Clos Vougeot

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Clos Vougeot

Messaggioda paperofranco » 02 lug 2013 21:47

E' Grande, e si dice che sia facile imbattersi in vini deludenti per via del frazionamento e di posizioni molto diverse. Qual'è un produttore o quali sono i produttori, se ci sono, che assicurano continuità qualitativa ed un livello costante consono allo status di grand cru? Grazie.
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Re: Clos Vougeot

Messaggioda ruben_1982 » 02 lug 2013 22:58

Sicuramente Chateau de La Tour per lo meno la cuvée Vieilles Vignes (unico produttore a vinificare all'interno del Clos)...
Altri produttori validi potrebbero essere Anne Gros, Gros Frère et Soer, Domaine d'Eugenie (ex Domaine Engel), Jean Grivot. Méo-Camuzet, Mugneret-Gibourg
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l'oste
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Re: Clos Vougeot

Messaggioda l'oste » 03 lug 2013 00:18

Oltre a Engel (e Leroy) l'unico che mi ha fatto vedere qualche santino a colori è stato il V.V. di Chateau de la Tour.
Secondo me poi i vini di D'Eugenie con quelli di Engel non c'entrano nulla, gusti e prezzi a parte, sono proprio altra mano.
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Re: Clos Vougeot

Messaggioda pippuz » 03 lug 2013 00:39

Il clos Vougeot VV di Chateau de la tour è un vino che mi piace 'na cifra.
Solo che è una brutta bestia, bisogna saperlo trattare soprattutto il 2005. :wink:
Ultima modifica di pippuz il 03 lug 2013 09:26, modificato 1 volta in totale.
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Re: Clos Vougeot

Messaggioda davidef » 03 lug 2013 09:05

un produttore che a me piace sempre molto è Meo Camuzet, a priori, poi il già stracitato Chateau de La Tour sicuramente, di interessanti anche J.J. Confuron per quello che ho assaggiato, quello fatto da Denis Mortet prima della sua dipartita un paio di occasioni mi fece godere...però non è un vino light

stai facendo l'analisi di un cru al mese ? :lol:
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Re: Clos Vougeot

Messaggioda paperofranco » 03 lug 2013 09:21

davidef ha scritto:un produttore che a me piace sempre molto è Meo Camuzet, a priori, poi il già stracitato Chateau de La Tour sicuramente, di interessanti anche J.J. Confuron per quello che ho assaggiato, quello fatto da Denis Mortet prima della sua dipartita un paio di occasioni mi fece godere...però non è un vino light

stai facendo l'analisi di un cru al mese ? :lol:


Sì, è la mia politica dei piccoli passi, sono per non mettere troppa carne al fuoco.... :mrgreen:

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Re: Clos Vougeot

Messaggioda de magistris » 03 lug 2013 09:24

a me sono spesso piaciuti i Clos Vougeot di Grivot, specie quelli degli anni '80 e '90.
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Auspico una guida che non metta i vini DRC al vertice. Sarà la migliore. (Edoardo Francvino)
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Re: Clos Vougeot

Messaggioda davidef » 03 lug 2013 09:31

paperofranco ha scritto:
davidef ha scritto:un produttore che a me piace sempre molto è Meo Camuzet, a priori, poi il già stracitato Chateau de La Tour sicuramente, di interessanti anche J.J. Confuron per quello che ho assaggiato, quello fatto da Denis Mortet prima della sua dipartita un paio di occasioni mi fece godere...però non è un vino light

stai facendo l'analisi di un cru al mese ? :lol:


Sì, è la mia politica dei piccoli passi, sono per non mettere troppa carne al fuoco.... :mrgreen:

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eppure Camuzet quà viene proprio badato poco...misteri...
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Re: Clos Vougeot

Messaggioda paperofranco » 03 lug 2013 09:55

davidef ha scritto:
paperofranco ha scritto:
davidef ha scritto:un produttore che a me piace sempre molto è Meo Camuzet, a priori, poi il già stracitato Chateau de La Tour sicuramente, di interessanti anche J.J. Confuron per quello che ho assaggiato, quello fatto da Denis Mortet prima della sua dipartita un paio di occasioni mi fece godere...però non è un vino light

stai facendo l'analisi di un cru al mese ? :lol:


Sì, è la mia politica dei piccoli passi, sono per non mettere troppa carne al fuoco.... :mrgreen:

Il Mèo me lo sono bevuto una volta con grande soddisfazione, la 2001.



eppure Camuzet quà viene proprio badato poco...misteri...


Secondo me, per quel poco che ho sentito, l'unico vero difetto del Mèo è il prezzo, ma i vini sono da buoni in su, anche sulle categorie più basse. Proprio a voler essere pignoli, come in realtà siamo, direi che a volte ho avuto la sensazione che la tecnica si faccia sentire un po' a scapito dell'emozionalità. Ma sono dettagli.
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Re: Clos Vougeot

Messaggioda davidef » 03 lug 2013 10:11

paperofranco ha scritto:
davidef ha scritto:
paperofranco ha scritto:
davidef ha scritto:un produttore che a me piace sempre molto è Meo Camuzet, a priori, poi il già stracitato Chateau de La Tour sicuramente, di interessanti anche J.J. Confuron per quello che ho assaggiato, quello fatto da Denis Mortet prima della sua dipartita un paio di occasioni mi fece godere...però non è un vino light

stai facendo l'analisi di un cru al mese ? :lol:


Sì, è la mia politica dei piccoli passi, sono per non mettere troppa carne al fuoco.... :mrgreen:

Il Mèo me lo sono bevuto una volta con grande soddisfazione, la 2001.



eppure Camuzet quà viene proprio badato poco...misteri...


Secondo me, per quel poco che ho sentito, l'unico vero difetto del Mèo è il prezzo, ma i vini sono da buoni in su, anche sulle categorie più basse. Proprio a voler essere pignoli, come in realtà siamo, direi che a volte ho avuto la sensazione che la tecnica si faccia sentire un po' a scapito dell'emozionalità. Ma sono dettagli.


lanci un sasso e mi fai venire in mente qualche domanda maliziosa...

tecnica ed emozionalità...ma il vino è un prodotto dato dalla trasformazione dell'uva, cosa porta a far pensare (ad esempio sui vini di M.C. come già ho sentito dire) che la tecnica prevale ? forse una distorsione sensoriale rispetto alle aspettative ? ma questa difformità viene rilevata rispetto ad un canone ideale ? (ammesso non sia data da una differente porzione di vigna)

non stiamo parlando di un produttore che ci mette cabernet dentro al vino e nemmeno che usa il rotomaceratore, allora quale è il filo sottile della tecnica in più od in meno ?

quesito, la polvere pirica tanto amata da Kalos su Leflaive è tecnica ? è un aspetto veramente molto saliente dei vini di quel produttore e non è rilevabile così massicciamente sugli altri seppur fatti bene...come interpretiamo questo ?

se al D.R.C. ricorrono in qualche annata allo zuccheraggio è tecnica ?

per me, nel vino, prodotto ottenuto da trasformazione, la tecnica è la base...anche pigiare con i piedi e lasciare là sperando che Bacco provveda è tecnica, qualsiasi azione atta a trasformare l'uva è frutto di una scelta oculata e non spontanea (e si spera non casuale), quindi il vino senza tecnica o con poca tecnica non esiste, caso mai esistono vini ottenuti con diversi protocolli tecnici...qual'è quello giusto ?

sofismi scappati durante l'elaborazione di un preventivo ostico... :lol: :lol:
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Re: Clos Vougeot

Messaggioda alì65 » 03 lug 2013 10:22

non cominciate a parlare troppo del Meo fintanto che si trova ancora a prezzi umani.....non vorrei gli venisse in mente di svuotare delle botti in fogna, allora si che sarebbero cazzi!!!! :D

tanto per afre un paragone, Meo costa tanto su Richebourg e C.Parantoux, ci metto anche Aux-Brulees, per il resto no mi sembra più caro di tanti altri, il CV è a livello di VV di Latour......però quanto sono buoni, anche solo i Fixin....da bersi come succo di lampone...
futuro roseo, si preannuncia un 2025 da urlo!!!
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Re: Clos Vougeot

Messaggioda paperofranco » 03 lug 2013 11:13

davidef ha scritto:
paperofranco ha scritto:
davidef ha scritto:
paperofranco ha scritto:
davidef ha scritto:un produttore che a me piace sempre molto è Meo Camuzet, a priori, poi il già stracitato Chateau de La Tour sicuramente, di interessanti anche J.J. Confuron per quello che ho assaggiato, quello fatto da Denis Mortet prima della sua dipartita un paio di occasioni mi fece godere...però non è un vino light

stai facendo l'analisi di un cru al mese ? :lol:


Sì, è la mia politica dei piccoli passi, sono per non mettere troppa carne al fuoco.... :mrgreen:

Il Mèo me lo sono bevuto una volta con grande soddisfazione, la 2001.



eppure Camuzet quà viene proprio badato poco...misteri...


Secondo me, per quel poco che ho sentito, l'unico vero difetto del Mèo è il prezzo, ma i vini sono da buoni in su, anche sulle categorie più basse. Proprio a voler essere pignoli, come in realtà siamo, direi che a volte ho avuto la sensazione che la tecnica si faccia sentire un po' a scapito dell'emozionalità. Ma sono dettagli.


lanci un sasso e mi fai venire in mente qualche domanda maliziosa...

tecnica ed emozionalità...ma il vino è un prodotto dato dalla trasformazione dell'uva, cosa porta a far pensare (ad esempio sui vini di M.C. come già ho sentito dire) che la tecnica prevale ? forse una distorsione sensoriale rispetto alle aspettative ? ma questa difformità viene rilevata rispetto ad un canone ideale ? (ammesso non sia data da una differente porzione di vigna)

non stiamo parlando di un produttore che ci mette cabernet dentro al vino e nemmeno che usa il rotomaceratore, allora quale è il filo sottile della tecnica in più od in meno ?

quesito, la polvere pirica tanto amata da Kalos su Leflaive è tecnica ? è un aspetto veramente molto saliente dei vini di quel produttore e non è rilevabile così massicciamente sugli altri seppur fatti bene...come interpretiamo questo ?

se al D.R.C. ricorrono in qualche annata allo zuccheraggio è tecnica ?

per me, nel vino, prodotto ottenuto da trasformazione, la tecnica è la base...anche pigiare con i piedi e lasciare là sperando che Bacco provveda è tecnica, qualsiasi azione atta a trasformare l'uva è frutto di una scelta oculata e non spontanea (e si spera non casuale), quindi il vino senza tecnica o con poca tecnica non esiste, caso mai esistono vini ottenuti con diversi protocolli tecnici...qual'è quello giusto ?

sofismi scappati durante l'elaborazione di un preventivo ostico... :lol: :lol:


Ottima osservazione, sono sotto scacco. Al momento non mi viene una risposta adeguata quindi mi gioco l'arrocco, semmai ci torno sopra con calma.
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Re: Clos Vougeot

Messaggioda gabriele succi » 03 lug 2013 12:36

davidef ha scritto:lanci un sasso e mi fai venire in mente qualche domanda maliziosa...

tecnica ed emozionalità...ma il vino è un prodotto dato dalla trasformazione dell'uva, cosa porta a far pensare (ad esempio sui vini di M.C. come già ho sentito dire) che la tecnica prevale ? forse una distorsione sensoriale rispetto alle aspettative ? ma questa difformità viene rilevata rispetto ad un canone ideale ? (ammesso non sia data da una differente porzione di vigna)

non stiamo parlando di un produttore che ci mette cabernet dentro al vino e nemmeno che usa il rotomaceratore, allora quale è il filo sottile della tecnica in più od in meno ?

quesito, la polvere pirica tanto amata da Kalos su Leflaive è tecnica ? è un aspetto veramente molto saliente dei vini di quel produttore e non è rilevabile così massicciamente sugli altri seppur fatti bene...come interpretiamo questo ?

se al D.R.C. ricorrono in qualche annata allo zuccheraggio è tecnica ?

per me, nel vino, prodotto ottenuto da trasformazione, la tecnica è la base...anche pigiare con i piedi e lasciare là sperando che Bacco provveda è tecnica, qualsiasi azione atta a trasformare l'uva è frutto di una scelta oculata e non spontanea (e si spera non casuale), quindi il vino senza tecnica o con poca tecnica non esiste, caso mai esistono vini ottenuti con diversi protocolli tecnici...qual'è quello giusto ?

sofismi scappati durante l'elaborazione di un preventivo ostico... :lol: :lol:

Davide,
posso usare questo commento quando qualche produttore bio qualcosa o qualche appassionato fanatico dei bio qualcosa...mi dice: "io sono totalmente naturale" o "bevo quello lì perchè è naturale"?

I 7 euri te li do alla prima occasione...

;)
Anche un orologio rotto, due volte al giorno segna l'ora precisa (Anonimo)
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Re: Clos Vougeot

Messaggioda paolo7505 » 03 lug 2013 14:38

davidef ha scritto:
paperofranco ha scritto:
davidef ha scritto:
paperofranco ha scritto:
davidef ha scritto:un produttore che a me piace sempre molto è Meo Camuzet, a priori, poi il già stracitato Chateau de La Tour sicuramente, di interessanti anche J.J. Confuron per quello che ho assaggiato, quello fatto da Denis Mortet prima della sua dipartita un paio di occasioni mi fece godere...però non è un vino light

stai facendo l'analisi di un cru al mese ? :lol:


Sì, è la mia politica dei piccoli passi, sono per non mettere troppa carne al fuoco.... :mrgreen:

Il Mèo me lo sono bevuto una volta con grande soddisfazione, la 2001.



eppure Camuzet quà viene proprio badato poco...misteri...


Secondo me, per quel poco che ho sentito, l'unico vero difetto del Mèo è il prezzo, ma i vini sono da buoni in su, anche sulle categorie più basse. Proprio a voler essere pignoli, come in realtà siamo, direi che a volte ho avuto la sensazione che la tecnica si faccia sentire un po' a scapito dell'emozionalità. Ma sono dettagli.


lanci un sasso e mi fai venire in mente qualche domanda maliziosa...

tecnica ed emozionalità...ma il vino è un prodotto dato dalla trasformazione dell'uva, cosa porta a far pensare (ad esempio sui vini di M.C. come già ho sentito dire) che la tecnica prevale ? forse una distorsione sensoriale rispetto alle aspettative ? ma questa difformità viene rilevata rispetto ad un canone ideale ? (ammesso non sia data da una differente porzione di vigna)

non stiamo parlando di un produttore che ci mette cabernet dentro al vino e nemmeno che usa il rotomaceratore, allora quale è il filo sottile della tecnica in più od in meno ?

quesito, la polvere pirica tanto amata da Kalos su Leflaive è tecnica ? è un aspetto veramente molto saliente dei vini di quel produttore e non è rilevabile così massicciamente sugli altri seppur fatti bene...come interpretiamo questo ?

se al D.R.C. ricorrono in qualche annata allo zuccheraggio è tecnica ?

per me, nel vino, prodotto ottenuto da trasformazione, la tecnica è la base...anche pigiare con i piedi e lasciare là sperando che Bacco provveda è tecnica, qualsiasi azione atta a trasformare l'uva è frutto di una scelta oculata e non spontanea (e si spera non casuale), quindi il vino senza tecnica o con poca tecnica non esiste, caso mai esistono vini ottenuti con diversi protocolli tecnici...qual'è quello giusto ?

sofismi scappati durante l'elaborazione di un preventivo ostico... :lol: :lol:



Davide provo a risponderti io in 2 righe, che ho 5 minuti mentre in studio mangio un risotto che ieri sera che ieri sera era mezzo crudo (e oggi pure......... :roll: ) e un pezzo di pizza fredda di un losco fornaio :mrgreen: .
PER ME si sente troppo la tecnica nei vini di un produttore quando i vini, le varie etichette (se parliamo di borgogna i vari cru) sono tutti troppo uguali. Quando la mano, o se preferisci lo stile del produttore prevarica in maniera netta le differenze di vigna, esposizione e, uscendo dalla borgogna, anche vigneto di appartenenza di tali vini e uniforma il tutto.
E di produttori così PER ME ce en sono tanti, troppi sia in Italia che in Francia (i primi 2 che mi vengono in mente sono Pacalet per la Francia, con vini che sanno di incenso in gradazioni diverse dal primo all'ultimo, e Clerico per l'Italia, con vini così sovraestratti che qualche tempo fa ho assaggiato un dolcetto che sembra un barolo iperbarricato anche se in realtà non aveva mai visto legno) ma sinceramente Meo Camuzet non mi sembra uno di quelli. Non è sicuramente un "classicista", fa vini più scuri, più concentrati, più estratti ma le differenze fra cru e cru e fra annata e annata, si percepiscono eccome! :wink:
Quindici contro quindici, e una palla ovale. Non c'è bisogno d'altro, neanche dell'arbitro.

Ci arrabbiamo se vinciamo senza stile. E non prendiamo neppure in considerazione l'eventualità di perdere.
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Re: Clos Vougeot

Messaggioda petitbogho » 03 lug 2013 15:53

Io sulla borgogna rossa sono una mezza capra, e avendo iniziato troppo tardi a mettere qualcosa da parte, anche perchè la scintilla non è mai davvero partita, ne bevo davvero poco. Ciò detto il Clos de Vougeot 2007 di Anne Gros, elegantissimo e goloso mi piacque davvero una cifra.
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Re: Clos Vougeot

Messaggioda l'oste » 03 lug 2013 21:35

In genere mi piace cercare nei vini una lettura del territorio (e dell'annata) più che l'interpretazione caratterizzante del manico.
Vale per la Borgogna ma ovunque.
Il CV di Camuzet, sebbene sia un buon vino, a volte mi è sembrato un esercizio di stile ma credo sia un problema mio con questo produttore dato che quasi ho la sensazione che più o meno tutti i suoi vini siano dei promo, delle autoimitazioni -meno riuscite- del suo buonissimo Parantoux (bevuto anche da Marco salì sul podio battuto solo da vini delle tre letteronze e da uno di Madame).
Ho bevuto qualche Clos Vougeot di tutti i produttori citati e anche di Prieuré Roch, potente ed elegante ma carissimo, di Hudelot Noellat, buono e abbordabile economicamente solo un pelo magrino, di Pierre Ponnelle molto trascurabile, di Mortet che proprio non è il mio manico, di Bertagna non sono mai riuscito a berne uno equilibrato mentre con i fratelli e sorelle Gros è sempre un bel trip erotico ma un po' troppo hard core, manca l'ammore.
Penso che il V.V. di Chateau de La Tour sia il domaine che riesce a dare la migliore esaltazione del territorio/suolo/vigne vecchie, la migliore lettura dell'annata e dell'aspetto aromatico in una bocca di struttura seria e longeva.
Molto spesso invece alcuni Clos Vougeot di produttori citati all'uscita sono già troppo pronti anche al palato per essere dei grand cru.
Tra l'altro da quanto mi è stato raccontato, i terroir, i climat migliori del comune sono quelli a nord (dove c'è anche Chateau de La Tour), che confinano con Chambolle (il grand Maupertuis, Marei haut, Montiotte) o quelli ad ovest adiacenti al Grands Echezeaux e da questi oltre alla continuità di suolo portano in dote alcune caratteristiche qualitative.
C'era un altro domaine a Vougeot che mi piaceva anni fa, oggi credo sia cambiato o venduto, faceva vini tradizionali ma eleganti e un po' retro come atmosfera ma a volte la memoria mi si inceppa, forse colpa di tutti 'sti cognomi che si mischiano con i matrimoni.
Questa la mia esperienza personale, ci vorrebbe il magister per approfondire meglio.
Sospiro.
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Re: Clos Vougeot

Messaggioda BorgognaMonAmour » 04 lug 2013 08:51

paperofranco ha scritto:
davidef ha scritto:
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davidef ha scritto:un produttore che a me piace sempre molto è Meo Camuzet, a priori, poi il già stracitato Chateau de La Tour sicuramente, di interessanti anche J.J. Confuron per quello che ho assaggiato, quello fatto da Denis Mortet prima della sua dipartita un paio di occasioni mi fece godere...però non è un vino light

stai facendo l'analisi di un cru al mese ? :lol:


Sì, è la mia politica dei piccoli passi, sono per non mettere troppa carne al fuoco.... :mrgreen:

Il Mèo me lo sono bevuto una volta con grande soddisfazione, la 2001.



eppure Camuzet quà viene proprio badato poco...misteri...


Secondo me, per quel poco che ho sentito, l'unico vero difetto del Mèo è il prezzo, ma i vini sono da buoni in su, anche sulle categorie più basse. Proprio a voler essere pignoli, come in realtà siamo, direi che a volte ho avuto la sensazione che la tecnica si faccia sentire un po' a scapito dell'emozionalità. Ma sono dettagli.


J.N. Mèo è uno dei numerosi "figli acquisiti" o "cloni" di H. Jayer; ne ricalca lo stile (grande attenzione per la qualità iniziale del frutto, diraspatura 100%, lunghe fermentazioni sulle bucce fino a 35°...); ciò che desta dubbi è l'utilizzo di rovere nuovo, fino al 100% nei grand crus; il prodotto finale, per metabolizzarlo, necessita di tempo; i suoi vini, quindi, sono lentissimi a concedere la propria personalità: ci vogliono lustri. A mio modesto avviso non è uno dei migliori interpereti del clos Vougeot; da ultimo, il "Bertagna, a differenza dell'oste, mi ha stupito in molte occasioni, sull'interpretazione del climat.
Francesco

e-commerce di vini di Borgogna: http://www.borgognamonamour.it
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Re: Clos Vougeot

Messaggioda l'oste » 04 lug 2013 16:00

BorgognaMonAmour ha scritto:Bertagna, a differenza dell'oste, mi ha stupito in molte occasioni, sull'interpretazione del climat.

Come detto ho avuto probabilmente sfortuna con Bertagna, del quale a parte qualcosa di vecchio e il suo discreto monopole Clos de la Perriere (2002 per me meglio anche del 2005), del Clos Vougeot ho bevuto solo 2001 e 2004. Se sulla seconda annata era prevedibile un po' di "disordine" tra le componenti, mi ha stupito non in positivo la 2001 (bevuta quattro o cinque anni fa) che in Cote d'Or è una delle mie annate preferite, ma quella bottiglia nonostante il palato fosse teso e persistente, al naso si uniformava su frutto e radici dolciotte, forse per un po' di legno in eccesso, ma senza altri strati minerali o balsamici, risultando poco espansivo.
Ovviamente poche bottiglie non fanno testo per capire un produttore, tra l'altro Bertagna non è nemmeno tra i più cari e da quanto leggo su forum francesi è in continuo miglioramento ed espansione.
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Re: Clos Vougeot

Messaggioda paperofranco » 04 lug 2013 18:22

l'oste ha scritto:In genere mi piace cercare nei vini una lettura del territorio (e dell'annata) più che l'interpretazione caratterizzante del manico.
Vale per la Borgogna ma ovunque.
Il CV di Camuzet, sebbene sia un buon vino, a volte mi è sembrato un esercizio di stile ma credo sia un problema mio con questo produttore dato che quasi ho la sensazione che più o meno tutti i suoi vini siano dei promo, delle autoimitazioni -meno riuscite- del suo buonissimo Parantoux (bevuto anche da Marco salì sul podio battuto solo da vini delle tre letteronze e da uno di Madame).
Ho bevuto qualche Clos Vougeot di tutti i produttori citati e anche di Prieuré Roch, potente ed elegante ma carissimo, di Hudelot Noellat, buono e abbordabile economicamente solo un pelo magrino, di Pierre Ponnelle molto trascurabile, di Mortet che proprio non è il mio manico, di Bertagna non sono mai riuscito a berne uno equilibrato mentre con i fratelli e sorelle Gros è sempre un bel trip erotico ma un po' troppo hard core, manca l'ammore.
Penso che il V.V. di Chateau de La Tour sia il domaine che riesce a dare la migliore esaltazione del territorio/suolo/vigne vecchie, la migliore lettura dell'annata e dell'aspetto aromatico in una bocca di struttura seria e longeva.
Molto spesso invece alcuni Clos Vougeot di produttori citati all'uscita sono già troppo pronti anche al palato per essere dei grand cru.
Tra l'altro da quanto mi è stato raccontato, i terroir, i climat migliori del comune sono quelli a nord (dove c'è anche Chateau de La Tour), che confinano con Chambolle (il grand Maupertuis, Marei haut, Montiotte) o quelli ad ovest adiacenti al Grands Echezeaux e da questi oltre alla continuità di suolo portano in dote alcune caratteristiche qualitative.
C'era un altro domaine a Vougeot che mi piaceva anni fa, oggi credo sia cambiato o venduto, faceva vini tradizionali ma eleganti e un po' retro come atmosfera ma a volte la memoria mi si inceppa, forse colpa di tutti 'sti cognomi che si mischiano con i matrimoni.
Questa la mia esperienza personale, ci vorrebbe il magister per approfondire meglio.
Sospiro.


Davvero non lo ricordi chi era quel vecchio produttore? Non sarà mica stato quello del mitico Clos Vougeot 1865(o giù di lì) mirabilmente abbinato alle "cailles en sarcophage" nel "Pranzo di Babette"? :mrgreen:
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Re: Clos Vougeot

Messaggioda l'oste » 04 lug 2013 20:21

paperofranco ha scritto:
l'oste ha scritto:In genere mi piace cercare nei vini una lettura del territorio (e dell'annata) più che l'interpretazione caratterizzante del manico.
Vale per la Borgogna ma ovunque.
Il CV di Camuzet, sebbene sia un buon vino, a volte mi è sembrato un esercizio di stile ma credo sia un problema mio con questo produttore dato che quasi ho la sensazione che più o meno tutti i suoi vini siano dei promo, delle autoimitazioni -meno riuscite- del suo buonissimo Parantoux (bevuto anche da Marco salì sul podio battuto solo da vini delle tre letteronze e da uno di Madame).
Ho bevuto qualche Clos Vougeot di tutti i produttori citati e anche di Prieuré Roch, potente ed elegante ma carissimo, di Hudelot Noellat, buono e abbordabile economicamente solo un pelo magrino, di Pierre Ponnelle molto trascurabile, di Mortet che proprio non è il mio manico, di Bertagna non sono mai riuscito a berne uno equilibrato mentre con i fratelli e sorelle Gros è sempre un bel trip erotico ma un po' troppo hard core, manca l'ammore.
Penso che il V.V. di Chateau de La Tour sia il domaine che riesce a dare la migliore esaltazione del territorio/suolo/vigne vecchie, la migliore lettura dell'annata e dell'aspetto aromatico in una bocca di struttura seria e longeva.
Molto spesso invece alcuni Clos Vougeot di produttori citati all'uscita sono già troppo pronti anche al palato per essere dei grand cru.
Tra l'altro da quanto mi è stato raccontato, i terroir, i climat migliori del comune sono quelli a nord (dove c'è anche Chateau de La Tour), che confinano con Chambolle (il grand Maupertuis, Marei haut, Montiotte) o quelli ad ovest adiacenti al Grands Echezeaux e da questi oltre alla continuità di suolo portano in dote alcune caratteristiche qualitative.
C'era un altro domaine a Vougeot che mi piaceva anni fa, oggi credo sia cambiato o venduto, faceva vini tradizionali ma eleganti e un po' retro come atmosfera ma a volte la memoria mi si inceppa, forse colpa di tutti 'sti cognomi che si mischiano con i matrimoni.
Questa la mia esperienza personale, ci vorrebbe il magister per approfondire meglio.
Sospiro.


Davvero non lo ricordi chi era quel vecchio produttore? Non sarà mica stato quello del mitico Clos Vougeot 1865(o giù di lì) mirabilmente abbinato alle "cailles en sarcophage" nel "Pranzo di Babette"? :mrgreen:

No davvero, mi ricordo che nel nome del domaine c'era qualcosa tipo Marie ma ho un buco nero...
A parte l'annata (1846?), quello del mitico film e del mitico abbinamento con le quaglie se non ricordo male era del Domaine de la Vougeraie.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: Clos Vougeot

Messaggioda alì65 » 05 lug 2013 06:07

tra i vari citati ne manca uno che da botte m'aveva ben impressionato, infatti qualche bt presa, e secondo la siura Druhina (milfona) ci disse che la migliore riuscita, Drouhin-Laroze in veste 2009
futuro roseo, si preannuncia un 2025 da urlo!!!
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Re: Clos Vougeot

Messaggioda paperofranco » 05 lug 2013 09:54

l'oste ha scritto:
paperofranco ha scritto:
l'oste ha scritto:In genere mi piace cercare nei vini una lettura del territorio (e dell'annata) più che l'interpretazione caratterizzante del manico.
Vale per la Borgogna ma ovunque.
Il CV di Camuzet, sebbene sia un buon vino, a volte mi è sembrato un esercizio di stile ma credo sia un problema mio con questo produttore dato che quasi ho la sensazione che più o meno tutti i suoi vini siano dei promo, delle autoimitazioni -meno riuscite- del suo buonissimo Parantoux (bevuto anche da Marco salì sul podio battuto solo da vini delle tre letteronze e da uno di Madame).
Ho bevuto qualche Clos Vougeot di tutti i produttori citati e anche di Prieuré Roch, potente ed elegante ma carissimo, di Hudelot Noellat, buono e abbordabile economicamente solo un pelo magrino, di Pierre Ponnelle molto trascurabile, di Mortet che proprio non è il mio manico, di Bertagna non sono mai riuscito a berne uno equilibrato mentre con i fratelli e sorelle Gros è sempre un bel trip erotico ma un po' troppo hard core, manca l'ammore.
Penso che il V.V. di Chateau de La Tour sia il domaine che riesce a dare la migliore esaltazione del territorio/suolo/vigne vecchie, la migliore lettura dell'annata e dell'aspetto aromatico in una bocca di struttura seria e longeva.
Molto spesso invece alcuni Clos Vougeot di produttori citati all'uscita sono già troppo pronti anche al palato per essere dei grand cru.
Tra l'altro da quanto mi è stato raccontato, i terroir, i climat migliori del comune sono quelli a nord (dove c'è anche Chateau de La Tour), che confinano con Chambolle (il grand Maupertuis, Marei haut, Montiotte) o quelli ad ovest adiacenti al Grands Echezeaux e da questi oltre alla continuità di suolo portano in dote alcune caratteristiche qualitative.
C'era un altro domaine a Vougeot che mi piaceva anni fa, oggi credo sia cambiato o venduto, faceva vini tradizionali ma eleganti e un po' retro come atmosfera ma a volte la memoria mi si inceppa, forse colpa di tutti 'sti cognomi che si mischiano con i matrimoni.
Questa la mia esperienza personale, ci vorrebbe il magister per approfondire meglio.
Sospiro.


Davvero non lo ricordi chi era quel vecchio produttore? Non sarà mica stato quello del mitico Clos Vougeot 1865(o giù di lì) mirabilmente abbinato alle "cailles en sarcophage" nel "Pranzo di Babette"? :mrgreen:

No davvero, mi ricordo che nel nome del domaine c'era qualcosa tipo Marie ma ho un buco nero...
A parte l'annata (1846?), quello del mitico film e del mitico abbinamento con le quaglie se non ricordo male era del Domaine de la Vougeraie.


Sono andato a dare un'occhiata sul sito del Domaine de la Vougeraie, e proprio nella scheda del Clos Vougeot c'è il rimando al film "il pranzo di Babette". Era un 1846.
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Re: Clos Vougeot

Messaggioda paperofranco » 06 lug 2013 19:28

de magistris ha scritto:a me sono spesso piaciuti i Clos Vougeot di Grivot, specie quelli degli anni '80 e '90.


E pensare che la sua parcella sta proprio nella parte bassa, lungo la statale 74, stando a quel che si dice, la meno pregiata.
Io ho bevuto uno Chambolle Combe d'Orveaux del '90, fra l'altro village, ed era una vera chicca, mentre un 1er Beaux-Monts 2006 mi ha convinto il giusto, forse bevuto troppo presto. Ha cambiato stile nel corso degli anni?
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Re: Clos Vougeot

Messaggioda l'oste » 07 lug 2013 00:50

paperofranco ha scritto:
de magistris ha scritto:a me sono spesso piaciuti i Clos Vougeot di Grivot, specie quelli degli anni '80 e '90.


E pensare che la sua parcella sta proprio nella parte bassa, lungo la statale 74, stando a quel che si dice, la meno pregiata.
Io ho bevuto uno Chambolle Combe d'Orveaux del '90, fra l'altro village, ed era una vera chicca, mentre un 1er Beaux-Monts 2006 mi ha convinto il giusto, forse bevuto troppo presto. Ha cambiato stile nel corso degli anni?

Produttore a Vosne di famiglia storica, credo che il cambio di stile lo abbia fatto nei primi anni '90 quando ha sposato il metodo Accad.
Personalmente per le volte che l'ho bevuto, a parte un NSG les Boudots 1999 buonissimo, ho trovato spesso un sestegno ligneo percepibile anche se mai fastidiozo, vini puliti e ben fatti, un po' troppo "pieni" per il mio ideale di pinot nori e forse un filo prevedibili, diciamo con meno jazz di quanto la Borgogna può offrire.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: Clos Vougeot

Messaggioda videodrome » 08 lug 2013 00:16

Ormai non produce più ma che ne dite del CV di Rene Engel?
Questo si l'ho trovato un vino emozionale

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