Bruno Giacosa
Inviato: 22 gen 2018 11:12
da egio
Schivo, riservato, ma senz'altro un colosso nella storia del vino nel nostro paese e non solo.
R.I.P.
Re: Bruno Giacosa
Inviato: 22 gen 2018 11:24
da alì65
pace all'anima sua..
Re: Bruno Giacosa
Inviato: 22 gen 2018 11:32
da Kalosartipos
R.I.P.
Re: Bruno Giacosa
Inviato: 22 gen 2018 11:38
da vinogodi
...tristezza tremenda. RIP...
Re: Bruno Giacosa
Inviato: 22 gen 2018 11:56
da la_crota1925
Brutta notizia
R.I.P.
Re: Bruno Giacosa
Inviato: 22 gen 2018 16:57
da valino
Difficile, per me, scrivere qualcosa, ma qualcosa devo scrivere.
Mi dilungherò, scusatemi!
Da sempre è stato il mio produttore del cuore, quello, paradosso certo, che ho conosciuto meno personalmente (fugaci i contatti ma il ricordo degli incontro me lo tengo ben stretto) e molto più per le bevute.
Troppi quindi i ricordi di bicchieri memorabili almeno negli ultimi 3 decenni ( e qualche delusione perchè no!). perchè i vini sono sempre stati quelli che hanno parlato di più.
Soprattutto grandi vini emozionanti, meno solidi, meno "monumentali" ad esempio del Monfortino ma capaci anche nei difetti di un racconto unico, assoluto.
Un vignaiolo unico anche nel suo genere, per decenni ha sfornato i migliori vini di Langa (d'Italia?...concedetemelo) senza avere un ettaro di terreno, strapagando però le uve migliori (riconoscendole! anno per anno).
Veronelli lo considerava "il miglior tra i vignaioli" soprattutto "per il rigore" assoluto.
L'emozione di questo giorno mi ricorda un po quello di fine Novembre 2004 quando morì Veronelli.
Due miti della mia vita enologica, due groppi in gola come alla perdita di un caro amico, chissà perchè..
Allora mi pare il caso di ricordare uno citando l'altro.
Panorama, agosto 1973
"Ho appena scritto dei nebbiolo di La Vezza e mi arriva al tavolo il Nebbiolo d 'Alba di Bruno Giacosa.
Progene di viticoltori (il nonno Carlo vinse nel 1901 in Genova la prima medaglia d'oro, a Reims nel 1903 la quarta, a bruxelles nel 1910 la sesta), a lungo mediatore, Bruno conosce metro a metro le terre autunnali cui gli afrori del tino e del tartufo, sono ornamento. Da tre anni, poco più, la saggia decisione: sarebbe tornato al lavoro vero dei padri (qui, meglio che ovunque, ritrovi gioioso, stretto e pacifico, il legame vero dei padri), avrebbe vinificato lui le produzioni migliori.
Ed ecco, sotto le sue insegne, il Barolo superbo del cru rionda di Serralunga d'Alba; i Barbaresco sensuali del cru Santo Stefano in comune di Neive e del cru Montefico in comune di Barbaresco; le salde barbera del cru Azioni in comune di Neive e del cru Rocche in comune di Castiglione Falletto; gli eqiulibrati dolcetto del cru Basarin in comune di Neive e del cru Nova Rossa in comune di Neviglie. Tutti al meglio; ci senti la sua mano, sicura per gesti e scelta annosi, e d'amore. Ora il nebbiolo d'Alba cru Valmaggiore di Vezza d'Alba annata 1971. Più fatto di quel mio precedente, cui da rivelare la sapienza di Bruno eleveur, già mostrata ad occhio attento -rosso granato caldo- i quieti oblii della botte; già si concede al naso e suggerisce goudron; meno puntuto in bocca, disposto, quasi, a compiacerti, ma franco, da amico."
Ciao Bruno, ora tra gli Dei.
Re: Bruno Giacosa
Inviato: 22 gen 2018 16:59
da andrea
Bravo Luigi!!
Re: Bruno Giacosa
Inviato: 23 gen 2018 22:34
da karroth
È sempre molto bello leggere Veronelli, ci senti la passione e La sapienza di un tempo che fu..