giama ha scritto:bobbisolo ha scritto:non lo so... avrei voglia di una rispostaccia anche io, visto il periodo facile, ma stiamo calmi, c'è sempre di peggio... più che altro non capisco (così come del valore aggiunto che l'importatore porta al consumatore privato, rigorosamente bello, pulito e buono... dodge anche stavolta?) perchè si creda di essere arrivati a un punto morto e che non ci sia più bisogno di perdere tempo... commercialmente parlando è quasi certo, d'accordo, spendo poco e non sono un winebar...
Caro Bobbisolo, noi non ci conosciamo. Probabilmente ha ragione Marco quando dice che le conversazioni su un forum e non di persona corrono sempre il rischio di bloccarsi, senza andare indietro o avanti. Tu ritieni, e ne hai diritto, di aver fatto un intervento puntuale e corretto. Io ritengo, e ne ho diritto, che non sia così. Nessuno di noi due è riuscito, o ha voluto, portare all'altro argomenti utili a far progredire la discussione. Per questo motivo ho detto che eravamo arrivati a un punto morto. Avevamo entrambi una gran voglia di sfancularci ma, evidentemente, l'educazione ci ha consigliato diversamente. Ed è giusto così, credo.
Poiché non ritengo che "fare un passo per avvicinarsi all'altro" sia un segno di debolezza (purtroppo credo sia un segno di anzianità incipiente...), mi muovo io e ti offro una possibile via di uscita all'impasse.
Ricapitolo in ordine sparso.
Tu sei un privato, appassionato, ed è legittimo che le provi tutte per acquistare i vini che cerchi al prezzo più basso possibile. Lo sono stato anche io e, per larga parte, lo sono ancora, come potrei non essere d'accordo con te? Poiché tu dici di trovare difficoltà in questa tua ricerca (l'ho trovata e la trovo ancora anche io) individui il tuo "nemico" negli importatori. E' loro, secondo te, la colpa se i vini non si trovano o non si trovano a prezzi "più attraenti" .
Io ho provato a spiegarti perché, secondo me, non è così, ma mi pare chiaro che non ci sono riuscito. Ci riprovo.
Immagina che sparisca il commercio di vino inteso come triangolazione "produttore/importatore/utenti finali". Mi pare di capire che nella tua ottica di privato/appassionato questa sarebbe la soluzione ideale. Tu potresti rifornirti direttamente dai produttori - o almeno da quelli disposti a farlo - o da rivenditori esteri - che ovviamente hanno costi decisamente inferiori rispetto a un importatore, e se vuoi ne parliamo. A questo tu aggiungi che l'importatore non offre nessun valore aggiunto al consumatore privato. Non è facile rispondere in modo sintetico ma ci provo.
Tu vorresti eliminare il commercio internazionale del vino? Sei sicuro che sia una cosa fattibile? Sono il primo a dire che in genere non si dovrebbe rispondere a una domanda con altre domande. Ma non riesco a fare di meglio.
Sul fatto che l'importatore non offra valore aggiunto al consumatore privato. Forse potresti chiederti innanzitutto se l'importatore per caso non offra un valore aggiunto al produttore. Tieni presente che in Francia, ma ormai anche in Italia, la quota di export si aggira sul 70% - almeno a quanto mi risulta. In altri termini, i produttori - italiani o francesi o chi vuoi tu - non vivrebbero se potessero vendere solo nel proprio paese. E' giusto o è sbagliato il mercato? Non saprei che dirti, ma è così, ed è evidente che chi ne paga le conseguenze sul prezzo dei vini è l'utente finale privato. La domanda "quale valore aggiunto dà a me privato l'importatore" è in buona sostanza mal posto. Ciò non toglie che forse, senza una visione "rancorosa"? , vedresti che non tutti ma qualche importatore più ispirato - ancorché pur sempre un commerciante, che quindi DEVE avere un tornaconto economico - forse un valore aggiunto lo danno anche al privato. Anche in questo caso ci sarebbe da scrivere qualche paginata, ma provo a sintetizzare e parlo solo della Borgogna solo perché è la realtà che conosco meglio, ma credo che il discorso potrebbe estendersi a molte altre zone. Ci sono molti produttori di dimensioni piccole o piccolissime che, in mancanza degli importatori, non avrebbero la possibilità di far fronte alla gestione di centomila ordini da tutto il mondo. Il privato, in altri termini, senza l'importatore non avrebbe la possibilità di accedere a certi vini, a meno di non recarsi in visita dal produttore e che questo sia disposto a vederti il vino, o recarsi in una enoteca locale. Il vino lo pagheremmo di meno, ovviamente, ma forse non dovremmo considerare le spese di viaggio, di trasporto e altro ancora?
Aggiungi che in Borgogna ci sono produttori piccoli e piccolissimi dei quali è difficile trovare informazioni, nonostante il web abbia cambiato in meglio la possibilità di ricerca.
Se in Italia negli ultimi anni è possibile trovare quasi tutti i vini della Borgogna, anche quelli di produttori di cui ben pochi ne conoscevano l'esistenza, forse potrebbe essere merito degli importatori più meritevoli? Forse è questo il valore aggiunto che cerchi e non riesci a trovare?
Potrei farti molti esempi, ma poi corro il rischio di beccarmi del "celodurismo" da chi legge e capisce solo quello che vuole. Te ne faccio solo uno, perché posso chiamare a testimone il nostro comune amico Marco Manzoli.
Fine anni '90, nel mio ormai trentennale pellegrinare, capito al Domaine Roulot a Meursault. All'epoca ero anche io fissato con i Meursault di Coche-Dury, credendo che solo bevendo i suoi vini potevo dire di aver avuto accesso alla grande Borgogna. Visito Roulot e mi rendo conto di essermi imbattuto in un produttore di livello eccelso. All'epoca era poco noto addirittura in Francia, dall'Italia nessuno si era presentato per vedere se c'era la possibilità di importarlo in Italia. Per almeno 15 anni l'ho importato con la società del mio caro amico Bruno Rosati di Roma, facendo la gioia di molti appassionati di Roma ma non solo. Ne parlai con Marco, e lo portai anche in qualche serata organizzata con lui. "Marco, guarda che non esiste solo il Meursault di Coche-Dury. Quello di Roulot è di livello simile e costa una frazione del prezzo". Nella circostanza potrei essere stato un valore aggiunto per il privato? Roulot da diversi anni non lo importo più, perché ha preferito rivolgersi ad altri. Eravamo troppo piccoli? Non era soddisfatto del nostro lavoro, rivolto esclusivamente al privato appassionato? Non lo so e non serve capirlo, era un suo diritto e va bene così. Quello che li importa oggi, quando ormai anche grazie alla mia piccola attività è strafamoso anche in Italia, io non lo giudico in modo negativo che mi pare faresti tu, ma capisco che in questo caso si possa non intravedere un valore aggiunto nell'ottica "di parte".
Ultima annotazione. Nel mio attuale lavoro di importatore/distributore, come ti ho detto canale Horeca, io faccio assaggiare moltissimi vini ai miei clienti - magari raramente i grand cru, come è comprensibile. Non è un valore aggiunto per te, ma per i miei clienti si e io a quelli devo rispondere.
Una chiosa per Trabateo, per il quale nutro sentimenti di simpatia. Non sempre ho voglia o tempo per scrivere qualcosa che vada oltre le "faccine" o un commento stringato su un vino. Quando rubo qualche minuti ai miei "mille cazzi" per scrivere e vedo che non riesco a trovare "la quadra", che non ci sono spiragli per un finale soddisfacente, mi ritiro in buon ordine. Questa mia risposta, quindi, è merito, o colpa vedi tu, del tuo ultimo intervento. Io uno spiraglio l'ho lasciato aperto. Chi vuole intendere intenderà, altrimenti "Amen".
Risposta breve:
É vero non ci conosciamo.
Mi spiace fare la parte del cattivone.
Mi spiace inoltre non ci conosciamo di persona, ci saremmo sfanculati più serenamente e col sorriso
Provo anche io a rispondere...
Prima di tutto un po' di contesto... lavoro in un'azienda metalmeccanica, sempre attinente al vino ma in un'altra fase della filiera, ho a che fare con distributori, importatori e clienti, sono un produttore (quindi capisco benissimo quando accenni ai produttori borgognoni che, vedendo i prezzi della catena che si sviluppa dopo di loro, hanno adeguato i listini verso l'alto).
Noto in questo settore un cambiamento in atto da diversi anni(almeno 10), ovvero che i clienti cercano di scavallare gli intermediari per avere un contatto diretto (spendono meno, oppure a volte lo fanno anche per perdere meno tempo perchè chi ci sta di mezzo è abbastanza ignorante e non porta valore aggiunto).. penso da quando lavoro in questo settore che il lavoro dell'intermediario vada giustamente remunerato se effettivamente c'è stato, se non c'è stato e devo comunque riconoscere una provvigione all'intermediario per me sa più di royalty che di provvigione guadagnata sul campo.
Inoltre anche in questo settore è arrivato il web, ma chiaramente c'è maggior difficoltà a muovere cifre e macchinari che non invece per quanto riguarda il prodotto bottiglia di vino, che all'apparenza sembra più semplice.
Però in diversi si sono mossi rispetto al passato per allestire siti e-commerce per macchinari.
E inoltre purtroppo, è meno faticoso fare da se che istruire persone che non hanno curiosità di imparare e rendersi autonomi.
Le difficoltà, potete immaginare, sono molto più complesse delle difficoltà che si incontrano nel consumatore di vino.
Però cantina e azienda metalmeccanica non sono la stessa cosa, certo... ma si scontrano entrambe con le opportunità/minacce che le nuove tecnologie portano.
Penso che il web abbia o stia creando le basi per quel produttore, che non ha la forza di anche distribuire e vendere le bottiglie per il globo autonomamente, di farcela con l'aiuto di alcuni semplici strumenti e sempre meno costosi man mano andiamo avanti.
Partiamo dal primo punto, che attribuirei tutta colpa dell'impennata dei prezzi e della mancanza di disponibilità agli importatori: non la penso così. Sono però sicuramente uno dei tanti fattori che concorrono al rialzo dei prezzi e alla mancata disponibilità. Non penso abbiano tutta la colpa. Vivaddio.
Immaginando che sparisca il commercio vino... capisco l'importanza dell'importatore in tempi in cui non esisteva la possibilità di acquistare da una micro-attività in indonesia con 4-5 click e 5 minuti del proprio tempo, seduti... oggi però noto che queste possibilità sono sempre più presenti.
É vero che ho tentato e tento ancora di acquistare direttamente dai produttori ma poi mi accontento dell'enoteca francese, quando mi rimandano agli importatori italiani (quelli che non vendono al privato).
Non ne posso parlare sempre male poi degli importatori... con Massucco ho avuto un bel regalo dopo aver bevuto diverse bottiglie dubbie di un suo produttore importato (altra maniera di ottenerlo non ce n'era).
Di valore aggiunto ce n'era anche oltre il necessario.
Io non ho la pretesa di azzerare il commercio mondiale del vino, noto però che sembra stia cambiando profondamente... e certi paradigmi (ad es. sul tuo es. sono un winebar che ha bisogno di 3-6 bottiglie, di più non me ne posso permettere per diversi motivi, il prezzo del trasporto incide poco finchè stiamo in euoropa, posso ordinare anche io ristoratore con qualche click direttamente dal produttore...), che erano veri fino a ieri, potrebbero non esserlo più oggi e domani.
Colpa mia che stupidamente non ho mai esplicitato che l'importatore ha portato valore aggiunto al produttore, lo porterà anche oggi... semplicemente ignoravo questa parte perchè da consumatore (cliente) non dovrei preoccuparmi delle difficoltà del business altrui, ben sapendo che questi soggetti sono stati utili al produttore di vino fino a oggi. Penso sia sempre "tanto" chiedere al cliente di ascoltarti nelle tue difficoltà, di certo però non è un motivo per non provarci...
Oggi non sono più sicuro che i produttori di italia e francia che citi non sopravvivrebbero senza importatori/distributori... non sopravvivrebbero perchè ancora quello è un canale di vendita forte dove chi ci lavora ha messo le radici e elevato fortini... e si capisce, la propria attività va tutelata... (non sono sicuro, è una sensazione)
Ma sono minacciati dalla possibilità che il web offre oggi, ovvero farsi un ecommerce, legarlo a paypal, comprare adwords e comunicazione social e cominciare a distribuire con corriere espresso direttamente... sicuramente non tutti possono, ma ti cito di nuovo... è giusto o sbagliato il mercato? Neanche io so che dirti, ma vedo che il mondo si muove veloce in questa direzione (c'è un produttore giovane in piemonte, credo esista da un paio d'anni, che ha una pagina web molto semplice con la possibilità di acquistare il suo vino, come lui tanti altri...) e prendendola dal lato consumatore alla fine si riduce tutto a : perchè devo riconoscere un +40% su alcuni vini che posso pagare meno altrove? (scusa se insisto...).
É evidente che è il consumatore a pagarne il prezzo... ma chi l'ha stabililto che invece non debba essere l'importatore a ridursi il margine a fronte di produttore e consumatore, perchè alla fine lui fa un lavoro di commercializzazione e non produzione?
Da un punto di vista squisitamente etico (economico non saprei...), anche perchè entrambi abbiamo implicitamente citato i produttori che si cuccano la fetta più piccola della torta.
L'onere lo deve avere sempre il consumatore?
Ci sarà mai una volta in cui si condividono con il consumatore anche i benefici?
Certo, come dici esistono realtà che non hanno possibilità di gestire centinaia se non migliaia di ordini... però è chiaro che se uno riesce a tenersi in casa un processo della propria attività forse risparmia, forse alza i margini senza gravare sul consumatore.
Bel problema... non ho ricette...
Si, riconosco il valore aggiunto di importatori che in tempi in cui non esisteva la finestra sul mondo (il web) hanno fatto conoscere le più svariate sconosciute realtà vitivinicole.
Mi chiedo però anche se facessimo un punto zero da oggi se il futuro si ripeterebbe uguale.
Sei stato assolutamente un valore aggiunto per il privato: grazie per aver condiviso il racconto.
Quello che adesso importa Roulot gode del tuo lavoro di introduzione e lo giudicherei ingiusto, ma come giudicherei ingiusto il riconoscimento economico e costante nel tempo a quello che l'ha scoperto per primo.
Mi dispiace toccare una sfera quasi personale e non voglio urtare i tuoi sentimenti, ho purtroppo la facilità di parlarne in modo distaccato perchè non c'è il mio fonodoschiena di mezzo forse...
Certo non sono tutti brutti sporchi e cattivi.
Ci sono ancora le persone appassionate e curiose.
No che non è un lavoro banale, ma ho volutamente circoscritto all'unione europea perchè le difficoltà burocratiche sarebbero inferiori rispetto all'extra-ce
Non facciamo di tutta l'erba un fascio, me lo ripeterò, promesso
Se poi un vino non lo si può più bere perchè introvabile o costosissimo, d'accordo con voi, pazienza... non senza qualche polemica però
