La Rodanata L'Originale © - 2021 Verticale di Rostaing
Inviato: 16 mag 2021 16:39
L'edizione 2021 della degustazione che vanta il più alto numero di tentativi di imitazione si è svolta ieri, come sempre, al ristorante Buriani a Pieve di Cento solita grande compagnia con quasi tutti "soci fondatori" oltre alla presenza per la prima volta del mitico winedoc74. Quest'anno abbiamo scelto un tema nuovo per noi rodaniani, la verticale di un unico produttore con le sue due etichette principali che corrispondono ai due princiapli vigneti, storici (di recente se ne sono aggiunti altri), della sua proprietà: Landonne e Cote Blonde. Questi due lieux-dits sono situati entrambi nella zona micascistica della Cote Rotie. E' la parte più nobile e centrale della denominazione, quella del comune di Ampuis tanto per intenderci. I terreni hanno la stessa composizione geologica ma la Landonne ha terreni ripidissimi, rocciosi fino all'affioro e ricchi di minerali; la Cote Blonde invece è un po' più a sud (ma stiamo parlando di circa 2 km in linea d'aria) e gli scisti sono più chiari, più sciolti e meno ripidi (oltre che più lontani dal fiume). Le uve syrah dei due vignei nascono quindi con caratteristiche già intrinsecamente diverse e l'abilità di "grande cesellatore" di Renè Rostaing ci ha permesso di percepire benissimo queste caratteristiche territoriali. Personalmente devo ammettere di essere rimasto molto sorpreso dalla piacevolezza di quasi tutte le annate di Landonne (a parte la 2001 che è rimasta inspegabilmente piatta per tutta la giornata). Negli anni mi ero fatto l'idea, soprattutto con gli assaggi in cantina dalle botti o dalle bottiglie bevute da sole, che la Cote Blonde avesse sempre una marcia in più. Questa vericale mi ha però smentito (per ribadire l'importanza di bere le bottiglie coperte) mostrando che i due vini sono sì intrinsecamente diversi ma senza alcuna graduatoria qualitativa fra di loro. A seconda dell'annata (e dell'evoluzione più o meno felice in bottiglia) può risultare più piacevole l'uno piuttosto che l'altro.
L'ultima considerazione generale riguarda la tenuta nel tempo dei vini del nostro: assolutamente splendida! In passato qualcuno aveva legittimamente dubitato che questi vini potessero essere ancora piacevoli oltre i 20 anni dalla vendemmia. La verticale di ieri ha invece dimostrato il contrario: con meno di 13-15 anni si commettono infanticidi (forse complice anche la mia cantina "imbalsamatrice") mentre i vini degli anni '90 sono ancora in splendida forma.
Cheers!
Ecco le batterie complete e l'apertivo:
Aperitivo
- Champagne Brut Grand Cru Blanc de Blancs Candeur d'Esprit - Jean Claude Mouzon
Prima Batteria
- Cote Rotie Landonne 1990: era partito alla grande fra profumi dolci di rovo, carne affumicata ed una puntina di frutto rosso sul finale; poi è arrivato il malefico tappino bastardo che ha rovinato tutto, soprattutto rendendo la bocca spigolosa e scissa. Peccato davvero perchè sarebbe stato uno dei fuori classe della giornata!
- Cote Rotie Cote Blonde 1995: era partito in sordina, poi lentamente ha fatto capolino ed alla fine della sessione ra diventato il vino sottile ma buonissimo che conoscevo; pepe sulla punta della lingua, fresco e minerale, con il tannino svolto ma presente, bello-bello.
- Cote Rotie Cote Blonde 1998: temevo molto questa bottiglia perchè fra quelle bevute in passato ne avevo trovata una con qualche problema di leggera evoluzione; questa invece era fantastica, i 98 punti Parker erano totalmente meritati: all'olfatto forse meglio che in bocca ma il paradigma del Rodano c'era tutto: curcuma, pepe bianco e verde, costina ai ferri e piccola frutta rossa schiacciata, splendido!
- Cote Rotie Landonne 1999: per me vincitore indiscusso della giornata, un "botta di sensualità" come quella che sono certe donne, belle ed intelligenti, formose e furbe, ti sapranno dare (scusate la citazione sessista). L'incenso, la carne succosa, l'oliva verde tridimensionale in un contesto di polpa quasi masticabile ma con una freschezza disarmante. La lunghezza palatale è da primato assoluto. Sarebbe veramente "sfidante" per la Landonne di Guigal di pari annata trovarsi accanto questo campione. Ricordando quanto fosse buona anche la Landonne di Gerin 1999 (aperta nel 2019 se non ricordo male) possiamo concludere che quel vigneto in quell'annata si stato veramente baciato dagli dei.
Seconda batteria
- Cote Rotie Cote Blonde 2005: ancora un infante, l'ossigeno ad un certo punto l'ha aiutata ad esprimere qualche vagito ma poca cosa rispetto a quello che potrà dare fra 7-8-10 anni....boh! Mi ha ricordato certi Borgogna di quella stessa annata.
- Cote Rotie Landonne 2001: delusione della giornata, parte piatto, rimane piatto, finisce piatto. Profumi ordinari e bocca scivolosa. Qualcosa è andato storto, alla nascita o nel tempo.
- Cote Rotie Landonne 2007: il naso più bello della giornata, un caleidoscopio di spezie e di fruttini rossi, più borgognone che rodanesco, in bocca recupera con l'ossigeno ma è sfavorito dall'avere un fuoriclasse accanto;la bocca comunque cresce di volume con il passare dei minuti e recupera rispetto all'inizio. Da solo sarebbe stato una goduria senza paragoni.
- Cote Rotie Cote Blonde 2006: "tutto quello che potreste desiderare sul palato da un vino del Rodano nord e non avete mai osato chiedere"! Una bomba sensoriale con fra spezie orientali, pepe, carne fresca e una puntina golosa di sangue vi potrebbe anche portare all'eccitazione fisica. Si conferma un'annata felicissima per questa etichetta in cui Renè non ha sbagliato veramente nulla. Ad un certo punto ho esclamato: un vino che avesse il naso di Landonne 07 e l abocca di CB 06 sarebbe un vino da 100/centesimi. Con i ricordi di oggi non posso che confermarlo.
Terza batteria
- Cote Rotie Cote Blonde 2009: assolutamente imbalsamato ma anche troppo scomposto per essere una bottiglia a posto; conoso bene questa annata e non ne ho mai trovate di così vegetali al naso e scisse in bocca come questa; a volte i tappi fanno questi scherzi;
- Jamet Cote Rotie 2007: grande ringer che per molti è stato una grande sorpresa (positiva) se non addirittura vino da podio; io me lo aspettavo così, me lo sono goduto per la sua classicità ultrarodanesca ma so anche che potrà ulteriormente migliorare; comunque Jamet è sempre una goduria!
- Cote Rotie Landonne 2010: per me alla fine era, nella sua infinita gioventù, una gran vino. Probabilmente diventerà simile alla '99 ma fra molti anni.
L'ultima considerazione generale riguarda la tenuta nel tempo dei vini del nostro: assolutamente splendida! In passato qualcuno aveva legittimamente dubitato che questi vini potessero essere ancora piacevoli oltre i 20 anni dalla vendemmia. La verticale di ieri ha invece dimostrato il contrario: con meno di 13-15 anni si commettono infanticidi (forse complice anche la mia cantina "imbalsamatrice") mentre i vini degli anni '90 sono ancora in splendida forma.
Cheers!
Ecco le batterie complete e l'apertivo:
Aperitivo
- Champagne Brut Grand Cru Blanc de Blancs Candeur d'Esprit - Jean Claude Mouzon
Prima Batteria
- Cote Rotie Landonne 1990: era partito alla grande fra profumi dolci di rovo, carne affumicata ed una puntina di frutto rosso sul finale; poi è arrivato il malefico tappino bastardo che ha rovinato tutto, soprattutto rendendo la bocca spigolosa e scissa. Peccato davvero perchè sarebbe stato uno dei fuori classe della giornata!
- Cote Rotie Cote Blonde 1995: era partito in sordina, poi lentamente ha fatto capolino ed alla fine della sessione ra diventato il vino sottile ma buonissimo che conoscevo; pepe sulla punta della lingua, fresco e minerale, con il tannino svolto ma presente, bello-bello.
- Cote Rotie Cote Blonde 1998: temevo molto questa bottiglia perchè fra quelle bevute in passato ne avevo trovata una con qualche problema di leggera evoluzione; questa invece era fantastica, i 98 punti Parker erano totalmente meritati: all'olfatto forse meglio che in bocca ma il paradigma del Rodano c'era tutto: curcuma, pepe bianco e verde, costina ai ferri e piccola frutta rossa schiacciata, splendido!
- Cote Rotie Landonne 1999: per me vincitore indiscusso della giornata, un "botta di sensualità" come quella che sono certe donne, belle ed intelligenti, formose e furbe, ti sapranno dare (scusate la citazione sessista). L'incenso, la carne succosa, l'oliva verde tridimensionale in un contesto di polpa quasi masticabile ma con una freschezza disarmante. La lunghezza palatale è da primato assoluto. Sarebbe veramente "sfidante" per la Landonne di Guigal di pari annata trovarsi accanto questo campione. Ricordando quanto fosse buona anche la Landonne di Gerin 1999 (aperta nel 2019 se non ricordo male) possiamo concludere che quel vigneto in quell'annata si stato veramente baciato dagli dei.
Seconda batteria
- Cote Rotie Cote Blonde 2005: ancora un infante, l'ossigeno ad un certo punto l'ha aiutata ad esprimere qualche vagito ma poca cosa rispetto a quello che potrà dare fra 7-8-10 anni....boh! Mi ha ricordato certi Borgogna di quella stessa annata.
- Cote Rotie Landonne 2001: delusione della giornata, parte piatto, rimane piatto, finisce piatto. Profumi ordinari e bocca scivolosa. Qualcosa è andato storto, alla nascita o nel tempo.
- Cote Rotie Landonne 2007: il naso più bello della giornata, un caleidoscopio di spezie e di fruttini rossi, più borgognone che rodanesco, in bocca recupera con l'ossigeno ma è sfavorito dall'avere un fuoriclasse accanto;la bocca comunque cresce di volume con il passare dei minuti e recupera rispetto all'inizio. Da solo sarebbe stato una goduria senza paragoni.
- Cote Rotie Cote Blonde 2006: "tutto quello che potreste desiderare sul palato da un vino del Rodano nord e non avete mai osato chiedere"! Una bomba sensoriale con fra spezie orientali, pepe, carne fresca e una puntina golosa di sangue vi potrebbe anche portare all'eccitazione fisica. Si conferma un'annata felicissima per questa etichetta in cui Renè non ha sbagliato veramente nulla. Ad un certo punto ho esclamato: un vino che avesse il naso di Landonne 07 e l abocca di CB 06 sarebbe un vino da 100/centesimi. Con i ricordi di oggi non posso che confermarlo.
Terza batteria
- Cote Rotie Cote Blonde 2009: assolutamente imbalsamato ma anche troppo scomposto per essere una bottiglia a posto; conoso bene questa annata e non ne ho mai trovate di così vegetali al naso e scisse in bocca come questa; a volte i tappi fanno questi scherzi;
- Jamet Cote Rotie 2007: grande ringer che per molti è stato una grande sorpresa (positiva) se non addirittura vino da podio; io me lo aspettavo così, me lo sono goduto per la sua classicità ultrarodanesca ma so anche che potrà ulteriormente migliorare; comunque Jamet è sempre una goduria!
- Cote Rotie Landonne 2010: per me alla fine era, nella sua infinita gioventù, una gran vino. Probabilmente diventerà simile alla '99 ma fra molti anni.