paperofranco ha scritto:davidef ha scritto:paperofranco ha scritto:davidef ha scritto:un produttore che a me piace sempre molto è Meo Camuzet, a priori, poi il già stracitato Chateau de La Tour sicuramente, di interessanti anche J.J. Confuron per quello che ho assaggiato, quello fatto da Denis Mortet prima della sua dipartita un paio di occasioni mi fece godere...però non è un vino light
stai facendo l'analisi di un cru al mese ?

Sì, è la mia politica dei piccoli passi, sono per non mettere troppa carne al fuoco....
Il Mèo me lo sono bevuto una volta con grande soddisfazione, la 2001.
eppure Camuzet quà viene proprio badato poco...misteri...
Secondo me, per quel poco che ho sentito, l'unico vero difetto del Mèo è il prezzo, ma i vini sono da buoni in su, anche sulle categorie più basse. Proprio a voler essere pignoli, come in realtà siamo, direi che a volte ho avuto la sensazione che la tecnica si faccia sentire un po' a scapito dell'emozionalità. Ma sono dettagli.
lanci un sasso e mi fai venire in mente qualche domanda maliziosa...
tecnica ed emozionalità...ma il vino è un prodotto dato dalla trasformazione dell'uva, cosa porta a far pensare (ad esempio sui vini di M.C. come già ho sentito dire) che la tecnica prevale ? forse una distorsione sensoriale rispetto alle aspettative ? ma questa difformità viene rilevata rispetto ad un canone ideale ? (ammesso non sia data da una differente porzione di vigna)
non stiamo parlando di un produttore che ci mette cabernet dentro al vino e nemmeno che usa il rotomaceratore, allora quale è il filo sottile della tecnica in più od in meno ?
quesito, la polvere pirica tanto amata da Kalos su Leflaive è tecnica ? è un aspetto veramente molto saliente dei vini di quel produttore e non è rilevabile così massicciamente sugli altri seppur fatti bene...come interpretiamo questo ?
se al D.R.C. ricorrono in qualche annata allo zuccheraggio è tecnica ?
per me, nel vino, prodotto ottenuto da trasformazione, la tecnica è la base...anche pigiare con i piedi e lasciare là sperando che Bacco provveda è tecnica, qualsiasi azione atta a trasformare l'uva è frutto di una scelta oculata e non spontanea (e si spera non casuale), quindi il vino senza tecnica o con poca tecnica non esiste, caso mai esistono vini ottenuti con diversi protocolli tecnici...qual'è quello giusto ?
sofismi scappati durante l'elaborazione di un preventivo ostico...
