Messaggioda egio » 07 feb 2017 11:48
Son proprio triste, caro Ivo. Come ben sai, per me personalmente tutto cominciò proprio ai tavoli della Grotta, una trentina di anni fa. E' lì che presi la malattia che ancora mi porta in giro a scovare nei posti più sperduti il buono che vi si nasconde, oltre al bello che già inseguivo, all'epoca, per tutto il nostro meraviglioso paese.
Oste vero, colto, raffinato e al tempo stesso molto schietto e spontaneo. Un visionario, a suo modo, che ha aperto delle strade nella ristorazione di allora, almeno da noi, del tutto inesplorate e che nella sua magica "osteria con cucina" ha avvicinato al mangiare e bere "alti" generazioni di avventori curiosi. La formula, geniale e ad oggi mai più eguagliata a quei livelli, che mescolava un luogo incantevole, tovagliati e mise en place curatissimi, cucina incredibile di chef da "saranno famosi" (alcuni, come Barbieri, già erano piuttosto affermati), vini di grandissima qualità e sconosciuti o altri più noti magari in annate meno celebrate, con le bottiglie che vorticavano sul tavolo a volontà, e il tutto a prezzi poco più che da pizzeria.
Difficile trasmettere poi a chi non è passato per quei tavoli la bonomia, l'energia, la schiettezza, l'eleganza senza sussiego, che erano sue proprie e che si trasferivano anche all'osteria - un vero oste "è" l'osteria - rendendo le serate alla Grotta assai veraci ma oniriche insieme, per un godimento gastronomico senza pari.
Grandissimo personaggio, di quelli la cui mancanza è destinata a sentirsi. R.I.P.