Indian Ocean Rum
Inviato: 11 set 2017 10:02
Indian Ocean Rum
Per cambiare un po' i panorami vinicoli di questo forum in decadenza...
Ebbene si, anche nell'Oceano Indiano producono rum... Ho visitato un paio di distillerie alle Mauritius:
Innanzitutto diciamo che mi è andata di culo, ad inizio luglio avevano appena cominciato la stagione della raccolta della canna da zucchero: l'isola è in larghissima parte coltivata a canna, capita di fare chilometri circondati solo campi e campi di canne, magari in coda dietro ai camion stracarichi di queste piante che arrancano su salite e discese verso gli zuccherifici, oppure colmi di bagasse, e abbiamo quindi visto le canne mature, la raccolta, ma soprattutto abbiamo potuto assaggiare il succo fresco e la polpa della canna stessa, che qualche camioncino appositamente attrezzato offre ai turisti per poche rupie mauriziane. L'idea che mi sono fatto è che da sempre il prodotto principale dell'isola è lo zucchero, mentre il rum è sempre stato considerato un "sottoprodotto", originato dalla melassa di scarto. Diverse distillerie (sull'isola ce ne sono comunque poche in totale) puntano invece oggi sulla qualità, partendo dal puro succo di canna da zucchero per la produzione di rum di qualità.



La prima distilleria visitata è stata la Rhumerie de Chamarel, la più visitata dai turisti, e costruita a misura di visitatore dal gruppo di resort di lusso dell'isola Beachcomber: basti pensare che all'ingresso c'è un chiosco con tornelli, hostes e biglietteria... l'impressione però è che anche grazie ai notevoli investimenti si badi anche alla qualità oltre che ai numeri. Assistiamo a tutta la produzione: degli operai prelevano le canne appena scaricate e le cacciano in un gigantesco macchinario infernale che le frantuma e le spreme, baccano e polvere. Si passa quindi alla quiete, rotta dal borbottio del succo in fermentazione nelle vasche d'acciaio, alla vista è molto simile alla birra in fermentazione, con una marea di schiuma. A fianco abbiamo i due distillatori in piena attività, uno discontinuo utilizzato per i rum più pregiati, ed un continuo. L'affinamento avviene in grandi tini tronco-conici ed in qualche botte. La struttura è davvero bellissima, incastonata in una vallata ai piedi delle montagne, nel sud dell'isola, vicina appunto alla zona di Chamarel e alle sue "terre colorate" da cui prende il nome. All'ingresso in un piccolo giardino botanico crescono le diverse varietà di canna da zucchero, tra cui anche la Canne Roux, di colore rosso, che spicca tra le altre, mentre il camino/ciminiera della distilleria sbuffa vapore.




Domaine de Labourdonnais (Rhumerie des Mascareignes)
Questa distilleria è invece nella parte nord dell'isola, in una zona pianeggiante una volta quasi totalmente ricoperta da piantagioni. La sua storia è strettamente legata all'adiacente e omonimo Chateau de Labourdonnais, classica e bellissima casa colonica, recentemente ristrutturata, tra le cui proprietà aveva anche il vicino zuccherificio, che produceva quindi la materia prima da distillare. E' domenica, e nonostante il periodo produttivo la distilleria è chiusa e deserta, la colonna di distillazione è enorme e praticamente esterna all'edificio principale, mi aggiro liberamente nel piazzale, tra gli impianti per la produzione e le taniche (vuote) per il trasporto del rum (l'affinamento non avviene qui). In assaggio tre dei 5 rum prodotti, a partire sempre dal puro succo.




New Grove
La tasting room di questa distilleria si trova all'uscita del museo interamente dedicato allo zucchero "L'aventure du Sucre", ricavato in un enorme ex-zuccherificio (davvero bellissimo ed interessante). La cosa più interessante è forse stata la degustazione di zuccheri: in base al grado di raffinazione e alla tecnica di produzione dei cristalli il gusto cambia parecchio, posso quasi sentire ancora in bocca il netto gusto di liquirizia dello scurissimo mascobado... La distilleria è di proprietà di una famiglia/gruppo con piantagioni ed un grosso zuccherificio, producono rum da melassa.
E i rum?
premetto di essere un principiante in materia, in generale la differenza con quelli caraibici è netta, i rum bianchi (che spesso ho preferito) sono molto profumati, quasi esplosivi, fruttati e con belle note vegetali, in genere piuttosto morbidi, mentre gli invecchiati "ben fatti" sono pochi, spesso con l'invecchiamento i profumi tendono a spegnersi e a farsi monotoni sui sentori da legno classici. I "liquer" a base di rum sono molto diffusi, quasi tutti i produttori ne producono un numero maggiore rispetto ai rum puri, si va dagli spiced a quelli alla vaniglia, al caffè, al lemongrass... Tra quelli assaggiati ho preferito il bianco Double Distilled di Chamarel, il bianco Premium di Labourdonnais e l' Oak Aged di New Grove. Prezzi altini soprattutto per le selezioni lungamente invecchiate.
Poi arrivi in aeroporto al Dutyfree e capisci che i miracoli accadono:

Al rientro piccolo approfondimento sui distillati:

Per cambiare un po' i panorami vinicoli di questo forum in decadenza...
Ebbene si, anche nell'Oceano Indiano producono rum... Ho visitato un paio di distillerie alle Mauritius:
Innanzitutto diciamo che mi è andata di culo, ad inizio luglio avevano appena cominciato la stagione della raccolta della canna da zucchero: l'isola è in larghissima parte coltivata a canna, capita di fare chilometri circondati solo campi e campi di canne, magari in coda dietro ai camion stracarichi di queste piante che arrancano su salite e discese verso gli zuccherifici, oppure colmi di bagasse, e abbiamo quindi visto le canne mature, la raccolta, ma soprattutto abbiamo potuto assaggiare il succo fresco e la polpa della canna stessa, che qualche camioncino appositamente attrezzato offre ai turisti per poche rupie mauriziane. L'idea che mi sono fatto è che da sempre il prodotto principale dell'isola è lo zucchero, mentre il rum è sempre stato considerato un "sottoprodotto", originato dalla melassa di scarto. Diverse distillerie (sull'isola ce ne sono comunque poche in totale) puntano invece oggi sulla qualità, partendo dal puro succo di canna da zucchero per la produzione di rum di qualità.



La prima distilleria visitata è stata la Rhumerie de Chamarel, la più visitata dai turisti, e costruita a misura di visitatore dal gruppo di resort di lusso dell'isola Beachcomber: basti pensare che all'ingresso c'è un chiosco con tornelli, hostes e biglietteria... l'impressione però è che anche grazie ai notevoli investimenti si badi anche alla qualità oltre che ai numeri. Assistiamo a tutta la produzione: degli operai prelevano le canne appena scaricate e le cacciano in un gigantesco macchinario infernale che le frantuma e le spreme, baccano e polvere. Si passa quindi alla quiete, rotta dal borbottio del succo in fermentazione nelle vasche d'acciaio, alla vista è molto simile alla birra in fermentazione, con una marea di schiuma. A fianco abbiamo i due distillatori in piena attività, uno discontinuo utilizzato per i rum più pregiati, ed un continuo. L'affinamento avviene in grandi tini tronco-conici ed in qualche botte. La struttura è davvero bellissima, incastonata in una vallata ai piedi delle montagne, nel sud dell'isola, vicina appunto alla zona di Chamarel e alle sue "terre colorate" da cui prende il nome. All'ingresso in un piccolo giardino botanico crescono le diverse varietà di canna da zucchero, tra cui anche la Canne Roux, di colore rosso, che spicca tra le altre, mentre il camino/ciminiera della distilleria sbuffa vapore.




Domaine de Labourdonnais (Rhumerie des Mascareignes)
Questa distilleria è invece nella parte nord dell'isola, in una zona pianeggiante una volta quasi totalmente ricoperta da piantagioni. La sua storia è strettamente legata all'adiacente e omonimo Chateau de Labourdonnais, classica e bellissima casa colonica, recentemente ristrutturata, tra le cui proprietà aveva anche il vicino zuccherificio, che produceva quindi la materia prima da distillare. E' domenica, e nonostante il periodo produttivo la distilleria è chiusa e deserta, la colonna di distillazione è enorme e praticamente esterna all'edificio principale, mi aggiro liberamente nel piazzale, tra gli impianti per la produzione e le taniche (vuote) per il trasporto del rum (l'affinamento non avviene qui). In assaggio tre dei 5 rum prodotti, a partire sempre dal puro succo.




New Grove
La tasting room di questa distilleria si trova all'uscita del museo interamente dedicato allo zucchero "L'aventure du Sucre", ricavato in un enorme ex-zuccherificio (davvero bellissimo ed interessante). La cosa più interessante è forse stata la degustazione di zuccheri: in base al grado di raffinazione e alla tecnica di produzione dei cristalli il gusto cambia parecchio, posso quasi sentire ancora in bocca il netto gusto di liquirizia dello scurissimo mascobado... La distilleria è di proprietà di una famiglia/gruppo con piantagioni ed un grosso zuccherificio, producono rum da melassa.
E i rum?
premetto di essere un principiante in materia, in generale la differenza con quelli caraibici è netta, i rum bianchi (che spesso ho preferito) sono molto profumati, quasi esplosivi, fruttati e con belle note vegetali, in genere piuttosto morbidi, mentre gli invecchiati "ben fatti" sono pochi, spesso con l'invecchiamento i profumi tendono a spegnersi e a farsi monotoni sui sentori da legno classici. I "liquer" a base di rum sono molto diffusi, quasi tutti i produttori ne producono un numero maggiore rispetto ai rum puri, si va dagli spiced a quelli alla vaniglia, al caffè, al lemongrass... Tra quelli assaggiati ho preferito il bianco Double Distilled di Chamarel, il bianco Premium di Labourdonnais e l' Oak Aged di New Grove. Prezzi altini soprattutto per le selezioni lungamente invecchiate.
Poi arrivi in aeroporto al Dutyfree e capisci che i miracoli accadono:

Al rientro piccolo approfondimento sui distillati:
