Luca Mazzoleni ha scritto:gremul ha scritto:Luca Mazzoleni ha scritto:gremul ha scritto:gremul ha scritto:master ha scritto:gremul ha scritto:master ha scritto:gremul ha scritto:Champagne André Beaufort Ambonnay Brut sboccatura 08/07, sidro al naso, sidro in bocca e ancora sidro, sidro, sidro. A me il sidro non dispiace, anzi, però...
il profumo di sidro è fermentativo, purtroppo vanno bevuti almeno ad un'anno dalla sboccaeura anche i base.
in che senso è fermentativo? cioè ho capito deriva dalla fermentazione terminata da poco ma non ho mai sentito un sentore così intenso di sidro su nessun Champagne anche di sboccatura recentissima
mela verde si ma non sidro, netto, giuro che alla cieca poteva essere davvero scambiato per sidro bretone
è la lavorazione in qualche modo diversa? ossidazione?
Negli champagne di beaufort il liqueur è mosto d'uva delle sue vigne concentrato con pochissimi lieviti, non selezionati, ma autoctoni, quindi la fermentazione in quello che hai bevuto è evidentemente ancora in corso, oltre agli odori fermentativi in questa fase i suoi champagne brut sono quasi dei sec....
grazie mille, è verissimo sembrava quasi un sec!
cioè non ho ben capito quindi riparte un'ulteriore fermentazione (leggera) anche dopo il degorgement?
up, riporto su la domanda perchè secondo me è interessante approfondire il discorso su Beaufort
scusate pero' si fanno le pulci al metodo Solera e ci si lamente che 'non e' abbastanza Champagne' e poi cosi' tanta generosa comprensione per i vini di Beaufort? Io li trovo tra i piu' rustici e anti-Champagnotti che ci siano in regione.
Bah, I'm puzzled, forse tutte le bottiglie marce e iper-botritiche son capitate a me.
a me non è piaciuto o meglio più che non piaciuto sapeva solo di sidro, ripeto alla cieca avrei detto sidro di mele
poi se dicono che con il tempo migliora non lo so
dubito fortemente che un vino bianco o spumantizzato appena messo sul mercato che sa di sidro possa migliorare con il tempo...
la nota di sidro mista a medicinale (Flumicil) non e' affatto infrequente in certi vini 'neoprimitivi' ipernaturalistici vinificati con fermentazioni 'laissez faire laissez passer', lieviti 'naturali' e nessun controllo di temperatura. Il terroir oggi si esprime attraverso l'acetaldeide e il Brett.
Beaufort così dice, è la prima volta che compro il suo base, in passato così mi è successo, con l'annata 99 per esempio, gli ho telefonato e gliela volevo rimandare perchè era totalmente diversa da quello provato da lui. Poi l'ho tenuta un anno ed è un gioiellino, quella che mi ha rimandato a dicembre appena sboccata, è uguale a quella dell'anno scorso. beaufort non fa le cose a caso, la rusticità è assolutamente voluta da lui dal suo consulente di riferimento è darsonville, lo stesso di janisson barandon, di De sousa, di Lenoble...... e di tantissimi altri, che in alcune annate lo spinge a farlo dolce e demisec per gli aromi similbotrititis dei suoi vini, ma non c'è botritis in realtà.
Nello champagne il controllo della temperatura non serve a niente se hai la cantina a partire da cinque metri sotto terra in giù, la temperatura è costante e fredda. Quando sono stato da Collard fuori erano 28 sotto il termometro segnava 9 e io stavo in magliettina e l'unica cosa che mi ha scaldato è stato il roi renè 76 che aveva appena stappato.
Può essere che l'evoluzione del vino copra quello che tu dici essere il brett?? Non so che dirti.
Per quanto riguarda il metodo solera il mio punto di vista l'ho detto ed hai detto bene è fare "le pulci" a prodotti che sono sicuramente ben fatti ma che non posso non esaminare più attentamente di altri vista la forte individualità di metodo e di risultato, La mia domanda è
"è opportuno un prodotto che
soprattutto in cantina viene volontariamente ottenuto con caratteristiche fortemente individuali rispetto alla aoc di riferimento??" e ribadisco noi italiani in italia, in piemonte a barolo come vediamo chi rompe con la tradizione??