paperofranco ha scritto:Ieri sera, dopo una lunga assenza dalle serate AIS, con una notevole dose di masochismo ho deciso di partecipare ad una degustazione di Amaroni.
Una tipologia con cui non sono mai riuscito a darmi del tu e anche ieri ci siamo lasciati a fine degustazione molto freddamente. Sono vini così distanti dal mio gusto che non mi sembra neanche il caso di esprimere un giudizio. Comunque, abbiamo degustato.
Classico ’08 Allegrini.
Archiviato da tutti come il peggiore, il più commerciale, ecc. ecc…..secondo me aveva dalla sua il fruttato più fresco ed il sapore più secco, ma anche il contributo del rovere più evidente. Un vino ben confezionato, senza slanci e senza sorprese. Tecnico.
Classico “Morar” ’07 Valentina Cubi.
Per me, pieno di difetti, ho pensato ad una boccia non a posto. Mi sono fatto servire il vino anche dall’altra bottiglia, in effetti era meglio, ma ben lontano dal “grande vino” di cui parlava chi guidava la degustazione. Profilo ossidativo e molto vegetale. A dire il vero, nessuno dei vini sentiti aveva per me qualcosa a che vedere con la “grandezza”, neanche lontanamente.
Classico “Casa dei Bepi” ’07 Viviani.
Il più etereo(nel senso dell’alcool) al naso, il più “mon cheri”(il cioccolatino) come quadro complessivo. Stancante.
Classico “Case Vecie” ’08 Brigaldara.
Un’altra confezione bellina, un po’ troppa resina di pino al naso, un passo gustativo superiore rispetto ad Allegrini e anche agli altri.
Classico San Giorgio ’07 Boscaini.
Appassimento ben presente sotto forma di prugne della California. Sorso di buon equilibrio nonostante una certa dolcezza di fondo, ma non incide.
del gruppo a mio avviso Viviani è l'unico di buono, gli altri sono vini che non piacciono nemmeno a me ma capisco che nella stessa frase serata AIS e qualità facciano fatica a convivere, logico anche che distante dalla zona abbiano pescato vini reperibili, Cubi comunque è sempre così. ....
capisco che questi vini comunque (inteso come tipologia) siano di non facile comprensione se non si cambia il punto di lettura, l'appassimento cambia tutto e non può restituire nel bicchiere le leggerezze strutturali di vini più amati, possono dare però molto altro avendo l'apertura per godere questi aspetti ma, lo ripeto, capisco le difficoltà
mi piacerebbe una volta mettere in tavola 7-8 vini ed un po' di non veneti disponibili a uscire dagli schemi, vini cin qualche anno dove la violenza iniziale di alcuni componenti si è smussata ed è emerso qualcosa di interessante. ...mi piacerebbe proprio ma so che è una cosa un pochino utopistica