Palma ha scritto:- Chambertin 1986 Rousseau: 95/100
Annata che nel poco assaggiato, non ha mai tradito. Questo Chambertin l'ho bevuto parecchi anni fa in una delle mie prime visite in Cote d'Or (in un
restaurant che oggi è diventato un premificio Michelin ma ha ricaricato la carta dei vini così tanto che per non rovinarsi si può bere al massimo un Haute Cote de Nuits o un Marsannnay).
Non avendo mai (ancora) bevuto quello di Leroy (nè quello di Dugat-Py ma il cruccio è minore, credo anche economicamente), per la mia limitata esperienza lo Chambertin di Rousseau è un vino che va quasi oltre le normali possibilità del pn a Gevrey.
Il millesimo migliore o minore fa qualche punticino di differenza, ma la base di partenza è sempre molto più alta dell'eccellenza. Ogni volta, anche con più di vent'anni sull'etichetta, il naso di questo vino ha una vita lunghissima da raccontare. Come se fosse la cronologia olfattiva della sua evoluzione, pian piano tutti i profumi si susseguono con ritmo ideale, tipo un medley di descrittori di successo.
Palma ha scritto:- Champagne demi sec 1989 André Beaufort: 94/100 (una delle più grandi sorprese mai capitatemi)
Nonostante la mia scarsa memoria credo di averlo bevuto anch'io, portato dal caro Deruj qualche tempo fa.
Anche per me, molto ignorante sulla tipologia, è stata una folgorazione. Quando in un vino l'equilibrio riesce a coinvolgere tanto bene anche la parte dolce, per me, massimo rispetto.