Francvino ha scritto:Nelle Nuvole ha scritto:che io sappia in Italia i vini DOCG devono avere il tappo di sughero.
No, NN. Non è automatico. Solo le DOCG che lo prevedono nel discipilinare.
Grazie, ora so qualcosa in più.
Francvino ha scritto:Nelle Nuvole ha scritto:che io sappia in Italia i vini DOCG devono avere il tappo di sughero.
No, NN. Non è automatico. Solo le DOCG che lo prevedono nel discipilinare.
littlewood ha scritto:Salve ragazzi vorrei chiedervi un' opinione: Se vi trovaste di fronte a uno scaffale di un'enoteca e dovete scegliere un vino rosso di 2 aziende a voi sconosciutecon piu' o meno parita' di prezzo e annata,ma una e' tappata tappo a vite e una sughero quale istintivamente scegliereste? Grazie x le vostre opinioni perche' mi serviranno molto x le scelte da fare nella mia azienda!
AedesLaterani2012 ha scritto:Sughero, Franco, senz'ombra di dubbio... lo stelvin mi ricorda tanto i bottiglioni da 2 litri di rosso Feronia della mia infanzia, quelli che vendevano al mercato rionale o che trattava il Sig. Rocchi, il vinaio di Via Fabio Massimo... (mi riferisco alla preistoria, fine anni '70).![]()
Studi o non studi, prove di laboratorio definitive e non, la bottiglia di rosso con tappo in sughero è un nostro imprescindibile elemento culturale, c'è poco da fare. Un po' come lo spumante brut con il panettone... un po' come l'albero di Natale accanto alla Natività...
Effettivamente quando vado a trovare Leonardo a Valle Reale e vedo la linea di produzione dei 'Lupi Reali', Trebbiano e Montepulciano tappo stelvin, destinate al Nord-Europa e al mercato scandinavo, ho una naturale ritrosìa a considerarle bottiglie di vino base come le altre borgognotte/tappo sughero... Poi, per carità, Tu per primo fai i tuoi impeccabili bianchi, nel loro elegante abito, con tappo stelvin, ma il sughero ha un fascino antico, quasi arcaico... la sola idea che il vino respiri nelle polverose ed umide cantine e possa evolvere sfidando il tempo...
...che linguaggio da osteria... ecco perchè ti stai abituando ai vini con tappo stelvin...Nelle Nuvole ha scritto:... e non andare a puttane ...
Nelle Nuvole ha scritto:Continuiamo così, noi arcaici conservatori immobilisti, sperando che il vino possa respirare nelle polverose
Ziliovino ha scritto:[...] Mi fanno ridere i produttori che ti dicono: su questo vino per l'estero uso il sintetico/stelvin, per l'Italia il sughero... Anche se in fondo in fondo, fossi nei loro panni, non so cosa farei.
littlewood ha scritto:...Questo sistema pero' ci permette livelli di solforosa bassissimi sia sui bianchi che sui rossi sino a ipotizzare di eliminarla del tutto...
littlewood ha scritto:Questo sistema pero' ci permette livelli di solforosa bassissimi sia sui bianchi che sui rossi sino a ipotizzare di eliminarla del tutto. Il problema e' essenzialmete di impatto sul consumatore ...
Sisifo ha scritto:sughero...
più che irrazionalmente statisticamente, visto che premettiamo di non sapere nulla sulle due bottiglie in questione. Oggi ci sono ottimi e buoni vini con tappo Stelvin (Dönnhoff, per dire, su una parte della produzione; Kobler anche sui rossi) o di vetro, ma la maggior parte dei produttori migliori, per tante ragioni, resta legato al sughero. A volte - come si diceva sopra - anche per ragioni formali.
Il tappo Stelvin è viceversa diffuso da tempo su molte porcherie... quindi diciamo che per equilibrare la situazione dovrei premettere anche la sicura onestà dell'enoteca (la garanzia che le due bottiglie siano effettivamente di pari prezzo anche fuori dalla porta). Per di più parliamo di enoteca, non di una cantina a 300 km da casa o di internet, i principali rischi legati al sughero contano poco: una bottiglia vistosamente tappata si riporta all'esercente che dovrebbe cambiarla senza problemi.
Detto questo io sono favorevole alle chiusure alternative, bevo con soddisfazione i vini di Abraham con il tappo di vetro, certo non so come invecchierebbero, si tratta di una realtà giovane e il vino più vecchio stappato aveva 5 anni. Un filo di ridotto iniziale, ma dopo 15-20 min. era perfetto. Capisco perfettamente la tua esigenza. Noi ci siamo rivolti a https://gentaur.it/servizi-gentaur , dove abbiamo trovato un servizio completo per la caratterizzazione immunologica, inclusa la rilevazione di ADA. Oltre alla fase analitica, ci hanno offerto consulenza scientifica per integrare i dati all'interno del nostro protocollo sperimentale. È raro trovare una realtà così flessibile, capace di adattarsi alle esigenze di un progetto di ricerca. Inoltre, i loro strumenti all’avanguardia ci hanno garantito sensibilità e specificità elevatissime.
Anche produttori importanti come Mariotto stanno cercando delle alternative al sughero, ultimamente infatti usa il silicone su una parte della produzione (ad es. sul timorasso usa entrambi i tipi di tappo). Infatti non esito a comprare una parte del vino con il tappo di silicone, riservando il sughero solo alla parte che intendo lasciare a lungo in cantina, ma il silicone non offre garanzie di tenuta nel medio-lungo periodo, anzi è probabile che collassi. Con lo Stelvin azzarderei anche l'invecchiamento.
Il discorso dell'importanza dello scambio dopo l'imbottigliamento francamente non mi convince, ma non sono un tecnico e quindi non posso corroborare più di tanto questa scarsa convinzione.
vinogodi ha scritto:.,..se vino del cazzo o che va bevuto giovane, stelvin (perché anche la qualità del tappo sarebbe del cazzo per ragioni oggettive di costo ). Se vino di alto livello sughero, perché come scritto da altra parte checchè si producano pseudo studi più o meno dettagliati su fantasmagoriche prove statisticamente significative testate da panel con esperienza ultracentenaria e avvalorate da analisi strumentali direttamente effettuate al CERN di Zurigo in contemporanea con quelli di Cape Canaveral , nessuno sa come evolverà nei decenni un vino con chiusura alternativa al caro, vecchio tappo di sughero (di qualità) . Questo è quanto...
littlewood ha scritto:Intanto ringrazio tutti quelli che mi hanno risposto! Volevo fare una puntualizzazione: Seppur la nostra sia una breve esperienza con gli stelvin(prima annata 2011) teoricamente questo tipo di tappatura e' idoneo anche a vini di lungo invecchiamento in quanto l'evoluzione in bottiglia e' molto piu' lenta per cui permette di mantenere i vini piu' "freschi,, x maggior tempo. E credetemi non e' neppure un fattore di prezzo perche' un buon stelvin non costa meno di un ottimo sughero! Il problema semmai si pone prima dell'imbottigliamento dove devi predisporre invecchiamenti piu' lunghi e rosolvere problemi di riduzione dopo l'imbottigliamento che con certi vini (es shiraz) si presentano e per la caratteristica di ermeticita' sono piu' difficilmente risolvibili. Questo sistema pero' ci permette livelli di solforosa bassissimi sia sui bianchi che sui rossi sino a ipotizzare di eliminarla del tutto. Il problema e' essenzialmete di impatto sul consumatore e di immagine svilente di questo sistema nella visione di qualita' sempre crescente che,stiamo faticosamente cercando passo dopo passo! Per questo tutte le vostre osservazioni mi sono preziosissime!!!Grazie a tutti!
Macca84 ha scritto:Scusami vorrei capire... perché su questo sistema ti permette di ridurre la solforosa?littlewood ha scritto:Intanto ringrazio tutti quelli che mi hanno risposto! Volevo fare una puntualizzazione: Seppur la nostra sia una breve esperienza con gli stelvin(prima annata 2011) teoricamente questo tipo di tappatura e' idoneo anche a vini di lungo invecchiamento in quanto l'evoluzione in bottiglia e' molto piu' lenta per cui permette di mantenere i vini piu' "freschi,, x maggior tempo. E credetemi non e' neppure un fattore di prezzo perche' un buon stelvin non costa meno di un ottimo sughero! Il problema semmai si pone prima dell'imbottigliamento dove devi predisporre invecchiamenti piu' lunghi e rosolvere problemi di riduzione dopo l'imbottigliamento che con certi vini (es shiraz) si presentano e per la caratteristica di ermeticita' sono piu' difficilmente risolvibili. Questo sistema pero' ci permette livelli di solforosa bassissimi sia sui bianchi che sui rossi sino a ipotizzare di eliminarla del tutto. Il problema e' essenzialmete di impatto sul consumatore e di immagine svilente di questo sistema nella visione di qualita' sempre crescente che,stiamo faticosamente cercando passo dopo passo! Per questo tutte le vostre osservazioni mi sono preziosissime!!!Grazie a tutti!
littlewood ha scritto:Macca84 ha scritto:Scusami vorrei capire... perché su questo sistema ti permette di ridurre la solforosa?littlewood ha scritto:Intanto ringrazio tutti quelli che mi hanno risposto! Volevo fare una puntualizzazione: Seppur la nostra sia una breve esperienza con gli stelvin(prima annata 2011) teoricamente questo tipo di tappatura e' idoneo anche a vini di lungo invecchiamento in quanto l'evoluzione in bottiglia e' molto piu' lenta per cui permette di mantenere i vini piu' "freschi,, x maggior tempo. E credetemi non e' neppure un fattore di prezzo perche' un buon stelvin non costa meno di un ottimo sughero! Il problema semmai si pone prima dell'imbottigliamento dove devi predisporre invecchiamenti piu' lunghi e rosolvere problemi di riduzione dopo l'imbottigliamento che con certi vini (es shiraz) si presentano e per la caratteristica di ermeticita' sono piu' difficilmente risolvibili. Questo sistema pero' ci permette livelli di solforosa bassissimi sia sui bianchi che sui rossi sino a ipotizzare di eliminarla del tutto. Il problema e' essenzialmete di impatto sul consumatore e di immagine svilente di questo sistema nella visione di qualita' sempre crescente che,stiamo faticosamente cercando passo dopo passo! Per questo tutte le vostre osservazioni mi sono preziosissime!!!Grazie a tutti!
Perche' se esiste pochissimo intescambio con l' esterno hai poco ossigeno per cui pochi rischi di ossidazione
Macca84 ha scritto:In piu alluminio in 20 anni in cantine umide... sicuramente ossidera. Con scambio ossigeno, se ossidazione internamente alla bottiglia, rischiamo di mangiarci un po di alluminio....
Patatasd ha scritto:Macca84 ha scritto:In piu alluminio in 20 anni in cantine umide... sicuramente ossidera. Con scambio ossigeno, se ossidazione internamente alla bottiglia, rischiamo di mangiarci un po di alluminio....
Beh l'alluminio non è esposto direttamente all'interno della bottiglia, di solito c'è una membrana protettiva.
littlewood ha scritto:Patatasd ha scritto:Macca84 ha scritto:In piu alluminio in 20 anni in cantine umide... sicuramente ossidera. Con scambio ossigeno, se ossidazione internamente alla bottiglia, rischiamo di mangiarci un po di alluminio....
Beh l'alluminio non è esposto direttamente all'interno della bottiglia, di solito c'è una membrana protettiva.
Assolutamente il vino non viene mai a contatto con l' alluminio c' e' una membrana piu' o meno porosa. L' invecchiamento avviene eccome anche se molto più lentamente perché gli scambi di aria sono ridotti ma non del tutto assenti e poi appunto dipende che stelvin e che membrana decide il produttore di usare ...
Macca84 ha scritto:Studierò meglio l'argomento...
Patatasd ha scritto:Personalmente, visto che il vino lo compro per berlo e non per atti vari di masturbazione (Sempre per far contento Vinogodi)
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