a leggere gli ultimi interventi parrebbe impossibile, ma gp ha scritto:una cosa è una soglia generale (se uno ce l'ha), un'altra sono le soglie specifiche relative alle varie denominazioni. Il thread si riferisce alle seconde, applicate al Brunello. A me interessa il rapporto con le gradazioni medie storiche, che erano più basse, per una questione di tipicità. Di un Brunello con la gradazione di uno Sforzato o di un Amarone di qualche anno fa (avrai colto che la vera bestia nera sono i 15° e oltre) non so davvero che farmene.
Vinis ha scritto:POI OGNUNO HA DIRITTO DI AFFERMARE CHE UNO I VINI A 15 GRADI NON LI BEVE !

Invece nessuno ha il diritto di far dire a un altro forumista cose che non pensa. Come detto e ridetto, si sta parlando di Brunelli a 15°, non di generici "vini". Per i rossi da appassimento, per esempio, i 15° non sono un'anomalia, così come per i Primitivi di Manduria. Il problema è proprio bere un Brunello (o un Barolo/Barbaresco) con la stessa gradazione di un Primitivo di Manduria.
Che l'alcol non sia tutto in un vino è lapalissiano, ma buttarla sempre sull'"equilibrio" (tra "parti dure" e "parti morbide", si suppone) a prescindere dalla specificità della denominazione mi sa tanto di libro di testo AIS, anzi di bignami di libro di testo AIS.
Wineduck ha scritto:Se qualcuno smetterà di bere vino perchè troppo alcolico, ce nefaremo una ragione e ne avanzerà un po' di più per noi che lo soffriamo meno.
Finché troverò Brunelli (non "vino", Brunelli) sotto i 15° continuerò a berli, quelli invece da 15° e oltre li lascio volentieri a chi ragiona il meno possibile. Secondo "Merum", avete a vostra disposizione 560.000 bottiglie di Brunello Banfi annata 2009, cin cin!
PS Avvistato in enoteca il Brunello 2009 di Banfi, la gradazione in etichetta è in realtà pari a 14°. E' possibile che la rivista abbia invertito le gradazioni del "base" e della selezione Poggio alle Mura, data a 14°: in effetti una differenza di un grado a sfavore di una selezione è poco plausibile.