Collines Rhodaniennes Syrah 2016 - Domaine Garon. Prodotto base tutto sul frutto, con yogurt al mirtillo e frutti rossi, piacevole, nella media della zona direi, niente di più.
Terre Siciliane Nero Ossidiana 2016 - Tenuta di Castellaro. Decisamente spiazzante questo mix 50% gamay di Morgon e 50% Cerasuolo di Vittoria che in realtà arriva da Lipari... tutto frutti rossi e fiori, dal frutto croccante, sorso fresco e sapido e giusto un tocco di tannino. Gli manca l'allungo e la mobilità, ma sicuramente bevuta interessante.
Toscana Tignanello 2000 - Antinori. Sarà banale e scontato, ma in quest'annata anche piuttosto buono: subito aperto e concessivo, ricco di frutta rossa, anche leggermente sotto spirito, spezie dolci, legni stagionati solo di contorno, sorso ricco e rotondo ma rinvigorito da una buona scia di freschezza, solo il tannino è ancora graffiante e non bello cesellato come ce lo si aspetterebbe. L'ultimo bicchiere a due giorni dalla stappatura non cede minimamente.
Verdicchio di Matelica 2008 - Collestefano. E' ancora tutto lì. Certo un minimo di evoluzione ce l'ha, verso la cera soprattutto, ma proprio un minimo, c'è ancora la frutta ed i fiori, un tocco vegetale, il sorso fresco. Non acquisisce complessità, ma per quello che costa ha già fatto fin troppo...
Moscato d'Asti 2020 - Cascina Castlet. A Natale avevo stappato il 2019, che mi era parso un poco spento, la seconda possibilità con l'annata fresca è più convincente, fruttato e fragrante, buon equilibrio al sorso, bollicina migliorabile, piacevole.
Barco Reale di Carmignano 2018 - Capezzana. Visti i prezzi in ascesa più o meno ovunque, tocca ravanare nelle denominazioni più misteriose per avere bottiglie da sfoderare col suocero. Questo per una decina di euri compie molto più che egregiamente al compito, nessun peperone, naso fragrante e bocca di bella sostanza e freschezza.