Campania Stories 2021
Inviato: 09 set 2021 11:41
Prima parte
Salerno
Montevetrano
Core bianco 2020
Naso banalotto, bocca più interessante, gelso bianco e leggero limone.
Core rosso 2018
Bella versione, parte piuttosto morbido ma si riprende con una discreta progressione, finale idrocarburico.
Montevetrano 2018
La 2018 rossa pare una buona annata per questa cantina. Giocato sul un eleganza che si declina in cedro, tabacco biondo, cassis. Qualche impuntura giovanile. Finale già ben cesellato.
Marisa Cuomo
Furore fiorduva 2019
Come ordinare una pastiera e vedersi portare una crostata al limone. Edizione inconsueta per questo vino, giocata in sottrazione, bocca quasi scarna dove l’elemento agrumato verde prende il sopravvento.
Ravello rosso riserva 2017
Fresco e piacevole, note marine e di macchia mediterranea, ben dosato il legno.
Sammarco Ettore
Ravello bianco vigna grotta piana 2020
Fresco e intrigante, naso idrocarburico/agrumato, bocca coerente ma con una giusta dose di ciccia, finale piacevolmente balsamico.
Tenuta San Francesco
Per Eva 2018
Mutanghero al naso, bocca semplice e fresca, note insistite di ginestra, si perde nel finale un po’ sfocato dall’alcol.
E’ Iss 2017
Naso inizialmente sporchino, tende a ripulirsi ma rimane un po’ velato. In bocca molto più preciso, belle note ematiche e affumicate, finale agrumato fresco.
Tramonti riserva quattro spine 2016
Bel vino complesso. Naso molto sul frutto, con note insistite di uva matura e di more di bosco. Al palato il tannino morde abbastanza e l’acidità equilibra molto bene una struttura certamente non esile, con un effetto generale di grande bevibilità e di piacevolezza.
San Salvatore
Fiano Pian di Stio extreme bio 2019
Nome inquietante per un vino interessante, molto sul verticale con un finale agrumato piccante
Aglianico Omaggio a Gillo Dorfles 2016
Vino migliorato rispetto all’assaggio di un anno fà. Giocato sul binomio frutto/sale. Non eccessiva l’estrazione, belle note di china e di radice ma sempre in un contesto di piacevole solarità.
Tempa di Zoè
Fiano Xa 2019
Avevo alt(r)e aspettative. Sinceramente non ho capito bene dove andasse a parare, tra sensazioni lievitose e mollezze varie. Penso sia in fase di assestamento, giudizio sospeso.
Aglianico Zero 2018
Prova che conferma le belle impressioni avute lo scorso anno, vino che accoppia eleganza e mediterraneità, frutta rossa, sale, menta, rosmarino. Finale con un bel tannino certo non domato e che lascia intravvedere una bella longevità.
Aglianico diciotto 2019
Frutto croccante, pesca sciroppata, prugna californiana, tannino finale piacevole. Un bel rosso da sbicchierare.
Vuolo
Fiano 2mila19 2019
Altro vino da cui emerge un sostanziale cambio di rotta. L’allegerimento è palese ma sembra ancora a metà del guado, un po’ bolso.
Aglianico 2mila16 2016
Al netto di un legno piuttosto invadente il vino lascia impressioni positive. E’ un aglianico piuttosto scalpitante, adatto più alla tavola che a una degustazione seriale. Bello il finale quasi piccante.
Lunarossa
Costacielo bianco 2020
Naso di pungenza quasi disturbante, in bocca parte con un certo slancio ma li si ferma, rimane statico.
Casebianche
Cumalè 2020
Come di consuetudine bella versione di fiano, molto fresca e verticale. Belle le note di origano fresco e mentuccia, sia al naso che in bocca.
Iscadoro 2018
Il naso promette un vino sfaccettato e interessante, ma purtroppo non mantiene le promesse. Al palato risulta un po’ fibroso e sfilacciato.
Il fric 2020
Vino-merenda del cuore
De Conciliis
Donnaluna 2020
Fiano mediterraneo ma non eccessivamente largo, frutta a polpa gialla, origano, sale.
Luigi Maffini
Cenito 2018
Naso importante, tante spezie, incenso. Bocca coerente quindi non tanto spinta sulla frutta quanto piuttosto su elementi più terrosi, radice, china, macchia mediterranea. Finale lungo e persistente.
Lenza
Massaro 2018
Forse ho beccato la bottiglia sbagliata, mi è sembrato abbastanza ridotto sia al naso ce in bocca. Da riprovare in un altro contesto.
Villa Lupara
Il puro black 2018
Certo un nome meno brutto avrebbero potuto trovarglielo a questo divertente merlot salernitano.
Gustoso, scorre piacevolmente senza tanti pensieri, con note di tabacco, pesca matura e ciliegia croccante.
Vesuvio e Campi Flegrei
Casa Setaro
Vesuvio bosco del monaco 2019
Taglio di caprettone al 50% e saldo di greco e fiano. Vino duale, miele di zagara e pietra focaia, crema pasticcera e lime, sul finale prevale la parte verde.
Vesuvio fuocoallegro 2019
Piedirosso vesuviano, rotondo e orizzontale ma con un bel corredo finale di sale e terra rossa.
Terramatta 2019
Aglianico semplice semplice ma goloso, frutta rossa sotto spirito e alcol ben coordinato.
Lacryma Cr. Munazei R. 2020
Non in versione sfavillante, un po’ verdino e smaltato.
Lacryma Cr. Riserva Don Vincenzo 2017
Etichetta che rappresenta una certezza per la denominazione. Al naso parte abbastanza cupo per poi far emergere note di terra bagnata e radici. In bocca è ben più espressivo e la parte agrumata dolce è preponderante, arancia valencia matura. Finale in crescendo grazie a un corredo idrocarburico non indifferente.
Sorrentino
Vesuvio Benita 31 2020
Caprettone in purezza, al naso è linfatico, in bocca la parte minerale è prevalente, zolfo, radici, menta. Chiusura amara.
Lacryma Cr. B. vigna lapillo 2019
Naso molto compresso, in bocca ben più espressivo. Mentolo, pepe verde, limetta.
Lacryma Cr. R. vigna lapillo 2018
Versione elegantissima. Zolfo, incenso, macchia mediterranea, ginepro, pepe nero.
Martusciello
Gragnano ottouve 2020
Campione di categoria!
Bosco de Medici
Pompeii rosso 2020
Leggermente ridotto, sia in bocca che al naso. Troppo imberbe.
Mario Portolano
CF falanghina 2020
Echi salmastri che dal naso si riverberano in bocca, particolare la nota balsamica in chiusura.
CF piedirosso 2020
A un naso piuttosto composto e pepato non corrisponde una bocca altrettanto buona.
Carputo
CF falanghina collina viticella 2020
Marino, ostricoso, chiude velocemente.
Astroni
CF falanghina colle imperatrice 2020
Naso molto sfaccettato, sale, macchia, salvia. Bocca altrettanto interessante che bilancia la verticalità del bicchiere con una curiosa nota di miele di acacia.
CF falanghina vigna astroni 2018
Falanghina impegnativa già alla prima snasata, propoli, salgemma, terra bagnata. In bocca è piuttosto largo, tanta frutta bianca, albicocca, biancospino.
Strione 2015
Naso anni ’90 tipo fiorduva anni ’10, in bocca si rivela nella versione più leggiadra che abbia mai assaggiato. Idrocarburo e sale a go go, susina, arancia navel, salvia. Bel finale teso.
CF piedirosso colle rotondella 2020
Molto goloso, pepe bianco e arancia sanguinella. Una leggera carbonica me lo rende ancora più godibile.
Cantine del mare
CF falanghina 2019
Molto giovane ma molto promettente, in questo momento escono fuori solo le sensazioni legate alla parte minerale del vino, quindi la pietra focaia e il sale, ma sotto si percepisce una bella struttura in divenire.
CF piedirosso terrazze romane 2019
Austero il naso e austera la bocca. In evidenza la matrice terrosa e radicosa, la radice di liquirizia.
CF piedirosso riserva terra del padre 2017
Altro passo e altra costruzione. Il vino è molto approcciabile pur senza essere né molle né largo. Acidità importante, agrume dolce, peperoncino, menta, origano.
Agnanum
CF falanghina 2019
Come il vigna segreta di Mustilli rappresenta la congiunzione elegante fra falanghine sannite e flegree questa ne rappresenta lo spirito più verace e contadino. In questa versione il vino sembra quasi esulare dal terroir di riferimento (peraltro ben rappresentato da notevoli e idrocarburici echi salmastri e sulfurei) per far uscire anche un tratto meno rude e più fruttato, mela fuji, mandarino tardivo, lentisco.
CF piedirosso 2020
Verticale e salato, ma con una parte di frutta rossa e arancia dolce a bilanciare l’acidità. Versione esemplare, buono anche da bersi senza companatico.
La Sibilla
CF falanghina cruna delago 2019
Naso sparatissimo (è il caso) di pietra focaia, in bocca ritorna questa sensazione, accompagnata da pompelmo, sale, frutta tropicale. Finale importante di erbe spontanee e garrigue, quasi da rosso.
CF piedirosso vigna madre 2019
Vino piuttosto impegnativo (in senso buono). Tanta frutta rossa matura, sale, echi sulfurei, ma ancora in fase di assestamento. Finale in crescendo.
C/da Salandra
CF falanghina 2018
Compresso e di difficile interpretazione, tanta parte terrosa, piccante e salato.
CF piedirosso 2017
Un’edizione di cachemire. Elegante e distesa, agrumi, pepe nero, erbette spontanee. Chiude piacevolmente su note speziate dolci.
Salerno
Montevetrano
Core bianco 2020
Naso banalotto, bocca più interessante, gelso bianco e leggero limone.
Core rosso 2018
Bella versione, parte piuttosto morbido ma si riprende con una discreta progressione, finale idrocarburico.
Montevetrano 2018
La 2018 rossa pare una buona annata per questa cantina. Giocato sul un eleganza che si declina in cedro, tabacco biondo, cassis. Qualche impuntura giovanile. Finale già ben cesellato.
Marisa Cuomo
Furore fiorduva 2019
Come ordinare una pastiera e vedersi portare una crostata al limone. Edizione inconsueta per questo vino, giocata in sottrazione, bocca quasi scarna dove l’elemento agrumato verde prende il sopravvento.
Ravello rosso riserva 2017
Fresco e piacevole, note marine e di macchia mediterranea, ben dosato il legno.
Sammarco Ettore
Ravello bianco vigna grotta piana 2020
Fresco e intrigante, naso idrocarburico/agrumato, bocca coerente ma con una giusta dose di ciccia, finale piacevolmente balsamico.
Tenuta San Francesco
Per Eva 2018
Mutanghero al naso, bocca semplice e fresca, note insistite di ginestra, si perde nel finale un po’ sfocato dall’alcol.
E’ Iss 2017
Naso inizialmente sporchino, tende a ripulirsi ma rimane un po’ velato. In bocca molto più preciso, belle note ematiche e affumicate, finale agrumato fresco.
Tramonti riserva quattro spine 2016
Bel vino complesso. Naso molto sul frutto, con note insistite di uva matura e di more di bosco. Al palato il tannino morde abbastanza e l’acidità equilibra molto bene una struttura certamente non esile, con un effetto generale di grande bevibilità e di piacevolezza.
San Salvatore
Fiano Pian di Stio extreme bio 2019
Nome inquietante per un vino interessante, molto sul verticale con un finale agrumato piccante
Aglianico Omaggio a Gillo Dorfles 2016
Vino migliorato rispetto all’assaggio di un anno fà. Giocato sul binomio frutto/sale. Non eccessiva l’estrazione, belle note di china e di radice ma sempre in un contesto di piacevole solarità.
Tempa di Zoè
Fiano Xa 2019
Avevo alt(r)e aspettative. Sinceramente non ho capito bene dove andasse a parare, tra sensazioni lievitose e mollezze varie. Penso sia in fase di assestamento, giudizio sospeso.
Aglianico Zero 2018
Prova che conferma le belle impressioni avute lo scorso anno, vino che accoppia eleganza e mediterraneità, frutta rossa, sale, menta, rosmarino. Finale con un bel tannino certo non domato e che lascia intravvedere una bella longevità.
Aglianico diciotto 2019
Frutto croccante, pesca sciroppata, prugna californiana, tannino finale piacevole. Un bel rosso da sbicchierare.
Vuolo
Fiano 2mila19 2019
Altro vino da cui emerge un sostanziale cambio di rotta. L’allegerimento è palese ma sembra ancora a metà del guado, un po’ bolso.
Aglianico 2mila16 2016
Al netto di un legno piuttosto invadente il vino lascia impressioni positive. E’ un aglianico piuttosto scalpitante, adatto più alla tavola che a una degustazione seriale. Bello il finale quasi piccante.
Lunarossa
Costacielo bianco 2020
Naso di pungenza quasi disturbante, in bocca parte con un certo slancio ma li si ferma, rimane statico.
Casebianche
Cumalè 2020
Come di consuetudine bella versione di fiano, molto fresca e verticale. Belle le note di origano fresco e mentuccia, sia al naso che in bocca.
Iscadoro 2018
Il naso promette un vino sfaccettato e interessante, ma purtroppo non mantiene le promesse. Al palato risulta un po’ fibroso e sfilacciato.
Il fric 2020
Vino-merenda del cuore
De Conciliis
Donnaluna 2020
Fiano mediterraneo ma non eccessivamente largo, frutta a polpa gialla, origano, sale.
Luigi Maffini
Cenito 2018
Naso importante, tante spezie, incenso. Bocca coerente quindi non tanto spinta sulla frutta quanto piuttosto su elementi più terrosi, radice, china, macchia mediterranea. Finale lungo e persistente.
Lenza
Massaro 2018
Forse ho beccato la bottiglia sbagliata, mi è sembrato abbastanza ridotto sia al naso ce in bocca. Da riprovare in un altro contesto.
Villa Lupara
Il puro black 2018
Certo un nome meno brutto avrebbero potuto trovarglielo a questo divertente merlot salernitano.
Gustoso, scorre piacevolmente senza tanti pensieri, con note di tabacco, pesca matura e ciliegia croccante.
Vesuvio e Campi Flegrei
Casa Setaro
Vesuvio bosco del monaco 2019
Taglio di caprettone al 50% e saldo di greco e fiano. Vino duale, miele di zagara e pietra focaia, crema pasticcera e lime, sul finale prevale la parte verde.
Vesuvio fuocoallegro 2019
Piedirosso vesuviano, rotondo e orizzontale ma con un bel corredo finale di sale e terra rossa.
Terramatta 2019
Aglianico semplice semplice ma goloso, frutta rossa sotto spirito e alcol ben coordinato.
Lacryma Cr. Munazei R. 2020
Non in versione sfavillante, un po’ verdino e smaltato.
Lacryma Cr. Riserva Don Vincenzo 2017
Etichetta che rappresenta una certezza per la denominazione. Al naso parte abbastanza cupo per poi far emergere note di terra bagnata e radici. In bocca è ben più espressivo e la parte agrumata dolce è preponderante, arancia valencia matura. Finale in crescendo grazie a un corredo idrocarburico non indifferente.
Sorrentino
Vesuvio Benita 31 2020
Caprettone in purezza, al naso è linfatico, in bocca la parte minerale è prevalente, zolfo, radici, menta. Chiusura amara.
Lacryma Cr. B. vigna lapillo 2019
Naso molto compresso, in bocca ben più espressivo. Mentolo, pepe verde, limetta.
Lacryma Cr. R. vigna lapillo 2018
Versione elegantissima. Zolfo, incenso, macchia mediterranea, ginepro, pepe nero.
Martusciello
Gragnano ottouve 2020
Campione di categoria!
Bosco de Medici
Pompeii rosso 2020
Leggermente ridotto, sia in bocca che al naso. Troppo imberbe.
Mario Portolano
CF falanghina 2020
Echi salmastri che dal naso si riverberano in bocca, particolare la nota balsamica in chiusura.
CF piedirosso 2020
A un naso piuttosto composto e pepato non corrisponde una bocca altrettanto buona.
Carputo
CF falanghina collina viticella 2020
Marino, ostricoso, chiude velocemente.
Astroni
CF falanghina colle imperatrice 2020
Naso molto sfaccettato, sale, macchia, salvia. Bocca altrettanto interessante che bilancia la verticalità del bicchiere con una curiosa nota di miele di acacia.
CF falanghina vigna astroni 2018
Falanghina impegnativa già alla prima snasata, propoli, salgemma, terra bagnata. In bocca è piuttosto largo, tanta frutta bianca, albicocca, biancospino.
Strione 2015
Naso anni ’90 tipo fiorduva anni ’10, in bocca si rivela nella versione più leggiadra che abbia mai assaggiato. Idrocarburo e sale a go go, susina, arancia navel, salvia. Bel finale teso.
CF piedirosso colle rotondella 2020
Molto goloso, pepe bianco e arancia sanguinella. Una leggera carbonica me lo rende ancora più godibile.
Cantine del mare
CF falanghina 2019
Molto giovane ma molto promettente, in questo momento escono fuori solo le sensazioni legate alla parte minerale del vino, quindi la pietra focaia e il sale, ma sotto si percepisce una bella struttura in divenire.
CF piedirosso terrazze romane 2019
Austero il naso e austera la bocca. In evidenza la matrice terrosa e radicosa, la radice di liquirizia.
CF piedirosso riserva terra del padre 2017
Altro passo e altra costruzione. Il vino è molto approcciabile pur senza essere né molle né largo. Acidità importante, agrume dolce, peperoncino, menta, origano.
Agnanum
CF falanghina 2019
Come il vigna segreta di Mustilli rappresenta la congiunzione elegante fra falanghine sannite e flegree questa ne rappresenta lo spirito più verace e contadino. In questa versione il vino sembra quasi esulare dal terroir di riferimento (peraltro ben rappresentato da notevoli e idrocarburici echi salmastri e sulfurei) per far uscire anche un tratto meno rude e più fruttato, mela fuji, mandarino tardivo, lentisco.
CF piedirosso 2020
Verticale e salato, ma con una parte di frutta rossa e arancia dolce a bilanciare l’acidità. Versione esemplare, buono anche da bersi senza companatico.
La Sibilla
CF falanghina cruna delago 2019
Naso sparatissimo (è il caso) di pietra focaia, in bocca ritorna questa sensazione, accompagnata da pompelmo, sale, frutta tropicale. Finale importante di erbe spontanee e garrigue, quasi da rosso.
CF piedirosso vigna madre 2019
Vino piuttosto impegnativo (in senso buono). Tanta frutta rossa matura, sale, echi sulfurei, ma ancora in fase di assestamento. Finale in crescendo.
C/da Salandra
CF falanghina 2018
Compresso e di difficile interpretazione, tanta parte terrosa, piccante e salato.
CF piedirosso 2017
Un’edizione di cachemire. Elegante e distesa, agrumi, pepe nero, erbette spontanee. Chiude piacevolmente su note speziate dolci.