ASILI GIACOSA E MONFORTINO: VINIFICAZIONI (nel tempo) A CONFRONTO
Inviato: 21 feb 2018 14:28
Lessi qualche tempo fa in un thread (che non sono riuscito a recuperare in alcun modo ricercandolo, scusate ), alcuni accenni a variazioni sensibili - nel tempo - riguardo la pratica vinificatoria di questi due vini (forse era un intervento di davidef, ma potrei ricordare male). In particolare, si faceva riferimento a:
1) sentori di rosa in alcuni Asili di Giacosa più recenti, ben evidenti se aperto giovane ma che non “andrebbero via” in fase di terziarizzazione, quasi fossero "immanenti";
2) una “differente” vinificazione per il Monfortino rispetto ai tempi che furono, vinificazione che lo rende potabile e gustoso già dopo breve tempo dall’uscita (e quindi, immagino… remunerativo ), cosa impensabile per certi Monfortini “old style”, da aprire con qualche anno già sulle spalle e difficilmente approcciabili subito.
Magari chi è più insider o è spesso ospite delle cantine qualcosa mi sa dire… Di quale cambiamento in cantina/tecnico parleremmo, precisamente? Differenti macerazioni? Uve che maturano meglio oggi più di ieri? Come si ottengono certe “fissità” olfattive? Oppure ho frainteso tutto io?
1) sentori di rosa in alcuni Asili di Giacosa più recenti, ben evidenti se aperto giovane ma che non “andrebbero via” in fase di terziarizzazione, quasi fossero "immanenti";
2) una “differente” vinificazione per il Monfortino rispetto ai tempi che furono, vinificazione che lo rende potabile e gustoso già dopo breve tempo dall’uscita (e quindi, immagino… remunerativo ), cosa impensabile per certi Monfortini “old style”, da aprire con qualche anno già sulle spalle e difficilmente approcciabili subito.
Magari chi è più insider o è spesso ospite delle cantine qualcosa mi sa dire… Di quale cambiamento in cantina/tecnico parleremmo, precisamente? Differenti macerazioni? Uve che maturano meglio oggi più di ieri? Come si ottengono certe “fissità” olfattive? Oppure ho frainteso tutto io?