paperofranco ha scritto:Chicco76 ha scritto:davidef ha scritto:.
La temperatura era decente, forse un pelino più alta della regola, sui 19/20°; i bicchieri, purtroppo, erano dei bicchierini a fava perché quello passa il convento nelle serate di quel tipo, e i bicchieri devono essere uguali per tutti.
In effetti ho omesso colpevolmente le circostanze attenuanti, che non sono poche, ma solo in virtù del fatto che ne ho bevuti diversi di amaroni negli anni, con calma, una bottiglia a cena o a pranzo, coi bicchieri giusti, e non sono mai riuscito a stabilire un vero feeling, neanche con quelli di Quintarelli e Dal Forno(solo un'annata per ciascuno, ad onor del vero).
Sembrerà assurdo, ma Il mio unico vero bel ricordo di una bevuta goduriosa con vini della Valpolicella è legato non all'amarone: Valpolicella '95 e Rosso del Bepi '94 di Quintarelli, un pranzo di cacciagione qualche anno fa, tanta ma tanta roba

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per me la 1995 è l'annata di svolta in Valpolicella, se devo pensare ad una serata la farei in buona parte cin questi vini oggi perfetti
19-20 gradi, bicchierino piccolo e (quei) vini così giovani era una debacle annunciata comunque purtroppo. ...amen
di mio non insisto più su questi vini sul forum, penso che qua' non ci sia l'humus concettuale adeguato a spaziare serenamente su determinate strutture, lo dico serenamente perché capisco i gusti e li rispetto, però penso si perdano delle opportunità pur nelle dovute proporzioni sul concetto di "grande" vino
Non ti chiudere in te stesso, prova a spiegare meglio, se hai voglia. Io sono ben disposto all'ascolto e anche alla bevuta ovviamente, magari non troverò mai un amarone che mi faccia sobbalzare, ma questo è un altro paio di maniche......

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guarda, penso di aver fatto per diverso tempo informazione su questi vini, dai report delle varie anteprime dell'annata a manifestazioni e bevute di settore nonchè su visite e comparative fino ad un paio di anni fa direi
poi purtroppo ci si scontra a priori su dei fattori che quà dentro vengono mal digeriti o visti come la peste, ovvero corpo, struttura, appassimento, potenziale residuo, alcolicità (che non significa pesantezza se il vino è fatto bene ma...) e spesso si finisce a chiedere dei prodotti light non capendo che concettualmente il peso che si avverte spesso è frutto di scelte di prodotti sbagliati e non di una tipologia caricaturale dove però ci sono veramente tanti vini mediocri
ho capito che questi vini vengono adorati dai bevitori esteri (ad esempio a Beaune a febbraio c'è stata una manifestazione apprezzatissima, fai conto te...

), ricercati fuori Italia dove non sono relegati a bottiglie da formaggio per capirci, ma nel mercato nazionale fuori della regione di produzione ci sono poche occasioni di capirli
infine incide il fattore economico, un Amarone fatto bene necessariamente costa più di un vino fatto bene non ottenuto con appassimento perchè hai rese effettive e lavorazioni ben diverse, ma anche questo è un aspetto che scoraggia e che non viene capito a fondo
la distribuzione capillare oggi la fanno aziende che spesso offrono prodotti medi/mediocri, la gente quello beve e da quello trae le conseguenze, amen
quindi lascio la palla della informazione ad altri e mi limito, per chi vuole, a bere assieme qualche bottiglia carina che tengo in cantina

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Davide, da buon veneto doc non posso non apprezzare l'amarone che ritengo un vino straordinario, fascinoso dal punto di vista storico culturale e che comunque è il vessillo più alto del panorama enologico veneto. A memoria non ricordo altri vini nella nostra regione in grado di essere ricordati nel mondo, a parte qualche grandissimo Soave che a longevità e complessità mette in riga tantissimi bianchi di borgogna. Ma in fin dei conti possiamo citare solo qualche denominazione come il soave, qualche grande taglio bordolese del trevigiano (i vecchi rosso dell'abbazia o i vecchissimi capo di stato che sono vini memorabili) e qualche errore di produzione dei colli euganei (mi riferisco ai vecchi cabernet di vignalta, vini riusciti per una strana serie di coincidenza). Ma sono per lo più vini ricercati dagli appassionati perchè sanno che cosa trovare nel bicchiere. L'amarone è un vino internazionale a tutti gli effetti, esportato in tutto il mondo, che comunque è prodotto con delle caratteristiche specifiche che rispondono ai gusti del mercato in cui questo vino va a collocarsi, pertanto se chi fa un vino in un determinato modo riesce a vendere tutta la produzione significa che è riuscito comunque a centrare l'obbiettivo e il produttore difenderà sempre le sue scelte produttive perchè comunque chi lo compra e lo beve è comunque soddisfatto.
Anch'io sono dispiaciuto che questo vino comunque non venga apprezzato come dovrebbe ma sono anche sincero, trovo veramente poco che mi soddisfi per i fattori che hai citato nella tua riflessione. Ora ti invito io a riflettere perchè siamo sempre ad un punto saldo che è il manico del produttore. Ci sono dei fattori che io ritengo imprescindibili in un grandissimo vino, che non possono essere ignorati da un degustatore obbiettivo e non si tratta di oggettività, soggettività e cazzate varie, ma di pura e semplice obbiettività ! Prendiamo i due modelli di riferimento, nelle rispettive tipologie, che sono il Bepi e Dal Forno, agli antipodi per stili produttivi ma che comunque sono i punti di riferimento della tipologia. Mi voglio soffermare solo su Quintarelli perchè Dal Forno non è il mio stile preferito e non lo conosco benissimo, quindi non mi sento di entrare in merito avendo poche bevute alle spalle, Bepi invece lo conosco meglio ! L'amarone di Quintarelli ha tutti i canoni per essere un vino da fondo scala, al vertice ovviamente !
E' innegabile che un vino dai marcati sentori alcolici, sia al naso che in bocca, che quindi risulta caldo e infernale nel finale, sia penalizzato nei confronti di un vino dove invece tale componente non è percepita ... pertanto un vino caldo non può risultare piacevole come un vino che non lo è !
E' innegabile che un vino grasso e pesante sia penalizzato rispetto ad un vino elegante ... non ti dico fine che è un'altra cosa ma tutti sanno distinguere l'eleganza dalla pesantezza, e anche vini dell'estrazione di un Dal Forno possono comunque essere eleganti. Sull'eleganza basta pensare a quando ci giriamo per strada ... se passa una bella gnocca o se passa una butrillona ?
E' innegabile che un vino che chiude amaro causa uso improprio del legno (e questa è una delle note dolenti di tanti amaroni) sia comunque penalizzato rispetto ad un vino che chiude con un frutto ancora vivo e pulsante, cosa che dovrebbe essere "di serie" in un vino che fa appassimento ! Se qualcuno apprezza l'amaro in un vino me lo dica, perchè e come mai non lo considera un difetto ... visto che in altri vini tale sentore non si percepisce !
Se forse l'amarone non piace o comunque non è capito, sicuramente, a mio giudizio, non è legato alla tipologia del prodotto prodotta oggigiorno dalla stragrande maggioranza delle aziende! Sfido chiunque a dire che un amarone di Quintarelli possa essere "poco elegante" o "caldo con un alcool fastidioso" o "marcato da sentori amari del legno o di cottura in vigna" ... semplicemente il manico di Quintarelli riesce dove altri nemmeno iniziano, ma non è un fatto di sole vigne o competenze ... insomma ce ne sono di produttori in Valpolicella, vuoi che solo Quintarelli e Dal Forno abbiano le vigne migliori e il libro magico per produrre l'amarone perfetto ? Sono più propenso a credere che l'amarone "va bene così" per i motivi commerciali di cui sopra esposto !
In un bicchiere di amarone si possono trovare le migliori caratteristiche di un grande vino ... eleganza, potenza, allungo ed esplosione in bocca e nel finale, acidità e sapidità, ricchezza di estrazione, tannini fitti serrati dolci, chiusure da capogiro, vibrazioni cerebrali e minerali ... insomma mi sembrano cose già sentite in Giacosa, Conterno, Valentini, Biondi Santi e Soldera, !° Cru, DRC, Leroy e altri grandissimi di Borgogna, Riesling della Saar Mosel, pure nei vinos de Espana ... ma anche in tanti altri vini compresi i Sangiovese di Romagna di Castelluccio o in tante altre realtà che nessuno manco si fila ! E non sono le caratteristiche che dovrebbero esaltare un degustatore ??? A meno che mi sbagli ma quando ci sono carenze o mancanze o sottoperformance di tali caratteristiche nessuno si azzarda a far salire oltre i 95 il punteggio di un vino !
Non ho mai curato, e a volte me ne pento, la mia sezione amaroni in cantina, quintarelli a parte si intende ... ma un approfondimento lo farei volentieri ! A buon intenditore ...

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Ringrazio Davide per la spiegazione e Chicco per quest'intervento appassionato. Siccome mi sembrate due persone dotate di buon senso e disponibilità a ragionare ne approfitto per farvi un paio di domande che mi sono sempre tenuto per me, avendo paura che venissero fraintese come provocazione..
A parte la storia di come è nato l'amarone, per caso o non per caso, ma questo non è importante. La pratica dell'appassimento, più che una caratterizzazione non rischia di essere un qualcosa che appiattisce, soprattutto le diversità dell'annata? E poi la domanda da un milione di dollari: appassire l'uva non è un modo per sopperire ad una povertà di sostanza della medesima? Grazie.[/quote]
Bella domanda ... ora ti dico la mia ...
Punto primo, ti sei mai chiesto quanto detesti la standardizzazione in un vino ? Nel senso ... saresti sconvolto se il tuo adorato Pergole Torte fosse sempre e comunque lo stesso vino tutti gli anni vero ? Significa che il buon Manetti usa qualche alchimia strana per soddisfare le esigenze di un mercato che richiede tutti gli anni lo stesso prodotto. Questo normalmente accade per la maggior parte dei vini in commercio, vini sicuramente commerciali, da scaffale, da prezzo che devono soddisfare il palato di una clientela abituata a quel gusto. La cosa triste è che tali correzioni ci sono anche in molti vini di pregio, che cominciano a costicchiare, e a mio giudizio servono per destare stupore durante i primi due o tre anni di imbottigliamento, cioè quando il vino esce nel mercato e viene assaggiato dalle guide, dai cosiddetti esperti del settore, da chi comunque il vino lo beve e si vuole ritrovare un certo prodotto nel bicchiere. Aspettando poi 5-6 anni come sarebbe lecito da un grande prodotto e ... gli viene a mancare al terra sotto i piedi, la magica alchimia di cantina dimostra i suoi limiti, il vino si appiattisce, diventa morto, le emozioni sono volate via ... ma forse non sono mai entrate in quella bottiglia !

La maggior parte degli amaroni vive questa storia ...
Punto secondo, l'appassimento ... appassire significa portare avanti la maturazione di un prodotto, ma ci sono due tipi di appassimento, quello di un'uva ricca e quello di un'uva povera. La vita è un organismo vivente che ha un compito ben preciso, tramite le radici trasferisce ai figli, i grappoli, quello che riesce a prelevare dal terreno. Se non intervenisse l'uomo le radici di una vite potrebbero arrivare a metri e metri di profondità per pescare quello che manca in superficie, per prelevare tutto ciò che di buono ha la terra sulla quale è piantata. Se partiamo da questo concetto, un grappolo di corvina quando è vendemmiato ha tutte le similitudini di un grappolo di nebbiolo o di sangiovese, pertanto se l'uomo non rovina la materia prima, avrà un grande prodotto da trasformare in vino. L'appassimento alla fine toglie l'acqua in eccesso da un grappolo d'uva ma se il grappolo ha dentro di se la ricchezza, la vitalità e la mineralità del terreno, quelle cose che poi ti ritrovi nel bicchiere e che ti vanno vibrare perchè, volente o nolente, non si beve solo con la bocca e il cervello ma si beve anche con l'anima, non vedo come l'appassimento possa togliere ad un vino, semmai concentra e amplifica ! Sta al produttore riuscire a dare alla vite le migliori condizioni evolutive e sta sempre al produttore trasformare in vino una materia prima eccezzionale ... pertanto tutti gli amaroni che conosci e che non ti danno alcuna emozione sono figli di qualcosa di sbagliato, perchè ci sono le prove di quello che è il potenziale.
Il mio è sicuramente un intervento appassionato ma non del tutto ... sono elementi tangibili in un vino, si riesce a trovare la quadratura del cerchio al sorso ... insomma si devono percepire queste sfumatura altrimenti si beve solo esclusivamente con la testa, ansiosi di dare un punteggio ...
