...come in tutte le bicchierate, conferme, sorprese e piccole delusioni (pochissime, per fortuna). Per conferme intendo vini che ti aspetti che ti facciano gioire... e ti han fatto gioire. Al netto dei gusti personali che ai massimi livelli, come in certi casi, hanno fatto propendere per sfumature uno sull'altro , senz'altro fra le grandi conferme:
- Oenoteque Rosé : non fosse per il prezzo altino, sarebbe da mettere in cornice e rimirarlo ad ogni occasione si parla di Champagne Rosé. Qualcuno dice "troppo perfetto" ... ci sta , ma il suo equilibrio è mozzafiato, con anche un aspetto ludico non certo trascurabile:
- Collection : mi impressionò maggiormente al genetliaco di Kalosartipos, ma solo perchè qui la compagnia era anche di tutt'altro spessore (parlo dei vini , non dei presenti ) . Monumentale e giovanissimo, fremo al pensiero delle aperture nei prossimi anni quando sarà in perfetto equilibrio dei componenti, oggi immensi ma un pò entropici
- Nuits di Madame : chi era la prima volta che si approcciava, qualche sindrome gli è venuta. Veramete efficace e di altissimo livello come sempre
- Clos S.Hylaire : quel che ti aspetti da questo monumento caro come un rene . Ti aspetti tanto e ricevi tanto. Per alcuni vino della serata , per me no ma poco ci manca: ammettendone il valore, il mio gusto personale, non sempre allineato all'ancien régime, è più propenso a sollecitazioni più sessuali. LO Zar di tutte le Russie se ne sarebbe innamorato, per l'ìopulenza e la presenza scenica. Quando c'è un blasone così mediaticamente consolidato , un perche lo si trova sempre.
- Blanchot Ravenau : sarà pure giovanerrimo, ma da didattica sullo Chablis. Niente a che vedere con l'esplosività di Ramonet, ma quando un vino evapora a quella velocità dal bicchiere, c'è davvero da meditarci sopra su quale fenomeno sensoriale si ha davanti ...
- Egly 2002 : secondo me Champagne di una classicità galattica : opulento, ricco , complesso , bevibile...
SORPRESE : termine sbagliato per definire una sovraperformanza, ci mancherebbe ci fossero sorprese a questi livelli...
- Salon : una Katana dove la lingua ancora mi sanguina. Di un'affilatezza unica ma con tutta la ciccia al suo posto. Giovane da fantascienza (verdolino e chiaro di colore) , agrumato come nessuno , con una bocca che erano anni che non sentivo, dopo i relativi godimenti di 1997 e 1999 . Meglio anche della recente apertura del 1995
- Batard Ramonet: come disse Kaolos, la quintessenza della Borgogna. Difficile trovare più florealità, mineralità, mobilità nel bicchiere. Dopo tre ore, chi l'aveva tenuto, ha goduto di un0evoluzione straordinaria. Godimento senza ritegno
- Roumier MSD : pur amante del Nostro, non me lo ricordavo così buono. I 2006 stanno attraversando momenti di grazia assoluta, soprattutto quelli di Roumier . Bevibilità e texture da sballo.
- Le Clos Laherte : sempre lui, di una bellezza splendente e di una costanza impressionante. Anche questo, non ti stupisce con effetti speciali ma nel bicchiere ha una variabilità e capacità di beva commoventi ... e poi finisce il bicchiere quando ancora avrebbe tanto da dire
- Couche Boule de miel : lo metto qui e non fra le "sottoperformanze" perchè come Champagne classico è ottimo, come demi - sec ... oggetto di perplessità. Ma a me è piaciuto...
SOTTOPERFORMANZE ...o , perlomeno, qualcosa in più ci si aspettava, anche se la compagnia di bocce non era così incline a valorizzare il contorno...
- RD Bollinger ... che vi devo dire: me lo ricordavo digrignante, in questo caso ottimo ma non indimenticabile, con leggere note cognaccose ed una impalcatura troppo impettita. Non si è concesso apieno ...
- Krug Rosé : beh... per essere uno dei più celebrati rosé , ha si una bocca assassina ma il naso ancora un pò da registrare, anche con qualche riduzione ... ...quattro faccine sembrano tante, ma per un top di categoria...
- Oenoteque '96 : vino splendido con una bocca monumentale... e allora perchè in questa sezione? Per il naso un pò muto... c'era tutto , ma su registro con semitono leggermente più basso delle ultime bevute. Forse solo in fase di leggera chiusura, da aspettare ...
- L'Apotre Leclapart : questo proprio non l'ho capito. Stile un pò troppo personale, note al naso non pulitissime, anche se nel tempo migliorato. La bocca era arcigna, rusticana ... boh...
- Radice Paltrinieri ... ribadisco : se Leclisse è il miglior Lambrusco del pianeta (non solo Sorbara) , Radice è quasi un esercizio stilistico ad uso laboratorio per le titolazioni acido-base, chiaramente facente la parte dell'acido forte titolante. Ustiona appena tocca le labbra, abbisogna di addizione di soluzione tampone o neutralizzante per riuscire a deglutirlo compiutamente e lo stomaco, che come ambiente acido non è certo l'ultimo arrivato, quasi lo rigetta a mò di mostro di Alien , provocando corrosioni in tutti gli oggetti metallici con cui viene a contatto ... mò ci vuole Predator per contenerne l'invasività...
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Champagnata Epica 2014
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