CRONACHE D'OSTERIA

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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag. 58 - Viaggio spazio-tempo-vino

Messaggioda l'oste » 16 mar 2009 12:28

pippuz ha scritto:
l'oste ha scritto:Chianti classico 2005 il Bilaccio

Questo interessa.

Buono, solo leggermente meno rispetto alle due bevute in inverno, soprattutto perchè ha perso un po' quell'aspetto olfattivo "borgognone", andando su frutti più scuri e sentori mineral-terrosi più complessi, probabilmente è in evoluzione. Leggera riduzione iniziale "da sangiovese", poi si apre un bel terroso e fruttato caldo, in bocca è avvolgente e ritorna un sapore di radici, persistenza lunghetta.
L'unico appunto è che anche con una beva ottima, dopo un po' si avverte l'effetto dell'alcol sia nelle gambe che un pochino al naso. Piaciuto abbastanza.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag. 58 - Viaggio spazio-tempo-vino

Messaggioda MCSE » 16 mar 2009 12:29

l'oste ha scritto:
Grattamacco 2001 - Collemassari



Grazie per le info :mrgreen:

Ps: i Galletti a me piace mangiarli e qualch evolta li marino nel olio e aglio e peperoncino.....na bomba :mrgreen:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag. 58 - Viaggio spazio-tempo-vino

Messaggioda l'oste » 16 mar 2009 12:38

MCSE ha scritto:
l'oste ha scritto:
Grattamacco 2001 - Collemassari



Grazie per le info :mrgreen:

Ps: i Galletti a me piace mangiarli e qualch evolta li marino nel olio e aglio e peperoncino.....na bomba :mrgreen:

Grattamacco di grande eleganza, un filo meno disponibile e "succoso" di frutto del buonissimo 2004 ma con un sentore balsamico molto fine e delicato, erbe aromatiche, magari lo spettro non è molto ampio, con una "fredda" nuances ferrosa a sostegno. In bocca mi è piaciuto di più, saporito, grazie ad una bella sapidità quasi salata più che marina. Finale ancora balsamico e pulito. Piaciuto.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag. 58 - Viaggio spazio-tempo-vino

Messaggioda MCSE » 16 mar 2009 12:42

l'oste ha scritto:
MCSE ha scritto:
l'oste ha scritto:
Grattamacco 2001 - Collemassari



Grazie per le info :mrgreen:

Ps: i Galletti a me piace mangiarli e qualch evolta li marino nel olio e aglio e peperoncino.....na bomba :mrgreen:

Grattamacco di grande eleganza, un filo meno disponibile e "succoso" di frutto del buonissimo 2004 ma con un sentore balsamico molto fine e delicato, erbe aromatiche, magari lo spettro non è molto ampio, con una "fredda" nuances ferrosa a sostegno. In bocca mi è piaciuto di più, saporito, grazie ad una bella sapidità quasi salata più che marina. Finale ancora balsamico e pulito. Piaciuto.


Infatti me lo ricordo meno polposo del 2004 anche se l'ultima volta che lo ho bevuto è sopraggiunta una nota di smalto da botte che mi aveva lasciato un pò perplesso..... Grazie per la dritta . :wink:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag. 58 - Viaggio spazio-tempo-vino

Messaggioda l'oste » 17 mar 2009 16:28

l'oste ha scritto:Champagne brut Marc Hebrart

Chambolle Musigny 2006 - P.Pacalet

Pommard v.v. 2006 - Voillot

Paleo 2001 - le Macchiole

Torno sui vini bevuti, per non lasciare le cose a metà...

Per quanto possa essere inattendibile sul genere e dopo solo tre bottiglie, a me il brut di Marc Hebrart piace, molto pulito, minerale e con un'acidità freschissima che invoglia a vedere il bicchiere pieno. Ad un prezzo che "spacca" che si vuole di più?

Su Pacalet vorrei aver bevuto più della decina di bottiglie stappate finora (solo un 1er cru) per poter avere un'idea più precisa, anche se a volte generalizzare le impressioni singole può essere un discreto indizio. Lo Chambolle 2006 ha il colore classico del pinoir, non concentratissimo e luminoso. Al naso apre con un volume ampio sulle giovani note di frutto e talco/cipria, con una vena minerale leggermente fredda che si ritrova anche al palato. Tenuto da parte e riprovato alla sera, pur mantenendo il volume, ha sostituito la leggiadria con un frutto più "di radici" se si capisce la sensazione. Non ha una grande complessità, ma credo che il tipo di annata e la sua giovinezza siano complici del fatto. Rispetto al suo NSG, Pommard o Gevrey provati (anche i 2005), questo non ha tannicità eccessive da addomesticare nel tempo, ma nemmeno la lunga persistenza "concreta" al palato. La cosa che mi colpisce ancora una volta di questo produttore (oltre alla pulizia specifica sullo Chambolle), è la straordinaria beva, sembra che la bottiglia sia una mezzina per quanto finisce rapidamente. Peccato davvero, unico difetto sensibile, che costi parecchio per un village. Piaciuto.

Il Pommard di Voillot mi è sembrato un po' crucciato, come se la bella materia che si percepisce sotto non riesca ancora a definirsi olfattivamente, rimandando solo un sentore di radici minerali e un frutto austero. Al palato ha una presa forte, "ferroso", serio, abbastanza tannico e potrebbe rivelarsi parecchio longevo, sia per le caratteristiche di nomea della tipologia che per le mie bevute di questo produttore. Piacicchiato.

Infine Paleo 2001, vincitore della giornata, ben oltre l'eccellenza. Questo millesimo spartiacque (la prima annata "tutto Franc") secondo me è una bottiglia che potrebbe mettere d'accordo i gusti più diversi. E' un vino ricco, pieno, con complessità aromatiche notevoli, sia di frutto (ribes e mirtillo) che di spezie, erbe e sapidità. Non eccede in piacionerie alloctone (a Bolgheri ogni tanto capita), si "sente la Toscana" e non gli manca nulla, dall'acidità equilibrata con la morbidezza al sapore piacevole al palato; è rotondo, complesso e con una beva enorme ed importante. Piaciuto un bel po'.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag. 58 - Viaggio spazio-tempo-vino

Messaggioda gremul » 17 mar 2009 16:33

l'oste ha scritto:Per quanto possa essere inattendibile sul genere e dopo solo tre bottiglie, a me il brut di Marc Hebrart piace, molto pulito, minerale e con un'acidità freschissima che invoglia a vedere il bicchiere pieno. Ad un prezzo che "spacca" che si vuole di più?



concordo Andrea, gran bel produttore, Champagne molto agrumati e freschi, molto buono anche il suo Special Club
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag. 58 - Viaggio spazio-tempo-vino

Messaggioda l'oste » 17 mar 2009 16:37

gremul ha scritto:
l'oste ha scritto:Per quanto possa essere inattendibile sul genere e dopo solo tre bottiglie, a me il brut di Marc Hebrart piace, molto pulito, minerale e con un'acidità freschissima che invoglia a vedere il bicchiere pieno. Ad un prezzo che "spacca" che si vuole di più?



concordo Andrea, gran bel produttore, Champagne molto agrumati e freschi, molto buono anche il suo Special Club

La tua conferma è incoraggiante, o mio signore delle bolle. Tra l'altro dimenticavo, si sentono proprio i fiori d'arancio, puliti e nitidi.

Ti confido che, causa anche tua, avverto sempre più un pericoloso avvicinamento personale alle bottiglie con il tappo ciccione e con la griglia sadomaso...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag. 58 - Viaggio spazio-tempo-vino

Messaggioda gremul » 17 mar 2009 16:48

l'oste ha scritto:
gremul ha scritto:
l'oste ha scritto:Per quanto possa essere inattendibile sul genere e dopo solo tre bottiglie, a me il brut di Marc Hebrart piace, molto pulito, minerale e con un'acidità freschissima che invoglia a vedere il bicchiere pieno. Ad un prezzo che "spacca" che si vuole di più?



concordo Andrea, gran bel produttore, Champagne molto agrumati e freschi, molto buono anche il suo Special Club

La tua conferma è incoraggiante, o mio signore delle bolle. Tra l'altro dimenticavo, si sentono proprio i fiori d'arancio, puliti e nitidi.

Ti confido che, causa anche tua, avverto sempre più un pericoloso avvicinamento personale alle bottiglie con il tappo ciccione e con la griglia sadomaso...


ohhh dai che piano piano finalmente... :D :D :D
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag. 58 - Viaggio spazio-tempo-vino

Messaggioda Geo » 17 mar 2009 17:08

l'oste ha scritto:
Infine Paleo 2001, vincitore della giornata, ben oltre l'eccellenza. Questo millesimo spartiacque (la prima annata "tutto Franc") secondo me è una bottiglia che potrebbe mettere d'accordo i gusti più diversi. E' un vino ricco, pieno, con complessità aromatiche notevoli, sia di frutto (ribes e mirtillo) che di spezie, erbe e sapidità. Non eccede in piacionerie alloctone (a Bolgheri ogni tanto capita), si "sente la Toscana" e non gli manca nulla, dall'acidità equilibrata con la morbidezza al sapore piacevole al palato; è rotondo, complesso e con una beva enorme ed importante. Piaciuto un bel po'.


Bevuto poco tempo fa....confermo in toto. Per la mia esperienza è il migliore Paleo mai fatto (bevuto). :P
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag. 58 - Viaggio spazio-tempo-vino

Messaggioda gremul » 17 mar 2009 17:44

gremul ha scritto:
l'oste ha scritto:Per quanto possa essere inattendibile sul genere e dopo solo tre bottiglie, a me il brut di Marc Hebrart piace, molto pulito, minerale e con un'acidità freschissima che invoglia a vedere il bicchiere pieno. Ad un prezzo che "spacca" che si vuole di più?



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aggiungo che tra gli Champagne che secondo me hanno parecchi tratti in comune con quelli di Hebrart ci sono José Michel, Gatinois e Henri Goutorbe
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag. 58 - Viaggio spazio-tempo-vino

Messaggioda Palma » 17 mar 2009 18:04

Geo ha scritto:
l'oste ha scritto:
Infine Paleo 2001, vincitore della giornata, ben oltre l'eccellenza. Questo millesimo spartiacque (la prima annata "tutto Franc") secondo me è una bottiglia che potrebbe mettere d'accordo i gusti più diversi. E' un vino ricco, pieno, con complessità aromatiche notevoli, sia di frutto (ribes e mirtillo) che di spezie, erbe e sapidità. Non eccede in piacionerie alloctone (a Bolgheri ogni tanto capita), si "sente la Toscana" e non gli manca nulla, dall'acidità equilibrata con la morbidezza al sapore piacevole al palato; è rotondo, complesso e con una beva enorme ed importante. Piaciuto un bel po'.


Bevuto poco tempo fa....confermo in toto. Per la mia esperienza è il migliore Paleo mai fatto (bevuto). :P


Bevuto due o tre anni fa, piacque molto anche a me e credo che evolvendo possa essere anche migliorato. A me però erano piaciute molto anche le annate 1994 e 1996, quindi non saprei dire se è il migliore di sempre. Mi sta venendo voglia di risentirlo.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag. 58 - Viaggio spazio-tempo-vino

Messaggioda Aramis » 17 mar 2009 18:05

gremul ha scritto:
gremul ha scritto:
l'oste ha scritto:Per quanto possa essere inattendibile sul genere e dopo solo tre bottiglie, a me il brut di Marc Hebrart piace, molto pulito, minerale e con un'acidità freschissima che invoglia a vedere il bicchiere pieno. Ad un prezzo che "spacca" che si vuole di più?



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aggiungo che tra gli Champagne che secondo me hanno parecchi tratti in comune con quelli di Hebrart ci sono José Michel, Gatinois e Henri Goutorbe


Ci piazzo anche l'aranceto in fiore alla citrosodina e zenzero che è oggi l'L.d'Harbonville 1996 di tale Ployez-Jacquemart sentito al Bibenda Day. PiaciutONE.

Sul sito "thewinecountry" avevo letto il giorno prima: "Always a Parker darling this wine is down right massive! Big, toasty, buttery and ultra rich with a almost Sherry-like flavor on the super long super assertive finish". Ora, non so quando l'estensore di queste righe avesse proceduto*, ma fate conto il contrario esatto. Provato da tre bottiglie diverse.


*alla lobotomia.
Ultima modifica di Aramis il 17 mar 2009 18:07, modificato 1 volta in totale.
"L’appellation d’origine constitue un patrimoine collectif, et ne peut donc pas être la propriété d’opérateurs économiques à titre privatif, contrairement à une marque, par exemple." (INAO, Institut National des Appellations d'Origine)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag. 58 - Viaggio spazio-tempo-vino

Messaggioda gremul » 17 mar 2009 18:06

Aramis ha scritto:Ci piazzo anche l'aranceto in fiore alla citrosodina e zenzero


non male come descrizione :D :D
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag. 58 - Viaggio spazio-tempo-vino

Messaggioda JohnnyTheFly » 17 mar 2009 22:10

l'oste ha scritto:Chambolle Musigny 2006 - P.Pacalet[...]Peccato davvero, unico difetto sensibile, che costi parecchio per un village.

Quanto ci dobbiamo immaginare?
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag. 58 - Viaggio spazio-tempo-vino

Messaggioda l'oste » 18 mar 2009 11:39

JohnnyTheFly ha scritto:
l'oste ha scritto:Chambolle Musigny 2006 - P.Pacalet[...]Peccato davvero, unico difetto sensibile, che costi parecchio per un village.

Quanto ci dobbiamo immaginare?

In Francia un po' meno, in Italia il prezzo "forum" è di 50 € ca.

Ieri a cena, dopo una giornata lavorativa di -ehm- sostanza organica, senza famiglia per una festicciola di compleanno bimbi, faccio uno strappo alla regola del "no drink" settimanale e scelgo una seduta dal mio psicologo preferito, Dr. Pinot.
Con due cotolette di pollo e insalata.

Volnay v.v. 2002 - Joseph Voillot
Mi viene in mente il termine inglese gorgeous, sinonimo di magnifico, vistoso, ricco, sgargiante, eccellente. Ecco, proprio così. Il tutto con una ciliegia nitida e goduriosa sia come profumo che per ritorno al palato. Peccato che queste "medicine" per l'umore non le passi la mutua. Evaporata più di mezza bottiglia. Piaciuto un bel po'.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag. 58 - Viaggio spazio-tempo-vino

Messaggioda vinogodi » 18 mar 2009 12:04

Geo ha scritto:
l'oste ha scritto:
Infine Paleo 2001, vincitore della giornata, ben oltre l'eccellenza. Questo millesimo spartiacque (la prima annata "tutto Franc") secondo me è una bottiglia che potrebbe mettere d'accordo i gusti più diversi. E' un vino ricco, pieno, con complessità aromatiche notevoli, sia di frutto (ribes e mirtillo) che di spezie, erbe e sapidità. Non eccede in piacionerie alloctone (a Bolgheri ogni tanto capita), si "sente la Toscana" e non gli manca nulla, dall'acidità equilibrata con la morbidezza al sapore piacevole al palato; è rotondo, complesso e con una beva enorme ed importante. Piaciuto un bel po'.


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... cominci a bere troppo e troppo spesso , quasi in maniera compulsiva :lol: ...
PS: venerdì sera ti perdi un bel divertimento... 8) chiedi a Nicola se vuol venire , anche seza una zavorra come te ...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag. 58 - Viaggio spazio-tempo-vino

Messaggioda Geo » 18 mar 2009 17:06

vinogodi ha scritto:
Geo ha scritto:
l'oste ha scritto:
Infine Paleo 2001, vincitore della giornata, ben oltre l'eccellenza. Questo millesimo spartiacque (la prima annata "tutto Franc") secondo me è una bottiglia che potrebbe mettere d'accordo i gusti più diversi. E' un vino ricco, pieno, con complessità aromatiche notevoli, sia di frutto (ribes e mirtillo) che di spezie, erbe e sapidità. Non eccede in piacionerie alloctone (a Bolgheri ogni tanto capita), si "sente la Toscana" e non gli manca nulla, dall'acidità equilibrata con la morbidezza al sapore piacevole al palato; è rotondo, complesso e con una beva enorme ed importante. Piaciuto un bel po'.


Bevuto poco tempo fa....confermo in toto. Per la mia esperienza è il migliore Paleo mai fatto (bevuto). :P
... cominci a bere troppo e troppo spesso , quasi in maniera compulsiva :lol: ...
PS: venerdì sera ti perdi un bel divertimento... 8) chiedi a Nicola se vuol venire , anche seza una zavorra come te ...


Passerò il sabato a leggere le note :cry: :cry: :cry: , comunque non ce la fa nemmeno Nicola (abbiamo lo stesso impegno di lavoro)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag. 61 - Galletti, grill, Bolgheri e..

Messaggioda l'oste » 19 mar 2009 11:07

Ieri, terminando la bottiglia di Volnay aperta il giorno prima, ho constatato una evoluzione aromatica dalla ciliegia fresca e netta ad un frutto sempre griottoso (griotte=ciliegia), ma leggermente spostato su note scure e di radici.
Allora ho pensato, nel prossimo weekend di fare una prova empirica, ovvero aprire contemporaneamente un sangiovese, un nebbiolo ed un pinot noir dello stesso "rango" e valutarne l'evoluzione nel corso della prossima settimana.
Oltre ad un consiglio su quali vini dei tre vitigni citati aprireste, mi è sorto un dubbio che vi giro: aldilà delle diverse caratteristiche "organiche" dei tre vitigni (chi ossidativo, chi maggiormente "aromatico", chi più tannico ecc), il vino che "resiste" più giorni dopo l'apertura ha un "merito" proprio legato strettamente al vitigno oppure la stabilità di un vino aperto è sempre solo una conseguenza della tecnica usata dal produttore?
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag. 61 - Galletti, grill, Bolgheri e..

Messaggioda MCSE » 19 mar 2009 12:33

l'oste ha scritto:Ieri, terminando la bottiglia di Volnay aperta il giorno prima, ho constatato una evoluzione aromatica dalla ciliegia fresca e netta ad un frutto sempre griottoso (griotte=ciliegia), ma leggermente spostato su note scure e di radici.
Allora ho pensato, nel prossimo weekend di fare una prova empirica, ovvero aprire contemporaneamente un sangiovese, un nebbiolo ed un pinot noir dello stesso "rango" e valutarne l'evoluzione nel corso della prossima settimana.
Oltre ad un consiglio su quali vini dei tre vitigni citati aprireste, mi è sorto un dubbio che vi giro: aldilà delle diverse caratteristiche "organiche" dei tre vitigni (chi ossidativo, chi maggiormente "aromatico", chi più tannico ecc), il vino che "resiste" più giorni dopo l'apertura ha un "merito" proprio legato strettamente al vitigno oppure la stabilità di un vino aperto è sempre solo una conseguenza della tecnica usata dal produttore?



Ciao caro Oste io credo nella mia somma "ignoranza" che la stabilità nel tempo a contatto con l'ossigeno sia grazie alle tecniche usate dal produttore......
Per i vini io aprirei un Montevertine , anche se non è tutto sangiovese , poi aprirei un Osso o un barbaresco dei produttori tipo Pajè e per il pinot qualcosa di Chicotot ??

Buon appetito ..... :mrgreen:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag. 61 - Galletti, grill, Bolgheri e..

Messaggioda l'oste » 19 mar 2009 12:37

MCSE ha scritto:Ciao caro Oste io credo nella mia somma "ignoranza" che la stabilità nel tempo a contatto con l'ossigeno sia grazie alle tecniche usate dal produttore......
Per i vini io aprirei un Montevertine , anche se non è tutto sangiovese , poi aprirei un Osso o un barbaresco dei produttori tipo Pajè e per il pinot qualcosa di Chicotot ??

Buon appetito ..... :mrgreen:

Ciao Fabio, ho dimenticato di aggiungere che ogni volta tapperò le bottiglie usando la pompetta per togliere l'ossigeno, anche se inevitabilmente un po' di contatto ci sarà.
Grazie mille per gli ottimi consigli sui vini, per par condicio credo dovranno essere tutti della stessa annata oltre che rango. Ora consulto il file excel della cantina, spero di trovare qualcosa, al limite sposto l'esperimento di qualche giorno in attesa di trovare le bottiglie ad hoc.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag. 61 - Galletti, grill, Bolgheri e..

Messaggioda entomo » 19 mar 2009 14:24

l'oste ha scritto: Ora consulto il file excel della cantina, spero di trovare qualcosa, al limite sposto l'esperimento di qualche giorno in attesa di trovare le bottiglie ad hoc.

Che dice il file d'exel?? Simmo curiosi.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag. 61 - Galletti, grill, Bolgheri e..

Messaggioda l'oste » 19 mar 2009 16:14

entomo ha scritto:
l'oste ha scritto: Ora consulto il file excel della cantina, spero di trovare qualcosa, al limite sposto l'esperimento di qualche giorno in attesa di trovare le bottiglie ad hoc.

Che dice il file d'exel?? Simmo curiosi.

O' fail ric'e ca dint' all'osteria tenimm' guaglioni ca s'arricreano a' pazzià...
Uocchiolin' uè.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag. 61 - Galletti, grill, Bolgheri e..

Messaggioda l'oste » 20 mar 2009 17:28

l'oste ha scritto:...ho pensato, nel prossimo weekend di fare una prova empirica, ovvero aprire contemporaneamente un sangiovese, un nebbiolo ed un pinot noir dello stesso "rango" e valutarne l'evoluzione nel corso della prossima settimana.
Oltre ad un consiglio su quali vini dei tre vitigni citati aprireste, mi è sorto un dubbio che vi giro: aldilà delle diverse caratteristiche "organiche" dei tre vitigni (chi ossidativo, chi maggiormente "aromatico", chi più tannico ecc), il vino che "resiste" più giorni dopo l'apertura ha un "merito" proprio legato strettamente al vitigno oppure la stabilità di un vino aperto è sempre solo una conseguenza della tecnica usata dal produttore?

Esperimento rinviato, dimenticavo che domani inizia la primavera, tocca festeggiare, ogni scusa è buona per non pensare al pesante periodo mondiale.
E poi tra un paio di mesi i rossi saranno poco consoni al clima, meglio approfittarne finchè si può accendere ancora il camino. Se trovo le costolette d'agnello quasi quasi faccio un "gironde"...
Buon weekend a todos.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag. 62 - Sondaggio sull'evoluzione

Messaggioda l'oste » 22 mar 2009 19:49

Non avendo trovato l'agnello ma due fantastici conigli, menu dedicato, con tagliatelle fatte in casa al ragù di coniglio (cotto in forno, disossato e fatto a pezzetti). pomodorini e aglio. Poi polpettine fritte di coniglio, rosmarino e patate schiacciate (un lavoraccio ma ne vale la pena) con insalatine verdi e per finire una compilation di tomini della val d'Ossola. In tre coppie si è bevuto tanti pinot noir, un intruso, un paio di bei vecchietti.

Pinot nero 2006 Franz Haas
Pinot noir 2006 Terlaner
Blauburgunder Mazzon 2006 - Gottardi
Volnay v.v. 2006 - Voillot
Aulente 2006 - San Patrignano

Boca 1988 - Conti cav. Ermanno
Barbaresco Sori Tildin 1988 - Gaja


Finito da poco con leggero abbiocco che impedisce parole fluide, al momento rischio soverchia disidratazione. Fiasca d'acqua e pisolino obbligatorio. Se interessano note, con piacere a più tardi...
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag. 63 - Pinot noir 2006 e...

Messaggioda marcolandia » 22 mar 2009 20:10

l'oste ha scritto:Pinot nero 2006 Franz Haas
Pinot noir 2006 Terlaner
Blauburgunder Mazzon 2006 - Gottardi
Volnay v.v. 2006 - Voillot


Come siamo messi con gli altoatesini? Ci siamo o non ci siamo proprio?

Aulente 2006 - San Patrignano


Oibò :o :o :o :o
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