Gambero Rosso Forum

E vabbè inauguro io!
Primalaterra 2012- Salvatore Magnoni
Parte un po' maluccio, devo scaraffarlo per l'eccesso di posa. Effettuata l'operazione la prima cosa che noto è il colore granata brillante e limpido, quasi nebbiolesco. Questa sensazione di equilibrio e freschezza la ritrovo anche nel sorso, menta, fragolina di bosco, mirto, arancia navel, un leggero cioccolato al latte.
Finale molto lungo e pulito, un aglianico che si esprime in eleganza e sottrazione. Tannino presente ma ben risolto, sviluppo arioso e verticale come mai mi era capitato né con questa etichetta né con i suoi omologhi cilentani.

piergi ha scritto:E vabbè inauguro io!
Primalaterra 2012- Salvatore Magnoni
Parte un po' maluccio, devo scaraffarlo per l'eccesso di posa. Effettuata l'operazione la prima cosa che noto è il colore granata brillante e limpido, quasi nebbiolesco. Questa sensazione di equilibrio e freschezza la ritrovo anche nel sorso, menta, fragolina di bosco, mirto, arancia navel, un leggero cioccolato al latte.
Finale molto lungo e pulito, un aglianico che si esprime in eleganza e sottrazione. Tannino presente ma ben risolto, sviluppo arioso e verticale come mai mi era capitato né con questa etichetta né con i suoi omologhi cilentani.

Bel commento.. altro vino che nn conoscevo
A proposito di aglianico... spostandoci un attimo in provincia di AV, cosa mi dici del taurasi Andrea Colli di Lapio?

Il Parente ha scritto:

piergi ha scritto:E vabbè inauguro io!
Primalaterra 2012- Salvatore Magnoni
Parte un po' maluccio, devo scaraffarlo per l'eccesso di posa. Effettuata l'operazione la prima cosa che noto è il colore granata brillante e limpido, quasi nebbiolesco. Questa sensazione di equilibrio e freschezza la ritrovo anche nel sorso, menta, fragolina di bosco, mirto, arancia navel, un leggero cioccolato al latte.
Finale molto lungo e pulito, un aglianico che si esprime in eleganza e sottrazione. Tannino presente ma ben risolto, sviluppo arioso e verticale come mai mi era capitato né con questa etichetta né con i suoi omologhi cilentani.

Bel commento.. altro vino che nn conoscevo
A proposito di aglianico... spostandoci un attimo in provincia di AV, cosa mi dici del taurasi Andrea Colli di Lapio?

L'ho bevuto poche volte, e mi è sempre piaciuto senza suscitarmi emozioni particolari, però è un mio limite perché generalmente se un azienda è bianchista, e colli di lapio lo è per eccellenza, diffido dei rossi. In Irpinia però una splendida eccezione a questa regole è pietracupa

siccome altrimenti sembra che solo Piergiovanni ci illustri qualche vino, eccomi.
dalla famiglia Schödl, in Austria, questo Grüner Veltliner frutto del lavoro di tre fratelli: Mathias, Viktoria e Leonhard, molto giovani, che cercano di mettere assieme tradizione e tecnologia nuova.
fanno diversi vini di cui alcuni frizzanti, con le uve tipiche della zona, e gli riescono bene.
questo è a coltura organica, da Loidesthal, Weinviertel.
il primo contatto con questo vino è avvenuto da vino vero, a Cannaregio (venezia) dove si bevono vini straordinari e te li portano pure a casa, specie se ne prendi 2-3 casse e abiti nello stesso sestiere.
l'abbinamento col cibo, evidentemente, è per colore.

piergi ha scritto:

Il Parente ha scritto:A proposito di aglianico... spostandoci un attimo in provincia di AV, cosa mi dici del taurasi Andrea Colli di Lapio?

L'ho bevuto poche volte, e mi è sempre piaciuto senza suscitarmi emozioni particolari, però è un mio limite perché generalmente se un azienda è bianchista, e colli di lapio lo è per eccellenza, diffido dei rossi. In Irpinia però una splendida eccezione a questa regole è pietracupa

Grazie Piergi

Timoteo ha scritto:siccome altrimenti sembra che solo Piergiovanni ci illustri qualche vino, eccomi.
dalla famiglia Schödl, in Austria, questo Grüner Veltliner frutto del lavoro di tre fratelli: Mathias, Viktoria e Leonhard, molto giovani, che cercano di mettere assieme tradizione e tecnologia nuova.
fanno diversi vini di cui alcuni frizzanti, con le uve tipiche della zona, e gli riescono bene.
questo è a coltura organica, da Loidesthal, Weinviertel.
il primo contatto con questo vino è avvenuto da vino vero, a Cannaregio (venezia) dove si bevono vini straordinari e te li portano pure a casa, specie se ne prendi 2-3 casse e abiti nello stesso sestiere.
l'abbinamento col cibo, evidentemente, è per colore.

E sì... bello il colore e notevole la limpidezza... è una weiss vero?

Il Parente ha scritto:

Timoteo ha scritto:siccome altrimenti sembra che solo Piergiovanni ci illustri qualche vino, eccomi.
dalla famiglia Schödl, in Austria, questo Grüner Veltliner frutto del lavoro di tre fratelli: Mathias, Viktoria e Leonhard, molto giovani, che cercano di mettere assieme tradizione e tecnologia nuova.
fanno diversi vini di cui alcuni frizzanti, con le uve tipiche della zona, e gli riescono bene.
questo è a coltura organica, da Loidesthal, Weinviertel.
il primo contatto con questo vino è avvenuto da vino vero, a Cannaregio (venezia) dove si bevono vini straordinari e te li portano pure a casa, specie se ne prendi 2-3 casse e abiti nello stesso sestiere.
l'abbinamento col cibo, evidentemente, è per colore.

E sì... bello il colore e notevole la limpidezza... è una weiss vero?

è verde, non bianco.
si legge in etichetta.

@timoteo il parente diceva che il vino secondo lui sa proprio di birra, a meno che tu stia facendo lo gnorri, furbacchione.

gianni femminella ha scritto:@timoteo il parente diceva che il vino secondo lui sa proprio di birra, a meno che tu stia facendo lo gnorri, furbacchione.

No, non sa di birra e non è neanche torbido, sebbene vino "naturale".
Il bicchiere si è opacizzato per la differenza di temperatura fra il vino, uscito dal frigo, e l'ambiente, 25°C oggi qui.
Ha fatto un po' di condensa, se si chiama così.

Per il parente tutto ciò che non è limpido è una weisse
Generalizza
Un po’ come parlare di vini bevuti senza specificare le annate

(Lo piglio per i fondelli ma gli voglio bene, anzi lo faccio proprio perché gli voglio bene)

Timoteo ha scritto:è verde, non bianco.
si legge in etichetta.

Giusto...

ORSO85 ha scritto:Per il parente tutto ciò che non è limpido è una weisse
Generalizza
Un po’ come parlare di vini bevuti senza specificare le annate

(Lo piglio per i fondelli ma gli voglio bene, anzi lo faccio proprio perché gli voglio bene)

... eh! L'esperienza!

Timoteo ha scritto:

gianni femminella ha scritto:@timoteo il parente diceva che il vino secondo lui sa proprio di birra, a meno che tu stia facendo lo gnorri, furbacchione.

No, non sa di birra e non è neanche torbido, sebbene vino "naturale".
Il bicchiere si è opacizzato per la differenza di temperatura fra il vino, uscito dal frigo, e l'ambiente, 25°C oggi qui.
Ha fatto un po' di condensa, se si chiama così.

Menomale!

qui pure il colore è un po' falsato dalla foto ma comunque ambrato.
Trebbiano Spoletino Raina 2020, dichiara agricoltura biodinamica.
Forse l'ultimo anno doc perché pare che Francesco Mariani si sia rotto i cabasisi delle commissioni giudicanti e in etichetta scriverà solo Umbria IGT.
In ogni caso il vino è molto buono, 13 gradi e si beve anche senza accompagnamento.

PS la stessa azienda fa pure un vermuth buonissimo.

Chianti Classico 2018 - Val delle Corti. Le numerose recensioni entusiastiche alla fine me lo hanno penalizzato, alzando le aspettative... per carità, ottimo Chianti d'altura, giocato bene sui fiori e la frutta fresca, sorso teso e sapido, di peso medio, ben fatto però non mi fa gridare al miracolo, ecco.

Saumur Champigny Les Memoires 2016 - Thierry Germain. Al naso praticamente muto allo stappo, pian piano comincerà a dire qualcosina, sui frutti rossi freschi e la cola, sussurrato, decisamente troppo poco però, senza riuscire a decollare nell'arco di due giorni... meglio al sorso dove è un peso medio di buona leggiadria e piacevolezza.

Bandol Rosé Moulin des Costes 2020 - Bunan. Secondo riassaggio e confermo la bontà del prodotto, senza strafare ha tutto al suo posto con medio corpo e buona eleganza, classico al naso. Dimenticato un bicchiere in frigo, bevuto dopo quasi una settimana si è perfino disteso e migliorato nell'equilibrio.

Toscana rosato scuro 2021 - Val delle Corti. Più rosso che rosé nel bicchiere, con unghia ancora molto violacea, al naso è ancora poco definito e oltre ad una bella ciliegia fresca escono solo note vinose e quasi di mosto, come se il vino dovesse ancora farsi. Buona freschezza e polpa al sorso. Però gli cambierei decisamente il nome in Rosso Leggero e lo lascerei in bottiglia qualche anno prima dell'uscita...

Sancerre Les belles dames 2014 - Gitton. Si conferma davvero un ottima rapporto q/p, nonostante il tappo trafilato il vino è perfetto ed ancora tonico, parte con un tocco di cipria,, poi pera matura, pesca bianca ed anice, sorso teso ma ricco, di buon corpo e di giusta grassezza, appagante direi.

Barbaresco Montestefano 2013 - La Ca' Nova. Aperto e concessivo al naso, con la frutta rossa, qualche nota più terrosa ed una bella speziatura, poi ancora frutti rossi macerati, sorso di medio corpo, col tannino che comincia a distendersi e bella freschezza a rinvigorire. Si può chiedere altro? Tracannato.

Ziliovino ha scritto:Chianti Classico 2018 - Val delle Corti. Le numerose recensioni entusiastiche alla fine me lo hanno penalizzato, alzando le aspettative... per carità, ottimo Chianti d'altura, giocato bene sui fiori e la frutta fresca, sorso teso e sapido, di peso medio, ben fatto però non mi fa gridare al miracolo, ecco.

Barbaresco Montestefano 2013 - La Ca' Nova. Aperto e concessivo al naso, con la frutta rossa, qualche nota più terrosa ed una bella speziatura, poi ancora frutti rossi macerati, sorso di medio corpo, col tannino che comincia a distendersi e bella freschezza a rinvigorire. Si può chiedere altro? Tracannato.

VdC CC 2018 piaciuto un bel po', ora le altre bottiglie faranno un po' di anni in cantina e valuteremo l'evoluzione.
La Ca' Nova ha un rapporto qualità/prezzo impressionante e pensare che il suo vicino è un certo Rivella i cui prezzi conosciamo tutti

Grazie Zilio, belle note come sempre

Ziliovino ha scritto:




Chianti Classico 2018 - Val delle Corti. Le numerose recensioni entusiastiche alla fine me lo hanno penalizzato, alzando le aspettative... per carità, ottimo Chianti d'altura, giocato bene sui fiori e la frutta fresca, sorso teso e sapido, di peso medio, ben fatto però non mi fa gridare al miracolo, ecco.

Saumur Champigny Les Memoires 2016 - Thierry Germain. Al naso praticamente muto allo stappo, pian piano comincerà a dire qualcosina, sui frutti rossi freschi e la cola, sussurrato, decisamente troppo poco però, senza riuscire a decollare nell'arco di due giorni... meglio al sorso dove è un peso medio di buona leggiadria e piacevolezza.

Bandol Rosé Moulin des Costes 2020 - Bunan. Secondo riassaggio e confermo la bontà del prodotto, senza strafare ha tutto al suo posto con medio corpo e buona eleganza, classico al naso. Dimenticato un bicchiere in frigo, bevuto dopo quasi una settimana si è perfino disteso e migliorato nell'equilibrio.

Toscana rosato scuro 2021 - Val delle Corti. Più rosso che rosé nel bicchiere, con unghia ancora molto violacea, al naso è ancora poco definito e oltre ad una bella ciliegia fresca escono solo note vinose e quasi di mosto, come se il vino dovesse ancora farsi. Buona freschezza e polpa al sorso. Però gli cambierei decisamente il nome in Rosso Leggero e lo lascerei in bottiglia qualche anno prima dell'uscita...

Sancerre Les belles dames 2014 - Gitton. Si conferma davvero un ottima rapporto q/p, nonostante il tappo trafilato il vino è perfetto ed ancora tonico, parte con un tocco di cipria,, poi pera matura, pesca bianca ed anice, sorso teso ma ricco, di buon corpo e di giusta grassezza, appagante direi.

Barbaresco Montestefano 2013 - La Ca' Nova. Aperto e concessivo al naso, con la frutta rossa, qualche nota più terrosa ed una bella speziatura, poi ancora frutti rossi macerati, sorso di medio corpo, col tannino che comincia a distendersi e bella freschezza a rinvigorire. Si può chiedere altro? Tracannato.

Concordo in pieno su Val delle Corti. Sul Rosato che nelle annate precedenti era più chiaro, questo 2021 (bevuto poco più di un mese fa) era molto scuro e soprattutto molto denso. Inoltre aveva una dolcezza per me fuori scala, in effetti non mi è piaciuto granchè. Il Chianti annata 2018 assaggiato… riassaggiato… ri-riassaggiato… e anche io non ho capito perché tanto entusiasmo, a me piace di più la 17 (per non parlare della 16 e della 15). Molto interessanti le note su gitton che mi piacque molto, e su cui mi ritrovo fino alla ricchezza/larghezza, quello che ho bevuto io (2019) era un vino di pura tensione, di energia quasi “impazzita”, mi fa piacere che con qualche anno possa evolvere regalando un po’ di complessità in più.

Trabateo ha scritto:
VdC CC 2018 piaciuto un bel po', ora le altre bottiglie faranno un po' di anni in cantina e valuteremo l'evoluzione.
La Ca' Nova ha un rapporto qualità/prezzo impressionante e pensare che il suo vicino è un certo Rivella i cui prezzi conosciamo tutti

Grazie Zilio, belle note come sempre

Sono i due produttori che seguo di piú a Barbaresco, perció penso di sapere di cosa stó parlando, la Ca Nova ha indubbiamente il miglior rapporto qualitá/prezzo della denominazione con vini classicissimi e sempre ben fatti, i 2019 veramente notevoli.
Peró a mio parere entrambi i vini di Rivella (Teobaldo) hanno tutt’altro fascino e spessore, l’entry level è uno dei Langhe Nebbiolo piú interessanti che ci siano e il Barbaresco Montestefano è probabilmente la piú fedele e poetica espressione del cru.
Se poi mi dite che quello di Rivella costa quasi 3 volte quello di la Ca Nova posso solo che tacere perchè in cantina e sul mercato secondario questa è la realtá dei fatti.

teo777full ha scritto:

Trabateo ha scritto:
VdC CC 2018 piaciuto un bel po', ora le altre bottiglie faranno un po' di anni in cantina e valuteremo l'evoluzione.
La Ca' Nova ha un rapporto qualità/prezzo impressionante e pensare che il suo vicino è un certo Rivella i cui prezzi conosciamo tutti

Grazie Zilio, belle note come sempre

Se poi mi dite che quello di Rivella costa quasi 3 volte quello di la Ca Nova posso solo che tacere perchè in cantina e sul mercato secondario questa è la realtá dei fatti.

Che è poi quello che ho scritto io

Chateau Yvonne - Saumur-Champigny 2014

Grazie Mathieu, grazie! Ecco finalmente un produttore ligeriano di Franc che spinge su maturità e rotondità, fanculo Germain, viva la ciccia! Niente erba, giusto un po' di peperone (impossibile non ci fosse) ma non disturba. A differenza del suo Chenin, che è più cesellato e ampio, qui si bada al sodo, alla polpa, lasciando in secondo piano la varietà aromatica. Zero cerebro, vino tutto di pancia.

+++

zampaflex ha scritto:Chateau Yvonne - Saumur-Champigny 2014

Grazie Mathieu, grazie! Ecco finalmente un produttore ligeriano di Franc che spinge su maturità e rotondità, fanculo Germain, viva la ciccia! Niente erba, giusto un po' di peperone (impossibile non ci fosse) ma non disturba. A differenza del suo Chenin, che è più cesellato e ampio, qui si bada al sodo, alla polpa, lasciando in secondo piano la varietà aromatica. Zero cerebro, vino tutto di pancia.

+++

Insomma, un vino poco radical chic e molto populista

Trabateo ha scritto:

zampaflex ha scritto:Chateau Yvonne - Saumur-Champigny 2014

Grazie Mathieu, grazie! Ecco finalmente un produttore ligeriano di Franc che spinge su maturità e rotondità, fanculo Germain, viva la ciccia! Niente erba, giusto un po' di peperone (impossibile non ci fosse) ma non disturba. A differenza del suo Chenin, che è più cesellato e ampio, qui si bada al sodo, alla polpa, lasciando in secondo piano la varietà aromatica. Zero cerebro, vino tutto di pancia.

+++

Insomma, un vino poco radical chic e molto populista

Germain ti fa venire la voglia di diventare populista e andare a prenderlo con i forconi!

teo777full ha scritto:Peró a mio parere entrambi i vini di Rivella (Teobaldo) hanno tutt’altro fascino e spessore, l’entry level è uno dei Langhe Nebbiolo piú interessanti che ci siano e il Barbaresco Montestefano è probabilmente la piú fedele e poetica espressione del cru.
Se poi mi dite che quello di Rivella costa quasi 3 volte quello di la Ca Nova posso solo che tacere perchè in cantina e sul mercato secondario questa è la realtá dei fatti.

A proposito di "Rivella" qualcuno ha bevuto quello fatto da Carlo?
Sarà perchè all'epoca ne tracannavo pochi ma ne ho un ricordo semplicemente strabiliante, celestiale, dall'equilibrio inspiegabile.
Ho provato a contattare la figlia (agriturismo) ma non mi è sembrata proprio un esempio paradigmatico di simpatia...

zampaflex ha scritto:Chateau Yvonne - Saumur-Champigny 2014

Grazie Mathieu, grazie! Ecco finalmente un produttore ligeriano di Franc che spinge su maturità e rotondità, fanculo Germain, viva la ciccia! Niente erba, giusto un po' di peperone (impossibile non ci fosse) ma non disturba. A differenza del suo Chenin, che è più cesellato e ampio, qui si bada al sodo, alla polpa, lasciando in secondo piano la varietà aromatica. Zero cerebro, vino tutto di pancia.

+++

guarda, neanche a farlo apposta è grossomodo lo stesso pensiero che ho fatto dopo aver bevuto il Les Memoires (di cui pochi post sopra) ed il Poyeux di Les Sable vert che costa meno della metà... certo poi però l'Insolite è gran buono...

Guido Porto

Barolo Giannetto 2015

Molto buono. Seconda bottiglia assaggiata e convince nuovamente. Che piacere ad ogni sorso

Prezzo corretto. Pagato 25 Euro