Nebbiolino ha scritto:
Ma alla fine il fatto che molti, se non tutti, dei frequentatori di questo (e altri) forum passi tempo ed energie a bere buon vino e cercare sempre nuovi ristoranti e trattorie in cui si mangi bene, girando in lungo e largo lo Stivale, visitando borghi, cantine e vigneti non è già di per sè un vivere (e un promuovere) il patrimonio enoculturale del Paese?
La forma è importante, ma senza la sostanza non vale una sega.
Non credo che manchi una certa cultura del patrimonio enoculturale; semmai non è diffusa e sentita come si vorrebbe, ma questo è un altro discorso.
Marzio, quello che fa il singolo va benissimo ci mancherebbe, in Italia abbiamo una cultura nel cercare di star bene (almeno di provarci) e le varie comunità di appassionati fanno la loro brava parte
io però pensavo alla figura propulsiva che fu il Veronelli, in un periodo storico dove nel mondo enologico serviva forse un confronto/scontro tra le varie parti e dove serviva portare ai consumatori più nozioni od esperienze possibili, se penso a quello che fu e paragono a quello che abbiamo oggi di comunicatori del vino mi prende lo sconforto
poi, intendiamoci, io vivo benissimo anche senza questi comunicatori perchè per mia cocciuttaggine le mie belle esperienze me le sono fatte e me le faccio tuttora, però questo non è possibile per tutti e secondo me nel panorama comunicativo italiano una figura che abbia un certo consenso per autorità, competenza e versatilità manca, che poi può essere una figura singola od un team (prendi la solita RVF ad esempio, team e non singolo ma va benissimo), quindi mancano gli approfondimenti, manca il portare alla luce nel modo corretto e valorizzare territori e denominazioni, realtà interessanti, tendenze e storicità, mi sembra che veramente ci sia il nulla comunicativo quà o resista solo un eroico fai da te
chi sono i comunicatori del vino oggi in Italia ?
Cernilli ?
Ricci ?
Ziliani ?
Masnaghetti ?
il gruppo Espresso ?
Petrini ?
alcuni si limitano ad una guida annua che per me è una cosa inutile se manca un lavoro costante di approfondimento e relazione su quello che viene colto durante l'anno (e si torna al modello RVF dove campano un anno raccontando quello che hanno incrociato per strada per arrivare alla guida), altri si limitano a...lasciamo stare, si limitano e basta
lo sono i Castagno di turno ? con tutto l'apprezzamento che posso loro riservare un articolo ogni tanto non è un progetto di comunicazione...anche se bravi restano relegati al ruolo di piccola fiammata periodica e fine
manca un Parker in Italia ? no, non direi, non ne abbiamo nemmeno bisogno...manca un Team di persone in grado di comunicare autorevolmente esperienze, impressioni, idee e quanto altro ? ahimè...direi che è lapalissiano...
quando dico che un patrimonio è andato disperso a questo mi riferisco, l'energia di un singolo innovatore in questo campo non è stata raccolta ma frammentata ed usata a piacimento per l'occasione, io che leggo di vino da qualche lustro un pochino ne sento la mancanza, poi vivo benissimo lo stesso
