Il Parente ha scritto:l'oste ha scritto:.... , in generale da noi (non in Borgogna) la 2002 forse è stata finora la peggior annata del nuovo secolo.
... Dopo la '23
No no la 023 magari a montalcino ma al nord la peggio e' la 024....a' merda!
Il Parente ha scritto:l'oste ha scritto:.... , in generale da noi (non in Borgogna) la 2002 forse è stata finora la peggior annata del nuovo secolo.
... Dopo la '23
littlewood ha scritto:Il Parente ha scritto:l'oste ha scritto:.... , in generale da noi (non in Borgogna) la 2002 forse è stata finora la peggior annata del nuovo secolo.
... Dopo la '23
No no la 023 magari a montalcino ma al nord la peggio e' la 024....a' merda!
vinogodi ha scritto:... in Emilia si sono salvati solo i vini naturali...
vinogodi ha scritto:... in Emilia si sono salvati solo i vini naturali...
Il Parente ha scritto:vinogodi ha scritto:... in Emilia si sono salvati solo i vini naturali...
Perché si fa vino in Emilia???
ORSO85 ha scritto:Il Parente ha scritto:vinogodi ha scritto:... in Emilia si sono salvati solo i vini naturali...
Perché si fa vino in Emilia???
Solo delle Lambic
Trabateo ha scritto:Fattoria Ruschi Noceti - Otto Ottobre - 2020 : vabbè dai, si scherzava...sti bevitori di etichette, mi hanno comminato il cartellino arancione...paura paura paura![]()
andrea ha scritto:Trabateo ha scritto:Fattoria Ruschi Noceti - Otto Ottobre - 2020 : vabbè dai, si scherzava...sti bevitori di etichette, mi hanno comminato il cartellino arancione...paura paura paura![]()
PAGHERETE CARO! PAGHERETE TUTTO!!
Trabateo ha scritto:Franco che in delirio di onnipotenza incorona “A Marianna” di Praesidium, miglior vino del secolo di tutto il globo terracqueo
Trabateo ha scritto:La Pergolata
Prima batteria
Montevertine – Pergole Torte – 2006
Sangiovese di gran classe, tra i migliori se non forse il migliore di giornata (per me).
Naso molto balsamico e di ciliegia matura, senza spigoli pungenti, rotondo e morbido.
Sorso stratosferico e piacevolissimo: lunghissima acidità condita con arancia sanguinella molto succosa, chiude molto in fondo con una notarella di radice di liquerizia.
Seconda batteria
Montevertine – Pergole Torte – 2018
Cit. Massimo: “il vino Benjamin Button, più stava nel bicchiere e più ringiovaniva”.
Espressione goduriosa di casa Montevertine: profumi di un’intensità e stratificazione oltre ogni ragionevole scala, ribes nero dominante tra i frutti e nota vanigliata finale.
In bocca gran ciliegione, leggermente tannico, molto succoso e, a chiudere, nota di cenere e tabaccosa.
Se dovessi comprare un’annata recente questa partirebbe in pole position.
Montevertine – Pergole Torte – 2013
Qui note abbastanza dolenti, già al colore si presenta più cupo, un porpora scuro che ci fa pensare a un’annata più recente ma che poi così non sarà.
A ogni modo, profumi funginei da sottobosco, polveroso e poi la solita sanguinella.
Al sorso invece è una mezza tranvata, veramente troppa l’astringenza che accompagna il frutto rosso.
In assoluto quello che mi ha convinto meno.
Terza batteria
Montevertine – Pergole Torte – 1995
Bell’espressione di un Pergole di quasi 30 anni.
Mentolato e scorza d’arancia peccato per quella nota di riduzione che non se ne va.
Sorso bello integro e pimpante sorretto ancora dall’acidità e molto succoso. Solite note di sanguinella e chiusura con legno di conifera affumicato.
Quarta batteria
Montevertine – Pergole Torte – 2000
Si gioca la palma di migliore con il 2006.
Profumi di sottobosco, molto balsamico abbandona il frutto per note di te nero, forse pecca leggermente per un lieve sentore di riduzione che però via via se ne va.
Sorso leggermente tannico, succoso e liquirizioso, bell’acidità e lunga persistenza.
Montevertine – Pergole Torte – 1994
Convince sicuramente più del suo quasi pari età.
Parte un po’ in sordina ma poi passa dal fondo di caffè alla liquerizia e note di frutto scuro.
Corrispondenza al palato con maggior incisione e profondità del 95.
l'oste ha scritto:Trabateo ha scritto:La Pergolata
Prima batteria
Montevertine – Pergole Torte – 2006
Sangiovese di gran classe, tra i migliori se non forse il migliore di giornata (per me).
Naso molto balsamico e di ciliegia matura, senza spigoli pungenti, rotondo e morbido.
Sorso stratosferico e piacevolissimo: lunghissima acidità condita con arancia sanguinella molto succosa, chiude molto in fondo con una notarella di radice di liquerizia.
Seconda batteria
Montevertine – Pergole Torte – 2018
Cit. Massimo: “il vino Benjamin Button, più stava nel bicchiere e più ringiovaniva”.
Espressione goduriosa di casa Montevertine: profumi di un’intensità e stratificazione oltre ogni ragionevole scala, ribes nero dominante tra i frutti e nota vanigliata finale.
In bocca gran ciliegione, leggermente tannico, molto succoso e, a chiudere, nota di cenere e tabaccosa.
Se dovessi comprare un’annata recente questa partirebbe in pole position.
Montevertine – Pergole Torte – 2013
Qui note abbastanza dolenti, già al colore si presenta più cupo, un porpora scuro che ci fa pensare a un’annata più recente ma che poi così non sarà.
A ogni modo, profumi funginei da sottobosco, polveroso e poi la solita sanguinella.
Al sorso invece è una mezza tranvata, veramente troppa l’astringenza che accompagna il frutto rosso.
In assoluto quello che mi ha convinto meno.
Terza batteria
Montevertine – Pergole Torte – 1995
Bell’espressione di un Pergole di quasi 30 anni.
Mentolato e scorza d’arancia peccato per quella nota di riduzione che non se ne va.
Sorso bello integro e pimpante sorretto ancora dall’acidità e molto succoso. Solite note di sanguinella e chiusura con legno di conifera affumicato.
Quarta batteria
Montevertine – Pergole Torte – 2000
Si gioca la palma di migliore con il 2006.
Profumi di sottobosco, molto balsamico abbandona il frutto per note di te nero, forse pecca leggermente per un lieve sentore di riduzione che però via via se ne va.
Sorso leggermente tannico, succoso e liquirizioso, bell’acidità e lunga persistenza.
Montevertine – Pergole Torte – 1994
Convince sicuramente più del suo quasi pari età.
Parte un po’ in sordina ma poi passa dal fondo di caffè alla liquerizia e note di frutto scuro.
Corrispondenza al palato con maggior incisione e profondità del 95.
Complimenti per aver stappato tante bottiglie di quello che, a mio partigiano parere, è nella Top10 dei vini italiani.
Davanti a tale programmino mi sarebbe piaciuto partecipare, sebbene essendomi calmato negli ultimi anni, per me fare più di 50 km...è lontano.![]()
La prima volta ho visitato l'azienda all'inizio della mia passione per il vino, una visita di gruppetto, credo nel 1989 o 1990 e ho avuto l'onore di ascoltare Sergio Manetti. Poi ai tempi insieme ad una confraternita che si incontrava per bere e godere (Aramis, cascinafrancia, giama, Slow Ciccio tra gli altri) ho avuto il privilegio di essere ospite da Martino per una due giorni di totale libidine enoica, conservo ancora la lista del bevuto, spaventosa. Apoteosi della conoscenza poi, a pranzo ero seduto vicino a Bruno Bini, occasione che non dimenticherò finché campo. Sono quelle situazioni in una vita in cui gli allineamenti sono speciali. Ringrazio il forum per queste opportunità.
Amo il Pergole Torte, è tra i miei vini del cuore e negli anni ho avuto l'ostinazione di voler bere tutte le annate a partire della 1990 (il '90 Riserva due volte le altre annate di più) ma anche qualche anni '80 come la tenebrosa 1988 e quelle uscite sotto "altro nome" ('89, '91) e i Montevertine delle annate in cui non è stato commercializzato il PT (2002, 2005).
Sulle note concordo per il 2006 che lo è ora, ma era evidente fin dall'uscita che sarebbe stato un fuoriclasse. La 2018 è diversa ma ugualmente PT al midollo e rivelatrice di potenziale grande vino, sarà interessante sentire cosà diventerà tra dieci anni.
Anche per altre annate mi trovo nella tua descrizione, al netto di epoca della bevuta, perché la '95 avrà sicuramente perso un po' di grip ma per me è stato un simbolo del sangiovese toscano di finezza anni '90 insieme a millesimi anche minori ('92, '94), che altrove e in Toscana, sono state annate mediocri, ma a Radda tutto è diverso. D'altronde degli anni '90 è molto difficile trovare un Pergole sotto l'alta eccellenza.
A volte poi purtroppo anche i chilometri deĺla bottiglia cambiano il contenuto se bevute oggi.
Non so cosa sia capitato alla vostra 2013, perché nelle due occasioni che l'ho bevuta, una poco dopo l'uscita e una recentemente, mi sono trovato sul palato un vino serpigno per acidità ma equilibrato, addirittura l'ultima bevuta due/tre anni fa, era una quasi sfera elettrica.
Scusate la lunghezza ma con il PT non resisto.
Di nuovo complimenti con partecipazione emotiva per la bellissima degustazione.
Trabateo ha scritto:La Pergolata
Sottotitolo: Dissing Trap nel Pavese...senza autotune!
Evento che nasce da un’idea di Gabriele propagata al sottoscritto che ha successivamente fatto da gancio e tramite con Franco (conferitore di tutte le bottiglie di sangiovese e del Chavost). Organizzato in modo preciso e minuzioso con il reclutamento di altri 7 curiosi bevitori fino al compimento finale messo in atto da Simone in quel del ristorante Novanta di Bressana Bottarone (che vi invitiamo caldamente, e ancora una volta, a provare): lodi lodi lodi, sperticate e meritatissime lodi.
Dunque, questa costola del gruppo Milanese, in compagnia del sommo sacerdote della Valpolicella, ha dato vita a questa verticale di Pergole Torte & Friends dove si è finalmente testato il valore del vino di punta di casa Manetti. Il tutto accompagnato da prelibate e gustose pietanze preparate a regola d’arte dall’altro Simone, lo chef, a cui vanno ancora i nostri più sentiti ringraziamenti (mangiato divinamente!).
Ma bando alle ciance o ciancio alle bande…si bevve:
Aperitivo
Chavost – Blanc d’Assemblage Brut Nature – sb. 04/22 o 23 (mi sembra)
Naso interessante con note di caffelatte (Andi), zucchero filato, kaki vaniglia (John).
Personalmente ho ritrovato note dolci corrispondenti tra naso e bocca ma tutto sommato non ha lasciato il segno e mi accodo al giudizio dato da Simone: “mancava di profondità, monodimensionale, sin troppo semplice”.
Laherte Freres – Les 7 EB – sb. 01/21
Qui il registro cambia e presenta una bollicina matura ma con ancora ampi margini di miglioramento.
Il residuo è ancora lungi dall’essere svolto e assorbito al meglio ma corpo, materia, acidità e lunghezza sono tutte lì a segnare il territorio.
Prima batteria
Montevertine – Sodaccio – 1997
Inizialmente presenta qualche sbuffo mentolato, di china e scorza d’arancio. Purtroppo però dura poco e prende la direzione del brodino.
Anche in bocca risulta carente della spinta acida ed è evidentemente in fase di chiusura con solo una leggera nota di liquerizia.
Peccato.
Montevertine – Pergole Torte – 2006
Sangiovese di gran classe, tra i migliori se non forse il migliore di giornata (per me).
Naso molto balsamico e di ciliegia matura, senza spigoli pungenti, rotondo e morbido.
Sorso stratosferico e piacevolissimo: lunghissima acidità condita con arancia sanguinella molto succosa, chiude molto in fondo con una notarella di radice di liquerizia.
Seconda batteria
Montevertine – Pergole Torte – 2018
Cit. Massimo: “il vino Benjamin Button, più stava nel bicchiere e più ringiovaniva”.
Espressione goduriosa di casa Montevertine: profumi di un’intensità e stratificazione oltre ogni ragionevole scala, ribes nero dominante tra i frutti e nota vanigliata finale.
In bocca gran ciliegione, leggermente tannico, molto succoso e, a chiudere, nota di cenere e tabaccosa.
Se dovessi comprare un’annata recente questa partirebbe in pole position.
Montevertine – Pergole Torte – 2013
Qui note abbastanza dolenti, già al colore si presenta più cupo, un porpora scuro che ci fa pensare a un’annata più recente ma che poi così non sarà.
A ogni modo, profumi funginei da sottobosco, polveroso e poi la solita sanguinella.
Al sorso invece è una mezza tranvata, veramente troppa l’astringenza che accompagna il frutto rosso.
In assoluto quello che mi ha convinto meno.
-----------------------------------------------------------
Intervallo fuori contesto
Giuseppe Rinaldi – Barolo Brunate – 2013
E poi arriva il nebbiolo e li mette tutti a nanna (cit. Alessandro).
Gabriele voleva vincere facile e mettendo alla cieca una nebbiolo tra i nebbiolari cosa vuoi che succedesse?
Sgamato dopo 2 nano secondi!
Naso intrigante con profonda balsamicità, spezie fini e note radicose di liquerizia.
Sorso succoso e lungo: frutto scuro, china, persistenza infinita, tannino integratissimo, cola e ancora la liquerizia in radice…vabbè dai, si scherzava…
-----------------------------------------------------------
Terza batteria
Montevertine – Pergole Torte – 1995
Bell’espressione di un Pergole di quasi 30 anni.
Mentolato e scorza d’arancia peccato per quella nota di riduzione che non se ne va.
Sorso bello integro e pimpante sorretto ancora dall’acidità e molto succoso. Solite note di sanguinella e chiusura con legno di conifera affumicato.
Cotarella Brunello - Le Macioche – 1999
Qui purtroppo parliamo di un vino dicotomico.
Naso brodoso e con fondo di caffè (proprio no), sorso tenuto a galla da un’acidità bella spinta che accompagna agrume e liquerizia.
Comunque va a fare compagnia al Sodaccio...peccato.
Quarta batteria
Montevertine – Pergole Torte – 2000
Si gioca la palma di migliore con il 2006.
Profumi di sottobosco, molto balsamico abbandona il frutto per note di te nero, forse pecca leggermente per un lieve sentore di riduzione che però via via se ne va.
Sorso leggermente tannico, succoso e liquirizioso, bell’acidità e lunga persistenza.
Montevertine – Pergole Torte – 1994
Convince sicuramente più del suo quasi pari età.
Parte un po’ in sordina ma poi passa dal fondo di caffè alla liquerizia e note scure.
Corrispondenza al palato con maggior incisione e profondità del 95.
Finale
Con...Alvaro Domecq S.L. Amontillados 1730… e quando un ossidato è over 30, allora si inizia a capire che tipi di vini siano: astenersi sbarbatelli.
E con la presenza dell’abruzzese, la giornata poteva terminare in tranquillità? Ma quando mai…
A un certo punto tra sospetti che però, diciamocelo, non trovano riscontro, di poster, raffiguranti discutibili bolsceviche moderne, appesi nella cameretta segreta di un liberale brianzolo (per davvero…brianzolo), proclamazione del nuovo Presidente, a sua insaputa, della e nella bassa e nebbiosa Emilia, Franco che in delirio di onnipotenza incorona “A Marianna” di Praesidium, miglior vino del secolo di tutto il globo terracqueo e promette, in ogni dove, Valentini agli astanti, ma soprattutto nel suo caveau...ecco, in un baillame del genere e nemmeno troppo in sordina, parte il dissing Abruzzo vs Veneto...
"Dall'Abruzzo col Montepulciano,
Sfido i Veneti, col bicchiere nella mano!
Valpolicella, Corvina, Rondinella e Rondinone
E il vostro Amarone fa rima con... one!
Negrar Amaro, dalla Puglia con furore,
in Valpolicella con l’autobotte e il trattore!
Noi facciamo vino vero, con il sudore e le bestemmie,
Voi nemmeno con le vostre vendemmie!"
"Terra del buon bere, questa è la Valpolicella,
Con l'Amarone che alza l’asticella!
Invece il Montepuzzano d’Abruzzo,
Ndemo, dai, andrebbe usato solo nel calcestruzzo!
Per non parlare del Trebbiano,
Che non lo beve nemmeno il vostro mandriano!
Noi abbiamo l'Amarone, il Re del vino,
Voi laggiù bevetevi quel c***o di brodino!"
(Si ringrazia Gemini IA per la traccia, sin troppo educata, a cui ho dovuto porre rimedio con il correttore Trabateo.)
Alla fine, però, vista la richiesta di aiuto di tutti i Santi e le Madonne, all’Abruzzese è stata conferita, ad honorem, la cittadinanza Veneta.
Come sempre ha vinto lo sport!
Titoli di coda e ringraziamenti vari
In primis, grazie a Franco per essersi prestato a questa bevuta e aver condiviso con noi non solo il vino ma tanti simpatici aneddoti che certamente ricorderemo al momento opportuno, magari quando andremo a fargli visita...tutti insieme: grazie Franco!
Poi ancora grazie a Simone & Simone anche questa volta per non averci cacciato a pedate nel c**o dal ristorante...tutti insieme: grazie Simone & Simone!
Infine grazie al gruppo dei Milanesi allargato (altrimenti l'Abruzzese sarebbe ancora al confino...) che organizza pranzi e cene di qualsiasi spessore in cui la condivisione e il divertimento sono la parola d'ordine...tutti insieme: grazie, graziella e GAC!
l'oste ha scritto:...
Complimenti per aver stappato tante bottiglie di quello che, a mio partigiano parere, è nella Top10 dei vini italiani.
Davanti a tale programmino mi sarebbe piaciuto partecipare, sebbene essendomi calmato negli ultimi anni, per me fare più di 50 km...è lontano.![]()
...
Trabateo ha scritto:"Dall'Abruzzo col Montepulciano,
Sfido i Veneti, col bicchiere nella mano!
Valpolicella, Corvina, Rondinella e Rondinone
E il vostro Amarone fa rima con... one!
Negrar Amaro, dalla Puglia con furore,
in Valpolicella con l’autobotte e il trattore!
Noi facciamo vino vero, con il sudore e le bestemmie,
Voi nemmeno con le vostre vendemmie!"
"Terra del buon bere, questa è la Valpolicella,
Con l'Amarone che alza l’asticella!
Invece il Montepuzzano d’Abruzzo,
Ndemo, dai, andrebbe usato solo nel calcestruzzo!
Per non parlare del Trebbiano,
Che non lo beve nemmeno il vostro mandriano!
Noi abbiamo l'Amarone, il Re del vino,
Voi laggiù bevetevi quel c***o di brodino!"
alì65 ha scritto:Cotarella Brunello - Le Macioche – 1999
Qui purtroppo parliamo di un vino dicotomico.
Naso brodoso e con fondo di caffè (proprio no), sorso tenuto a galla da un’acidità bella spinta che accompagna agrume e liquerizia.
Comunque va a fare compagnia al Sodaccio...peccato.
Cotarella????
Ziliovino ha scritto:alì65 ha scritto:Cotarella Brunello - Le Macioche – 1999
Qui purtroppo parliamo di un vino dicotomico.
Naso brodoso e con fondo di caffè (proprio no), sorso tenuto a galla da un’acidità bella spinta che accompagna agrume e liquerizia.
Comunque va a fare compagnia al Sodaccio...peccato.
Cotarella????
beh, nel 99 non credo
Trabateo ha scritto:Ziliovino ha scritto:alì65 ha scritto:Cotarella Brunello - Le Macioche – 1999
Qui purtroppo parliamo di un vino dicotomico.
Naso brodoso e con fondo di caffè (proprio no), sorso tenuto a galla da un’acidità bella spinta che accompagna agrume e liquerizia.
Comunque va a fare compagnia al Sodaccio...peccato.
Cotarella????
beh, nel 99 non credo
mmmmmm, sinceramente non mi ricordavo il produttore e la foto che avevo non rendeva giustizia (non si leggeva)...googolando ho trovato solo Cotarella...... cancello subito, chiedo venia
alì65 ha scritto:Cotarella Brunello - Le Macioche – 1999
Qui purtroppo parliamo di un vino dicotomico.
Naso brodoso e con fondo di caffè (proprio no), sorso tenuto a galla da un’acidità bella spinta che accompagna agrume e liquerizia.
Comunque va a fare compagnia al Sodaccio...peccato.
Cotarella????
Torna a “Vino&Co.: polemiche e opinioni”
Visitano il forum: rossobarbagia e 746 ospiti