Alla faccia della chiusura...
Non ho tempo di ripercorrere la storia per bene. In breve, alla fine degli anni '90 c'erano due guide, GR e LV (+ Maroni), con la prima plausibilmente in netto vantaggio di vendite. Nel decennio successivo il panorama è radicalmente cambiato, con almeno quattro nuove entrate di importanza diversa: Bibenda n. 1999, L'Espresso n. 2001, Slowine n. 2010 (va ricordato che Slowfood era precedentemente unita al GR per la guida), Vini Buoni d'Italia.
Nessuna di queste o delle preesistenti nel frattempo ha chiuso: L'Espresso due anni dopo la partenza è stata rilanciata cambiandone la direzione evidentemente per aumentare le vendite rispetto al'esordio: obiettivo che in qualche misura dev'essere stato raggiunto, altrimenti la direzione sarebbe stata cambiata di nuovo. LV, a sua volta evidentemente in crisi, qualche anno fa ha messo un ticket di 3 guide da acquistare preventivamente per le aziende in guida: anche stavolta l'obiettivo in qualche misura dev'essere stato raggiunto, e quelle copie in parte saranno rimesse in circolazione e ostacoleranno l'acquisto di altre guide. Nel frattempo il mercato delle guide non dev'essere cresciuto, e neanche lontanamente come il numero di guide. I nuovi canali (la vendita in edicola, forse iniziata dall'Espresso) magari all'inizio qualcosa hanno fatto, ma negli ultimi 5 anni ci si è messa pure la crisi a remare contro.
Sarebbe anche da approfondire quanto i diversi concorrenti abbiano innovato: brevissimamente, a me sembra che L'Espresso abbia innovato parecchio (per esempio, prezzi dei vini in euro e non in ampie fasce e forte attenzione ai vini q/p), Gambero-Slowfood unite poco (per esempio, solo due anni fa il formato della guida è stato ridotto a proporzioni umane).
Ecco, se a quanto sopra si tolgono le parole guide e vino, e si sostituiscono con quelle relative a un qualsiasi settore di mercato, dicendo che l'azienda 1 che era leader 15 anni fa lo è ancora "di gran lunga oggi", per giunta costando il 50% in più del principale concorrente, penso che non ci crede nessuno, non certo per cattiveria o complottismo. A meno che naturalmente mi sia perso qualche passaggio fondamentale, a parte la brevità.