CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

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davidef
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda davidef » 10 mag 2013 00:07

paperofranco ha scritto:
davidef ha scritto:che temperatura di servizio avevano i vini?

bicchiere ? :mrgreen: .....chiedo veramente. ...forma stretta veicola alcol iniziale...


La temperatura era decente, forse un pelino più alta della regola, sui 19/20°; i bicchieri, purtroppo, erano dei bicchierini a fava perché quello passa il convento nelle serate di quel tipo, e i bicchieri devono essere uguali per tutti.
In effetti ho omesso colpevolmente le circostanze attenuanti, che non sono poche, ma solo in virtù del fatto che ne ho bevuti diversi di amaroni negli anni, con calma, una bottiglia a cena o a pranzo, coi bicchieri giusti, e non sono mai riuscito a stabilire un vero feeling, neanche con quelli di Quintarelli e Dal Forno(solo un'annata per ciascuno, ad onor del vero).
Sembrerà assurdo, ma Il mio unico vero bel ricordo di una bevuta goduriosa con vini della Valpolicella è legato non all'amarone: Valpolicella '95 e Rosso del Bepi '94 di Quintarelli, un pranzo di cacciagione qualche anno fa, tanta ma tanta roba :wink: .



per me la 1995 è l'annata di svolta in Valpolicella, se devo pensare ad una serata la farei in buona parte cin questi vini oggi perfetti

19-20 gradi, bicchierino piccolo e (quei) vini così giovani era una debacle annunciata comunque purtroppo. ...amen

di mio non insisto più su questi vini sul forum, penso che qua' non ci sia l'humus concettuale adeguato a spaziare serenamente su determinate strutture, lo dico serenamente perché capisco i gusti e li rispetto, però penso si perdano delle opportunità pur nelle dovute proporzioni sul concetto di "grande" vino
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda paperofranco » 10 mag 2013 08:59

davidef ha scritto:
paperofranco ha scritto:
davidef ha scritto:che temperatura di servizio avevano i vini?

bicchiere ? :mrgreen: .....chiedo veramente. ...forma stretta veicola alcol iniziale...


La temperatura era decente, forse un pelino più alta della regola, sui 19/20°; i bicchieri, purtroppo, erano dei bicchierini a fava perché quello passa il convento nelle serate di quel tipo, e i bicchieri devono essere uguali per tutti.
In effetti ho omesso colpevolmente le circostanze attenuanti, che non sono poche, ma solo in virtù del fatto che ne ho bevuti diversi di amaroni negli anni, con calma, una bottiglia a cena o a pranzo, coi bicchieri giusti, e non sono mai riuscito a stabilire un vero feeling, neanche con quelli di Quintarelli e Dal Forno(solo un'annata per ciascuno, ad onor del vero).
Sembrerà assurdo, ma Il mio unico vero bel ricordo di una bevuta goduriosa con vini della Valpolicella è legato non all'amarone: Valpolicella '95 e Rosso del Bepi '94 di Quintarelli, un pranzo di cacciagione qualche anno fa, tanta ma tanta roba :wink: .



per me la 1995 è l'annata di svolta in Valpolicella, se devo pensare ad una serata la farei in buona parte cin questi vini oggi perfetti

19-20 gradi, bicchierino piccolo e (quei) vini così giovani era una debacle annunciata comunque purtroppo. ...amen

di mio non insisto più su questi vini sul forum, penso che qua' non ci sia l'humus concettuale adeguato a spaziare serenamente su determinate strutture, lo dico serenamente perché capisco i gusti e li rispetto, però penso si perdano delle opportunità pur nelle dovute proporzioni sul concetto di "grande" vino


Non ti chiudere in te stesso, prova a spiegare meglio, se hai voglia. Io sono ben disposto all'ascolto e anche alla bevuta ovviamente, magari non troverò mai un amarone che mi faccia sobbalzare, ma questo è un altro paio di maniche...... :mrgreen:
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Francvino
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda Francvino » 10 mag 2013 11:19

paperofranco ha scritto:
Non ti chiudere in te stesso, prova a spiegare meglio, se hai voglia. Io sono ben disposto all'ascolto e anche alla bevuta ovviamente, magari non troverò mai un amarone che mi faccia sobbalzare, ma questo è un altro paio di maniche...... :mrgreen:



Faccio outing anche io, allora.
Quest'anno ho bevuto un Amarone che mi è piaciuto davvero tanto, come non mi capitava da tempo.
In verità sono due, e l'altro è il Riserva la Mattonara 2001 di cui avevo parlato qualche tempo fa.
Questo però si allontana da Zyme, fa parte dell'impronta stilistica più vicina a quella di Dal Forno ossia estrazione, frutto vivissimo, potenza, e alcol non morigerato anche se non brutale.
Nella sua forza mi è parso che comunque abbia avuto il modo di esprimere una finezza rara, del tutto legata a una chiara intenzione degli artefici di levigare ogni asperità:
Amarone della Valpolicella Riserva Cent'anni 2004 Trabucchi
La tradizione è la custodia del fuoco, non l'adorazione della cenere. [Gustav Mahler]
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda egio » 10 mag 2013 22:30

Ho un po' di arretrati su bottiglie interessanti, che non trovo il tempo di postare, ma quella di stasera voglio almeno segnalarla perché - saranno state le aspettative basse - è stata sia una delle più belle sorprese, che una tra le bevute toscane più di soddisfazione degli ultimi tempi. Quindi non solo effetto sorpresa, ma vino strepitoso in assoluto:

Fattoria del Cerro - Vino Nobile di Montepulciano Riserva 1985: in piedi da diversi giorni, aperto senza troppe cerimonie e seccato nel giro di due ore. Davvero splendido, integro, in formissima, sia dal colore che al naso, frutto ancora ben definito, armonia totale e nessuna traccia di evoluzione fastidiosa, in bocca una cannonata. Highlander! Ma com'è che non si fanno più robe del genere da quelle parti? Pagato una cicca sul forum.
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda gabriele succi » 11 mag 2013 07:43

egio ha scritto:Ho un po' di arretrati su bottiglie interessanti, che non trovo il tempo di postare, ma quella di stasera voglio almeno segnalarla perché - saranno state le aspettative basse - è stata sia una delle più belle sorprese, che una tra le bevute toscane più di soddisfazione degli ultimi tempi. Quindi non solo effetto sorpresa, ma vino strepitoso in assoluto:

Fattoria del Cerro - Vino Nobile di Montepulciano Riserva 1985: in piedi da diversi giorni, aperto senza troppe cerimonie e seccato nel giro di due ore. Davvero splendido, integro, in formissima, sia dal colore che al naso, frutto ancora ben definito, armonia totale e nessuna traccia di evoluzione fastidiosa, in bocca una cannonata. Highlander! Ma com'è che non si fanno più robe del genere da quelle parti? Pagato una cicca sul forum.

Ecco, questa è una domanda difficile...
...non riesco a trovarle una risposta...
Anche un orologio rotto, due volte al giorno segna l'ora precisa (Anonimo)
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda Kalosartipos » 11 mag 2013 09:04

gabriele succi ha scritto:
Kalosartipos ha scritto:
delta ha scritto:Continuo coi Rosè francesi :mrgreen:
Questa sera torta salata con crescenza, pachino, patè d'olive del buon Granchio74 e origano insieme a una bella bottiglia di Grenache Rosè
Davvero eccellente :wink:

Se capitassi dalle tue parti, potrò suonarti il citofono?
Però il vino lo porterò io :mrgreen:

Cosa, l'immancabile Monterossa?

Sulla porta della mia cantina campeggia la scritta AREA DEFRANCIACORTIZZATA.
:mrgreen: :wink:
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda davidef » 11 mag 2013 10:50

vinogodi ha scritto:...vi offendete se vi dico che la ricerca ossessiva di bicchieri di strana foggia , materiale e dimensione , soprattutto di certe marche idolatrate, è una grande coglionata? Avere bicchieri classici ben ampi e robusti (Rastal, Bormioli e similari) ritengo sia sufficiente senza andare a cercare il freddo per il letto e portarseli senza tanti patemi in ogni dove, lavarli con nonchalance e stivarli senza patemi. Detto da uno che ha una cristalleria in salotto degna di un museo degli orrori enologici, con Riedel da quasi due litri, Spigelau di ogni tipo e dimensione & C . Perchè vi dico questo? Perchè più volte, prima di abbandonarli al loro triste destino della vetrina di esposizione del suddetto salotto ( e non parlo di pochi bicchieri ma di oltre un centinaio, ero davvero maniaco del particolare), li ho testati più volte anche simultaneamente con lo stesso vino per vedere ... l'effetto che fa. E questo non con dei Lambrusco o Pignoletto ma con belle schiere di Barolo, Brunello, Borgogna e Bordeaux. Risultato... differenze minime (a parità di forma e dimensione) , e ci mancherebbe, con la sola differenza... che i Riedel si rompono a guardarli intensamente e il costo il più delle volte 10 volte superiore agli altri ( se non venti o trenta ... ho un paio di Riedel, erano originariamente 6, da un litro e mezzo a tulipanone che mi costarono 128 Euro l'uno... :evil: )... sottili come bolle di sapone e fragili come le illusioni che tali cristalli possano dare grip ai grandi vini che si bevono... 8)



Marco i Riedel che citi te erano bicchieri da esibizione, non da degustazione o bevuta fatta bene

però, per fare un esempio, alla giornata Bordeaux da te c'erano bicchieri diversissimi e risultati dentro al calice pure differenti, non parliamo di cataclismi o resurrezioni del vino a seconda del tipo di bicchiere ma di modifiche della veicolazione nella fase olfattiva ben avvertibili e variabili da bicchiere a bicchiere

andiamo a cercare il dettaglio nel vino, il pelo di fica distintivo, ed a volte lo facciamo in bicchieri che non agevolano quello che ci sta dentro o che disperdono troppo, quindi è vero che le differenze a volte sono minime ma ci sono, mentre a volte sono anche importanti anche se in bocca poi tutto si ricompone e nella fase retrolfattiva ricostruisci il tutto, ma se posso godere dall'inizio alla fine perchè non farlo ?

sabato ero al ristorante ed ho ordinato un Anjou 2008 delizioso servitomi inizialmente con dei bicchieri sbagliati seppur molto carini, il vino era tarpato, chiesto il cambio di bicchiere ed il vino ha iniziato a volare...quindi senza eccessi ovviamente, ma perchè spendere cifre elevate per dei vini per poi trattarli così così nei bicchieri ?

:wink:
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda davidef » 11 mag 2013 11:02

paperofranco ha scritto:
davidef ha scritto:
paperofranco ha scritto:
davidef ha scritto:che temperatura di servizio avevano i vini?

bicchiere ? :mrgreen: .....chiedo veramente. ...forma stretta veicola alcol iniziale...


La temperatura era decente, forse un pelino più alta della regola, sui 19/20°; i bicchieri, purtroppo, erano dei bicchierini a fava perché quello passa il convento nelle serate di quel tipo, e i bicchieri devono essere uguali per tutti.
In effetti ho omesso colpevolmente le circostanze attenuanti, che non sono poche, ma solo in virtù del fatto che ne ho bevuti diversi di amaroni negli anni, con calma, una bottiglia a cena o a pranzo, coi bicchieri giusti, e non sono mai riuscito a stabilire un vero feeling, neanche con quelli di Quintarelli e Dal Forno(solo un'annata per ciascuno, ad onor del vero).
Sembrerà assurdo, ma Il mio unico vero bel ricordo di una bevuta goduriosa con vini della Valpolicella è legato non all'amarone: Valpolicella '95 e Rosso del Bepi '94 di Quintarelli, un pranzo di cacciagione qualche anno fa, tanta ma tanta roba :wink: .



per me la 1995 è l'annata di svolta in Valpolicella, se devo pensare ad una serata la farei in buona parte cin questi vini oggi perfetti

19-20 gradi, bicchierino piccolo e (quei) vini così giovani era una debacle annunciata comunque purtroppo. ...amen

di mio non insisto più su questi vini sul forum, penso che qua' non ci sia l'humus concettuale adeguato a spaziare serenamente su determinate strutture, lo dico serenamente perché capisco i gusti e li rispetto, però penso si perdano delle opportunità pur nelle dovute proporzioni sul concetto di "grande" vino


Non ti chiudere in te stesso, prova a spiegare meglio, se hai voglia. Io sono ben disposto all'ascolto e anche alla bevuta ovviamente, magari non troverò mai un amarone che mi faccia sobbalzare, ma questo è un altro paio di maniche...... :mrgreen:


guarda, penso di aver fatto per diverso tempo informazione su questi vini, dai report delle varie anteprime dell'annata a manifestazioni e bevute di settore nonchè su visite e comparative fino ad un paio di anni fa direi

poi purtroppo ci si scontra a priori su dei fattori che quà dentro vengono mal digeriti o visti come la peste, ovvero corpo, struttura, appassimento, potenziale residuo, alcolicità (che non significa pesantezza se il vino è fatto bene ma...) e spesso si finisce a chiedere dei prodotti light non capendo che concettualmente il peso che si avverte spesso è frutto di scelte di prodotti sbagliati e non di una tipologia caricaturale dove però ci sono veramente tanti vini mediocri

ho capito che questi vini vengono adorati dai bevitori esteri (ad esempio a Beaune a febbraio c'è stata una manifestazione apprezzatissima, fai conto te... :lol: ), ricercati fuori Italia dove non sono relegati a bottiglie da formaggio per capirci, ma nel mercato nazionale fuori della regione di produzione ci sono poche occasioni di capirli

infine incide il fattore economico, un Amarone fatto bene necessariamente costa più di un vino fatto bene non ottenuto con appassimento perchè hai rese effettive e lavorazioni ben diverse, ma anche questo è un aspetto che scoraggia e che non viene capito a fondo

la distribuzione capillare oggi la fanno aziende che spesso offrono prodotti medi/mediocri, la gente quello beve e da quello trae le conseguenze, amen

quindi lascio la palla della informazione ad altri e mi limito, per chi vuole, a bere assieme qualche bottiglia carina che tengo in cantina :wink:
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda davidef » 11 mag 2013 11:36

vinotec ha scritto:
delta ha scritto:
vinotec ha scritto:...ieri sera questi vinelli:
http://i41.tinypic.com/2wqsolz.jpg
Se interessa, qualche nota appena ho un po' di tempo.



molto curioso del Riussec
tnx :wink:


...ti dirò, io sono un amante del rieussec e ne ho ti tantissime annate e diversi formati; questa era una mezzina.
Sempre gradevole con sentori di caramello, mela e frutti tropicali; in bocca medio corpo e non molto lungo...sicuramente ne ho bevuti dei migliori. Il 99 non è stata una grande annata, anzi direi medio-bassa...comunque, sempre piacevole.


avevo preso qualche mezzina di 1999 Rieussec ma ahimè l'annata piccola si sente tutta nella mancanza di complessità, a dire la verità trovo in genere la produzione da inizio '90 a inizio 2000 di Rieussec più connotata da bassi che da alti ed è un peccato accidenti :(
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda delta » 11 mag 2013 15:22

buono

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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda vinogodi » 11 mag 2013 15:56

...avendo scoperto uno dei migliori ristoranti di pesce (di mare) della bassa , con proprietario (ligure) che due volte alla settimana va ad approvvigionarsi al mercato del pesce di La Spezia e che ti permette di portare bottiglie da casa senza alcun supplemento )(per la qual cosa direi di organizzare una bicchierata Champagen/Chablis), ieri sera mangiata galattica con , appunto prove generali:
- Crudité di pesce (tris d'acciughe, ostriche, scampi al ghiaccio, pagello crudo sfilettato al momento, conchigliame vario) con completamento di fantastico fritto di paranza e acciughe con Champagne Gimonnet sapido, minerale e freschissimo ( :D :D :D :) ) in abbinamento sorprendente
- Branzino al sale con Chablis 1er Faurchaume Duplessis 2009 assolutamente fantastico ( :D :D :D :D )
- Finale: carrello di dolci con Tokaji 5 puttonios Oremus, tagliente e saporitissimo ( :D :D :D :) )
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda Kalosartipos » 11 mag 2013 19:54

Lavandinato il Meursault ( :cry: ), ho rimesso a posto il palato con un
GÉRARD ET LILIAN DUPLESSIS Chablis '05, ancora perfettamente in forma e con le caratteristiche note conchigliose.
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Non ho la foto del piatto di spaghetti con i frutti di mare... me lo so' magnato troppo alla svelta :mrgreen:
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda miogo » 11 mag 2013 21:37

Oggi Brunellata 2006 in quel di Solarolo, moolto bravi e pazienti quelli dell'Ustareja di Du Butò, una bella mano in cucina.

Ecco la classifica generale (13 gaudenti a sparar voti, vini scoperti solo alla fine):

Media Media C. Dev. Std Vino
90,8 --- 90,8 --- 2,2 --- Poggio di Sotto
88,8 --- 89,5 --- 3,9 --- Tenuta di Sesta
88,8 --- 89,1 --- 3,0 --- Potazzine
88,2 --- 88,5 --- 3,1 --- Macioche
87,8 --- 87,9 --- 2,0 --- Salvioni
87,8 --- 88,0 --- 3,1 --- Fattoi
87,7 --- 87,7 --- 2,0 --- Pian dell'Orino
86,9 --- 87,1 --- 3,2 --- Capanna
86,8 --- 86,9 --- 2,9 --- Baricci
85,5 --- 85,5 --- 1,5 --- Tiezzi
85,5 --- 85,6 --- 2,4 --- Cerbaiona
84,9 --- 84,8 --- 2,8 --- Canalicchio di Sopra
84,7 --- 84,7 --- 3,5 --- Sesti Phenomena
83,5 --- 84,2 --- 4,8 --- Biondi Santi
78,7 --- 79,5 --- 7,6 --- Ragnaie
78,2 --- 78,0 --- 5,3 --- Siro Pacenti

Spero di aver trascritto bene i nomi dei vini, corrigetemi se mi son sbagliato. :wink:
Media C. è la media calcolata togliendo il voto più alto e quello più basso. La Dev Std è un indice della variabilità di giudizio intorno al singolo vino, piuttosto alta sui vini ultimi classificati.
Per me i migliori sono stati Tenuta di Sesta, Fattoi e Macioche, belli belli ma Sesta con una marcia in più in termini di complessità. La parola ora ai fotografi e ai poeti.
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda Cristianmark » 11 mag 2013 21:47

Kalosartipos ha scritto:Lavandinato il Meursault ( :cry: ), ho rimesso a posto il palato con un
GÉRARD ET LILIAN DUPLESSIS Chablis '05, ancora perfettamente in forma e con le caratteristiche note conchigliose.
Immagine

Non ho la foto del piatto di spaghetti con i frutti di mare... me lo so' magnato troppo alla svelta :mrgreen:



:lol: gnagnano?..
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda gabriele succi » 11 mag 2013 21:56

miogo ha scritto:Oggi Brunellata 2006 in quel di Solarolo, moolto bravi e pazienti quelli dell'Ustareja di Du Butò, una bella mano in cucina.

Ecco la classifica generale (13 gaudenti a sparar voti, vini scoperti solo alla fine):

Media Media C. Dev. Std Vino
90,8 --- 90,8 --- 2,2 --- Poggio di Sotto
88,8 --- 89,5 --- 3,9 --- Tenuta di Sesta
88,8 --- 89,1 --- 3,0 --- Potazzine
88,2 --- 88,5 --- 3,1 --- Macioche
87,8 --- 87,9 --- 2,0 --- Salvioni
87,8 --- 88,0 --- 3,1 --- Fattoi
87,7 --- 87,7 --- 2,0 --- Pian dell'Orino
86,9 --- 87,1 --- 3,2 --- Capanna
86,8 --- 86,9 --- 2,9 --- Baricci
85,5 --- 85,5 --- 1,5 --- Tiezzi
85,5 --- 85,6 --- 2,4 --- Cerbaiona
84,9 --- 84,8 --- 2,8 --- Canalicchio di Sopra
84,7 --- 84,7 --- 3,5 --- Sesti Phenomena
83,5 --- 84,2 --- 4,8 --- Biondi Santi
78,7 --- 79,5 --- 7,6 --- Ragnaie
78,2 --- 78,0 --- 5,3 --- Siro Pacenti

Spero di aver trascritto bene i nomi dei vini, corrigetemi se mi son sbagliato. :wink:
Media C. è la media calcolata togliendo il voto più alto e quello più basso. La Dev Std è un indice della variabilità di giudizio intorno al singolo vino, piuttosto alta sui vini ultimi classificati.
Per me i migliori sono stati Tenuta di Sesta, Fattoi e Macioche, belli belli ma Sesta con una marcia in più in termini di complessità. La parola ora ai fotografi e ai poeti.

Ciao Marcello, grazie per essere venuto, ho messo le foto sul Gazzettino; copio la classifica là!
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda davidef » 12 mag 2013 00:26

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questa sera alla Sagra dei Bisi di Lumignano mi sono portato u a bottiglia da casa per fare un esperimento sui bicchieri. ...anzi per meglio testare il tutto ho usato IL bicchiere senza fronzoli per eccellenza. ... :lol:

ahimè. ... continuo ad essere della mia opinione, comunque il vino con il cotechino con i piselli andava a nozze
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda Chicco76 » 12 mag 2013 01:02

davidef ha scritto:
paperofranco ha scritto:
davidef ha scritto:
paperofranco ha scritto:
davidef ha scritto:che temperatura di servizio avevano i vini?

bicchiere ? :mrgreen: .....chiedo veramente. ...forma stretta veicola alcol iniziale...


La temperatura era decente, forse un pelino più alta della regola, sui 19/20°; i bicchieri, purtroppo, erano dei bicchierini a fava perché quello passa il convento nelle serate di quel tipo, e i bicchieri devono essere uguali per tutti.
In effetti ho omesso colpevolmente le circostanze attenuanti, che non sono poche, ma solo in virtù del fatto che ne ho bevuti diversi di amaroni negli anni, con calma, una bottiglia a cena o a pranzo, coi bicchieri giusti, e non sono mai riuscito a stabilire un vero feeling, neanche con quelli di Quintarelli e Dal Forno(solo un'annata per ciascuno, ad onor del vero).
Sembrerà assurdo, ma Il mio unico vero bel ricordo di una bevuta goduriosa con vini della Valpolicella è legato non all'amarone: Valpolicella '95 e Rosso del Bepi '94 di Quintarelli, un pranzo di cacciagione qualche anno fa, tanta ma tanta roba :wink: .



per me la 1995 è l'annata di svolta in Valpolicella, se devo pensare ad una serata la farei in buona parte cin questi vini oggi perfetti

19-20 gradi, bicchierino piccolo e (quei) vini così giovani era una debacle annunciata comunque purtroppo. ...amen

di mio non insisto più su questi vini sul forum, penso che qua' non ci sia l'humus concettuale adeguato a spaziare serenamente su determinate strutture, lo dico serenamente perché capisco i gusti e li rispetto, però penso si perdano delle opportunità pur nelle dovute proporzioni sul concetto di "grande" vino


Non ti chiudere in te stesso, prova a spiegare meglio, se hai voglia. Io sono ben disposto all'ascolto e anche alla bevuta ovviamente, magari non troverò mai un amarone che mi faccia sobbalzare, ma questo è un altro paio di maniche...... :mrgreen:


guarda, penso di aver fatto per diverso tempo informazione su questi vini, dai report delle varie anteprime dell'annata a manifestazioni e bevute di settore nonchè su visite e comparative fino ad un paio di anni fa direi

poi purtroppo ci si scontra a priori su dei fattori che quà dentro vengono mal digeriti o visti come la peste, ovvero corpo, struttura, appassimento, potenziale residuo, alcolicità (che non significa pesantezza se il vino è fatto bene ma...) e spesso si finisce a chiedere dei prodotti light non capendo che concettualmente il peso che si avverte spesso è frutto di scelte di prodotti sbagliati e non di una tipologia caricaturale dove però ci sono veramente tanti vini mediocri

ho capito che questi vini vengono adorati dai bevitori esteri (ad esempio a Beaune a febbraio c'è stata una manifestazione apprezzatissima, fai conto te... :lol: ), ricercati fuori Italia dove non sono relegati a bottiglie da formaggio per capirci, ma nel mercato nazionale fuori della regione di produzione ci sono poche occasioni di capirli

infine incide il fattore economico, un Amarone fatto bene necessariamente costa più di un vino fatto bene non ottenuto con appassimento perchè hai rese effettive e lavorazioni ben diverse, ma anche questo è un aspetto che scoraggia e che non viene capito a fondo

la distribuzione capillare oggi la fanno aziende che spesso offrono prodotti medi/mediocri, la gente quello beve e da quello trae le conseguenze, amen

quindi lascio la palla della informazione ad altri e mi limito, per chi vuole, a bere assieme qualche bottiglia carina che tengo in cantina :wink:


Davide, da buon veneto doc non posso non apprezzare l'amarone che ritengo un vino straordinario, fascinoso dal punto di vista storico culturale e che comunque è il vessillo più alto del panorama enologico veneto. A memoria non ricordo altri vini nella nostra regione in grado di essere ricordati nel mondo, a parte qualche grandissimo Soave che a longevità e complessità mette in riga tantissimi bianchi di borgogna. Ma in fin dei conti possiamo citare solo qualche denominazione come il soave, qualche grande taglio bordolese del trevigiano (i vecchi rosso dell'abbazia o i vecchissimi capo di stato che sono vini memorabili) e qualche errore di produzione dei colli euganei (mi riferisco ai vecchi cabernet di vignalta, vini riusciti per una strana serie di coincidenza). Ma sono per lo più vini ricercati dagli appassionati perchè sanno che cosa trovare nel bicchiere. L'amarone è un vino internazionale a tutti gli effetti, esportato in tutto il mondo, che comunque è prodotto con delle caratteristiche specifiche che rispondono ai gusti del mercato in cui questo vino va a collocarsi, pertanto se chi fa un vino in un determinato modo riesce a vendere tutta la produzione significa che è riuscito comunque a centrare l'obbiettivo e il produttore difenderà sempre le sue scelte produttive perchè comunque chi lo compra e lo beve è comunque soddisfatto.
Anch'io sono dispiaciuto che questo vino comunque non venga apprezzato come dovrebbe ma sono anche sincero, trovo veramente poco che mi soddisfi per i fattori che hai citato nella tua riflessione. Ora ti invito io a riflettere perchè siamo sempre ad un punto saldo che è il manico del produttore. Ci sono dei fattori che io ritengo imprescindibili in un grandissimo vino, che non possono essere ignorati da un degustatore obbiettivo e non si tratta di oggettività, soggettività e cazzate varie, ma di pura e semplice obbiettività ! Prendiamo i due modelli di riferimento, nelle rispettive tipologie, che sono il Bepi e Dal Forno, agli antipodi per stili produttivi ma che comunque sono i punti di riferimento della tipologia. Mi voglio soffermare solo su Quintarelli perchè Dal Forno non è il mio stile preferito e non lo conosco benissimo, quindi non mi sento di entrare in merito avendo poche bevute alle spalle, Bepi invece lo conosco meglio ! L'amarone di Quintarelli ha tutti i canoni per essere un vino da fondo scala, al vertice ovviamente !

E' innegabile che un vino dai marcati sentori alcolici, sia al naso che in bocca, che quindi risulta caldo e infernale nel finale, sia penalizzato nei confronti di un vino dove invece tale componente non è percepita ... pertanto un vino caldo non può risultare piacevole come un vino che non lo è !

E' innegabile che un vino grasso e pesante sia penalizzato rispetto ad un vino elegante ... non ti dico fine che è un'altra cosa ma tutti sanno distinguere l'eleganza dalla pesantezza, e anche vini dell'estrazione di un Dal Forno possono comunque essere eleganti. Sull'eleganza basta pensare a quando ci giriamo per strada ... se passa una bella gnocca o se passa una butrillona ? :mrgreen:

E' innegabile che un vino che chiude amaro causa uso improprio del legno (e questa è una delle note dolenti di tanti amaroni) sia comunque penalizzato rispetto ad un vino che chiude con un frutto ancora vivo e pulsante, cosa che dovrebbe essere "di serie" in un vino che fa appassimento ! Se qualcuno apprezza l'amaro in un vino me lo dica, perchè e come mai non lo considera un difetto ... visto che in altri vini tale sentore non si percepisce !

Se forse l'amarone non piace o comunque non è capito, sicuramente, a mio giudizio, non è legato alla tipologia del prodotto prodotta oggigiorno dalla stragrande maggioranza delle aziende! Sfido chiunque a dire che un amarone di Quintarelli possa essere "poco elegante" o "caldo con un alcool fastidioso" o "marcato da sentori amari del legno o di cottura in vigna" ... semplicemente il manico di Quintarelli riesce dove altri nemmeno iniziano, ma non è un fatto di sole vigne o competenze ... insomma ce ne sono di produttori in Valpolicella, vuoi che solo Quintarelli e Dal Forno abbiano le vigne migliori e il libro magico per produrre l'amarone perfetto ? Sono più propenso a credere che l'amarone "va bene così" per i motivi commerciali di cui sopra esposto !

In un bicchiere di amarone si possono trovare le migliori caratteristiche di un grande vino ... eleganza, potenza, allungo ed esplosione in bocca e nel finale, acidità e sapidità, ricchezza di estrazione, tannini fitti serrati dolci, chiusure da capogiro, vibrazioni cerebrali e minerali ... insomma mi sembrano cose già sentite in Giacosa, Conterno, Valentini, Biondi Santi e Soldera, !° Cru, DRC, Leroy e altri grandissimi di Borgogna, Riesling della Saar Mosel, pure nei vinos de Espana ... ma anche in tanti altri vini compresi i Sangiovese di Romagna di Castelluccio o in tante altre realtà che nessuno manco si fila ! E non sono le caratteristiche che dovrebbero esaltare un degustatore ??? A meno che mi sbagli ma quando ci sono carenze o mancanze o sottoperformance di tali caratteristiche nessuno si azzarda a far salire oltre i 95 il punteggio di un vino !

Non ho mai curato, e a volte me ne pento, la mia sezione amaroni in cantina, quintarelli a parte si intende ... ma un approfondimento lo farei volentieri ! A buon intenditore ... :wink:
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Alberto
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda Alberto » 12 mag 2013 10:24

Ieri pomeriggio degustazione a tema piemontese-lombardo presso l'enoteca Baggio di Montebelluna (TV). Nell'ordine:

Marca Obertenga Cortese Noceto, Mutti, 2012 (13,5%)
Vegetalità sottile e leggeri toni fermentativi al naso, bella tensione acida in bocca nonostante un tono mandorlato piuttosto grasso, chiude però con la secchezza classica del cortese. Buono e gran rapporto Q/P.

Colli Tortonesi Timorasso Derthona, La Colombera, 2011 (13,5%)
Qui invece per me non ci siamo: scomposto, con tante cose anche belle e sicuramente molto "timorasse" al naso (fiori e frutti gialli, cera, elastico), ma in bocca come ammassate là senza un coordinamento, attacca con una vena di residuo zuccherino quasi fastidiosa, con poca freschezza a controbilanciare, chiude quasi tannico ed astringente. Annata no?

Grignolino del Monferrato Casalese, Tenuta Migliavacca, 2012 (12,5%)
Inizia pimpante, un bel sottobosco al naso e toni speziati piccantini al palato, ed un fruttino lieve e pulito, ma bastano due minuti e poi l'acetica lo sfuoca inspiegabilmente. Conosco poco il grignolino, questo sembrava avere begli spunti, con una confezione che però mi è sembrata imprecisa.

Bramaterra, Odilio Antoniotti, 2009 (13,5%)
Al naso parte male, nettamente surmaturo, poi per fortuna trova più respiro e focus su qualche tono floreale che emerge; in bocca attacca vegetale, speziato e "caldo", poi molto frutto scuro, molto corpo e molti (e rudi) tannini. Chiusura amara. A parte la vaga florealità al naso, il nebbiolo dov'è? Pare una croatina in purezza, e pure fatta non molto bene... Boh.

OP Buttafuoco Bricco Riva Bianca, Andrea Picchioni, 2008 (14%)
Questo mi è piaciuto: maturo ed alcolico, ma dinamico, goloso, "solare", ti conquista con una squisita schiettezza di beva, tanto frutto di bosco fresco arricchito da una vena salina molto interessante, e da ritorni precisi di violetta; bocca con qualche minimo passaggio a vuoto nella trama verso il finale, ma pazienza.

OP Sangue di Giuda Frizzante Fior del Vento, Andrea Picchioni, 2012 (6,5%)
L'acidità purtroppo da sola non basta: frutto in qualche modo diluito, ed una carbonica abbastanza grossolana. Passabilissimo.

Buona Domenica a tutti! :D
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda Spectator » 12 mag 2013 11:19

..Gevrey Chambertin 2005,Chanson Pere et Fils. Mi avete..suggerito di aver preso una bella fregatura,quando vi dissi di aver preso qualche boccia di questo produttore,che imbottiglia anche un notevole Vosnee'.Bel colore rosso rubino carico ,naso di frutta rossa matura nn particolarmente complesso ; consistente la struttura con tannini piacevoli ,ancora da amalgamarsi del tutto ; al sorso e' caldo ,minerale , di buona freschezza e avida bevibilita'. Una buona bottiglia..a 25eur :D :D ,che nn mi pento di aver comprato :lol: .
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda paperofranco » 12 mag 2013 14:50

Chicco76 ha scritto:
davidef ha scritto:.


La temperatura era decente, forse un pelino più alta della regola, sui 19/20°; i bicchieri, purtroppo, erano dei bicchierini a fava perché quello passa il convento nelle serate di quel tipo, e i bicchieri devono essere uguali per tutti.
In effetti ho omesso colpevolmente le circostanze attenuanti, che non sono poche, ma solo in virtù del fatto che ne ho bevuti diversi di amaroni negli anni, con calma, una bottiglia a cena o a pranzo, coi bicchieri giusti, e non sono mai riuscito a stabilire un vero feeling, neanche con quelli di Quintarelli e Dal Forno(solo un'annata per ciascuno, ad onor del vero).
Sembrerà assurdo, ma Il mio unico vero bel ricordo di una bevuta goduriosa con vini della Valpolicella è legato non all'amarone: Valpolicella '95 e Rosso del Bepi '94 di Quintarelli, un pranzo di cacciagione qualche anno fa, tanta ma tanta roba :wink: .



per me la 1995 è l'annata di svolta in Valpolicella, se devo pensare ad una serata la farei in buona parte cin questi vini oggi perfetti

19-20 gradi, bicchierino piccolo e (quei) vini così giovani era una debacle annunciata comunque purtroppo. ...amen

di mio non insisto più su questi vini sul forum, penso che qua' non ci sia l'humus concettuale adeguato a spaziare serenamente su determinate strutture, lo dico serenamente perché capisco i gusti e li rispetto, però penso si perdano delle opportunità pur nelle dovute proporzioni sul concetto di "grande" vino[/quote]

Non ti chiudere in te stesso, prova a spiegare meglio, se hai voglia. Io sono ben disposto all'ascolto e anche alla bevuta ovviamente, magari non troverò mai un amarone che mi faccia sobbalzare, ma questo è un altro paio di maniche...... :mrgreen:[/quote]

guarda, penso di aver fatto per diverso tempo informazione su questi vini, dai report delle varie anteprime dell'annata a manifestazioni e bevute di settore nonchè su visite e comparative fino ad un paio di anni fa direi

poi purtroppo ci si scontra a priori su dei fattori che quà dentro vengono mal digeriti o visti come la peste, ovvero corpo, struttura, appassimento, potenziale residuo, alcolicità (che non significa pesantezza se il vino è fatto bene ma...) e spesso si finisce a chiedere dei prodotti light non capendo che concettualmente il peso che si avverte spesso è frutto di scelte di prodotti sbagliati e non di una tipologia caricaturale dove però ci sono veramente tanti vini mediocri

ho capito che questi vini vengono adorati dai bevitori esteri (ad esempio a Beaune a febbraio c'è stata una manifestazione apprezzatissima, fai conto te... :lol: ), ricercati fuori Italia dove non sono relegati a bottiglie da formaggio per capirci, ma nel mercato nazionale fuori della regione di produzione ci sono poche occasioni di capirli

infine incide il fattore economico, un Amarone fatto bene necessariamente costa più di un vino fatto bene non ottenuto con appassimento perchè hai rese effettive e lavorazioni ben diverse, ma anche questo è un aspetto che scoraggia e che non viene capito a fondo

la distribuzione capillare oggi la fanno aziende che spesso offrono prodotti medi/mediocri, la gente quello beve e da quello trae le conseguenze, amen

quindi lascio la palla della informazione ad altri e mi limito, per chi vuole, a bere assieme qualche bottiglia carina che tengo in cantina :wink:[/quote]

Davide, da buon veneto doc non posso non apprezzare l'amarone che ritengo un vino straordinario, fascinoso dal punto di vista storico culturale e che comunque è il vessillo più alto del panorama enologico veneto. A memoria non ricordo altri vini nella nostra regione in grado di essere ricordati nel mondo, a parte qualche grandissimo Soave che a longevità e complessità mette in riga tantissimi bianchi di borgogna. Ma in fin dei conti possiamo citare solo qualche denominazione come il soave, qualche grande taglio bordolese del trevigiano (i vecchi rosso dell'abbazia o i vecchissimi capo di stato che sono vini memorabili) e qualche errore di produzione dei colli euganei (mi riferisco ai vecchi cabernet di vignalta, vini riusciti per una strana serie di coincidenza). Ma sono per lo più vini ricercati dagli appassionati perchè sanno che cosa trovare nel bicchiere. L'amarone è un vino internazionale a tutti gli effetti, esportato in tutto il mondo, che comunque è prodotto con delle caratteristiche specifiche che rispondono ai gusti del mercato in cui questo vino va a collocarsi, pertanto se chi fa un vino in un determinato modo riesce a vendere tutta la produzione significa che è riuscito comunque a centrare l'obbiettivo e il produttore difenderà sempre le sue scelte produttive perchè comunque chi lo compra e lo beve è comunque soddisfatto.
Anch'io sono dispiaciuto che questo vino comunque non venga apprezzato come dovrebbe ma sono anche sincero, trovo veramente poco che mi soddisfi per i fattori che hai citato nella tua riflessione. Ora ti invito io a riflettere perchè siamo sempre ad un punto saldo che è il manico del produttore. Ci sono dei fattori che io ritengo imprescindibili in un grandissimo vino, che non possono essere ignorati da un degustatore obbiettivo e non si tratta di oggettività, soggettività e cazzate varie, ma di pura e semplice obbiettività ! Prendiamo i due modelli di riferimento, nelle rispettive tipologie, che sono il Bepi e Dal Forno, agli antipodi per stili produttivi ma che comunque sono i punti di riferimento della tipologia. Mi voglio soffermare solo su Quintarelli perchè Dal Forno non è il mio stile preferito e non lo conosco benissimo, quindi non mi sento di entrare in merito avendo poche bevute alle spalle, Bepi invece lo conosco meglio ! L'amarone di Quintarelli ha tutti i canoni per essere un vino da fondo scala, al vertice ovviamente !

E' innegabile che un vino dai marcati sentori alcolici, sia al naso che in bocca, che quindi risulta caldo e infernale nel finale, sia penalizzato nei confronti di un vino dove invece tale componente non è percepita ... pertanto un vino caldo non può risultare piacevole come un vino che non lo è !

E' innegabile che un vino grasso e pesante sia penalizzato rispetto ad un vino elegante ... non ti dico fine che è un'altra cosa ma tutti sanno distinguere l'eleganza dalla pesantezza, e anche vini dell'estrazione di un Dal Forno possono comunque essere eleganti. Sull'eleganza basta pensare a quando ci giriamo per strada ... se passa una bella gnocca o se passa una butrillona ? :mrgreen:

E' innegabile che un vino che chiude amaro causa uso improprio del legno (e questa è una delle note dolenti di tanti amaroni) sia comunque penalizzato rispetto ad un vino che chiude con un frutto ancora vivo e pulsante, cosa che dovrebbe essere "di serie" in un vino che fa appassimento ! Se qualcuno apprezza l'amaro in un vino me lo dica, perchè e come mai non lo considera un difetto ... visto che in altri vini tale sentore non si percepisce !

Se forse l'amarone non piace o comunque non è capito, sicuramente, a mio giudizio, non è legato alla tipologia del prodotto prodotta oggigiorno dalla stragrande maggioranza delle aziende! Sfido chiunque a dire che un amarone di Quintarelli possa essere "poco elegante" o "caldo con un alcool fastidioso" o "marcato da sentori amari del legno o di cottura in vigna" ... semplicemente il manico di Quintarelli riesce dove altri nemmeno iniziano, ma non è un fatto di sole vigne o competenze ... insomma ce ne sono di produttori in Valpolicella, vuoi che solo Quintarelli e Dal Forno abbiano le vigne migliori e il libro magico per produrre l'amarone perfetto ? Sono più propenso a credere che l'amarone "va bene così" per i motivi commerciali di cui sopra esposto !

In un bicchiere di amarone si possono trovare le migliori caratteristiche di un grande vino ... eleganza, potenza, allungo ed esplosione in bocca e nel finale, acidità e sapidità, ricchezza di estrazione, tannini fitti serrati dolci, chiusure da capogiro, vibrazioni cerebrali e minerali ... insomma mi sembrano cose già sentite in Giacosa, Conterno, Valentini, Biondi Santi e Soldera, !° Cru, DRC, Leroy e altri grandissimi di Borgogna, Riesling della Saar Mosel, pure nei vinos de Espana ... ma anche in tanti altri vini compresi i Sangiovese di Romagna di Castelluccio o in tante altre realtà che nessuno manco si fila ! E non sono le caratteristiche che dovrebbero esaltare un degustatore ??? A meno che mi sbagli ma quando ci sono carenze o mancanze o sottoperformance di tali caratteristiche nessuno si azzarda a far salire oltre i 95 il punteggio di un vino !

Non ho mai curato, e a volte me ne pento, la mia sezione amaroni in cantina, quintarelli a parte si intende ... ma un approfondimento lo farei volentieri ! A buon intenditore ... :wink:[/quote]


Ringrazio Davide per la spiegazione e Chicco per quest'intervento appassionato. Siccome mi sembrate due persone dotate di buon senso e disponibilità a ragionare ne approfitto per farvi un paio di domande che mi sono sempre tenuto per me, avendo paura che venissero fraintese come provocazione..
A parte la storia di come è nato l'amarone, per caso o non per caso, ma questo non è importante. La pratica dell'appassimento, più che una caratterizzazione non rischia di essere un qualcosa che appiattisce, soprattutto le diversità dell'annata? E poi la domanda da un milione di dollari: appassire l'uva non è un modo per sopperire ad una povertà di sostanza della medesima? Grazie.
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Chicco76
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda Chicco76 » 12 mag 2013 15:48

paperofranco ha scritto:
Chicco76 ha scritto:
davidef ha scritto:.


La temperatura era decente, forse un pelino più alta della regola, sui 19/20°; i bicchieri, purtroppo, erano dei bicchierini a fava perché quello passa il convento nelle serate di quel tipo, e i bicchieri devono essere uguali per tutti.
In effetti ho omesso colpevolmente le circostanze attenuanti, che non sono poche, ma solo in virtù del fatto che ne ho bevuti diversi di amaroni negli anni, con calma, una bottiglia a cena o a pranzo, coi bicchieri giusti, e non sono mai riuscito a stabilire un vero feeling, neanche con quelli di Quintarelli e Dal Forno(solo un'annata per ciascuno, ad onor del vero).
Sembrerà assurdo, ma Il mio unico vero bel ricordo di una bevuta goduriosa con vini della Valpolicella è legato non all'amarone: Valpolicella '95 e Rosso del Bepi '94 di Quintarelli, un pranzo di cacciagione qualche anno fa, tanta ma tanta roba :wink: .



per me la 1995 è l'annata di svolta in Valpolicella, se devo pensare ad una serata la farei in buona parte cin questi vini oggi perfetti

19-20 gradi, bicchierino piccolo e (quei) vini così giovani era una debacle annunciata comunque purtroppo. ...amen

di mio non insisto più su questi vini sul forum, penso che qua' non ci sia l'humus concettuale adeguato a spaziare serenamente su determinate strutture, lo dico serenamente perché capisco i gusti e li rispetto, però penso si perdano delle opportunità pur nelle dovute proporzioni sul concetto di "grande" vino


Non ti chiudere in te stesso, prova a spiegare meglio, se hai voglia. Io sono ben disposto all'ascolto e anche alla bevuta ovviamente, magari non troverò mai un amarone che mi faccia sobbalzare, ma questo è un altro paio di maniche...... :mrgreen:[/quote]

guarda, penso di aver fatto per diverso tempo informazione su questi vini, dai report delle varie anteprime dell'annata a manifestazioni e bevute di settore nonchè su visite e comparative fino ad un paio di anni fa direi

poi purtroppo ci si scontra a priori su dei fattori che quà dentro vengono mal digeriti o visti come la peste, ovvero corpo, struttura, appassimento, potenziale residuo, alcolicità (che non significa pesantezza se il vino è fatto bene ma...) e spesso si finisce a chiedere dei prodotti light non capendo che concettualmente il peso che si avverte spesso è frutto di scelte di prodotti sbagliati e non di una tipologia caricaturale dove però ci sono veramente tanti vini mediocri

ho capito che questi vini vengono adorati dai bevitori esteri (ad esempio a Beaune a febbraio c'è stata una manifestazione apprezzatissima, fai conto te... :lol: ), ricercati fuori Italia dove non sono relegati a bottiglie da formaggio per capirci, ma nel mercato nazionale fuori della regione di produzione ci sono poche occasioni di capirli

infine incide il fattore economico, un Amarone fatto bene necessariamente costa più di un vino fatto bene non ottenuto con appassimento perchè hai rese effettive e lavorazioni ben diverse, ma anche questo è un aspetto che scoraggia e che non viene capito a fondo

la distribuzione capillare oggi la fanno aziende che spesso offrono prodotti medi/mediocri, la gente quello beve e da quello trae le conseguenze, amen

quindi lascio la palla della informazione ad altri e mi limito, per chi vuole, a bere assieme qualche bottiglia carina che tengo in cantina :wink:[/quote]

Davide, da buon veneto doc non posso non apprezzare l'amarone che ritengo un vino straordinario, fascinoso dal punto di vista storico culturale e che comunque è il vessillo più alto del panorama enologico veneto. A memoria non ricordo altri vini nella nostra regione in grado di essere ricordati nel mondo, a parte qualche grandissimo Soave che a longevità e complessità mette in riga tantissimi bianchi di borgogna. Ma in fin dei conti possiamo citare solo qualche denominazione come il soave, qualche grande taglio bordolese del trevigiano (i vecchi rosso dell'abbazia o i vecchissimi capo di stato che sono vini memorabili) e qualche errore di produzione dei colli euganei (mi riferisco ai vecchi cabernet di vignalta, vini riusciti per una strana serie di coincidenza). Ma sono per lo più vini ricercati dagli appassionati perchè sanno che cosa trovare nel bicchiere. L'amarone è un vino internazionale a tutti gli effetti, esportato in tutto il mondo, che comunque è prodotto con delle caratteristiche specifiche che rispondono ai gusti del mercato in cui questo vino va a collocarsi, pertanto se chi fa un vino in un determinato modo riesce a vendere tutta la produzione significa che è riuscito comunque a centrare l'obbiettivo e il produttore difenderà sempre le sue scelte produttive perchè comunque chi lo compra e lo beve è comunque soddisfatto.
Anch'io sono dispiaciuto che questo vino comunque non venga apprezzato come dovrebbe ma sono anche sincero, trovo veramente poco che mi soddisfi per i fattori che hai citato nella tua riflessione. Ora ti invito io a riflettere perchè siamo sempre ad un punto saldo che è il manico del produttore. Ci sono dei fattori che io ritengo imprescindibili in un grandissimo vino, che non possono essere ignorati da un degustatore obbiettivo e non si tratta di oggettività, soggettività e cazzate varie, ma di pura e semplice obbiettività ! Prendiamo i due modelli di riferimento, nelle rispettive tipologie, che sono il Bepi e Dal Forno, agli antipodi per stili produttivi ma che comunque sono i punti di riferimento della tipologia. Mi voglio soffermare solo su Quintarelli perchè Dal Forno non è il mio stile preferito e non lo conosco benissimo, quindi non mi sento di entrare in merito avendo poche bevute alle spalle, Bepi invece lo conosco meglio ! L'amarone di Quintarelli ha tutti i canoni per essere un vino da fondo scala, al vertice ovviamente !

E' innegabile che un vino dai marcati sentori alcolici, sia al naso che in bocca, che quindi risulta caldo e infernale nel finale, sia penalizzato nei confronti di un vino dove invece tale componente non è percepita ... pertanto un vino caldo non può risultare piacevole come un vino che non lo è !

E' innegabile che un vino grasso e pesante sia penalizzato rispetto ad un vino elegante ... non ti dico fine che è un'altra cosa ma tutti sanno distinguere l'eleganza dalla pesantezza, e anche vini dell'estrazione di un Dal Forno possono comunque essere eleganti. Sull'eleganza basta pensare a quando ci giriamo per strada ... se passa una bella gnocca o se passa una butrillona ? :mrgreen:

E' innegabile che un vino che chiude amaro causa uso improprio del legno (e questa è una delle note dolenti di tanti amaroni) sia comunque penalizzato rispetto ad un vino che chiude con un frutto ancora vivo e pulsante, cosa che dovrebbe essere "di serie" in un vino che fa appassimento ! Se qualcuno apprezza l'amaro in un vino me lo dica, perchè e come mai non lo considera un difetto ... visto che in altri vini tale sentore non si percepisce !

Se forse l'amarone non piace o comunque non è capito, sicuramente, a mio giudizio, non è legato alla tipologia del prodotto prodotta oggigiorno dalla stragrande maggioranza delle aziende! Sfido chiunque a dire che un amarone di Quintarelli possa essere "poco elegante" o "caldo con un alcool fastidioso" o "marcato da sentori amari del legno o di cottura in vigna" ... semplicemente il manico di Quintarelli riesce dove altri nemmeno iniziano, ma non è un fatto di sole vigne o competenze ... insomma ce ne sono di produttori in Valpolicella, vuoi che solo Quintarelli e Dal Forno abbiano le vigne migliori e il libro magico per produrre l'amarone perfetto ? Sono più propenso a credere che l'amarone "va bene così" per i motivi commerciali di cui sopra esposto !

In un bicchiere di amarone si possono trovare le migliori caratteristiche di un grande vino ... eleganza, potenza, allungo ed esplosione in bocca e nel finale, acidità e sapidità, ricchezza di estrazione, tannini fitti serrati dolci, chiusure da capogiro, vibrazioni cerebrali e minerali ... insomma mi sembrano cose già sentite in Giacosa, Conterno, Valentini, Biondi Santi e Soldera, !° Cru, DRC, Leroy e altri grandissimi di Borgogna, Riesling della Saar Mosel, pure nei vinos de Espana ... ma anche in tanti altri vini compresi i Sangiovese di Romagna di Castelluccio o in tante altre realtà che nessuno manco si fila ! E non sono le caratteristiche che dovrebbero esaltare un degustatore ??? A meno che mi sbagli ma quando ci sono carenze o mancanze o sottoperformance di tali caratteristiche nessuno si azzarda a far salire oltre i 95 il punteggio di un vino !

Non ho mai curato, e a volte me ne pento, la mia sezione amaroni in cantina, quintarelli a parte si intende ... ma un approfondimento lo farei volentieri ! A buon intenditore ... :wink:[/quote]


Ringrazio Davide per la spiegazione e Chicco per quest'intervento appassionato. Siccome mi sembrate due persone dotate di buon senso e disponibilità a ragionare ne approfitto per farvi un paio di domande che mi sono sempre tenuto per me, avendo paura che venissero fraintese come provocazione..
A parte la storia di come è nato l'amarone, per caso o non per caso, ma questo non è importante. La pratica dell'appassimento, più che una caratterizzazione non rischia di essere un qualcosa che appiattisce, soprattutto le diversità dell'annata? E poi la domanda da un milione di dollari: appassire l'uva non è un modo per sopperire ad una povertà di sostanza della medesima? Grazie.[/quote]

Bella domanda ... ora ti dico la mia ...

Punto primo, ti sei mai chiesto quanto detesti la standardizzazione in un vino ? Nel senso ... saresti sconvolto se il tuo adorato Pergole Torte fosse sempre e comunque lo stesso vino tutti gli anni vero ? Significa che il buon Manetti usa qualche alchimia strana per soddisfare le esigenze di un mercato che richiede tutti gli anni lo stesso prodotto. Questo normalmente accade per la maggior parte dei vini in commercio, vini sicuramente commerciali, da scaffale, da prezzo che devono soddisfare il palato di una clientela abituata a quel gusto. La cosa triste è che tali correzioni ci sono anche in molti vini di pregio, che cominciano a costicchiare, e a mio giudizio servono per destare stupore durante i primi due o tre anni di imbottigliamento, cioè quando il vino esce nel mercato e viene assaggiato dalle guide, dai cosiddetti esperti del settore, da chi comunque il vino lo beve e si vuole ritrovare un certo prodotto nel bicchiere. Aspettando poi 5-6 anni come sarebbe lecito da un grande prodotto e ... gli viene a mancare al terra sotto i piedi, la magica alchimia di cantina dimostra i suoi limiti, il vino si appiattisce, diventa morto, le emozioni sono volate via ... ma forse non sono mai entrate in quella bottiglia ! :D La maggior parte degli amaroni vive questa storia ...

Punto secondo, l'appassimento ... appassire significa portare avanti la maturazione di un prodotto, ma ci sono due tipi di appassimento, quello di un'uva ricca e quello di un'uva povera. La vita è un organismo vivente che ha un compito ben preciso, tramite le radici trasferisce ai figli, i grappoli, quello che riesce a prelevare dal terreno. Se non intervenisse l'uomo le radici di una vite potrebbero arrivare a metri e metri di profondità per pescare quello che manca in superficie, per prelevare tutto ciò che di buono ha la terra sulla quale è piantata. Se partiamo da questo concetto, un grappolo di corvina quando è vendemmiato ha tutte le similitudini di un grappolo di nebbiolo o di sangiovese, pertanto se l'uomo non rovina la materia prima, avrà un grande prodotto da trasformare in vino. L'appassimento alla fine toglie l'acqua in eccesso da un grappolo d'uva ma se il grappolo ha dentro di se la ricchezza, la vitalità e la mineralità del terreno, quelle cose che poi ti ritrovi nel bicchiere e che ti vanno vibrare perchè, volente o nolente, non si beve solo con la bocca e il cervello ma si beve anche con l'anima, non vedo come l'appassimento possa togliere ad un vino, semmai concentra e amplifica ! Sta al produttore riuscire a dare alla vite le migliori condizioni evolutive e sta sempre al produttore trasformare in vino una materia prima eccezzionale ... pertanto tutti gli amaroni che conosci e che non ti danno alcuna emozione sono figli di qualcosa di sbagliato, perchè ci sono le prove di quello che è il potenziale.

Il mio è sicuramente un intervento appassionato ma non del tutto ... sono elementi tangibili in un vino, si riesce a trovare la quadratura del cerchio al sorso ... insomma si devono percepire queste sfumatura altrimenti si beve solo esclusivamente con la testa, ansiosi di dare un punteggio ... :wink:
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benux
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda benux » 12 mag 2013 16:52

Proviamo ad imitare Delta

Ieri sera a cena a casa di amici con antipasto
Tortino su salsa di carote e cipolle


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e con il primo spaghetto di pancetta e fave

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abbiamo bevuto un saten Magnificentia sboccatura 2011, veramente un grande vino, indubbiamente il miglior Saten mai bevuto, all'olfatto crema pasticcera e un bel panettone in bocca lungo, vellutato e corposo

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mentre con il secondo tagliata di manzo su disco di pasta sfoglia, carciofi e mozzarella di bufala affumicata

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abbinamento con Feudo 2008 di Girolamo Russo altro ottimo vino un bel colore rubino con sentori di boero e cuoio, l'unico difetto forse una vena alcolica ancora non ben legata con il corpo

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Winezip
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda Winezip » 12 mag 2013 18:59

l'Uberti ha rimpiazzato l'Immancabile Monte Rossa :lol: :lol: :lol:
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davidef
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda davidef » 12 mag 2013 19:40

Immagine

oggi mezzodì con un risottino con bruscandoli delizioso

bolla corroborante dopo il taglio della siepe, forse un filo più evoluta del dovuto ma giustamente in equilibrio tra cremosita' ed acidità, naso complesso pur se appunto un filo più maturo, da bere da ora ad un annetto max, in genere ho l'impressione che di questa piccola maison ci sia abbastanza discordanza di bottiglie, non ai livelli inarrivabili di Beaufort ma ci si imbatte ogni tanto in vini diversi dalle aspettative

comunque un buon dissetante in ogni caso

p.s. per il Papero, la foto falsa il bicchiere, sembra enorme ma è giusto per le bolle complesse :mrgreen: :mrgreen:
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il chiaro
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda il chiaro » 12 mag 2013 21:44

davidef ha scritto:Immagine

oggi mezzodì con un risottino con bruscandoli delizioso

bolla corroborante dopo il taglio della siepe, forse un filo più evoluta del dovuto ma giustamente in equilibrio tra cremosita' ed acidità, naso complesso pur se appunto un filo più maturo, da bere da ora ad un annetto max, in genere ho l'impressione che di questa piccola maison ci sia abbastanza discordanza di bottiglie, non ai livelli inarrivabili di Beaufort ma ci si imbatte ogni tanto in vini diversi dalle aspettative

comunque un buon dissetante in ogni caso

p.s. per il Papero, la foto falsa il bicchiere, sembra enorme ma è giusto per le bolle complesse :mrgreen: :mrgreen:


Quoto la discordanza di bottiglie, diverse bevute e mai una uguale all'altra, ma anche con le migliori non mi è mai scattata la scintilla.
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