Bevute a Napoli

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maxer
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Re: Sabato 24 Giugno ore 12:30 Orizzontale Fiano di Avellino 2010

Messaggioda maxer » 02 lug 2023 13:54

piergi ha scritto:... 1) Ciro Picariello 2) Vigna della Congregazione- Villa Diamante ...


...
nella mia grande ignoranza nella canoscenza dei vini campani (eccettuato tutti quelli di
Luigi Maffini, con soprattutto il suo grande Kratos), ti dirò che le uniche bottiglie di Fiano che ho in cantina sono quelle di Picariello (Ciro base e Ciro 906) e il Villa Diamante

Altri non pervenuti, né perverranno (a parte il Ktatos)

E sì che il Fiano è il vino bianco italiano che preferisco, sopravanzante pure il Verdicchio

Ma oramai le mie scelte le ho fatte e, fedelmente, non cambierò
...

ti confesso che, fino a qualche anno addietro , altri produttori di Fiano manco li conoscevo, oltre a Maffini : devo solo ringraziare qualcuno della mia cerchia di amici (Kalos e Littlewood), molto più esperti di me, che pitosamente mi hanno fornito due giuste dritte :oops:
carpe diem 8)
Timoteo
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Re: Sabato 24 Giugno ore 12:30 Orizzontale Fiano di Avellino 2010

Messaggioda Timoteo » 02 lug 2023 17:01

piergi ha scritto:Tanto tuonò che piovve!
Sabato 1 luglio siamo riusciti a organizzarci e fare il nostro primo incontro. Per la verità la presenza forumistica è stata abbastanza carbonara ma confidiamo in successive adesioni.
Presso il ristorante bottega urbana di Cercola (NA), con un adeguato magnassimo supervisionato dall’ottimo Nexus1990 abbiamo disaminato una bella batteria di Fiano 2010 con qualche interessante ringer.
Prima batteria, Lapio
1) Rocca del principe
Naso molto espressivo, note di pietra focaia, frutta a polpa bianca. In bocca c’è fibra e masticabilità, molto solare, frutto della passione, ginestra. Chiusura leggermente affaticata dalla carica glicerica (unico campione a dichiarare 14°)
2) Colli di Lapio
Alla vista leggermente meno carico del suo dirimpettaio, anche qui molta frutta bianca, pesca, rimandi floreali ma una sottile ma netta vena minerale che ne rende il sorso decisamente agile.
Seconda batteria, Summonte e Montefredane
1) Ciro Picariello
Per me fiano della giornata, naso splendido con netti rimandi minerali, pietra focaia, legni affumicati, echi salmastri. In bocca teso e affilato, da dargli almeno altri 10 anni. Sale e fibra, farina di castagne, origano selvatico, persistenza lunghissima.
2)Pietracupa
Primo intoppo della giornata, al naso il vino sembra quantomeno claudicante, si sente la parte più terragna ma manca quella nota mentolata e silvestre che ne caratterizza il profilo. Anche in bocca, c’è acidità e tensione ma sembra quasi che il corpo si sia svuotato, finale leggermente cognaccoso.
3) Marsella
Altra bella prestazione per un vino che da giovane non entra quasi mai nelle mie corde, ma che con un paio di lustri sulle spalle regala belle soddisfazioni. Castagnaccio, polvere pirica, curry, tensione minerale. Perde il confronto con Picariello di un soffio, giusto per una minore progressione nel bicchiere. Sul podio di giustezza.
Terza batteria, i big
1) Cupo- Pietracupa
Altra delusione, se possibile anche peggio del base, sia perché le aspettative erano ben altre e sia perché rispetto al primo sembra ancora più bolso. Scollinato.
2) Vigna della congregazione- Villa Diamante
Elegantissimo. In una orizzontale in cui alcuni caratteri emergevano comunemente nonostante del diverse provenienze, si presenta con aspetti peculiari. Una decisa nota vegetal-mentolata, quasi da vino d’altura, un bianco appenninico non affilatissimo ma con una trama coerente e ben eseguita. Resina, susine bianche, mentuccia selvatica. Finale in crescendo e persistenza lunghissima.
3) Trebbiano d’Abruzzo- Valentini
Terza volta che bevevo questa annata, mai così buona. Forse ad oggi la più bella boccia del maestro che abbia avuto la ventura di bere. Un caleidoscopio di spezie, anice, caffè bianco.
In bocca elegante e sussurrato, rimandi floreali all’iris e alla lavanda e contemporaneamente leggere note fumè.
Caleidoscopico, purtroppo era la mia ultima bottiglia.
Visto che avevamo ancora un po’ di sete uno special
Soave Calvarino- Pieropan
Integro e brillante sia al colore dorato carico che nelle note di ginestra in piena maturazione. In bocca frutto molto espressivo, ma densità quasi saturante, vino un po’ fuori contesto rispetto agli altri (ero pure un po’ stanco…)



bravi ragazzi!
io la sera di venerdì mi sono ridotto uno straccio e quindi sabato 1 non ce l'avrei fatta a venire e meno che mai a bere.
ma manco potevo rimandare la serata di venerdì.
speriamo una prossima.
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gianni femminella
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Re: Sabato 24 Giugno ore 12:30 Orizzontale Fiano di Avellino 2010

Messaggioda gianni femminella » 02 lug 2023 17:59

@timoteo Ma figurati.
Guarda che ti hanno messo nell'elenco degli ignorati. Mica li vedono i tuoi messaggi.
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Re: Sabato 24 Giugno ore 12:30 Orizzontale Fiano di Avellino 2010

Messaggioda Timoteo » 02 lug 2023 18:12

gianni femminella ha scritto:@timoteo Ma figurati.
Guarda che ti hanno messo nell'elenco degli ignorati. Mica li vedono i tuoi messaggi.


è sempre il mio sogno.
ignorare ed essere ignorati.
pultroppo qui non si può fare.
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Re: Sabato 24 Giugno ore 12:30 Orizzontale Fiano di Avellino 2010

Messaggioda Nexus1990 » 02 lug 2023 18:16

piergi ha scritto:Tanto tuonò che piovve!
Sabato 1 luglio siamo riusciti a organizzarci e fare il nostro primo incontro. Per la verità la presenza forumistica è stata abbastanza carbonara ma confidiamo in successive adesioni.
Presso il ristorante bottega urbana di Cercola (NA), con un adeguato magnassimo supervisionato dall’ottimo Nexus1990 abbiamo disaminato una bella batteria di Fiano 2010 con qualche interessante ringer.
Prima batteria, Lapio
1) Rocca del principe
Naso molto espressivo, note di pietra focaia, frutta a polpa bianca. In bocca c’è fibra e masticabilità, molto solare, frutto della passione, ginestra. Chiusura leggermente affaticata dalla carica glicerica (unico campione a dichiarare 14°)
2) Colli di Lapio
Alla vista leggermente meno carico del suo dirimpettaio, anche qui molta frutta bianca, pesca, rimandi floreali ma una sottile ma netta vena minerale che ne rende il sorso decisamente agile.
Seconda batteria, Summonte e Montefredane
1) Ciro Picariello
Per me fiano della giornata, naso splendido con netti rimandi minerali, pietra focaia, legni affumicati, echi salmastri. In bocca teso e affilato, da dargli almeno altri 10 anni. Sale e fibra, farina di castagne, origano selvatico, persistenza lunghissima.
2)Pietracupa
Primo intoppo della giornata, al naso il vino sembra quantomeno claudicante, si sente la parte più terragna ma manca quella nota mentolata e silvestre che ne caratterizza il profilo. Anche in bocca, c’è acidità e tensione ma sembra quasi che il corpo si sia svuotato, finale leggermente cognaccoso.
3) Marsella
Altra bella prestazione per un vino che da giovane non entra quasi mai nelle mie corde, ma che con un paio di lustri sulle spalle regala belle soddisfazioni. Castagnaccio, polvere pirica, curry, tensione minerale. Perde il confronto con Picariello di un soffio, giusto per una minore progressione nel bicchiere. Sul podio di giustezza.
Terza batteria, i big
1) Cupo- Pietracupa
Altra delusione, se possibile anche peggio del base, sia perché le aspettative erano ben altre e sia perché rispetto al primo sembra ancora più bolso. Scollinato.
2) Vigna della congregazione- Villa Diamante
Elegantissimo. In una orizzontale in cui alcuni caratteri emergevano comunemente nonostante del diverse provenienze, si presenta con aspetti peculiari. Una decisa nota vegetal-mentolata, quasi da vino d’altura, un bianco appenninico non affilatissimo ma con una trama coerente e ben eseguita. Resina, susine bianche, mentuccia selvatica. Finale in crescendo e persistenza lunghissima.
3) Trebbiano d’Abruzzo- Valentini
Terza volta che bevevo questa annata, mai così buona. Forse ad oggi la più bella boccia del maestro che abbia avuto la ventura di bere. Un caleidoscopio di spezie, anice, caffè bianco.
In bocca elegante e sussurrato, rimandi floreali all’iris e alla lavanda e contemporaneamente leggere note fumè.
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Integro e brillante sia al colore dorato carico che nelle note di ginestra in piena maturazione. In bocca frutto molto espressivo, ma densità quasi saturante, vino un po’ fuori contesto rispetto agli altri (ero pure un po’ stanco…)

Bellissime note, ci siamo confrontati durante il pranzo quindi condivido punto per punto. Se devo aggiungere una cosa è solo un punto di entusiasmo in più su Valentini, vino davvero immenso, miglior bianco italiano mai bevuto senza alcun dubbio
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Re: Sabato 24 Giugno ore 12:30 Orizzontale Fiano di Avellino 2010

Messaggioda gianni femminella » 02 lug 2023 19:15

Timoteo ha scritto:
gianni femminella ha scritto:@timoteo Ma figurati.
Guarda che ti hanno messo nell'elenco degli ignorati. Mica li vedono i tuoi messaggi.


è sempre il mio sogno.
ignorare ed essere ignorati.
pultroppo qui non si può fare.


Sei giovane e inesperto. Quando ci vediamo ti spiego in po' di cose .
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Re: Sabato 24 Giugno ore 12:30 Orizzontale Fiano di Avellino 2010

Messaggioda Timoteo » 02 lug 2023 19:38

gianni femminella ha scritto:
Timoteo ha scritto:
gianni femminella ha scritto:@timoteo Ma figurati.
Guarda che ti hanno messo nell'elenco degli ignorati. Mica li vedono i tuoi messaggi.


è sempre il mio sogno.
ignorare ed essere ignorati.
pultroppo qui non si può fare.


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ma che me voi spiega'....
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Re: Sabato 24 Giugno ore 12:30 Orizzontale Fiano di Avellino 2010

Messaggioda Trabateo » 02 lug 2023 19:44

Timoteo ha scritto:
gianni femminella ha scritto:
Timoteo ha scritto:
gianni femminella ha scritto:@timoteo Ma figurati.
Guarda che ti hanno messo nell'elenco degli ignorati. Mica li vedono i tuoi messaggi.


è sempre il mio sogno.
ignorare ed essere ignorati.
pultroppo qui non si può fare.


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È d'uopo dire che "chi disprezza, compra", ma non so se poi nel campano il significato può essere travisato...
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Messaggioda Nexus1990 » 13 mar 2024 11:18

Buonasera a tutti, domani sera ho organizzato una bella degustazione a tema Loira, presso un amico ristoratore a Napoli centro (Vomero), con gli amici di sempre (extra forum). Massimo 10 persone ma si è liberato un posto, se qualcuno in zona volesse aggiungersi ci dividiamo solo la quota vino, la cena la offro io. Info in privato :D
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Re:

Messaggioda vinogodi » 13 mar 2024 11:28

Nexus1990 ha scritto:Buonasera a tutti, domani sera ho organizzato una bella degustazione a tema Loira, presso un amico ristoratore a Napoli centro (Vomero), con gli amici di sempre (extra forum). Massimo 10 persone ma si è liberato un posto, se qualcuno in zona volesse aggiungersi ci dividiamo solo la quota vino, la cena la offro io. Info in privato :D
8) ...ma farle più vicino no? Che so , a Caserta ... :lol:
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Re: Re:

Messaggioda Nexus1990 » 13 mar 2024 13:00

vinogodi ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:Buonasera a tutti, domani sera ho organizzato una bella degustazione a tema Loira, presso un amico ristoratore a Napoli centro (Vomero), con gli amici di sempre (extra forum). Massimo 10 persone ma si è liberato un posto, se qualcuno in zona volesse aggiungersi ci dividiamo solo la quota vino, la cena la offro io. Info in privato :D
8) ...ma farle più vicino no? Che so , a Caserta ... :lol:

Se vieni la sposto, posso spingermi fino a Teano. Però nel caso faccio io Garibaldi
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Re: Re:

Messaggioda mennella » 14 mar 2024 09:50

Nexus1990 ha scritto:Se vieni la sposto, posso spingermi fino a Teano. Però nel caso faccio io Garibaldi

Lo sai che a Caiazzo sostengono che il ponte dell'incontro non era a Teano ma nel loro territorio?
:D

Comunque sarebbe una serata interessante, ma da Trento e' lunga.
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Re: Re:

Messaggioda Nexus1990 » 14 mar 2024 12:07

mennella ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:Se vieni la sposto, posso spingermi fino a Teano. Però nel caso faccio io Garibaldi

Lo sai che a Caiazzo sostengono che il ponte dell'incontro non era a Teano ma nel loro territorio?
:D

Comunque sarebbe una serata interessante, ma da Trento e' lunga.

Non lo sapevo, che poi anche se fossi così non capisco cosa ci sarebbe da vantarsi :mrgreen:
P.S. Se ogni tanto torni in patria scrivi in questo thread, qualcosa organizziamo :wink:
Patatasd
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Re: Sabato 24 Giugno ore 12:30 Orizzontale Fiano di Avellino 2010

Messaggioda Patatasd » 14 mar 2024 13:58

maxer ha scritto:Altri non pervenuti, né perverranno (a parte il Ktatos)


Per me il Gaia di Cantina Giardino è un altro grande Fiano Campano.
maxer
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Re: Sabato 24 Giugno ore 12:30 Orizzontale Fiano di Avellino 2010

Messaggioda maxer » 14 mar 2024 14:56

Patatasd ha scritto:
maxer ha scritto:Altri non pervenuti, né perverranno (a parte il Kratos)


Per me il Gaia di Cantina Giardino è un altro grande Fiano Campano.

...
sono pienamente d' accordo !

provato nel tardo autunno dello scorso anno, abbinato ai miei meravigliosi spaghetti alla chitarra con alici cantabriche (più grattatina di buccia di limone e nocciole tostate langarole in granuli ...) : ottimo, ma forse meno conosciuto fra i grandi Fiano :wink:
...
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Re: Bevute a Napoli: Degustazione Loira

Messaggioda Nexus1990 » 18 mar 2024 14:34

Con un po’ di ritardo qualche impressione sulla serata di Giovedì che si è tenuta a Teano/Caiazzo, comunque sul ponte dell’incontro:
Thierry Germain Saumur ‘l’Insolite’ 2021
Affilato, minerale, giovanissimo. Comunque buono, abbastanza semplice in questa fase, bevibilità elevata
Domaine de Montorey Montlouis sur Loire ‘L’Oiseau Blanc’ 2020
Selezione da una vecchissima vigna, vendemmiata qualche giorno dopo il parcellare “base”, vinificato e affinato in un vecchio tonneau. Acidità e persistenza salina stemperano la dolcezza (e il calore, questo comunque controllato) del vino, fatta di belle note di crema pasticcera, ananas, frutta gialla. Molto buono
Guiberteau Saumur ‘Brezé’ 2019
Impronta minerale al naso, pierre a fusil e un bell’agrume. Bocca corrispondente, ariosa e dal lungo finale, in cui ritorna l’agrume. Da smaltire un quid di affinamento ma questo è un grande vino
Gerard Boulay Sancerre ‘la Cote’ 2016
Colore stupendo, giovanissimo. Purtroppo tappato :cry:
L’ho assaggiato lo stesso e sotto la puzza si sentiva la bellissima materia che mi attendevo, un vero peccato.
Thomas Labaille Sancerre ‘La Fleur de Galifard’ 2014
L’evoluzione fa capolino in delle note di cera e in frutto che pur conservando freschezza aveva guadagnato qualche punto in concentrazione. Sorso in bell’equilibrio tra avvolgenza e freschezza, senza eccessi nell’uno o nell’altro senso, un bel vino.
Didier Dagueneau Sancerre ‘Le Mont Damné’ 2014
Appena versato (un po’ freddo) il colore e il profumo lasciavano presagire che fosse una spremuta di… nulla. Bocciato in pochi secondi da una parte di tavolo, ho insistito affinchè si concentrassero sugli altri vini e attendessero un attimo. Il vino si è schiuso con calma, il naso sempre sottile si é rivelato in tutta la sua nobiltà fatta di roccia, di finocchietto, aghi di pino e note floreali assortite. Il sorso dritto, stretto e lunghissimo è declinato sull’agrume e i fiori bianchi e una nota balsamica, alla fine un’esplosione di sapidità. Un vino austero, di precisione matematica, da attendere altri 10 per goderne appieno.
Clos de la Coulèe de Serrant 2014
Naso irradiante: miele di vario genere, pepe bianco, la classica nota di calvados in una ossidazione controllatissima. Sorso con tanta energia, ovviamente in un quadro in cui peso e concentrazione non sono sullo sfondo ma la dinamica fa da contraltare alla potenza, creando un magico ma instabile equilibrio, che si concretizza anche nella parte aromatica, in cui alle sensazioni dolci si accoppia una parte verde di erbe officinali, finale molto lungo generoso di sale e acidità.
Thierry Germain Saumur Champigny ‘Les Memoires’ 2014
Qualche puzzetta assortita al naso, che quando si allevia (ma non scompare del tutto) rivela, insieme con la parte erbacea, un fruttino rosso acidulo, cristallino. Bocca vibrante di energia, gran dinamica tra questo frutto acre e una parte più scura che va verso il paté di olive, bella trama fine. Vino fatto di asperità ma non di austerità, buonissimo.
Bernard Baudry Chinon ‘La Croix Boissé’ 2014
Anche qui al naso qualcosa di non pulitissimo, sicuramente un po’ di riduzione, poi frutto croccante e una spaziatura fine, ma scura. Bocca di bel peso, con tannino corposo e un pochetto appuntito, che denota giovinezza. L’ideale continuazione del vino di germain, su un registro simile ma più scuro/maturo.
Clos Rougeard Saumur-Champigny ‘Les Poyeux’ 2009
Metti il naso dentro e capisci che è un’altra cosa: incenso, fragolina di bosco, crema al limone (?!), frutta candita, spezie di ogni sorta. Bocca ampia e ricca, succosissima, sensuale, trama di grande volume ma perfetta finezza, intensità del sapore formidabile, il sorso fodera totalmente il palato. Lunghezza chilometrica, in retrolfattiva ancora le spezie orientali. Strepitoso
Huet Vouvray Molleux Premier Trie ‘Clos du Bourg’ 1995
Che freschezza, che integrità per questo meraviglioso vino: fichi freschi del cilento, marmellata di agrume, devia pochissimo su dattero e altre note ossidative. Il Finale danza tra l’agrumato e lo speziato. Io non amo i vini dolci, questo era spettacolare
P.S. Poetico l’abbinamento tra il Clos de La Coulee Serrant e la genovese
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Re: Bevute a Napoli: Degustazione Loira

Messaggioda gianni femminella » 18 mar 2024 16:12

Ha più nomi questo thread di un nobile decaduto.
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Re: Bevute a Napoli: Borgogna Bianca

Messaggioda Nexus1990 » 13 gen 2025 13:51

Riesumo questo topic, ché dopo le discussioni di fine anno su questi lidi mi è venuta voglia di organizzare una piccola serata a tema Borgogna Bianca. La faremo Sabato 25 Gennaio a casa mia (in provincia di Napoli) con la solita combriccola di amici ma c’è un posto disponibile, informazioni in privato per gli interessati
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Re: Bevute a Napoli: Borgogna Bianca

Messaggioda Nexus1990 » 27 gen 2025 20:01

Alla fine l’abbiamo fatta, abbiamo avuto qualche piccola sfiga ma tutto sommato è andata bene
Prima Batteria
Matrot Meursault-Blagny 1erCru 2017
Produttore che mi piace, l’ho messo in degustazione incuriosito dall’altissimo 18,5 assegnatogli da RvF, risulta po’ semplice, direi “scarno ma non sottile”, nel senso che ha buona progressione e lunghezza più che discreta. È vero che è una vigna relativamente più fredda ma da un Meursault Premier Cru è lecito attendersi più complessità. 16,75
Domaine Michelot Meursault 1erCru ‘Genevrieres’ 2017
Qui invece tutt’altra musica, bello ricco, tanti sentori tra le erbe aromatiche a dare profondità, la crema pasticcera e l’agrume candito a dare dolcezza, il sorso è carezzevole, manca un po’ di nerbo ma è un bellissimo vino, luminoso e concessivo, stratificato e goloso. 17,25
Seconda Batteria
Henri Boillot Puligny-Montrachet 1erCru ‘Les Perriéres’ 2014
Questo rispetto al Genevrières ha qualcosa in meno dal punto di vista della complessità aromatica, che è declinata sull’agrume e la mineralità (sia rocciosa che pirica) ma ha bellissima energia, è verticale ma non esile, beva trascinante e finale di buona lunghezza 17,25+
Marc Colin Chassagne-Montrachet 1erCru ‘Les Caillerets’ 2014
Un vino di solidità spaventosa, irruento e giovanile, chiarissimo anche nel colore, la parte aromatica è un po’ ritrosa, ancora un po’ chiusa nella sua gioventù fatta di reduction grillée e un timido frutto bianco, ma la forza motrice della bocca è impressionante, tanto sale nel lungo finale. 17,75
Terza Batteria
Bonneau du Martray Corton Charlemagne GrandCru 2014
Qui il livello sale, ci troviamo di fronte a un liquido vibrante di tensione, che ha meno “forza bruta” del Caillerets e più eleganza, giocato su un dettaglio aromatico magistrale fatto di echi mentolati, erbe armatiche, poi marmellata di agrumi, spezie dolci. Finale molto molto lungo. Grandissimo vino 18,25
Dauvissat Chablis GrandCru ‘Les Clos’ 2014
Tappato… sostituito dall’intruso…
Richard Leroy Les Noels de Montbenault 2014
Giocato un po’ su un’ossidazione “controllata” che non so se è il vino, l’annata, la bottiglia… comunque c’è un po’ di mela cotogna, la mandorla, ma anche frutto croccante (mi è parso pesca gialla), gli agrumi, una parte floreale e un che di vegetale che fornisce slancio ulteriore. Fa da contraltare a questa notevole complessità una bocca di aciditá viva e buona dolcezza ma che perde giusto un appoggio a centro bocca per poi riprendersi in un finale molto lungo. 17,75
Quarta Batteria
Vincent Girardin Bienvenue-Batard-Montrachet GrandCru 2010
Oro carico nel colore, sembra avere più anni di quelli che ha, considerato il blasone della vigna, che è comuqnue una vigna calda e pressochè in piano. Comunque il vino esibisce una complessità notevole, tra pepe, frutto maturo, la mela cotogna che tradisce l’ossidazione, comunque tante cose. In bocca la beva risulta un po’ pesante, manca un po’ di mobilità/guizzo che il vino aveva presumibilmente qualche anno, o forse che avrebbe potuto avere un’altra bottiglia, meglio conservata o magari in cui il tappo avesse lavorato meglio. Non me la sento di dare una valutazione in questo caso, il vino era un po’ avanti per me, anche se qualcuno riteneva che fosse la normale evoluzione di questo vino a 15 anni, ma mi tengo qualche sommesso dubbio
Bouchard Corton Charlemagne 2000
Morto. Sostituito da
Vincent Girardin Chassagne-Montrachet 1erCru ‘Morgeot’ 2015
La vocazione della vigna e dell’annata, entrambe calde, non si manifestano in una effettiva sensazione di calore ma piuttosto nella delicatezza di tocco del vino, che non ha la forza di alcuni vini precedenti ma è goloso nel frutto ed ha grande misura ed equilibrio. 17
Fuori Programma
Domaine des Lambrays Clos des Lambrays GrandCru 2011 Silvestre più che autunnale nei profumi, sembra avere più anni di quelli che ha ma portati bene, nel senso che il vino non è avanti,solo un po’ “maliconico” nell’incedere, comuqnue molto preciso, col tempo esce una bella nota di lavanda in mezzo alla china e alla speziatura delicata. Si sente l’annata fredda che non riesce a far fare il balzo definitivo a questa bottiglia, tutta giocata sul dettaglio e la finezza 17,5
Clos rougeard Saumur-Champigny ‘Les Poyeux’ 2011
In questa annata non ha un naso pirotecnico come al solito ma comunque molto complesso, si srotola un tappeto di spezie affumicate, dei richiami terrosi e una parte verde comunque nobile, che però tradisce il vitigno. In bocca è velluto, morbidissimo nella tessitura ma molto contrastato, di aciditá vibrante, forse un filo più “rigido” di altre versioni assaggiate, non si svela del tutto. 18
Un ringraziamento speciale a due amici del forum che hanno fatto tanti chilometri per partecipare
Chef1984
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Re: Bevute a Napoli: Borgogna Bianca

Messaggioda Chef1984 » 28 gen 2025 12:52

Hai dimenticato di sottolineare il riuscitissimo e molto ben pensato abbinamento cibo/vino eseguito in maniera impeccabile..chapeau!!

Ps
Dauvissat è un pippone.
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zampaflex
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Re: Bevute a Napoli: Borgogna Bianca

Messaggioda zampaflex » 28 gen 2025 13:02

Nexus1990 ha scritto:Alla fine l’abbiamo fatta, abbiamo avuto qualche piccola sfiga ma tutto sommato è andata bene
Richard Leroy Les Noels de Montbenault 2014
Giocato un po’ su un’ossidazione “controllata” che non so se è il vino, l’annata, la bottiglia… comunque c’è un po’ di mela cotogna, la mandorla, ma anche frutto croccante (mi è parso pesca gialla), gli agrumi, una parte floreale e un che di vegetale che fornisce slancio ulteriore. Fa da contraltare a questa notevole complessità una bocca di aciditá viva e buona dolcezza ma che perde giusto un appoggio a centro bocca per poi riprendersi in un finale molto lungo. 17,75

Clos rougeard Saumur-Champigny ‘Les Poyeux’ 2011
In questa annata non ha un naso pirotecnico come al solito ma comunque molto complesso, si srotola un tappeto di spezie affumicate, dei richiami terrosi e una parte verde comunque nobile, che però tradisce il vitigno. In bocca è velluto, morbidissimo nella tessitura ma molto contrastato, di aciditá vibrante, forse un filo più “rigido” di altre versioni assaggiate, non si svela del tutto. 18


Bravi. Due commenti: quei toni simil ossidativi del Noels sono un tratto tipico di molti chenin. C'è chi li domina, nascondendoli ottimamente, e chi non ci riesce. Ancora non ho capito da cosa dipenda, ma Bellivière per esempio ce la fa.
La 11 in Loira è stata l'annata più trista dello scorso decennio, specie per i rossi, perciò quel verdume, quella rigidità che avete visto nel CF, accresciute rispetto alla sua indole, è normale. In altra annata sarebbe stato minore. Bevvi lo stesso vino un po' di anni fa, e me lo ricordo tale e quale.
Non progredi est regredi
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Re: Bevute a Napoli: Borgogna Bianca

Messaggioda Nexus1990 » 29 gen 2025 17:52

Chef1984 ha scritto:Hai dimenticato di sottolineare il riuscitissimo e molto ben pensato abbinamento cibo/vino eseguito in maniera impeccabile..chapeau!!

Ps
Dauvissat è un pippone.

Grazie Andrea, troppo gentile. Sono contento di essere stato all’altezza :D
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Re: Bevute a Napoli: Borgogna Bianca

Messaggioda Nexus1990 » 29 gen 2025 17:54

zampaflex ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:Alla fine l’abbiamo fatta, abbiamo avuto qualche piccola sfiga ma tutto sommato è andata bene
Richard Leroy Les Noels de Montbenault 2014
Giocato un po’ su un’ossidazione “controllata” che non so se è il vino, l’annata, la bottiglia… comunque c’è un po’ di mela cotogna, la mandorla, ma anche frutto croccante (mi è parso pesca gialla), gli agrumi, una parte floreale e un che di vegetale che fornisce slancio ulteriore. Fa da contraltare a questa notevole complessità una bocca di aciditá viva e buona dolcezza ma che perde giusto un appoggio a centro bocca per poi riprendersi in un finale molto lungo. 17,75

Clos rougeard Saumur-Champigny ‘Les Poyeux’ 2011
In questa annata non ha un naso pirotecnico come al solito ma comunque molto complesso, si srotola un tappeto di spezie affumicate, dei richiami terrosi e una parte verde comunque nobile, che però tradisce il vitigno. In bocca è velluto, morbidissimo nella tessitura ma molto contrastato, di aciditá vibrante, forse un filo più “rigido” di altre versioni assaggiate, non si svela del tutto. 18


Bravi. Due commenti: quei toni simil ossidativi del Noels sono un tratto tipico di molti chenin. C'è chi li domina, nascondendoli ottimamente, e chi non ci riesce. Ancora non ho capito da cosa dipenda, ma Bellivière per esempio ce la fa.
La 11 in Loira è stata l'annata più trista dello scorso decennio, specie per i rossi, perciò quel verdume, quella rigidità che avete visto nel CF, accresciute rispetto alla sua indole, è normale. In altra annata sarebbe stato minore. Bevvi lo stesso vino un po' di anni fa, e me lo ricordo tale e quale.

Grazie del feedback Luciano. A Marzo faremo un’orizzontale di Chenin 2014 e ne sapremo ancora di più 8)
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Re: Bevute a Napoli: Borgogna Bianca

Messaggioda l'oste » 29 gen 2025 18:20

Nexus1990 ha scritto:
Chef1984 ha scritto:Hai dimenticato di sottolineare il riuscitissimo e molto ben pensato abbinamento cibo/vino eseguito in maniera impeccabile..chapeau!!

Ps
Dauvissat è un pippone.

Grazie Andrea, troppo gentile. Sono contento di essere stato all’altezza :D

Raccontate il cibo per favore che l'acquolina e la curiosità salgono.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini
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Re: Bevute a Napoli: Borgogna Bianca

Messaggioda Nexus1990 » 30 gen 2025 11:08

l'oste ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:
Chef1984 ha scritto:Hai dimenticato di sottolineare il riuscitissimo e molto ben pensato abbinamento cibo/vino eseguito in maniera impeccabile..chapeau!!

Ps
Dauvissat è un pippone.

Grazie Andrea, troppo gentile. Sono contento di essere stato all’altezza :D

Raccontate il cibo per favore che l'acquolina e la curiosità salgono.

Niente di troppo complicato Andrea, solo pesce freschissimo e ricette più o meno tradizionali:
Selezione di affumicati delle Lofoten, tartare di mazzancolle, qualche scampo crudo, sautè di vongole e tartufi di mare, risotto alla pescatora, calamari e patate :D

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