Palma ha scritto:Ieri sera:
- Meursault Perrieres 2007 Domaine Ramonet
- Brunello di Montalcino riserva 1999 Poggio di Sotto
- Barolo La Rocca e La Pira 2001 Roagna
- Barolo riserva Monfortino 1998 Conterno
- Turriga 2000 Argiolas
Direi che tutti sono andati parecchio bene, giovanissimo e di acidità inusitata il Meursault, godurioso e succoso il Brunello, Monfortino 1998 davvero bello (passa al comando tra i 98), decisamente migliore che in altre occasioni, anche se rimane inferiore alle sue migliori versioni, il Barolo di Roagna (mio vincitore di tappa) spero che abbia finalmente convinto tutti che il concorso per il terzo grande si può chiudere ed infine non male neppure il Turriga.
Devo dire, forse a causa del mio recente spirito ecumenico, che ho trovato buoni tutti i vini:
il Perrieres (bottiglia che come ricorda il Marchese non esiste, ed è ancor più immaginifica per altri motivi che sarebbe lungo spiegare) è un bianco che promette moltissimo: al naso (che comunque urla borgogna fin che lo versi) è ancora un po' compresso, in bocca è veramente gustoso causa un'acidità davvero importante. E' chiaro che per piacere ora debbono piacere un certo tipo di vini. Molto tagliente, in un mersault fin'ora una verticalità simile l'ho trovata solo nei premier di Coche.
Del riserva 99 di Poggio di sotto ci saranno anche in giro bottiglie stanche, non questa: bellissimo naso, come spesso nelle ris di Palmucci, forse poco brunelloso (anche se toscanissimo) ma molto etereo ed elegante, e bocca stupenda dotata di bella dolcezza. Reggerebbe benissimo nel bicchiere se l'aria termale di Porretta non causasse repentine svaporazioni.
Il Roagna è un Roagna di quelli buoni e quando Roagna è in forma è dura per molti: i profumi sono la cosa più bella e più caratteristica del produttore (davvero riconoscibile in tutti i cru che produce), bocca comunque importante. Unica nota, che mi fa preferire alla fine il monfo, dopo molte ore nel bicchiere cede lievissimamente a fronte di quel macigno che resta il Conterno.
Questo ha un naso all'inizio un po' reticente, ma nel quale poi si riconoscono molte cose tra le quali le solite sensazioni verdi come di scorza o buccia. Certo non ha il respiro di altri monfi e resta un po' cupo, ma cacchio... Se lo bevi invece riconosci il carisma e la potenza del grande barolo: è come infilarsi il collo della bottiglia in bocca (so che altri si dilettano ad altro tipo di inserzioni, ma in questo caso sarebbe davvero sprecata...

Il Turriga non è un mostriciattolo di vino come altri sperimentati: certo un po' voluminoso per i miei gusti, ma un insieme in cui alle iniziali sensazioni chiaramente bordolesi si aggiungono note mediterranee di certo pregio. Non si beve affatto male.