Re: Espresso 2.0 vol. Il - le anteprime.
Inviato: 13 ott 2017 19:17
Buono il perlé!
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...e c'hanno ragione . Sono già morti in partenza...BarbarEdo ha scritto:Cosa ne pensate?
Pare che il monfortino 2010 e il cricchet Paje 2008 non abbiano buone prospettive di evoluzione...
BarbarEdo ha scritto:I migliori 20 da conservare
...
2 Alto Adige Terlano Rarità 1991 - Produttori
BarbarEdo ha scritto:Cosa ne pensate? ma
Pare che il monfortino 2010 e il cricchet Paje 2008 non abbiano buone prospettive di evoluzione...
Winezip ha scritto:Per me invece di assaggiare il vino questo si fanno di acidi. Poerannoi
Winezip ha scritto:Non afferro bene la categoria “vini da comprare”. Perché li regalano?
Esistono vini che si possono bere subito, vini che si possono bere subito o conservare, vini che se conservati e bevuti dopo è meglio. Ma quella categoria “da comprare” me pare ‘na strunz...
alexer3b ha scritto:Winezip ha scritto:Non afferro bene la categoria “vini da comprare”. Perché li regalano?
Esistono vini che si possono bere subito, vini che si possono bere subito o conservare, vini che se conservati e bevuti dopo è meglio. Ma quella categoria “da comprare” me pare ‘na strunz...
E' una questione di q/p, prezzo basso rispetto all'alta qualità. Non è solo per il prezzo basso insomma, il concetto è: un barolo da 27 euro di altissima qualità (Porro) è un q/p, non è solo un vino di prezzo relativamente basso a entrare nella classifica.
Alex
supersonic76 ha scritto:Ma porca puttana era l'unica Guida che aveva senso di esistere.
Perchè l'hanno trasformata in sta zozzeria
bondo ha scritto:Riassumendo, problemi principali della guida 2017 dell'Espresso (...):
0) Impostazione assolutamente discutibile
1) Cortissima
2) Font di alcune sezioni di dimensioni ridicole, da orbi
3) Ripetizioni. In alcuni casi le descrizioni dei vini sono ripetute (ed è sistematico e voluto, ancora una volta per aumentare il numero di pagine).
e.g. Pala Stellato Nature sia a p. 286 che a p. 116. Passito Bukkuram de Bartoli sia a p. 276 che a p. 90
ecc. ecc. Di esempi credo che ce ne siano a decine (e decine).
4) Prezzo assurdo. Con questi contenuti potrebbero anche evitare di rilegarla e un prezzo onesto potrebbe aggirarsi intorno ai 9-10€
BarbarEdo ha scritto:Ho scaricato l'app per Android della guida (tra l'altro, si è trattato di un aggiornamento gratuito, avendo io già acquistato l'app del 2017... Non so se sia normale , ma tanto meglio).
BarbarEdo ha scritto:Che dire... So di essere in minoranza nell'esprimere un giudizio positivo, ma a me questa guida sta simpatica.
Può piacere o meno, ma il carattere volutamente "insaturo" della selezione di vini presentati scongiura il rischio della ripetizione, di anno in anno, degli stessi nomi. Mi sembra chiaro, leggendola, che questa guida non vuole essere una "classifica assoluta" dei migliori vini italiani, ma UNA selezione (tra le molte possibili) di vini, divisi per tipologia e messi in ordine di apprezzamento.
Alcuni di questi si ripetono, altri ruotano, penso per precisa scelta della guida. Questo, forse, spiegherebbe le assenze del Crichet Paje o del Monfortino io dei '13 di Rinaldi e Mascarello B. oppure, per fare un altro esempio, del Podium di Garofoli, premiato lo scorso anno ('14) come miglior v. dei castelli di Jesi e quest'anno ('15) nemmeno presente in guida.
gp ha scritto:Poi bisognerà vedere se e dove stanno questi due vinoni nel resto della guida, smembrata come si è detto in tre sezioni tenute insieme con lo scotch...
BarbarEdo ha scritto:La guida Espresso mi sembra vada in una direzione opposta, ossia: di quel 10-20% di produttori il cui alto valore è noto ne pubblica qualcuno, ma non tutti, in modo da lasciare spazio a una selezione pescata da quell'80% "invisibile". Un esempio: Socrè, Massimo Rivetti, Massimo Diotti, Carlo Boffa, Dezzani, Cascina Baricchi, Cascina Pertinace, Cascina Alberta sono 8 dei 20 barbareschi premiati quest'anno. Non proprio Sottimano o Cortese, come notorietà...
... ringraziando per l'analisi lucida e signorilmente esposta (non so se è una interpretazione oppure un manifesto programmatico di questa guida da cui hai attinto) mi permetto di sollevare qualche perplessità personale non sul risultato in sé, quanto proprio sull'interpretazione che hai dato:BarbarEdo ha scritto:gp ha scritto:Poi bisognerà vedere se e dove stanno questi due vinoni nel resto della guida, smembrata come si è detto in tre sezioni tenute insieme con lo scotch...
Questi due vinoni, te lo dico già, non compaiono da nessuna parte nella guida. Non solo, non compaiono neppure i vini "dell'anno" di B. Mascarello, Beppe Rinaldi e Bruno Giacosa, tanto per rimanere in Langa. E se dei primi due si citano due baroli del passato tra i "vini da riassaggiare", dell'ultimo non c'è alcuna traccia nell'intera guida.
Capisco il tuo ragionamento, il livello di arbitrarietà è così alto da far diventare questa guida un prodotto troppo eterogeneo e spiazzante rispetto alle altre guide.
Quello che però volevo sottolineare è: prendiamo il Barbaresco (denominazione). Ci sono circa 200 aziende imbottigliatrici nella DOCG. Di queste, quante sono quelle note al "pubblico degli appassionati"(anche ai frequentatori del forum)? Secondo me tra le 20 e le 40. Cioè tra il 10 e il 20% della denominazione. Ora, ho l'impressione che le varie altre guide (GR, SW, DW, Bib, ecc..) indirizzino il loro obiettivo soprattutto su questo stesso 10-20% di aziende. Il motivo? Beh, evidentemente saranno aziende valide che fanno vini buoni, su questo non discuto. Ma altrettanto evidentemente è impossibile per una guida scandagliare tutta una denominazione, per cui deve essere fatta per forza una selezione su chi assaggiare e chi no ed è verosimile che la scelta ricada sul pool di aziende il cui valore è storicamente noto.
La guida Espresso mi sembra vada in una direzione opposta, ossia: di quel 10-20% di produttori il cui alto valore è noto ne pubblica qualcuno, ma non tutti, in modo da lasciare spazio a una selezione pescata da quell'80% "invisibile". Un esempio: Socrè, Massimo Rivetti, Massimo Diotti, Carlo Boffa, Dezzani, Cascina Baricchi, Cascina Pertinace, Cascina Alberta sono 8 dei 20 barbareschi premiati quest'anno. Non proprio Sottimano o Cortese, come notorietà...
Sì potrebbe obiettare che così facendo si abbassa arbitrariamente la qualità dei vini segnalati. Forse è vero che altri vini "lasciati fuori" sono migliori dei succitati, ma è anche vero che la qualità media (in Langa come altrove) si sta alzando, spesso anche tra quelle cantine non proprio sulla bocca di tutti, ed è bello, secondo me, sacrificare un po' di "precisione" per un po' di novità.
Ho citato una realtà piemontese perché la conosco meglio, ma penso che questo discorso possa estendersi a tutte le altre denominazioni.
Disclaimer: mi chiamo Edoardo, faccio il medico e (purtroppo) non ho alcun conflitto di interesse con la guida Espresso. Giusto per...
vinogodi ha scritto:In questa selezione, scusatemi tanto , ad una soggettività latente , che mi guiderà nella selezione , non potranno mai mancare i campioni della categoria, salvo non l'abbia esplicitamente premesso . Altrimenti la guida che non mette quei "soliti noti" che tutti sappiamo (in questo caso Langa), rischia di essere male interpretata secondo diversi punti di vista ,dal prezzolato maroniano al capisciuncazzo , dallo snob dei viniverinaturalbiochetuttoilrestoèveleno al rosicone chebevosoloicampionichemipossopermettereochemiinvianoeilrestolotrascurofregandomenedeldirittodiinformazione ...
vinogodi ha scritto:Ringraziando per l'analisi lucida e signorilmente esposta (non so se è una interpretazione oppure un manifesto programmatico di questa guida da cui hai attinto) mi permetto di sollevare qualche perplessità personale non sul risultato in sé, quanto proprio sull'interpretazione che hai dato:
- Io dico che in ogni opera letteraria , la prefazione diventa indispensabile per approcciare lo scritto concernente il corpo - libro . Altrimenti si rischia la mala interpretazione in chi legge . Quindi una breve introduzione esplicativa sui criteri di selezione mi permetterà di approcciarmi in maniera corretta. E non discutere in nessun modo una selezione altresì inusuale.
[...]
Altrimenti la guida che non mette quei "soliti noti" che tutti sappiamo (in questo caso Langa), rischia di essere male interpretata secondo diversi punti di vista ,dal prezzolato maroniano al capisciuncazzo , dallo snob dei viniverinaturalbiochetuttoilrestoèveleno al rosicone chebevosoloicampionichemipossopermettereochemiinvianoeilrestolotrascurofregandomenedeldirittodiinformazione ...
gp ha scritto:alexer3b ha scritto:Winezip ha scritto:Non afferro bene la categoria “vini da comprare”. Perché li regalano?
Esistono vini che si possono bere subito, vini che si possono bere subito o conservare, vini che se conservati e bevuti dopo è meglio. Ma quella categoria “da comprare” me pare ‘na strunz...
E' una questione di q/p, prezzo basso rispetto all'alta qualità. Non è solo per il prezzo basso insomma, il concetto è: un barolo da 27 euro di altissima qualità (Porro) è un q/p, non è solo un vino di prezzo relativamente basso a entrare nella classifica.
Alex
Come già detto l'anno scorso: così però si fa confusione rispetto alle classifiche qualitative. Rispetto a quelle, che a loro volta sono segmentate privilegiando un singolo aspetto, i "vini da comprare" come si collocano? Il Barolo preso qui per esempio è risultato fuori dalle tre classifiche qualitative ed è stato ripescato in questa classifica per il suo rapporto qualità/prezzo, oppure avrebbe potuto tranquillamente apparire in una di quelle, ma si è scelto di evidenziare l'aspetto del rapporto qualità/prezzo? Viceversa, sicuramente nelle classifiche qualitative i vini dal buon rapporto qualità/prezzo non mancano, quindi a loro volta avrebbero potuto essere "vini da comprare".
In generale, fin dalla scorsa edizione è una guida che calca la mano sull'aspetto arbitrario della critica, sia per la forte selezione, sia per le classificazioni proposte. Questo può andar bene per chi cerca la pappa pronta e si fida più o meno ciecamente del guru di turno, oppure per chi comunque non vuole approfondire e si accontenta di una guida incentrata su poche liste. Per chi cerca l'approfondimento, la motivazione delle scelte, un racconto del vino e dei suoi territori che vada oltre le formulette brillanti (se non furbette) e vacue riferite a singole bottiglie, mi sembra proprio che non ci siamo.