Il male del secolo

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vinogodi
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Il male del secolo

Messaggioda vinogodi » 12 giu 2014 15:26

...così come il glutine ha creato casi di intolleranza quasi "epidemici" e con il fenomeno in forte aumento, fino a sconvolgere non solo le statistiche ma anche le analisi su questo nuovo fenomeno che sta sconvolgendo tante famiglie , così la "malattia da legno" sta sconvolgendo gli apparati sensoriali di tanti amici forumisti, tanto che ormai, quando si parla o si chiedono notizie su un vino , la prima cosa che si chiede è "come sta a legno in questa fase?" , come se ormai questa "intolleranza" abbia minato le delicate propaggini deputate al riscontro sensoriale dei più . Non si salva nessuno: dai Cru di Bordeuax ( in Rive Droite è ormai impossibile addirittura avventurarcisi pena lo sternuto da allergia da legno continuativo e fastidioso dei tanti ipersensibilissimi ) a, soprattutto, la Borgogna, sia bianca che rossa, quasi ad esorcizzare una condizione di "vorrei ma non posso" che ormai caratterizza queste arabe fenici di della Cote d'Or . Ma non si salva neppure l'amato Nebbiolo ( le nuove annate di Monfortino "sono un pò troppo segnate dal legno"), il Brunello o il Chianti o , peggio di tutti, i supertuscans: che sia Soldera oppure il Poggio, che sia Ornellaia oppure Sassicaia, che sia Leflaive opuure Rousseau, che sia DRC (le famose "fighe di legno") o Mugnier, che sia Dagenau oppure Guigal , ieri sera Il Giulio oppure Krug, Bollinger oppure Pingus , Napa oppure Priorat... tutto un fiorir di tannini ellagici, vaniglie , spezie sospette , persino da chi fa botte grande o vascello da 70 ettolitri ( embè... può essere che siano bottone nuove, anzi nuovissime... anzi nuoverrime...) oppure da chi fa solo acciaio ... poco ci manchi, come tre giorni fa , che un famoso amico legnofilo abbia sobbalzato schifato alla prima snasata di un Mont de Milieu solo acciaio 2002 di Billaud Simon ... perchè ancora troppo legnoso , così come in un Trebbiano di Valentini 2004 oppure 2 Montrachet su tre domenica scorsa ( ... e , per fortuna, il quarto sapeva di tappo, altrimenti la statistica sarebbe stata ancor più significativa). Io dico: ma questa "malattia" sarà curabile oppure è solo un'intolleranza acquisita nel tempo e con la giusta rieducazione si può, perlomeno, migliorare e permettere di conviverci senza troppe palle a mongolfiera da parte di chi frequenta questi poveri sventurati?... 8)
PS: e se proponessimo al mondo intero di eliminare la barrique, perchè inviso a parecchi forumisti , che dite, sarebbe una proposta sensata? Anche perchè di merde come quelle di Coche Dury oppure Leroy oppure Roumier oppure Lafite siamo tutti un pò stufi... 8)
Ultima modifica di vinogodi il 12 giu 2014 15:34, modificato 1 volta in totale.
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videodrome
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Re: Il male del secolo

Messaggioda videodrome » 12 giu 2014 15:33

vinogodi ha scritto:...così come il glutine ha creato casi di intolleranza quasi "epidemici" e con il fenomeno in forte aumento, fino a sconvolgere non solo le statistiche ma anche le analisi su questo nuovo fenomeno che sta sconvolgendo tante famiglie , così la "malattia da legno" sta sconvolgendo gli apparati sensoriali di tanti amici forumisti, tanto che ormai, quando si parla o si chiedono notizie su un vino , la prima cosa che si chiede è "come sta a legno in questa fase?" , come se ormai questa "intolleranza" abbia minato le delicate propaggini deputate al riscontro sensoriale dei più . Non si salva nessuno: dai Cru di Bordeuax ( in Rive Droite è ormai impossibile addirittura avventurarcisi pena lo sternuto da allergia da legno continuativo e fastidioso dei tanti ipersensibilissimi ) a, soprattutto, la Borgogna, sia bianca che rossa, quasi ad esorcizzare una condizione di "vorrei ma non posso" che ormai caratterizza queste arabe fenici di Beaune . Ma non si salva neppure l'amato Nebbiolo ( le nuove annate di Monfortino "sono un pò troppo segnate dal legno"), il Brunello o il Chianti o , peggio di tutti, i supertuscans: che sia Soldera oppure il Poggio, che sia Ornellaia oppure Sassicaia, che sia Leflaive opuure Rousseau, che sia DRC (le famose "fighe di legno") o Mugnier, che sia Dagenau oppure Guigal , ieri sera Il Giulio oppure Krug, Bollinger oppure Pingus , Napa oppure Priorat... tutto un fiorir di tannini ellagici, vaniglie , spezie sospette , persino da chi fa botte grande o vascello da 70 ettolitri ( embè... può essere che siano bottone nuove, anzi nuovissime... anzi nuoverrime...) oppure da chi fa solo acciaio ... poco ci manchi, come tre giorni fa , che un famoso amico legnofilo abbia sobbalzato schifato alla prima snasata di un Mont de Milieu solo acciaio 2002 di Billaud Simon ... perchè ancora troppo legnoso , così come in un Trebbiano di Valentini 2004. Io dico: ma questa "malattia" sarà curabile oppure è solo un'intolleranza acquisita nel tempo e con la giusta rieducazione si può, perlomeno, migliorare e permettere di conviverci senza troppe palle a mongolfiera da parte di chi frequenta questi poveri sventurati?... 8)
PS: e se proponessimo al mondo intero di eliminare la barrique, perchè inviso a parecchi forumisti , che dite, sarebbe una proposta sensata? Anche perchè di merde come quelle di Coche Dury oppure Leroy oppure Roumier oppure Lafite siamo tutti un pò stufi... 8)

Marco, ciò che dovrebbe farti riflettere è che alcuni forumisti maggiormente affètti da tale sindrome sono accoliti della Bue House :D :D, non li hai evidentemente educati bene! si scherza :D
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Re: Il male del secolo

Messaggioda vinogodi » 12 giu 2014 21:47

videodrome ha scritto:
vinogodi ha scritto:...così come il glutine ha creato casi di intolleranza quasi "epidemici" e con il fenomeno in forte aumento, fino a sconvolgere non solo le statistiche ma anche le analisi su questo nuovo fenomeno che sta sconvolgendo tante famiglie , così la "malattia da legno" sta sconvolgendo gli apparati sensoriali di tanti amici forumisti, tanto che ormai, quando si parla o si chiedono notizie su un vino , la prima cosa che si chiede è "come sta a legno in questa fase?" , come se ormai questa "intolleranza" abbia minato le delicate propaggini deputate al riscontro sensoriale dei più . Non si salva nessuno: dai Cru di Bordeuax ( in Rive Droite è ormai impossibile addirittura avventurarcisi pena lo sternuto da allergia da legno continuativo e fastidioso dei tanti ipersensibilissimi ) a, soprattutto, la Borgogna, sia bianca che rossa, quasi ad esorcizzare una condizione di "vorrei ma non posso" che ormai caratterizza queste arabe fenici di Beaune . Ma non si salva neppure l'amato Nebbiolo ( le nuove annate di Monfortino "sono un pò troppo segnate dal legno"), il Brunello o il Chianti o , peggio di tutti, i supertuscans: che sia Soldera oppure il Poggio, che sia Ornellaia oppure Sassicaia, che sia Leflaive opuure Rousseau, che sia DRC (le famose "fighe di legno") o Mugnier, che sia Dagenau oppure Guigal , ieri sera Il Giulio oppure Krug, Bollinger oppure Pingus , Napa oppure Priorat... tutto un fiorir di tannini ellagici, vaniglie , spezie sospette , persino da chi fa botte grande o vascello da 70 ettolitri ( embè... può essere che siano bottone nuove, anzi nuovissime... anzi nuoverrime...) oppure da chi fa solo acciaio ... poco ci manchi, come tre giorni fa , che un famoso amico legnofilo abbia sobbalzato schifato alla prima snasata di un Mont de Milieu solo acciaio 2002 di Billaud Simon ... perchè ancora troppo legnoso , così come in un Trebbiano di Valentini 2004. Io dico: ma questa "malattia" sarà curabile oppure è solo un'intolleranza acquisita nel tempo e con la giusta rieducazione si può, perlomeno, migliorare e permettere di conviverci senza troppe palle a mongolfiera da parte di chi frequenta questi poveri sventurati?... 8)
PS: e se proponessimo al mondo intero di eliminare la barrique, perchè inviso a parecchi forumisti , che dite, sarebbe una proposta sensata? Anche perchè di merde come quelle di Coche Dury oppure Leroy oppure Roumier oppure Lafite siamo tutti un pò stufi... 8)

Marco, ciò che dovrebbe farti riflettere è che alcuni forumisti maggiormente affètti da tale sindrome sono accoliti della Bue House :D :D, non li hai evidentemente educati bene! si scherza :D
...Bue House non è magione "educativa" ma gaudente, io pure mi sono scelto un nick fra i più idioti del web, ma che rende bene l'idea dell'approccio con l'amato liquido. Stavo solo registrando un fenomeno diffuso, soprattutto qui sul forum. Una domanda un pò ingenua: ma se il legno lo fanno da una mezza dozzina di secoli e quello piccolo da almno trecentocinquanta anni, qualche motivo ci sarà... 8)
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Re: Il male del secolo

Messaggioda puspo » 12 giu 2014 23:36

Il vino nasce da una pianta (di legno), ed è sempre stato prodotto e conservato in botti di legno, perché era anche forse l'unico contenitore possibile.
A me, personalmente, un po' di legno ad infiocchettare un vino, non da fastidio ... o perlomeno mi da molto meno fastidio di altre "alchimie" :?
Io, a scanso di equivoci, proporrei calici di legno in Buehouse, per gustarlo al meglio :wink:
Il mio sistema di monitoraggio della cantina:
http://www.checkmycellar.com/Cellar_001.html
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Re: Il male del secolo

Messaggioda paperofranco » 13 giu 2014 11:33

vinogodi ha scritto:...così come il glutine ha creato casi di intolleranza quasi "epidemici" e con il fenomeno in forte aumento, fino a sconvolgere non solo le statistiche ma anche le analisi su questo nuovo fenomeno che sta sconvolgendo tante famiglie , così la "malattia da legno" sta sconvolgendo gli apparati sensoriali di tanti amici forumisti, tanto che ormai, quando si parla o si chiedono notizie su un vino , la prima cosa che si chiede è "come sta a legno in questa fase?" , come se ormai questa "intolleranza" abbia minato le delicate propaggini deputate al riscontro sensoriale dei più . Non si salva nessuno: dai Cru di Bordeuax ( in Rive Droite è ormai impossibile addirittura avventurarcisi pena lo sternuto da allergia da legno continuativo e fastidioso dei tanti ipersensibilissimi ) a, soprattutto, la Borgogna, sia bianca che rossa, quasi ad esorcizzare una condizione di "vorrei ma non posso" che ormai caratterizza queste arabe fenici di della Cote d'Or . Ma non si salva neppure l'amato Nebbiolo ( le nuove annate di Monfortino "sono un pò troppo segnate dal legno"), il Brunello o il Chianti o , peggio di tutti, i supertuscans: che sia Soldera oppure il Poggio, che sia Ornellaia oppure Sassicaia, che sia Leflaive opuure Rousseau, che sia DRC (le famose "fighe di legno") o Mugnier, che sia Dagenau oppure Guigal , ieri sera Il Giulio oppure Krug, Bollinger oppure Pingus , Napa oppure Priorat... tutto un fiorir di tannini ellagici, vaniglie , spezie sospette , persino da chi fa botte grande o vascello da 70 ettolitri ( embè... può essere che siano bottone nuove, anzi nuovissime... anzi nuoverrime...) oppure da chi fa solo acciaio ... poco ci manchi, come tre giorni fa , che un famoso amico legnofilo abbia sobbalzato schifato alla prima snasata di un Mont de Milieu solo acciaio 2002 di Billaud Simon ... perchè ancora troppo legnoso , così come in un Trebbiano di Valentini 2004 oppure 2 Montrachet su tre domenica scorsa ( ... e , per fortuna, il quarto sapeva di tappo, altrimenti la statistica sarebbe stata ancor più significativa). Io dico: ma questa "malattia" sarà curabile oppure è solo un'intolleranza acquisita nel tempo e con la giusta rieducazione si può, perlomeno, migliorare e permettere di conviverci senza troppe palle a mongolfiera da parte di chi frequenta questi poveri sventurati?... 8)
PS: e se proponessimo al mondo intero di eliminare la barrique, perchè inviso a parecchi forumisti , che dite, sarebbe una proposta sensata? Anche perchè di merde come quelle di Coche Dury oppure Leroy oppure Roumier oppure Lafite siamo tutti un pò stufi... 8)


Secondo me la storia del legno non è più molto attuale come cavallo di battaglia del degustatore “attento” per decidere se un vino è buono o no indipendentemente da quello che ha sentito dal bicchiere. Adesso ci sono discriminanti molto più trendy. Vitigni autoctoni e alloctoni: ho visto gente inorridire dopo che il produttore ha dichiarato di mettere un 5% di merlot e un 5% di syrah nel suo chianti classico, e dopo aver già detto che gli piaceva molto. Poi ci sono i giorni di macerazione a contatto con le bucce, ma quelli veramente bravi parlano di lieviti indigeni e selezionati, età delle piante, ecc. Poi hanno assunto grande importanza il terroir e il carattere varietale del vitigno, fino ad arrivare al top: la mineralità. Ma la cosa che veramente non riuscirò mai a dimenticare è la qualità del tannino nei vini bianchi, cavalcata a suo tempo dal mitico pigigres insieme a qualche altro che ora non ricordo.... :mrgreen:
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il chiaro
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Re: Il male del secolo

Messaggioda il chiaro » 13 giu 2014 13:19

Io aggiungerei: viva, anzi: W la fica
Basta che non sia di legno!!!!!!
let me put my love into you babe
let me put my love on the line

let me put my love into you babe
let me cut your cake with my knife

Brian Johnson
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Re: Il male del secolo

Messaggioda vinogodi » 13 giu 2014 15:42

il chiaro ha scritto:Io aggiungerei: viva, anzi: W la fica
...siempre!!!!!!!.... 8)
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Re: Il male del secolo

Messaggioda Chicco76 » 14 giu 2014 01:52

paperofranco ha scritto:
vinogodi ha scritto:...così come il glutine ha creato casi di intolleranza quasi "epidemici" e con il fenomeno in forte aumento, fino a sconvolgere non solo le statistiche ma anche le analisi su questo nuovo fenomeno che sta sconvolgendo tante famiglie , così la "malattia da legno" sta sconvolgendo gli apparati sensoriali di tanti amici forumisti, tanto che ormai, quando si parla o si chiedono notizie su un vino , la prima cosa che si chiede è "come sta a legno in questa fase?" , come se ormai questa "intolleranza" abbia minato le delicate propaggini deputate al riscontro sensoriale dei più . Non si salva nessuno: dai Cru di Bordeuax ( in Rive Droite è ormai impossibile addirittura avventurarcisi pena lo sternuto da allergia da legno continuativo e fastidioso dei tanti ipersensibilissimi ) a, soprattutto, la Borgogna, sia bianca che rossa, quasi ad esorcizzare una condizione di "vorrei ma non posso" che ormai caratterizza queste arabe fenici di della Cote d'Or . Ma non si salva neppure l'amato Nebbiolo ( le nuove annate di Monfortino "sono un pò troppo segnate dal legno"), il Brunello o il Chianti o , peggio di tutti, i supertuscans: che sia Soldera oppure il Poggio, che sia Ornellaia oppure Sassicaia, che sia Leflaive opuure Rousseau, che sia DRC (le famose "fighe di legno") o Mugnier, che sia Dagenau oppure Guigal , ieri sera Il Giulio oppure Krug, Bollinger oppure Pingus , Napa oppure Priorat... tutto un fiorir di tannini ellagici, vaniglie , spezie sospette , persino da chi fa botte grande o vascello da 70 ettolitri ( embè... può essere che siano bottone nuove, anzi nuovissime... anzi nuoverrime...) oppure da chi fa solo acciaio ... poco ci manchi, come tre giorni fa , che un famoso amico legnofilo abbia sobbalzato schifato alla prima snasata di un Mont de Milieu solo acciaio 2002 di Billaud Simon ... perchè ancora troppo legnoso , così come in un Trebbiano di Valentini 2004 oppure 2 Montrachet su tre domenica scorsa ( ... e , per fortuna, il quarto sapeva di tappo, altrimenti la statistica sarebbe stata ancor più significativa). Io dico: ma questa "malattia" sarà curabile oppure è solo un'intolleranza acquisita nel tempo e con la giusta rieducazione si può, perlomeno, migliorare e permettere di conviverci senza troppe palle a mongolfiera da parte di chi frequenta questi poveri sventurati?... 8)
PS: e se proponessimo al mondo intero di eliminare la barrique, perchè inviso a parecchi forumisti , che dite, sarebbe una proposta sensata? Anche perchè di merde come quelle di Coche Dury oppure Leroy oppure Roumier oppure Lafite siamo tutti un pò stufi... 8)


Secondo me la storia del legno non è più molto attuale come cavallo di battaglia del degustatore “attento” per decidere se un vino è buono o no indipendentemente da quello che ha sentito dal bicchiere. Adesso ci sono discriminanti molto più trendy. Vitigni autoctoni e alloctoni: ho visto gente inorridire dopo che il produttore ha dichiarato di mettere un 5% di merlot e un 5% di syrah nel suo chianti classico, e dopo aver già detto che gli piaceva molto. Poi ci sono i giorni di macerazione a contatto con le bucce, ma quelli veramente bravi parlano di lieviti indigeni e selezionati, età delle piante, ecc. Poi hanno assunto grande importanza il terroir e il carattere varietale del vitigno, fino ad arrivare al top: la mineralità. Ma la cosa che veramente non riuscirò mai a dimenticare è la qualità del tannino nei vini bianchi, cavalcata a suo tempo dal mitico pigigres insieme a qualche altro che ora non ricordo.... :mrgreen:


Ciao Papero !!! Dimmi una cosa ... ma fa trendy dirle perché si sa quello che si dice o fa trendy dirle e non capirle ? Perché hai giustamente riassunto, a parte la storia dei vitigni autoctoni o alloctoni, i parametri base di un grande vino, bischerata a parte sul tannino dei bianchi (esclusi gli anfo-maceristi) ovviamente ... :mrgreen:
attoadivenire.com

Re: Il male del secolo

Messaggioda attoadivenire.com » 14 giu 2014 10:18

il chiaro ha scritto:Io aggiungerei: viva, anzi: W la fica
Basta che non sia di legno!!!!!!


io aggiungrei.....e consiglierei a queste persone di trombare di più e bere di meno :mrgreen:
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Wineduck
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Re: Il male del secolo

Messaggioda Wineduck » 14 giu 2014 11:32

vinogodi ha scritto:...così come il glutine ha creato casi di intolleranza quasi "epidemici" e con il fenomeno in forte aumento, fino a sconvolgere non solo le statistiche ma anche le analisi su questo nuovo fenomeno che sta sconvolgendo tante famiglie , così la "malattia da legno" sta sconvolgendo gli apparati sensoriali di tanti amici forumisti, tanto che ormai, quando si parla o si chiedono notizie su un vino , la prima cosa che si chiede è "come sta a legno in questa fase?" , come se ormai questa "intolleranza" abbia minato le delicate propaggini deputate al riscontro sensoriale dei più . Non si salva nessuno: dai Cru di Bordeuax ( in Rive Droite è ormai impossibile addirittura avventurarcisi pena lo sternuto da allergia da legno continuativo e fastidioso dei tanti ipersensibilissimi ) a, soprattutto, la Borgogna, sia bianca che rossa, quasi ad esorcizzare una condizione di "vorrei ma non posso" che ormai caratterizza queste arabe fenici di della Cote d'Or . Ma non si salva neppure l'amato Nebbiolo ( le nuove annate di Monfortino "sono un pò troppo segnate dal legno"), il Brunello o il Chianti o , peggio di tutti, i supertuscans: che sia Soldera oppure il Poggio, che sia Ornellaia oppure Sassicaia, che sia Leflaive opuure Rousseau, che sia DRC (le famose "fighe di legno") o Mugnier, che sia Dagenau oppure Guigal , ieri sera Il Giulio oppure Krug, Bollinger oppure Pingus , Napa oppure Priorat... tutto un fiorir di tannini ellagici, vaniglie , spezie sospette , persino da chi fa botte grande o vascello da 70 ettolitri ( embè... può essere che siano bottone nuove, anzi nuovissime... anzi nuoverrime...) oppure da chi fa solo acciaio ... poco ci manchi, come tre giorni fa , che un famoso amico legnofilo abbia sobbalzato schifato alla prima snasata di un Mont de Milieu solo acciaio 2002 di Billaud Simon ... perchè ancora troppo legnoso , così come in un Trebbiano di Valentini 2004 oppure 2 Montrachet su tre domenica scorsa ( ... e , per fortuna, il quarto sapeva di tappo, altrimenti la statistica sarebbe stata ancor più significativa). Io dico: ma questa "malattia" sarà curabile oppure è solo un'intolleranza acquisita nel tempo e con la giusta rieducazione si può, perlomeno, migliorare e permettere di conviverci senza troppe palle a mongolfiera da parte di chi frequenta questi poveri sventurati?... 8)
PS: e se proponessimo al mondo intero di eliminare la barrique, perchè inviso a parecchi forumisti , che dite, sarebbe una proposta sensata? Anche perchè di merde come quelle di Coche Dury oppure Leroy oppure Roumier oppure Lafite siamo tutti un pò stufi... 8)


Immagine

Era dai tempi di Woodstock che non si vedevano delle folle oceaniche come quella che sta ancora applaudendo per questo intervento. Io a quelli che si dichiarano "sensibili al legno" darei semplicemente un DASPO enoico: divieto di bere fino a quando non imparano a percepire il vino nella sua globalità invece che nei suoi dettagli. Questi tizi mi ricordano alcuni personaggi che frequentavo quando ero poco più che adolescente: invece di lasciarsi andare al turbine della tempesta ormonale tipico di quell'età, "azzannando" più manze possibili, facevano i difficili trovando dei "difetti" a tutte.... una aveva il naso troppo lungo, un'altra le orecchie troppo grandi, un'altra ancora le labbra troppo sottili, ecc. Gente che non trombava abbastanza allora e ancora oggi non riesce a godere pienamente neppure di fronte ad un calice di buon vino, a meno che sia il vino "ficketto" che lo sconfiffera al 100%. E' proprio vero che più siamo imperfetti e più cerchiamo negli altri o negli oggetti, una perfezione ideale, puramente estetica (nel senso filosofico del termine). Mah!
"Woke up this morning with a wine glass in my hand - Whose wine? What wine? - Where the hell did I dine? - Must have been a dream - I don't believe where I've been - Come on, let's do it again"
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Re: Il male del secolo

Messaggioda Patatasd » 14 giu 2014 12:54

Wineduck ha scritto: Io a quelli che si dichiarano "sensibili al legno" darei semplicemente un DASPO enoico: divieto di bere fino a quando non imparano a percepire il vino nella sua globalità invece che nei suoi dettagli.

Certo che il vecchio caro buon senso dovrebbe a mio avviso essere usato un po' da tutti, a partire da chi appena sente la parola barrique e già inizia a sputare sentenze senza neanche aver avvicinato il naso al bicchiere a chi vuole imporre il proprio modello come unica forma corretta di percezione del vino.
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Re: Il male del secolo

Messaggioda Andyele » 14 giu 2014 13:03

Mi sembra di aver sentito dire che da oggi pomeriggio il caldo dovrebbe finire. Almeno per qualche giorno.
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Re: Il male del secolo

Messaggioda vinogodi » 14 giu 2014 15:17

Andyele ha scritto:Mi sembra di aver sentito dire che da oggi pomeriggio il caldo dovrebbe finire. Almeno per qualche giorno.
...grande notizia: l'abbassarsi della temperatura produrrà una diminuzione della cessione di sostanze dai legni al vino... :lol:
PS: questa è scienza pura, mica pippe... 8)
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Re: Il male del secolo

Messaggioda Andyele » 14 giu 2014 17:53

Dalle ultime note scritte negli ultimi due giorni dai paladini del "legno":

Wineduck ha scritto:Se non hai perso il legno dominante dopo 13 anni, sei un vino senza speranza #bourgundy #meursault #roulot #wine #chardonnay #domaineroulot


Wineduck ha scritto:Per la prima ora mi ha lascaito molto perplesso, stessa invadenza del rovere trovata su Les Luchets 2001 bevuto alcune settimane or sono.


vinogodi ha scritto:- Riserva Fondatore Giulio Ferrari 2002 : grosso e largo, quasi mieloso, con legno da riassorbire.


....e io mi ci stò anche a confonde con voialtri due :lol: :wink:

...ho capito, ho capito c'avevate voglia di ruzzà :wink:
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Re: Il male del secolo

Messaggioda Wineduck » 14 giu 2014 18:36

Sapevo che avresti scritto questo citando queste note :mrgreen:
Ora ho linea ADSL down causa temporale, più tardi ti rispondo... :P
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Re: Il male del secolo

Messaggioda vinogodi » 14 giu 2014 22:37

Andyele ha scritto:Dalle ultime note scritte negli ultimi due giorni dai paladini del "legno":

Wineduck ha scritto:Se non hai perso il legno dominante dopo 13 anni, sei un vino senza speranza #bourgundy #meursault #roulot #wine #chardonnay #domaineroulot


Wineduck ha scritto:Per la prima ora mi ha lascaito molto perplesso, stessa invadenza del rovere trovata su Les Luchets 2001 bevuto alcune settimane or sono.


vinogodi ha scritto:- Riserva Fondatore Giulio Ferrari 2002 : grosso e largo, quasi mieloso, con legno da riassorbire.


....e io mi ci stò anche a confonde con voialtri due :lol: :wink:

...ho capito, ho capito c'avevate voglia di ruzzà :wink:
...e se ti dicessi che , in questo caso, ho riportato paro paro i commenti di alcuni presenti? Pensi davvero che avendolo bevuto e comemntato il giorno prima, mi sarei avventurato in cotanto pistolotto per niente e senza ricordarmelo? 8)
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Re: Il male del secolo

Messaggioda andrea » 14 giu 2014 23:25

Chi può dirlo? :roll: :roll:
Ti amo Licia!!!
mangè mangè nu sèi chi ve mangià

Spedisco entro 5 giorni lavorativi, sempre che riesca a trovare i vini nel casino della mia cantina
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Re: Il male del secolo

Messaggioda Wineduck » 15 giu 2014 17:45

Andyele ha scritto:Dalle ultime note scritte negli ultimi due giorni dai paladini del "legno":

Wineduck ha scritto:Se non hai perso il legno dominante dopo 13 anni, sei un vino senza speranza #bourgundy #meursault #roulot #wine #chardonnay #domaineroulot


Wineduck ha scritto:Per la prima ora mi ha lascaito molto perplesso, stessa invadenza del rovere trovata su Les Luchets 2001 bevuto alcune settimane or sono.


vinogodi ha scritto:- Riserva Fondatore Giulio Ferrari 2002 : grosso e largo, quasi mieloso, con legno da riassorbire.


....e io mi ci stò anche a confonde con voialtri due :lol: :wink:

...ho capito, ho capito c'avevate voglia di ruzzà :wink:


Il mio intervento (ma chedo anche quello di Marco, sarai eventualmente lui a confermare o meno), era rivolto a quelle "fike di balsa" che sentono in legno anche quando non c'è, addirittura anche quando il vino è stato affinato in altri contenitori, figuriamoci quando passa effettivamente in barrique. Credo che saremo d'accordo che una (se non la principale) dote che fa grande un vino è l'equlibrio: come può essere massimamente piacevole un vino che presenta un evidente squilibrio a livello olfattivo e/o gustativo? Essere in grado di percepire questo squilibrio fa parte solo dell'ABC di un mediocre degustatore. Quindi lamentarsi di uno squilibrio è tutt'altra cosa che essere un "estremista" della presenza di residui dell'affinamento.
Per dirla tutta, ho spesso la sensazione che chi (ma non credo che tu rientri fra costoro) si lamenta del legno eccessivo, lo faccia in modo molto più marcato sui vini prodotti al di fuori della Borgogna, mentre per questi ultimi mostra una ben maggiore tolleranza. Mi viene quindi spontaneo pensare che "l'ingghippo"stia nel legame fra tannini da legno e tannini da vino: probabilmente certi vitigni hanno un "aggrappaggio" maggiore rispetto ad altri, fenomeno accentuato se le barrique non sono di primissimo livello (e quelle poche, ormai si è capito, i francesi non le vendono al di fuori dei loro confini). Lo dimostra anche la capacità mostruosa che possiede, ad esempio, il nebbiolo di "digerire" dosi massiccie di legno nuovo di bassa/media qualità dopo alcuni anni dall'imbottigliamento. Vini nettamente squilibrati da giovani, diventano incredibilmente più gradevoli dopo alcuni anni. Ovviamente non per i soggetti di cui sopra... quelli da DASPO per intenderci :mrgreen:
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Re: Il male del secolo

Messaggioda vinogodi » 15 giu 2014 17:59

...confermo quanto detto da Ale. A me il legno invadente non piace (punto). Il legno però è quasi sempre necessario, sia piccolo che grande. Il vino trae grande giovamento dalla botte, se usata bene (ripunto) . Il legno buono, inoltre "è buono" , il legno cattivo fa cagare. Chi aborre il legno in quanto tale oe per preconcetto o per moda o per atteggiamento, lo ritengo solo a corto di argomenti enoici, non fine capiscitore e interprete delle sfumature tecniche ... 8)
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Re: Il male del secolo

Messaggioda Andyele » 15 giu 2014 22:07

Su questi ultimi due interventi non posso che concordare!

D'altronde molto spesso è solo una questione di avere la pazienza di attendere il vino per coglierlo nel momento più opportuno.
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Re: Il male del secolo

Messaggioda paperofranco » 16 giu 2014 09:43

Chicco76 ha scritto:
paperofranco ha scritto:
vinogodi ha scritto:...così come il glutine ha creato casi di intolleranza quasi "epidemici" e con il fenomeno in forte aumento, fino a sconvolgere non solo le statistiche ma anche le analisi su questo nuovo fenomeno che sta sconvolgendo tante famiglie , così la "malattia da legno" sta sconvolgendo gli apparati sensoriali di tanti amici forumisti, tanto che ormai, quando si parla o si chiedono notizie su un vino , la prima cosa che si chiede è "come sta a legno in questa fase?" , come se ormai questa "intolleranza" abbia minato le delicate propaggini deputate al riscontro sensoriale dei più . Non si salva nessuno: dai Cru di Bordeuax ( in Rive Droite è ormai impossibile addirittura avventurarcisi pena lo sternuto da allergia da legno continuativo e fastidioso dei tanti ipersensibilissimi ) a, soprattutto, la Borgogna, sia bianca che rossa, quasi ad esorcizzare una condizione di "vorrei ma non posso" che ormai caratterizza queste arabe fenici di della Cote d'Or . Ma non si salva neppure l'amato Nebbiolo ( le nuove annate di Monfortino "sono un pò troppo segnate dal legno"), il Brunello o il Chianti o , peggio di tutti, i supertuscans: che sia Soldera oppure il Poggio, che sia Ornellaia oppure Sassicaia, che sia Leflaive opuure Rousseau, che sia DRC (le famose "fighe di legno") o Mugnier, che sia Dagenau oppure Guigal , ieri sera Il Giulio oppure Krug, Bollinger oppure Pingus , Napa oppure Priorat... tutto un fiorir di tannini ellagici, vaniglie , spezie sospette , persino da chi fa botte grande o vascello da 70 ettolitri ( embè... può essere che siano bottone nuove, anzi nuovissime... anzi nuoverrime...) oppure da chi fa solo acciaio ... poco ci manchi, come tre giorni fa , che un famoso amico legnofilo abbia sobbalzato schifato alla prima snasata di un Mont de Milieu solo acciaio 2002 di Billaud Simon ... perchè ancora troppo legnoso , così come in un Trebbiano di Valentini 2004 oppure 2 Montrachet su tre domenica scorsa ( ... e , per fortuna, il quarto sapeva di tappo, altrimenti la statistica sarebbe stata ancor più significativa). Io dico: ma questa "malattia" sarà curabile oppure è solo un'intolleranza acquisita nel tempo e con la giusta rieducazione si può, perlomeno, migliorare e permettere di conviverci senza troppe palle a mongolfiera da parte di chi frequenta questi poveri sventurati?... 8)
PS: e se proponessimo al mondo intero di eliminare la barrique, perchè inviso a parecchi forumisti , che dite, sarebbe una proposta sensata? Anche perchè di merde come quelle di Coche Dury oppure Leroy oppure Roumier oppure Lafite siamo tutti un pò stufi... 8)


Secondo me la storia del legno non è più molto attuale come cavallo di battaglia del degustatore “attento” per decidere se un vino è buono o no indipendentemente da quello che ha sentito dal bicchiere. Adesso ci sono discriminanti molto più trendy. Vitigni autoctoni e alloctoni: ho visto gente inorridire dopo che il produttore ha dichiarato di mettere un 5% di merlot e un 5% di syrah nel suo chianti classico, e dopo aver già detto che gli piaceva molto. Poi ci sono i giorni di macerazione a contatto con le bucce, ma quelli veramente bravi parlano di lieviti indigeni e selezionati, età delle piante, ecc. Poi hanno assunto grande importanza il terroir e il carattere varietale del vitigno, fino ad arrivare al top: la mineralità. Ma la cosa che veramente non riuscirò mai a dimenticare è la qualità del tannino nei vini bianchi, cavalcata a suo tempo dal mitico pigigres insieme a qualche altro che ora non ricordo.... :mrgreen:


Ciao Papero !!! Dimmi una cosa ... ma fa trendy dirle perché si sa quello che si dice o fa trendy dirle e non capirle ? Perché hai giustamente riassunto, a parte la storia dei vitigni autoctoni o alloctoni, i parametri base di un grande vino, bischerata a parte sul tannino dei bianchi (esclusi gli anfo-maceristi) ovviamente ... :mrgreen:


Fa trendy dirle e non capirle, ovviamente....... :mrgreen:
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Re: Il male del secolo

Messaggioda zampaflex » 17 giu 2014 15:19

vinogodi ha scritto:A me il legno invadente non piace (punto). Il legno però è quasi sempre necessario, sia piccolo che grande. Il vino trae grande giovamento dalla botte, se usata bene (ripunto) . Il legno buono, inoltre "è buono" , il legno cattivo fa cagare.


Marco, penso che se ti fossi limitato a dire questo come primo intervento, i forumisti sarebbero stati d'accordo al 99% (concediamo un 1% di reali xilofobici). :wink:
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Re: Il male del secolo

Messaggioda vinogodi » 17 giu 2014 19:36

zampaflex ha scritto:
vinogodi ha scritto:A me il legno invadente non piace (punto). Il legno però è quasi sempre necessario, sia piccolo che grande. Il vino trae grande giovamento dalla botte, se usata bene (ripunto) . Il legno buono, inoltre "è buono" , il legno cattivo fa cagare.


Marco, penso che se ti fossi limitato a dire questo come primo intervento, i forumisti sarebbero stati d'accordo al 99% (concediamo un 1% di reali xilofobici). :wink:
...è che era mia ferma intenzione aprire una polemica feroce, per vivacizzare il dibattito, mica effettuare un referendum dal risultato scontato e dal suffragio universale, oserei dire, bulgaro, nei consensi. Chiaro, quando poi esprimo il mio giudizio il più delle volte oggettivo, difficile darmi torto, ma poi è finito il divertimento... 8)....... :lol: :lol: ... mò mi legge Victor e ne spara una più grossa...
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Re: Il male del secolo

Messaggioda Palma » 18 giu 2014 10:11

No,no,non intervengo :D anche perchédevo dire che non è che abbia proprio capito dove volevi andare a parare :mrgreen:
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Re: Il male del secolo

Messaggioda vinogodi » 18 giu 2014 22:13

Palma ha scritto:No,no,non intervengo :D anche perchédevo dire che non è che abbia proprio capito dove volevi andare a parare :mrgreen:
...sssstttt ... è riservato ... manco io... :lol:
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