LE BEVUTE DI APRILE 2025

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gmi1
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda gmi1 » 17 apr 2025 15:38

ieri sera, solita combriccola modenese da Entrá...
Champagne D.Lagille 2012 buono buono, stile Fallet Prevostat dei bei tempi per intenderci 17/20
Champagne Eric Taillet An't 2011 particolare, con sentori di whisky torbato all'ingresso in bocca, successivamente di Meztcal; buona aciditá e armonia totale 16/20
Grillo 2015 Barraco ha spiazzato tutti, colore da orange wine, armonico, carezzevole al palato, territtorialitá al 100 per cento 15,5/20
Trebbiano Valentini 2013 nessuno lo ha riconosciuto all'inizio, poi é migliorato nel bicchiere, manca a mio parere la tensione del cavallo di razza 16,5/20
Faro Palari 2009 grande vino mediterraneo, la brezza marina si sente eccome, i piú lo davano come piemontese, qualcuno si spingeva in borgogna, ma alla fine é lui, che Dio ce lo conservi ai prezzi attuali ancora tanto abbordabili per la qualitá che esprime 17/20
Ornellaia 2008 al naso non espressivo piú di tanto, ma l'ingresso in bocca é esplosivo, cioccolato e cacao di prim'ordine che prende il palato tutto, caldo e pieno nella deglutizione, un pó corto nel finale, probabilmente necessita di qualche anno in piú in bottiglia 17/20
Brunello di Montalcino Salvioni 2008 il vino della serata, colore brillante, da Chianti Classico del 2019 per intenderci, tutto il meglio che ci si puó aspettare dal Sangiovese in piena forma, eccellente, egregio e con lunga vita in fronte a se 18/20
la serata é finita con un buon Barolo Chinato di Bartolo Mascarello, non é l'eccellenza della tipologia, ma si é fatto apprezzare
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MrLuDac
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda MrLuDac » 18 apr 2025 17:12

Cena con amico, calice di benvenuto con Ferrari Perlè 2018. Prodotto per me sempre molto buono, godibile, non un mostro di complessità, ma assolutamente non banale, leggera ossidazione che ne aumenta anche l'ampiezza. Poi però arriva una bottiglia di La Scolca, Gavi dei Gavi D'Antan Millesimato 2011, sboccatura 2023 e resetta tutto. Perlage finissimo, al naso aromi di miele, frutta secca e miele, al sorso gessoso e lunghissimo, bell'agrume che riempie la bocca in maniera equilibratissima. Ottimo.
Ultima modifica di MrLuDac il 19 apr 2025 16:27, modificato 1 volta in totale.
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda l'oste » 18 apr 2025 21:14

gmi1 ha scritto:Faro Palari 2009 grande vino mediterraneo, la brezza marina si sente eccome, i piú lo davano come piemontese, qualcuno si spingeva in borgogna, ma alla fine é lui, che Dio ce lo conservi ai prezzi attuali ancora tanto abbordabili per la qualitá che esprime 17/20
Brunello di Montalcino Salvioni 2008 il vino della serata, colore brillante, da Chianti Classico del 2019 per intenderci, tutto il meglio che ci si puó aspettare dal Sangiovese in piena forma, eccellente, egregio e con lunga vita in fronte a se 18/20

Concordo con slancio.
Per me Faro Palari è un vino costante nei millesimi e con un'identità assoluta, tra i rossi top assoluti del sud e non solo.
Il Brunello di Salvioni sia del secolo scorso che inizi millennio (non lo bevo dell'annata 2010) è molto spesso una bottiglia che santifica il sangiovese ilcinese.
My 2 cents.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda ferrari federico » 20 apr 2025 10:35

l'oste ha scritto:
gmi1 ha scritto:Faro Palari 2009 grande vino mediterraneo, la brezza marina si sente eccome, i piú lo davano come piemontese, qualcuno si spingeva in borgogna, ma alla fine é lui, che Dio ce lo conservi ai prezzi attuali ancora tanto abbordabili per la qualitá che esprime 17/20

Concordo con slancio.
Per me Faro Palari è un vino costante nei millesimi e con un'identità assoluta, tra i rossi top assoluti del sud e non solo.


Anche io sono d’accordo: Faro Palari è uno dei vini migliori del Sud Italia, forse il più fine in assoluto.
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda ferrari federico » 20 apr 2025 13:32

Muscadet Sèvre et Maine sur lie 2023
Sauvion Chateau du Cléray

Al naso mela matura e uva bianca, melone bianco e pesca bianca, con uno sfondo percepibile di erbe aromatiche, lontani fiori bianchi, per questo vino leggero (appena 12 gradi) e goloso.
Buona la concentrazione in bocca, con il frutto in evidenza ma compenetrato con una bella acidità rinfrescante. Il colore è paglierino scarico, di bella limpidezza e luminosità. 89/100 imo.

Chianti Classico Gran Selezione Sassello 2018
Castello di Verrazzano

Corposo e denso ma non sovraestratto, in fase piena di maturazione secondaria e del tutto pronto da bere, frutto maturo e tabacco biondo al naso, con anche una nota di violetta e il terroso della radice di Iris.
Colore rubino con luci ancora violacee.
Ha quella rustica finezza che mi piace in certi buoni Sangiovese; grande match con uno stracotto di asino con polenta taragna.
Per me 92/100.

Brunello di Montalcino 2016
Poggio di Sotto

Epitome del Brunello giovane di alta qualità, questo Poggio di Sotto 2016 ha uno sviluppo da manuale: tannino fermo e leggermente austero immerso in una base acida ben presente ad assicurare longevità e a proteggere la maturazione terziaria della parte polifenolica; frutto maturo e tabacco come base per lo sviluppo del bouquet.
Rubino - granato il colore, denso ma non scurissimo.
Marasca, ribes rosso, arancia tarocco, scatola di sigari, timo, alloro, polvere di gesso, cannella, pepe rosa fanno parte del complesso profumo.
In bocca è già abbastanza pronto da bere ma è evidentemente giovane. Sicuramente in predicato di migliorare con un adeguato invecchiamento.
Per ora 94/100, imo.

Brunello di Montalcino 1982
Biondi-Santi

Negli anni ‘90 mi era capitato diverse volte di assaggiare i Brunello di Biondi-Santi degli anni ‘80 e, a pochi anni dalla vendemmia, li avevo sempre trovati poco soddisfacenti: improntati ad una acidità molto molto presente, persino un po’ diluiti e scarichi, il tannino sommerso dall’acidità e - di conseguenza - non “leggibile”…
Dopo una maturazione di 43 anni questo 1982 è un capolavoro: assolutamente non stanco, anzi ricco di un vigore che da “giovane” non mostrava, con profumi ovviamente in parte (positivamente) terziari ma ancora ricchi di frutto maturo; soprattutto ha raggiunto un equilibrio e una armonia (tra naso e bocca, tra le varie sfumature e sfaccettature sia del bouquet sia della beva) di rango superiore. Un vino maturo ma ancora incredibilmente fresco, in cui la preponderante acidità degli anni giovanili si è metabolizzata e, stranamente, ha portato in evidenza un tannino in precedenza solo adombrato ed ora perfettamente morbido e vellutato. Ora, l’acidità (che è la vera formula magica con cui il vino si è autocostruito e strutturato nel corso dei lunghi decenni di invecchiamento) è ancora presente (e “fresca”) ma assolutamente non fastidiosa né eccessiva, come sembrava essere all’inizio del lungo processo di maturazione del vino.
È la prima volta che bevo un Brunello Biondi-Santi a questo livello di maturazione avanzata e finalmente capisco il motivo della fama e della reputazione di questo produttore, al di là delle motivazioni storiche. Questo è senza dubbio uno dei Grandi Vini del mondo!
Ancora fresco anche nel colore: granato con addirittura ancora riflessi rubino, scuro, appena un po’ di diluizione nell’unghia.
Composito, esotico, potente nella proiezione è il profumo, che vede compenetrarsi aromi terziari (cuoio, tabacco, tartufo nero, sottobosco, funghi) e aromi ancora giocati sul frutto maturo (ciliegia nera, pesca gialla, mandarino maturo) con note di incenso e speziatura dolce (cannella, noce moscata).
La beva è semplicemente perfetta: mi aspettavo un vino reso delicato dall’età e invece mi sono trovato un Brunello in piena forma e vigore di corpo, denso, muscolare, appagante, morbidissimo ma rinfrescato da un’acidità viva e straordinariamente bilanciata, facile e accattivante nella beva come solo i grandi vini (anche dotati come in questo caso di struttura e corpo “impegnativi”) sono soliti essere.
Bottiglia, evidentemente, perfettamente conservata.
Per questo capolavoro, oggi, 98/100.
Bevuto con grigliata di cosciotti di agnello francese presalé e diaframma di Black Angus USA.
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Ludi
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda Ludi » 21 apr 2025 08:06

Albert Grivaul, Meursault Clos des Perrieres 2004: gran vino, inusualmente affilato per essere un Meursault. Spicca piuttosto per verticalità, grazia, compostezza, con un bellissimo finale agrumato. Comprato sul Forum una dozzina di anni fà per 50 €....altri tempi.
Clos des Lambrays 2003: scuro, potente, tannico, davvero lontano dai descrittori tipici del Pinot Nero di Borgogna. Sicuramente un vino di enorme fascino e classe, ma a mio avviso non regge il confronto con il Clos de Tart bevuto qualche settimana fà, di gran lunga più elegante.
L'Apparita 2006: anche qui si gioca sulla potenza e su un tannino massiccio. Il vino è certamente buono, con i richiami di macchia mediterranea a collocarlo immediatamente in Toscana, ma al di là del giudizio più che positivo rimane lontano dai miei gusti attuali.
Jacquesson 733 DT: e niente, Jacquesson mi fa sempre impazzire con quella sua ossidazione controllata e quella incredibile complessità al sorso. Vivacissimo nella freschezza, con una bollicina che sarebbe persino riduttivo definire carezzevole. Vorrei berlo tutti i giorni...
Trebbiano Valentini 2002: perfetto, senza il minimo accenno a toni crepuscolari, con le sue inconfondibili note di camomilla e cappero ed una bocca soave, gentile pur nell'assertività.
Castello dei Rampolla, D'Alceo 1999: non è da oggi che lo dico: per me, il miglior taglio bordolese in Italia. Niente pirazine di troppo, niente invadenza del legno, niente mode e status symbol: è profondamente radicato nel suo territorio, muscolare ma al tempo stesso elegante, scorrevole, complesso e appagante.
Moet Chandon Grand Vintage 2008: meglio della Cuvée Imperial (non ci vuole molto) ma comunque decisamente troppo dosato per incontrare i miei gusti.
Girolamo Russo, Feudo di Mezzo 2012: ho un debole per i vini di Girolamo Russo, emblemi, a mio avviso, della tipicità etnea, ma al tempo stesso molto ammiccanti alla Borgogna. Che eleganza, che beva, che complessità! Ha ben accompagnato un polpettone di capriolo (da urlo)
L_Andrea
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda L_Andrea » 21 apr 2025 10:03

Aglianico Magis 2016 Antico Castello
È un Aglianico marcatamente appenninico, con tannini decisi e acidità pimpante che fanno da scheletro ad un vino che sta iniziando il suo percorso evolutivo. Note di pellame, vetiver, muschio si alternano con sentori di frutta scura. Offre molti spunti per quel che costa.
Nebbiolino
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda Nebbiolino » 21 apr 2025 12:46

Quando ci vuole, ci vuole… gianni femminella apprezzerà .
Chianti Classico Buondonno e Chianti Classico Monsanto, entrambi 2022.
Menomale che il 2022 è annata brutta… buonissimi tutti e due, con una leggera preferenza forse per quello di Monsanto.
C’é speranza anche per il sangiovese, tutto sommato. :D
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda ferrari federico » 21 apr 2025 13:34

Costa Toscana Vermentino Orange 2022
Tenuta Fertuna

Più che arancio, il colore è giallo - bronzo scuro, denso e opalescente (per non dire torbido…).
Buono e caratteristico il profumo, che ricorda quello di una birra ambrata belga, con aromi di frutti e di fermentazione. Fresco ma ampio in bocca, con un distinto retrogusto amarognolo ma con l’entrata in bocca abboccata e fresca.

Campania Fiano 2021
Pietracupa

Giallo paglierino carico di bella limpidezza e luminosità all’esame visivo.
Fiori bianchi e buccia di limone, albicocca (non matura) e pietra di fiume bagnata nel bouquet.
Minerale e salino in bocca, con un bel fresco fruttato, croccante e vivido, in fase un po’ “scollata” dal resto; lunghissima la persistenza.
Meno convincente della stessa bottiglia, stessa annata, bevuta lo scorso anno: oggi è in fase un po’ chiusa, in bocca predomina la acidità e la mineralizzazione mentre il frutto (lo scorso anno più in evidenza) è come scritto sopra leggermente disunito dal resto del ventaglio dei sapori.
Lo scorso anno lo avevo valutato 93/100, questa volta mi limito a 90/100, in attesa di uno sviluppo ulteriore nei prossimi anni che riporti il vino ad una unitarietà ritrovata.

Sicilia Nero d’Avola Sherazade 2023
Donnafugata

Viola scuro il colore.
Profumo esuberante sul registro del fruttato dolce. Non vede legno, quindi è tutto merito del varietale. Molto morbido anche in bocca ma dotato di una discreta spina acida a riequilibrare il tutto. Sull’etichetta è consigliato di consumarlo freddo. La prossima volta sicuramente. Che dire? Un vino facile, piacevole, adatto al gusto “internazionale”, come si diceva un po’ di tempo fa: un “fragolone”. Però gradevole, giusto…
Bella concentrazione in bocca e discreta persistenza. Non ha senso, credo, invecchiarlo: è un prodotto costruito per godere di questi aromi secondari fruttati. 88/100 imo.
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda gianni femminella » 21 apr 2025 17:23

Nebbiolino ha scritto:Quando ci vuole, ci vuole… gianni femminella apprezzerà .
Chianti Classico Buondonno e Chianti Classico Monsanto, entrambi 2022.
Menomale che il 2022 è annata brutta… buonissimi tutti e due, con una leggera preferenza forse per quello di Monsanto.
C’é speranza anche per il sangiovese, tutto sommato. :D


Ti ringrazio della citazione.
Mi sa che a Kuala Lumpur di sangiovese ne berrò poco, temo.
Siamo in via di trasferimento a breve ( non è una battuta, è vero ).
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda MrLuDac » 21 apr 2025 19:23

Pasqua, che bere?
Escluse bolle, non gradite ai commensali, viro su bianchi di struttura.

Cascina degli ulivi - Montamarino 2018
Vino di materia pazzesca, la macerazione dona corpo e profumi, frutti gialli, maturi, al sorso è pieno, stratificato, succoso, e con lieve e piacevolissima astringenza. Bella bottiglia di un vino che raramente mi ha deluso, e che secondo me rappresenta un'eccellenza del territorio.

Joaquin - Vino della Stella Riserva 2019
Tipica leggera nota casearia dei Fiano con qualche anno, in bocca sapidità e lunghezza da vendere, equilibrio perfetto. Dopo qualche minuto il naso assume sentori molto intriganti, note agrumate e leggermente tropicali. Nota di merito per il colore, molto bello, giallo paglierino molto luminoso.
Confesso che spesso sono un po' sospettoso nei confronti di Joaquin, forse per il posizionamento sul mercato inedito per la storia di quelle lande, ma sui vini poco da dire (salvo un Dall'Isola che non mi ha convinto nelle volte in cui l'ho bevuto).
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda l'oste » 21 apr 2025 21:58

[*]
Ludi ha scritto:
[b]Clos des Lambrays 2003
: scuro, potente, tannico, davvero lontano dai descrittori tipici del Pinot Nero di Borgogna. Sicuramente un vino di enorme fascino e classe, ma a mio avviso non regge il confronto con il Clos de Tart bevuto qualche settimana fà, di gran lunga più elegante.

A parte ovviamente i costosissimi mostri sacri (anche se oggi anche Lambrays alza cifre folli), è il mio Borgogna preferito. Bevuta due volte la 2003, una all'uscita e l'altra pochi anni dopo, indubbiamente erano più carnose che raffinate, un pinot noir "scuro" anche nel frutto, mi trovo con la tua sensazione, solo non ricordo eccessivamente tannico.
La 2003 annata calda che probabilmente ha influito, perché la 2001 (immortale, me ne resta una sola), 2002 (magnifique), 2005, 2006 (meno fine ma golosissima) e 2009 per restare ai primi del secolo, sono le versioni che per il mio bevuto lo rappresentano al meglio.
Clos de Tart più elegante per me dipende anche dell'annata, ad un 2001 buonissimo, molto profondo e suggestivo, altre volte l'ho trovato buobo per carità ma meno complesso e esaltante del suo lignaggio. Ma sono almeno 10/15 anni che non lo assaggio.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda fabrizio leone » 22 apr 2025 10:02

BAROLO PIETRIN 2016 CONTERNO FRANCO

discreto, mi aveva stupito maggiormente il suo nebbiolo 2019
comunque una bella bevuta

necessita di qualche anno
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda zampaflex » 22 apr 2025 14:37

gianni femminella ha scritto:

Ti ringrazio della citazione.
Mi sa che a Kuala Lumpur di sangiovese ne berrò poco, temo.
Siamo in via di trasferimento a breve ( non è una battuta, è vero ).


Lungo periodo?
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda gianni femminella » 22 apr 2025 16:22

zampaflex ha scritto:
gianni femminella ha scritto:

Ti ringrazio della citazione.
Mi sa che a Kuala Lumpur di sangiovese ne berrò poco, temo.
Siamo in via di trasferimento a breve ( non è una battuta, è vero ).


Lungo periodo?


Ciao Luciano.
Se ci troviamo bene sì, rimarremo per un lungo periodo. Volevo dirlo per salutare i vecchi amici, visto che immagino avrò poche occasioni per intervenire qui. Laggiù non so bene cosa troverò. Magari trovo buoni vini Australiani, chi lo sa? Ad ogni modo immagino che la lontananza non mi aiuterà a rimanere un forumista attivo.
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda Nexus1990 » 22 apr 2025 16:37

zampaflex ha scritto:
gianni femminella ha scritto:

Ti ringrazio della citazione.
Mi sa che a Kuala Lumpur di sangiovese ne berrò poco, temo.
Siamo in via di trasferimento a breve ( non è una battuta, è vero ).


Lungo periodo?

Lungo periodo? Ma hai capito quanti anni ha?
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda iulo » 22 apr 2025 17:14

Nexus1990 ha scritto:
zampaflex ha scritto:
gianni femminella ha scritto:

Ti ringrazio della citazione.
Mi sa che a Kuala Lumpur di sangiovese ne berrò poco, temo.
Siamo in via di trasferimento a breve ( non è una battuta, è vero ).


Lungo periodo?

Lungo periodo? Ma hai capito quanti anni ha?


Terque quaterque testiculis tacti...iactura fugata !! :lol: :lol:
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda zampaflex » 22 apr 2025 19:41

Nexus1990 ha scritto:
zampaflex ha scritto:
gianni femminella ha scritto:

Ti ringrazio della citazione.
Mi sa che a Kuala Lumpur di sangiovese ne berrò poco, temo.
Siamo in via di trasferimento a breve ( non è una battuta, è vero ).


Lungo periodo?

Lungo periodo? Ma hai capito quanti anni ha?


"lungo" non è un dato oggettivo ed immutabile, bensì relativo all'individuo che sperimenta lo scorrere del proprio tempo.
Nel caso di Gianni si combattono la velocizzata percezione del tempo da parte di una mente non più fresca ("come passa il tempo, è già natale") e la lentezza con cui si trascinano i minuti di chi non ha più traguardi da raggiungere... Quindi non saprei!
:mrgreen:
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda gmi1 » 23 apr 2025 09:30

Ludi ha scritto:Castello dei Rampolla, D'Alceo 1999: non è da oggi che lo dico: per me, il miglior taglio bordolese in Italia. Niente pirazine di troppo, niente invadenza del legno, niente mode e status symbol: è profondamente radicato nel suo territorio, muscolare ma al tempo stesso elegante, scorrevole, complesso e appagante.

Certo che avete bevuto la versione piú Grossa, almeno cosí ricordo fra quelli da me bevuti.
sono parzialmente d'accordo con quanto scrivi, diciamo che ho dei commenti sull'aggettivo scorrevole, perché, a mio avviso, dopo il secondo assaggio diventa un pó pesante e un pelo monocorde, cosa che non porta a berne fino a scolarsi la bottiglia.
ricordo piacevolmente come riuscii a stupire clienti inglesi anni fa che chiedevano solo super alcolici e al massimo per i vini, Amarone, perché tutto il resto per loro era acquetta insapore...
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda Alberto » 23 apr 2025 21:23

Ultimi abbinamenti:

Cotiche in umido (in rosso) e Albana di Romagna Secco, Ca' di Sopra, 2015 (14%)
Bisogna proprio dimenticarselo fuori dal frigo: le temperature basse semplicemente lo anestetizzano. Oro antico, quello dell'Albana dei nonni. Caffè verde e cotognata. Orizzontale, metallico (fegato crudo!), ruvido, alcolico, un rosso che gioca a travestirsi da bianco. Acidità al pelo, anche se salva la partita in chiusura di bocca.

Cheeseburger e Oltrepò Pavese Rosso Bohemi, Le Fracce, 2008 (14,5%)
Color rubino profondo, appena evoluto, stupendo. À point, in tutto e per tutto: naso viscioloso e speziato, caloroso, avvolgente, e bocca consequenziale, non esageratamente complessa, ma lunga e omogenea, con sferzata acida sgrassante sul finale, da manuale. Sorprende anche la pulizia, qualità non sempre in evidenza nei rossi oltrepadani.
Un aneddoto: bottiglia presa qui sul forum da Emiliano/Belfagot, ricordo che la spedizione arrivò in un torrido giorno d'Estate di 4-5 anni fa, appena ritirato il pacco dalle mani del corriere sono corso dentro ad aprirlo, non scherzo la bottiglia sarà stata a 35° C minimo...fortuna che il vino, a distanza di tempo, non sembra aver patito la botta... :wink:
Should auld acquaintance be forgot, and never brought to mind?
Should auld acquaintance be forgot, and days of auld lang syne?

For auld lang syne, my dear, for auld lang syne,
we'll tak a cup o' kindness yet, for days of auld lang syne.
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda Alberto » 23 apr 2025 21:31

Ziliovino ha scritto:Immagine

Immagine

Taurasi Riserva 130 1999 - Mastroberardino. L'etichetta è l'unica nota stonata di questo vino, vivissimo e pimpante, col tannino ancora graffiante, frutta fresca, legna arsa, rotella di liquirizia, spezia scura, sorso intenso e lungo, col tannino e la freschezza che lo porteranno ancora lontano negli anni.

Oddio, la raggelante etichetta del 130 di MB, che ricordi...un'autentica madeleine infernale... :shock: :lol: :mrgreen:
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda gmi1 » 24 apr 2025 11:26

Ziliovino ha scritto:Immagine

Immagine
Taurasi Riserva 130 1999 - Mastroberardino. L'etichetta è l'unica nota stonata di questo vino, vivissimo e pimpante, col tannino ancora graffiante, frutta fresca, legna arsa, rotella di liquirizia, spezia scura, sorso intenso e lungo, col tannino e la freschezza che lo porteranno ancora lontano negli anni.

mi stavo proprio chiedendo se era il caso di stapparne una delle tre nella cassettina... leggendo le tue note mi sembra di si...
vedo che il tappo non é bellissimo, hai notato qualche influenza da questo nella bevuta?
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda Nexus1990 » 24 apr 2025 16:33

Ieri serata “borgogna casual” con i soliti amici, stavolta eravamo solo in 5 ma ci siamo dati da fare:
Jean Grivot Nuits-Saint-Georges 1erCru ‘Les Prulières’ 2018
Naso molto interessante, in equilibrio tra una bella dolcezza speziata e una parte più amara, medicinale, purtroppo si sente più di una punta di calore… In bocca ciliegia sotto spirito, liquirizia, ginepro, tutto appena sussurrato, purtroppo il calore alcolico non è alleato di questo vino e sfoca i contorni aromatici, oltre a penalizzarlo in termini di tensione. Fascinoso ma manca proprio un po’ di guizzo, 14,5 gradi in Borgogna evidentemente non sono pochi. 16,75
Robert Chevillon Nuits-Saint-Georges 1erCru ‘Les Vaucrains’ 2013
Parte su dei toni ossidativi un po’ bruttini, ma ringiovanisce nel calice tirando fuori una parte di agrume e un tocco mentolato. In bocca è sanguigno, stretto, bella trama fitta ma soprattutto in retrolfattiva un che di autunnale tradisce la terziarizzazione eccessiva già sentita al naso. 16,5 ma con riserva, sono curioso di sentire una bottiglia più performante
Cecile Tremblay Morey-Saint-Denis Très Girard 2013
Con Tremblay finalmente un vino equilibrato nelle sue parti, anche questo un po’ più avanti di ciò che mi aspettavo ma non avanti in assoluto: “monastico” per l’austerità del vino sia in termini aromatici (cassetto chiuso, china, goudron, giusto una digressione sulla spezia orientale) ma anche per la trama, fitta e lievemente dura, finale compatto e di bella lunghezza. Un bel vino, se penso che è un village di Morey forse questo è il meglio che si possa fare, ma il prezzo a cui gira oggi è ridicolo. 17
Bouchard Père et Fils Volnay 1erCru ‘Caillerets Ancienne Cuvée Carnot 2015
Classico vino di Bouchard: riflessi ancora violacei, parte un po’ ridotto com’è giusto che sia, al naso ci sono i fiori blu, una bella speziatura, mirtilli freschi. Bocca molto precisa nella trama, soffice ma contrastata, bella tensione salina, lungo. Vino che trasuda Côte de Beaune, quindi dotato di un mix perfetto tra eleganza e sostanza 17,25
Chicotot Nuits-Saint-Georges 1erCru ‘Les Saint Georges’ 2002
Vino in forma eccezionale: vivissimo nel colore, luminoso, i profumi partono da una nota mineral-fumè e poi si srotolano come un tappeto rosso sulle spezie orientali tipiche della Côte de Nuits, l’agrume candito, la cola, c’è ancora un richiamo di fragolina. La bocca è elettrica, vibrante, il tannino ha una salda presa sul palato ma è finissimo e carezzevole, davvero sopraffino. Grande lunghezza agrumata, in retrolfattiva si fa strada un eco mentolato. Superbo. 18,5
Ziliovino
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda Ziliovino » 24 apr 2025 22:08

gmi1 ha scritto:
Ziliovino ha scritto:Immagine

Immagine
Taurasi Riserva 130 1999 - Mastroberardino. L'etichetta è l'unica nota stonata di questo vino, vivissimo e pimpante, col tannino ancora graffiante, frutta fresca, legna arsa, rotella di liquirizia, spezia scura, sorso intenso e lungo, col tannino e la freschezza che lo porteranno ancora lontano negli anni.

mi stavo proprio chiedendo se era il caso di stapparne una delle tre nella cassettina... leggendo le tue note mi sembra di si...
vedo che il tappo non é bellissimo, hai notato qualche influenza da questo nella bevuta?


secondo me vino perfetto. tappo molto morbido, ma senza odori strani.
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Trabateo
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2025

Messaggioda Trabateo » 25 apr 2025 15:03

Vigneto Bucerchiale Chianti Rufina Riserva - 2020
Splendida espressione del Sangiovese in versione Chianti.
Un mix di frutti rossi e fiori (viola, iris e glicine) a cui si aggiungono note vegetali e tracce di confettura di more.
Bel mix anche al palato dove è corposo, potente e succoso allo stesso tempo.
Secondo assaggio della versione 2020: è decisamente un vino che ne merita tanti altri.
Piaciuto un bel po'.

Foreau Domaine du Clos Naudin Vouvray Moelleux Reserve - 2005
Bomba assoluta, con un grado alcolico (11,5%) quasi da bibita glu glu.
Incanta con profumi dolci, ma non stucchevoli, di albicocca disidratata, datteri, miele, canditi e spezie tipo noce moscata.
Sorso ricco ma pulito, per nulla barocco, dove si esalta la nota agrumata del candito e l'albicocca, ritorna la spezia di cui sopra a cui si aggiunge anche la cannella. Bellissima acidità che tiene testa alla dolcezza, finale lunghissimo e persistente dove si accavallano le sensazioni provate precedentemente.
Uno dei migliori vini dolci assaggiati sinora.
Piaciutissimo +++

Orlando Abrigo - Barbaresco Meruzzano - 2019
Si riconferma un best buy e conferma i precedenti assaggi (un 18 e un 19)

Cascina San Michele Eteronimo Bianco - 2019
Vino strano, difficilmente collocabile, ancor più individuabile il vitigno a cui giovano, per me, i 5 giorni di macerazione sulle bucce.
Purtroppo era l'ultima bottiglia del 19 e della scorta che avevo in cantina.
Peccato perché invecchiando aggiunge corredo aromatico, evidentemente maturare gli fa bene...nonostante il tappo di cui è meglio che Il Parente non sappia nulla.
Curiosi? Provatelo :mrgreen:
PS: etichetta bellissima

Giuseppe Rinaldi Langhe Nebbiolo - 2023
Ultima annata appena uscita in commercio (o almeno al ristorante).
Già molto buono, riconoscibile già dal colore rosso scarico con nuances aranciate.
E' quello che ti aspetti dal nebbiolo di Rinaldi: eleganza con struttura.
In questo momento risulta ancora troppo ingessato, quindi consiglio di farlo riposare un po' in bottiglia.
Ultima modifica di Trabateo il 25 apr 2025 19:39, modificato 1 volta in totale.
Un passo alla volta, un respiro alla volta.
Tanto se non sopravvivi alla pallottola più vicina alla fronte, non devi preoccuparti di quella dopo...

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