Passito di Pantelleria Decennale 2009 - Ferrandes. una bottiglia parecchio integra, anzi fin troppo, il tappo sembrava nuovo ed anche il vino giovanissimo, con la classica uva passa ed i canditi. Sempre di piacevolezza estrema comunuque.
vino bianco fermo 2018 - Silvano Follador. Sempre delizioso questo muscadet nostrano, tutto sulla pera verde in questa fase, a tratti un poco algido, migliora bevendolo fresco e non freddo.
Brunnello di Montalchino Schiena d'Asino 1990 - Mastrojanni.
Chainti Classico riserva 1995 - Castell'in Villa.
Disfida del sangiovese finita in pieno pareggio direi. Il brunello parte sul chinotto, la buccia di mandarino sulla sufa, un po' di carne secca e una netta nota fumé, sembra un filo stanco ma piuttosto mobile la naso, sorso pieno e di struttura, più completo. Il Chianti è più teso e pimpante, c'è ancora il frutto e l'agrume, più statico però, dal sorso teso e con meno polpa ma di bella energia.
Dolcetto d'Alba Superiore 2016 - Flavio Roddolo. Bello il frutto profondo ed intenso, una bella mora decisa, qualche spezia, il sorso è langarolo con buona struttura ma sempre rimanendo succoso, il tratto è rustico ma quanto basta. ottima riuscita.
vino liquoroso secco Vecchio Samperi Ventennale - Marco De Bartoli. La prima sera è proprio bruttino, ed essendo un po' un vino del cuore mi sarei messo a piangere... sembrava più un passito che un ossidativo, con ancora un po' di albicocca secca al naso ed il sorso dolcino. Lotto VS2010, quindi bottiglia recente ma neanche troppo. Vent'anni di botte e 10 di bottiglia non bastano, è vino delle attese, per cui ritappo e metto via incrociando le dita. A 24 ore comincia a distendersi, arriva il mallo di noce, la nocciola tostata, un leggero iodato in lontananza, al sorso la partenza è ancora abboccata, ma il finale sapido comincia a farsi sentire. Ma è anche vino traditore, che atteso per una settimana, non decollerà mai del tutto con la zavorra dolciastra al sorso ed un naso imbrigliato... peccato.