo, naso da nebbiolo, floreale, e c'è anche un po' di scorza d'arancia, sorso da nebbiolo con buona tensione e tannino fitto, ma il vino sembra rigidino ed ingessato, senza decollare mai...

Lazio Malvasia Cenobium 2022 - Cantina Le Macchie. Dall'aromaticità misurata, tra l'uva spina e qualche nota officinale, di buon corpo e rotondità mantenendo comunque buon equilibrio. Bella interpretazione.

Amarone della Valpolicella Classico Vigneti di Ravazzol 2013 - Ca' La Bionda. Ovvero dicesi Amarone con le balle quadrate: perfino quasi duretto appena stappato, dandogli tempo di respirare equilibra molto bene le morbidezze della tipologia con tannino, freschezza ed anche una leggera nota piccante, naso più classico dove accanto alla frutta matura e macerata c'è giusto un tocco di cioccolato al latte. Da bere oggi, ma si può anche benissimo attendere. Convincente.

Barbaresco Riserva Asili 1995 - Produttori del Barbaresco. Sono sempre un po' intimorito dai vecchi millesimi dei produttori, avendo avuto fortune alterne alla tenuta del tempo, questa volta invece è andata abbastanza bene: colore integro, fiori secchi, frutto in lontananza, al sorso tannino ormai risolto, acidità decisa, e seppur piacevole un poco scarno al sorso.

Chiaretto di Bardolino Barbagliante 2022 - Gentili. Se siete a Bardolino consiglio vivamente di fermarsi a mangiare al Giardino delle Esperidi, non fatevi però infinocchiare come me con questo vino... viste le bottigliazze stappate che fanno bella mostra in giro per il locale mi feci consigliare, e nonostante la parola "anfora" volli tenermi lontano dai pregiudizi. Errai. La materia sembra comunque buona, al sorso ha buona tensione ed equilibrio, ma al naso la nota da birra a fermentazione spontanea, o da sidro se preferite ne mortifica il profilo.

Champagne C. de Pinots Brut - Perseval-Farge. Da annate 2014 e 2015 e sboccatura 2021. Produttore dallo stile che mi garba, nelle diverse sue bottiglie assaggiate, ovvero vini tesi ed affilati, ma con buon equilibrio al sorso, e buona espressività al naso, tra il floreale, il confetto, e qualche lievitato. Scarsino il tartufo nero dei dintorni del Monte Baldo...
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda DiegoM » 05 nov 2024 10:52

piergi ha scritto:Fiano di Avellino 2014- Pietracupa
Colore oro carico che lascia trasparire i suoi 10 anni, ma sarà l'unico segno della sua età.
Al naso è un iniziale esplosione di fiori bianchi, gelsomino e margherita di campo, quindi toni più caldi di cannella e foglia di limone. Ma è in bocca che il vino dà il meglio di sé, agrume bianco, miele di acacia, mentuccia selvatica, quindi rimandi iodati come un onda che ti schiaffeggia e poi si ritrae, l'acidità salina e la cremosità agrumata si stringono forte in un finale lunghissimo e arioso che lascia spazio solo alla recriminazione per la bottiglia finita.


Bevuta la 2016, mi ci ritrovo. Vino strepitoso, da attendere in cantina senza timori
Esiste una finestra specifica per esprimere compiutamente il carattere del territorio: sopra una certa resa per ettaro tale carattere si spegne, ma lo stesso accade anche sotto una certa resa per ettaro.
(Lalou Bize Leroy)
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda Nexus1990 » 05 nov 2024 11:09

Ziliovino ha scritto:
Barbaresco Pora 2021

Barbaresco Riserva Asili 1995...

Al diavolo le mezze misure!
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda Ziliovino » 05 nov 2024 13:00

Nexus1990 ha scritto:
Ziliovino ha scritto:
Barbaresco Pora 2021

Barbaresco Riserva Asili 1995...

Al diavolo le mezze misure!


esatto :mrgreen:
a mia discolpa Musso preso da carta al ristorante, e quello c'avevano...
"Il successo di tavernello invita a riflettere"
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda Nexus1990 » 05 nov 2024 13:45

Ziliovino ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:
Ziliovino ha scritto:
Barbaresco Pora 2021

Barbaresco Riserva Asili 1995...

Al diavolo le mezze misure!


esatto :mrgreen:
a mia discolpa Musso preso da carta al ristorante, e quello c'avevano...

Mi chiedevo… Non è che fosse rigidino e ingessato perché troppo giovane? :mrgreen:
piergi
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda piergi » 05 nov 2024 13:51

Nexus1990 ha scritto:
Ziliovino ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:
Ziliovino ha scritto:
Barbaresco Pora 2021

Barbaresco Riserva Asili 1995...

Al diavolo le mezze misure!


esatto :mrgreen:
a mia discolpa Musso preso da carta al ristorante, e quello c'avevano...

Mi chiedevo… Non è che fosse rigidino e ingessato perché troppo giovane? :mrgreen:

Si e no, il barbaresco di musso in generale non è un vino molto "gentile"
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda zampaflex » 05 nov 2024 22:41

Bevute di questi giorni

La Distesa - Gli Eremi 2018
Con Dottori bisogna avere molta fortuna. Stavolta, l'ho avuta. Vino curioso, quasi primario, sembra di mettere il naso su acini appena colti e schiacciati tra le dita. Passaggio in bocca malizioso, con un centro bello denso con richiami di confettura di cedro, ma nel complesso di ingannevole scorrevolezza. L'equilibrio regna, l'alcool, malattia infestante del vitigno, non si vede. Insomma, ha carattere, una certa dose di unicità e si beve con voglia.
:D :D :D :) ++

Villard - Saint-Joseph Reflet 2016
Qui il passaggio è meno interessante, ci sono le caratteristiche del vitigno ma diluite, quasi spersonalizzate, un impoverimento sulla violetta asprina. Godibile ma al livello che te lo dimentichi quasi subito.
:D :D :D

Georges Noellat - Vosne-Romanée 1er cru Les petits monts 2012
Mai bevuto il produttore, so che Maxim Cheurlin è stato osannato subito dalla critica, e perciò mi aspettavo qualcosa di più agitato e impressionante. Invece il vino era autunnale (soprattutto nel colore) ed efebico (al palato, assai). Gli aromi da cercare con cura per ottenerne una minima impressione. Non fa schifo, eh, ma gioca troppo sulla delicatezza, al punto da poter far pensare ad un pensionamento precoce.
:D :D :D :)

Comte Armand - Pommard 1er cru Clos des Epenaux 2010
Qui invece di gioca su un piano diverso, di tattilità, di presenza, di virilità. Un mio vecchio sodale avrebbe detto, all'attacco, il suo classico "sa di culo" che è una variante della pelliccia spesso sfoggiata dai borgognoni seri. Fruttini, sottobosco, succosità, agrumi, e chiusura ben distesa. Buono.
:D :D :D :D
Non progredi est regredi
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda Nexus1990 » 08 nov 2024 18:44

Ieri solito appuntamento settimanale ‘disimpegnato’ ognuno porta una bottiglia, tema beaujolais:
JM Burgaud Morgon ‘Corcelette’ 2021
Classico vino di Burgaud succoso e agrumato, ovviamente giovane di grande immediatezza ma non banale, una bella parte pepata scura a dare complessità, bocca davvero esplosiva, quasi un po’ piccante. 16,5
Joseph Drouhin Domaine des Hospices de Belleville Morgon 2020
Questo ha un profilo meno gioioso del Morgon di Burgaud, più serio e un po’ più compresso ancora, comunque non manca di freschezza e di una certa profondità grazie a una nota conciata che condisce il frutto, trama avvolgente e abbastanza fine 16,25
Jules Desjournais Chenas ‘Le Sot l’y Laisse’ 2014
Cuvèe che a quanto capisco ha ricavato solo in questa annata, una sorta di super selezione delle uve, il cui risultato non è felice come speravo (e forse come sperava Duperray): la materia è sicuramente di ottima qualità come dimostra la brillantezza del colore e la giovinezza generale, ma il vino é poco espressivo, naso un po’ monocorde su una nota di cipria, al sorso la parte migliore è sicuramente quella tattile fatta di un tessuto piuttosto vellutato, c’è anche freschezza ma peccato per la parte aromatica che non riesce ad esprimersi compiutamente. 16
Jules Desjournais Fleurie ‘La Chapelle des Bois’ 2014
Il “progetto” è simile a quello del vino precedente, quindi di un vino dall’impostazione ‘fredda’ in una certa misura, ma la musica cambia drasticamente: agrume rosso fiammeggiante, dei toni più amari quasi di china/radice, erbe aromatiche, pepe nero. Bocca di notevole compattezza e rigore con un frutto nitido, acidità sostenuta, lungo. Gran vino questo, un po’ austero come già detto ma di bella complessitá e lunghezza. 17,25
Chateau Thivin Côte de Brouilly ‘Zaccharie’ 2015
Il vino più atteso dell serata (uno dei miei vini preferiti) è anche il più enigmatico, al naso c’è qualcosa di strano, che all’inizio sembra volatile/smalto ma col tempo diventa chiaro che invece è ossidazione. Rimango perplesso, mai trovato un naso così in questo vino. In bocca il mistero si infittisce: vino di potenza devastante, con un tannino strettissimo e asciugante, che suggerisce una lunga attesa, la materia è vibrante di acidità e frutto, grandissima tensione minerale, nessuna e dico nessuna traccia di ossidazione, anzi, sembra imbottigliato da due settimane
littlewood
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Iscritto il: 04 mag 2010 10:32
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda littlewood » 08 nov 2024 21:02

Nexus1990 ha scritto:Ieri solito appuntamento settimanale ‘disimpegnato’ ognuno porta una bottiglia, tema beaujolais:
JM Burgaud Morgon ‘Corcelette’ 2021
Classico vino di Burgaud succoso e agrumato, ovviamente giovane di grande immediatezza ma non banale, una bella parte pepata scura a dare complessità, bocca davvero esplosiva, quasi un po’ piccante. 16,5
Joseph Drouhin Domaine des Hospices de Belleville Morgon 2020
Questo ha un profilo meno gioioso del Morgon di Burgaud, più serio e un po’ più compresso ancora, comunque non manca di freschezza e di una certa profondità grazie a una nota conciata che condisce il frutto, trama avvolgente e abbastanza fine 16,25
Jules Desjournais Chenas ‘Le Sot l’y Laisse’ 2014
Cuvèe che a quanto capisco ha ricavato solo in questa annata, una sorta di super selezione delle uve, il cui risultato non è felice come speravo (e forse come sperava Duperray): la materia è sicuramente di ottima qualità come dimostra la brillantezza del colore e la giovinezza generale, ma il vino é poco espressivo, naso un po’ monocorde su una nota di cipria, al sorso la parte migliore è sicuramente quella tattile fatta di un tessuto piuttosto vellutato, c’è anche freschezza ma peccato per la parte aromatica che non riesce ad esprimersi compiutamente. 16
Jules Desjournais Fleurie ‘La Chapelle des Bois’ 2014
Il “progetto” è simile a quello del vino precedente, quindi di un vino dall’impostazione ‘fredda’ in una certa misura, ma la musica cambia drasticamente: agrume rosso fiammeggiante, dei toni più amari quasi di china/radice, erbe aromatiche, pepe nero. Bocca di notevole compattezza e rigore con un frutto nitido, acidità sostenuta, lungo. Gran vino questo, un po’ austero come già detto ma di bella complessitá e lunghezza. 17,25
Chateau Thivin Côte de Brouilly ‘Zaccharie’ 2015
Il vino più atteso dell serata (uno dei miei vini preferiti) è anche il più enigmatico, al naso c’è qualcosa di strano, che all’inizio sembra volatile/smalto ma col tempo diventa chiaro che invece è ossidazione. Rimango perplesso, mai trovato un naso così in questo vino. In bocca il mistero si infittisce: vino di potenza devastante, con un tannino strettissimo e asciugante, che suggerisce una lunga attesa, la materia è vibrante di acidità e frutto, grandissima tensione minerale, nessuna e dico nessuna traccia di ossidazione, anzi, sembra imbottigliato da due settimane

Thivin son buoni tutti tranne stranamente questa sua ris. Bevuto varie volte( mio figlio ci e' andato anche in cantina) e sempre per me un po' di cheval presente ( leggi brett)
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda ferrari federico » 08 nov 2024 21:18

Coloro che ben pensano, quando si riferiscono ai vini da Nerello mascalese come questo Etna rosso Calderara Sottana 2019 di Tenuta delle terre nere, parlano di similitudini con i vini da Pinot nero e/o da Nebbiolo e, nei profumi, questi paragoni - come si dice - ci stanno.
Infatti il bouquet ampio, sviluppato già in fase terziaria, molto fine e variegato, da “grande vino” richiama sia l’uno che l’altro nobile vitigno: un fruttato maturo (la prugna, la pesca, il lampone, il ribes rosso) in uno sfondo minerale e speziato dalle sfumature animaliche ed empireumatiche (cuoio, tabacco).
Se il profumo è - come ho già detto - da grande vino, la beva è molto più “normale”, di medio corpo, sottile, già evoluta, con la nota cuoiata in evidenza, senza grandi attinenze con i due esempi sopra citati, Pinot e Nebbiolo, ma con una chiara connotazione di vino del Sud.
Ottimo prodotto, da bere adesso.
92/100 imo.

Ps.: Qualcuno di sicuro lo saprà: cosa significa quella scritta stampata trasversale all’etichetta “Grande terroir ellittico”?
L_Andrea
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda L_Andrea » 08 nov 2024 21:59

Les Clos Perdus Cuvée 181
Ricevuta ad un anno di distanza finalmente risulta aperta e gobile. Un vino che strizza l occhio al mondo "naturale/poco interventista" ma si capisce che sotto ci sono vigne vecchie e di gran stoffa. Parte al naso un po' ridotto e una leggera nota carbonica al palato per poi sistemarsi aprendosi su un ventaglio di aromi di frutta scura, tabacco e note di macchia mediterranea. Evolve nel corso della bevuta e rimane un bel esempio di vino "nature" ma con senno.
Piaciuto :D
Nexus1990
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda Nexus1990 » 09 nov 2024 11:36

littlewood ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:Ieri solito appuntamento settimanale ‘disimpegnato’ ognuno porta una bottiglia, tema beaujolais:
JM Burgaud Morgon ‘Corcelette’ 2021
Classico vino di Burgaud succoso e agrumato, ovviamente giovane di grande immediatezza ma non banale, una bella parte pepata scura a dare complessità, bocca davvero esplosiva, quasi un po’ piccante. 16,5
Joseph Drouhin Domaine des Hospices de Belleville Morgon 2020
Questo ha un profilo meno gioioso del Morgon di Burgaud, più serio e un po’ più compresso ancora, comunque non manca di freschezza e di una certa profondità grazie a una nota conciata che condisce il frutto, trama avvolgente e abbastanza fine 16,25
Jules Desjournais Chenas ‘Le Sot l’y Laisse’ 2014
Cuvèe che a quanto capisco ha ricavato solo in questa annata, una sorta di super selezione delle uve, il cui risultato non è felice come speravo (e forse come sperava Duperray): la materia è sicuramente di ottima qualità come dimostra la brillantezza del colore e la giovinezza generale, ma il vino é poco espressivo, naso un po’ monocorde su una nota di cipria, al sorso la parte migliore è sicuramente quella tattile fatta di un tessuto piuttosto vellutato, c’è anche freschezza ma peccato per la parte aromatica che non riesce ad esprimersi compiutamente. 16
Jules Desjournais Fleurie ‘La Chapelle des Bois’ 2014
Il “progetto” è simile a quello del vino precedente, quindi di un vino dall’impostazione ‘fredda’ in una certa misura, ma la musica cambia drasticamente: agrume rosso fiammeggiante, dei toni più amari quasi di china/radice, erbe aromatiche, pepe nero. Bocca di notevole compattezza e rigore con un frutto nitido, acidità sostenuta, lungo. Gran vino questo, un po’ austero come già detto ma di bella complessitá e lunghezza. 17,25
Chateau Thivin Côte de Brouilly ‘Zaccharie’ 2015
Il vino più atteso dell serata (uno dei miei vini preferiti) è anche il più enigmatico, al naso c’è qualcosa di strano, che all’inizio sembra volatile/smalto ma col tempo diventa chiaro che invece è ossidazione. Rimango perplesso, mai trovato un naso così in questo vino. In bocca il mistero si infittisce: vino di potenza devastante, con un tannino strettissimo e asciugante, che suggerisce una lunga attesa, la materia è vibrante di acidità e frutto, grandissima tensione minerale, nessuna e dico nessuna traccia di ossidazione, anzi, sembra imbottigliato da due settimane

Thivin son buoni tutti tranne stranamente questa sua ris. Bevuto varie volte( mio figlio ci e' andato anche in cantina) e sempre per me un po' di cheval presente ( leggi brett)

Strano, io pure l’ho bevuto varie volte e non ho mai riscontrato difetti di alcun tipo, anzi è la prima volta che ci trovo qualcosa che lo allontana dalla precisione stilistica che di solito lo contraddistingue. Nel caso specifico non penso che fosse brett, anche se non ho grande dimestichezza con questo difetto, quindi magari potrebbe anche darsi
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zampaflex
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda zampaflex » 09 nov 2024 13:26

Vabbé, ho capito che lo Zaccharie 17 lo dimenticherò in cantina fino al nuovo decennio, e che forse il Godefroy 19 alla fine risulterà migliore...
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