Bicchierata disimpegnata con un paio di piccole sfide Davide Vs. Golia in stile "Il mio Vino"
Champagne Brut Tradition - Egly Ouriet. Sb.11-2015. Preciso, pulito, classico nei sentori da Champagne di struttura a base pinot noir, non sbaglia un colpo...
Costa d'Amalfi Tramonti bianco Per Eva 2016 - Tenuta San Francesco
Vs.
Costa d'Amalfi Tramonti bianco Fiorduva 2009 - Marisa Cuomo
Piuttosto chiuso al naso il primo, concede un tenue floreale, grasso e di struttura al sorso, chiude su scia sapida, perde il confronto con un Fiorduvapienamente convincente: colore dorato, parte esotico, sull'ananas, anche lui piuttosto grasso e di struttura ma con buona freschezza a bilanciare, pia piano si distende sulla frutta matura, pesca, e sul floreale per un naso piuttosto mobile.
Montefalco Rosso Riserva Pipparello 2010 - Bea. Non lo riassaggio da un po' ma è sempre convincente, fresco e piacevole, naso fruttato-fragrante, dal bel tannino al sorso, senza strafare.
Montepulciano d'Abruzzo Crognaleto 2000 - Santoleri
Vs.
Marche rosso Kurni 2011 - Oasi degli Angeli
Il Golia qui doveva essere un Montepulciano d'Abruzzo del 1970 di Emidio Pepe, dal colore perfetto, pochissimo fondo, livello top, tappo che esce tranquillamente ed integro: tappazzo malefico... quando la sfiga ci vede benissimo. Bottiglia che arrivava dalle mani di Veronelli, passata dalla cantina di un suo parente, e quindi a me. Peccato. Ancora in piena forma e gioventù Santoleri, dal profilo scuro e profondo, bella amarena, sullo sfondo cuoio, sorso pieno e vellutato, con un ritorno di caffè in grani. Kurni è sempre lui: di grande impatto, bella e varia speziatura, un po' di alcol, composte e marmellate varie, sorso ricco e rotondo, residuo percepibile (e/o sensazione di dolcezza, non voglio aprire vecchie diatribe, pensatela come volete, il risultato però è quello, e per me imbolsisce il sorso). Io ho preferito di gran lunga Santoleri, i pareri al tavolo però mi sono sembrati divisi.
Champagne Extra Brut Rosé de Saignée Les Maillons - Ulysse Collin. Sboccatura 02-2015. Sempre d'impatto e partire ovviamente dal colore, intenso sugli agrumi e frutti di rovo, in questa versione mi sa che non si è riusciti al meglio a tenere a bada quella rusticità al sorso che si trascina la macerazione, bolla grossolana.
Gioia del Colle Primitivo Muro Sant'Angelo 2008 - Tenuta Chiaromonte
Vs.
Primitivo di Manduria Es 2013 - Gianfranco Fino
Ancora pimpante e dal frutto piuttosto fresco Chiaromonte, tocco minerale sulla grafite, ricco e fresco anche al sorso, non male direi, ma poi arriva lui: frutta e macchia mediterranea a go-go, intenso e lungo al sorso, scia di freschezza supportare il tutto, ha una marcia in più ma è stata una bella sfida.
Chiusura con moscato Tardivo di Cascina Fonda, bevuto distrattamente, ben fatto e piacevole, ma non raggiunge i vertici di altri.