BENVENUTO BRUNELLO + CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2010

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Bardamu
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Re: BENVENUTO BRUNELLO + CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2010

Messaggioda Bardamu » 23 feb 2010 20:24

cesmic ha scritto:
Bardamu ha scritto: La sorprendente, sconfortante ignoranza degustativa degli enologi è un problema serio, è forse IL maggior limite attuale all'ulteriore crescita di qualità del vino italiano.

Continua a "chiacchierare" di vino che è meglio.
Non ti addentrare in discorsi troppo grandi...

Cesmic, tu e il tuo amico siete di una meschinità miserevole...lavoro in questo settore da dieci anni e qualcosa l'ho fatto, tra l'altro ho avuto modo di collaborare con una mezza dozzina di enologi di fama, tu dovresi evitare di addentrarti in dispute in cui la puoi mettere solo sul piano dell'insulto e della malmostosità, cosa che peraltro evidentemente ti esce dal profondo.
Ultima modifica di Bardamu il 23 feb 2010 20:29, modificato 1 volta in totale.
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Re: BENVENUTO BRUNELLO + CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2010

Messaggioda Dedalus » 23 feb 2010 20:28

Bardamu ha scritto:
cesmic ha scritto:
Bardamu ha scritto: La sorprendente, sconfortante ignoranza degustativa degli enologi è un problema serio, è forse IL maggior limite attuale all'ulteriore crescita di qualità del vino italiano.

Continua a "chiacchierare" di vino che è meglio.
Non ti addentrare in discorsi troppo grandi...

Cesmic, tu e il tuo amico siete di una meschinità miserabile...io lavoro in questo settore da dieci anni e qualcosa l'ho fatto, tra l'altro ho avuto modo di collaborare con una mezza dozzina di enologi di fama, tu dovresi evitare di addentrarti in dispute in cui la puoi mettere solo sul piano dell'insulto e della malmostosità, cosa che peraltro evidentemente ti esce dal profondo.


Porca vacca, non ce l'ho fatta a disinnescare la bomba... :lol:
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Re: BENVENUTO BRUNELLO + CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2010

Messaggioda meursault » 23 feb 2010 20:29

Bardamu ha scritto: Castelli ha un suo timbro aromatico preciso (che, sarò forse l'unico, non apprezzo particolarmente).


In che cosa identifichi più precisamente il timbro di Castelli sulla parte aromatica del vino?
Cosa non te lo fa apprezzare e quali sono invece i consulenti che danno un imprinting più affine al tuo gusto?
grazie
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
La valutazione è oggettiva a meno di un delta (limitato, diciamo circa 5 punti) dovuto alla inevitabile componente soggettiva(fufluns)
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Re: BENVENUTO BRUNELLO + CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2010

Messaggioda Dedalus » 23 feb 2010 20:33

meursault ha scritto:
Bardamu ha scritto: Castelli ha un suo timbro aromatico preciso (che, sarò forse l'unico, non apprezzo particolarmente).


In che cosa identifichi più precisamente il timbro di Castelli sulla parte aromatica del vino?
Cosa non te lo fa apprezzare e quali sono invece i consulenti che danno un imprinting più affine al tuo gusto?
grazie


Risposta 1: Frutto rosso chiaro ed acuto ma molto maturo, tendente allo sciropposo.

Risposta 2: Poggio di Sotto, Lisini, Cerbaiona... insomma, Gambelli.

Hovvintoquaccheccosa? :lol:
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Re: BENVENUTO BRUNELLO + CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2010

Messaggioda cesmic » 23 feb 2010 20:35

Bardamu ha scritto:Cesmic, tu e il tuo amico siete di una meschinità miserabile...io lavoro in questo settore da dieci anni e qualcosa l'ho fatto, tra l'altro ho avuto modo di collaborare con una mezza dozzina di enologi di fama, tu dovresi evitare di addentrarti in dispute in cui la puoi mettere solo sul piano dell'insulto e della malmostosità, cosa che peraltro evidentemente ti esce dal profondo.

Innanzitutto non so di che amico tu stia parlando.
Io parlo per me. Solo per me.
Sei tu che stai insultando un'intera categoria.
Se sei capace cerca una sola parola di insulto nei tuoi confronti.
Contunuo a pensare che questo sia un luogo destinato SOLO a "chiacchierar" di vino.....
Giudicare così un'intera categoria di professionisti è una cosa che non ti puoi permettere.
Infine:
Non sai chi sono.
Non sai cosa faccio.
Non sai nemmeno se io possa avere collaborato con una dozzina intera di enologi di fama.
E al riguardo potrei sorprenderti.
Rilassati......
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Re: BENVENUTO BRUNELLO + CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2010

Messaggioda pudepu » 23 feb 2010 20:35

meursault ha scritto:
brozzi ha scritto: Poi ha un enologo che non è proprio l'ultimo arrivato: Castelli (Le Macioche, Monteraponi, Grattamacco, etc). Per le uscite delle annate 2006-2007 potrebbe essere uno dei primi (forse il primo a Montalcino?) a portare a compimento pieno il concetto di "vigne cru" e zonazione, all'interno della sua azienda, sul modello Borgogna/Langhe. Il che non vuol dire che avremo una qualità certa e assoluta. Ma le buone intenzioni aiutano 8)


Castelli da che annata ha iniziato a vinificare?

Si potrebbe sapere qualcosa di più in merito alla zonazione?

grazie


Lavoriamo con Castelli dal 2006. Per quanto riguarda il lavoro sulle zonazioni e' un discorso abbastanza semplice. Le nostre vigne sono in tre zone distinte:
1) Le Ragnaie, nella parte piu' alta di Montalcino (a me piace dire sopra Soldera :lol: )
2) Petroso, sotto al paese, a poche centinaia di metri in linea d'aria dalla fortezza
3) Castelnuovo dell'Abate , abbiamo tre piccole vigne di eta' tra i 12 e i 50 anni , di cui una confinante con la Schiena d'Asino e un'altra nella zona della Cava (sotto al paese di Castelnuovo per intenderci)
Dopo le prime vinificazioni con le uve di Castelnuovo ci siamo resi conto (non che ci volesse un genio) delle enormi differenze tra le varie vigne e dal 2007 le stiamo tenendo separate, e stiamo via via definendo il progetto tanto che con l'ultima annata stiamo portando avanti 5 vigne separate nelle varie zone.
L'idea e' di fare un brunello base e poi uscire con alcuni cru, rappresentativi delle tre diverse aree in cui siamo presenti
Questo e' quanto, per ulteriori informazioni siete sempre benvenuti in azienda
Mi ritiro di buon ordine e torno a fare il forumista cazzone
P.S. Mio miglior assaggio in fortezza per motivi organolettico/affettivi : Riserva 2004 Gianni Brunelli
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Re: BENVENUTO BRUNELLO + CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2010

Messaggioda Bardamu » 23 feb 2010 20:45

meursault ha scritto:
Bardamu ha scritto: Castelli ha un suo timbro aromatico preciso (che, sarò forse l'unico, non apprezzo particolarmente).


In che cosa identifichi più precisamente il timbro di Castelli sulla parte aromatica del vino?
Cosa non te lo fa apprezzare e quali sono invece i consulenti che danno un imprinting più affine al tuo gusto?
grazie

Una interpretazione elegante e di bella freschezza del vitigno ma con la tendenza a presentare una nota olfattiva pungente-sciropposetta, che peraltro è nelle corde del sangiovese e non solo di castelli, ma sentita nelle selezioni più ambiziose e complesse mi stona un po'.

Per fare un esempio l'ho sentita netta e insistita sia sulle Macioche 2005 sia sulla riserva 2004, mentre il base 2004 mi è piaciuto molto, pur presentandola come sfumatura. Poi ovviamente è questione di sensibilità individuale a certi sentori, Castelli è un grande enologo e non lo dico per piaggeria.

Continuo a rimanere ammirato dalla qualità degli assaggi delle cantine impostate da Gambelli.
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Re: BENVENUTO BRUNELLO + CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2010

Messaggioda Kira » 23 feb 2010 20:49

Bardamu ha scritto:
meursault ha scritto:
Bardamu ha scritto: Castelli ha un suo timbro aromatico preciso (che, sarò forse l'unico, non apprezzo particolarmente).


In che cosa identifichi più precisamente il timbro di Castelli sulla parte aromatica del vino?
Cosa non te lo fa apprezzare e quali sono invece i consulenti che danno un imprinting più affine al tuo gusto?
grazie

Una interpretazione elegante e di bella freschezza del vitigno ma con la tendenza a presentare una nota olfattiva pungente-sciropposetta, che peraltro è nelle corde del sangiovese e non solo di castelli, ma sentita nelle selezioni più ambiziose e complesse mi stona un po'.

Per fare un esempio l'ho sentita netta e insistita sia sulle Macioche 2005 sia sulla riserva 2004, mentre il base 2004 mi è piaciuto molto, pur presentandola come sfumatura. Poi ovviamente è questione di sensibilità individuale a certi sentori, Castelli è un grande enologo e non lo dico per piaggeria.

Continuo a rimanere ammirato dalla qualità degli assaggi delle cantine impostate da Gambelli.


Aggiungerei anche note cioccolatose o cacao.
E perchè meno ammiri la parola,
guarda il calor del sole che si fa vino,
giunto a l'omor che de la vite cola.
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Re: BENVENUTO BRUNELLO + CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2010

Messaggioda meursault » 23 feb 2010 20:51

Dedalus ha scritto:
Risposta 1: Frutto rosso chiaro ed acuto ma molto maturo, tendente allo sciropposo.

Risposta 2: Poggio di Sotto, Lisini, Cerbaiona... insomma, Gambelli.

Hovvintoquaccheccosa? :lol:


Cartellino rosso, con Gambelli è troppo facile.

A me i vini di Castelli in genere piacciono molto e francamente devo dire che non non mi riconosco nelle caratteristiche di frutto maturo tendente allo sciropposo.
I vini di Mastrojanni, come quelli di Gorelli, mi sembrano anzi su note di frutto chiaro, erbette e un bel frutto croccante (generalizzando un po).
Vini mediamente di impostazione piuttosto classica, non significativamente distanti da quelli fatti da Giulio Gambelli.
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Re: BENVENUTO BRUNELLO + CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2010

Messaggioda meursault » 23 feb 2010 20:54

Bardamu ha scritto:Per fare un esempio l'ho sentita netta e insistita sia sulle Macioche 2005 sia sulla riserva 2004, mentre il base 2004 mi è piaciuto molto, pur presentandola come sfumatura. Poi ovviamente è questione di sensibilità individuale a certi sentori, Castelli è un grande enologo e non lo dico per piaggeria.


Questa nota sciropposa, prugnosa, è forse presente ad esempio sul Nobile Nocio di Boscarelli, che infatti da giovane non mi esalta......però nei vini che citavo sopra (Mastrojanni e Gorelli che apprezzo molto) non ce la sento proprio.
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Re: BENVENUTO BRUNELLO + CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2010

Messaggioda meursault » 23 feb 2010 21:00

Ps.....se qualcuno avesse voglia di aggiornare questa piccola lista:

Maurizio Castelli
- Col D'Orcia (Poggio al Vento ecc....)
- Mastrojanni
- Poderi Boscarelli( Nocio ecc....)
- La Macioche
- Monteraponi
- Badia a Coltibuono
- Le Ragnaie
- Piancornello
- Caprandole

Giulio Gambelli

- Fattoria Poggio di sotto
- Montevertine
- Ormanni
- Ròdano
- Il Colle
- Villa Rosa
- San Donatino
Ultima modifica di meursault il 23 feb 2010 21:11, modificato 1 volta in totale.
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Re: BENVENUTO BRUNELLO + CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2010

Messaggioda Bardamu » 23 feb 2010 21:06

cesmic ha scritto:
Bardamu ha scritto:Cesmic, tu e il tuo amico siete di una meschinità miserabile...io lavoro in questo settore da dieci anni e qualcosa l'ho fatto, tra l'altro ho avuto modo di collaborare con una mezza dozzina di enologi di fama, tu dovresi evitare di addentrarti in dispute in cui la puoi mettere solo sul piano dell'insulto e della malmostosità, cosa che peraltro evidentemente ti esce dal profondo.

Innanzitutto non so di che amico tu stia parlando.
Io parlo per me. Solo per me.
Sei tu che stai insultando un'intera categoria.
Se sei capace cerca una sola parola di insulto nei tuoi confronti.
Contunuo a pensare che questo sia un luogo destinato SOLO a "chiacchierar" di vino.....
Giudicare così un'intera categoria di professionisti è una cosa che non ti puoi permettere.
Infine:
Non sai chi sono.
Non sai cosa faccio.
Non sai nemmeno se io possa avere collaborato con una dozzina intera di enologi di fama.
E al riguardo potrei sorprenderti.
Rilassati......

Io sono rilassatissimo, sei tu che mi sei venuto a cercare. Francamente non mi interessa sapere chi sei, mi basta leggere certi tuoi post per inquadrarti, li scrivi tu mica un altro. Tantomeno mi faccio intimidire da te "lei non sa chi sono io saperlo potrebbe sorprederla". Chissenefrega, sopravviverò alla tua potenza vendicatrice.

Per quanto riguarda la categoria degli enologi, io ne difendevo l'utilità e ne riconoscevo i meriti storici e attuali sin dai tempi del forum di Porthos, ed era una posizione isolata. Non sono mai stato tra quelli che se li dipingono come dei mezzi sofisticatori e degli omologatori di gusti, anzi. Vacci a guardare. Però come ogni comunità professionale hanno delle caratteristiche abbastanza ricorrenti in una certa fase storica, positive e negative, e tra queste in questo momento c'è l'avere un'ampiezza di assaggi in genere (IN GENERE..) più limitata di quanto il ruolo richiederebbe, ed in genere (IN GENERE..) inferiore al livello di molti appassionati che lavorano fuori dal settore. Se non riesci a riconoscere serenamente questo senza percepirla come una gigantesca scomunica ad un'intera categoria, è un problema della tua personalità.
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Re: BENVENUTO BRUNELLO + CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2010

Messaggioda meursault » 23 feb 2010 21:51

Credo comunque che non sia così semplice identificare in modo univoco la "mano dell'enologo" perchè risulta fondamentale anche il contesto nel quale i consulenti si trovano ad operare.
Magari alcune aziende hanno già un progetto ben definito e l'enologo, pur bravo, riveste un ruolo di consulenza abbastanza defilato, mentre in altre circostanze all'enologo è affidato il compito di fare il vino dalla A alla Z.
Ad esempio, se vogliamo citare due vini di Gambelli, non possiamo non dire che la riserva Borro del Diavolo 2006 di Ormanni sia un vino particolarmente fine ed etereo, è un Chianti molto impattante, con evidenti note tostate.
Così come anche il Viacosta 2001 di Ròdano attraversa fasi in cui l'uso del legno non è così discreto......
A scanso di equivoci sono due vini che mi piacciono molto e che sono nella mia cantina.......però, pur essendo frutto della consulenza di Giulio Gambelli io non identifico pienamente lo stile dell'enologo con il risultato di quei vini.
Credo che i risultati siano piuttosto eterogenei, almeno per quel che riguarda questi due enologi in questione, altri consulenti invece magari hanno la loro ricettina e possono marcare anche molto i vini prodotti, soprattutto se utilizzano tecniche piuttosto invasive.
Lo stesso discorso vale per Castelli........alcuni vini saranno magari come dice Bardamu (potresti darmi qualche riferimento più preciso?), ma Mastrojanni, Gorelli, Monterpaoni, Macioche sicuramente non fanno vini sciropposi, imho.
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Re: BENVENUTO BRUNELLO + CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2010

Messaggioda alì65 » 23 feb 2010 22:00

alì65 ha scritto:
garga72 ha scritto:Ivo, esiste anche la Riserva.
Io l'ho bevuta una volta in un orizzontale 1990 e ti assicuro che è grande !!!

Non si trova proprio perchè le bottiglie sono poche, è una bomba e chi ce la ha se la tiene stretta stretta. :D
Il suo prezzo forum, dovessi trovare il pazzo che te la vende, dovrebbe aggirarsi sui 300 Euro.

P.s.
Giusto per far pubblicità a gli eventi organizzati e per valorizzare il duro lavoro di Davide :
N°2 Soldera Riserva 1990 in apertura, 1 stasera (la mia) ed 1 domani, nel programma eventi dell'Enoclub Siena (Vedi la firma di "Brozzi")


riporto queste due righe per fare una considerazione:
da tempo pensavo a questa cosa e ad oggi nessuno, produttori Ilcinesi compresi, sa darmi una risposta.
Pare che (non so quale millesimo) un Brunello Case Basse sia stato recentemente rimandato dalla commissione per una elevata volatile, superiore al disciplinare che sinceramente non so il valore massimo; ora tutti dicono che i vini di Soldera da sempre sono caratterizzati da un'eccesso di volatile da giovani, pare che, proprio la 90, avesse un valore pari a circa 1,5 e che in teoria portava all'aceto in breve tempo.

Io non ci capisco na mazza in questi valori ma so una cosa che i vini di Case Basse dopo oltre 20 anni sono tra i migliori d'Italia, per me ma anche per altri; ho sentito diverse campane che riportavano questo valore come eccessivo e dopo alcuni anni di bt non se ne era ancora andato tanto da cedere le bt per non acquistarle più.
Proprio Domenica un produttore Ilcinese, non di primo pelo, riportava un'aneddoto riguardante proprio la 90 dove, assieme ad altre bt acquistate per confrontare il millesimo in privato, secondo lui, il Case Basse 90 scaraffato al mattino non perdeva questa volatile molto alta nemmeno alla sera.
Bene, spero di essere stato chiaro e vorrei sapere se qualche buonanima a voglia e conoscenza per spiegare questo fenomeno che comincia a diventare importante, almeno per me per giudicare meglio i futuri assaggi con relativi acquisti, grassie.



riporto la mia domanda, nessuno in grado di rispondere?
futuro roseo, si preannuncia un 2025 da urlo!!!
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Re: BENVENUTO BRUNELLO + CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2010

Messaggioda thomas » 23 feb 2010 22:17

quercia al poggio è un'altra azienda seguita da castelli... altro esempio di vino non marmellatoso
az agr Caprandole
http://www.facebook.com/pages/Pontassie ... 0533740862
Google maps : 43.81295,11.366837
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Re: BENVENUTO BRUNELLO + CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2010

Messaggioda Luca Mazzoleni » 23 feb 2010 22:58

alì65 ha scritto:
garga72 ha scritto:Ivo, esiste anche la Riserva.
Io l'ho bevuta una volta in un orizzontale 1990 e ti assicuro che è grande !!!

Non si trova proprio perchè le bottiglie sono poche, è una bomba e chi ce la ha se la tiene stretta stretta. :D
Il suo prezzo forum, dovessi trovare il pazzo che te la vende, dovrebbe aggirarsi sui 300 Euro.

P.s.
Giusto per far pubblicità a gli eventi organizzati e per valorizzare il duro lavoro di Davide :
N°2 Soldera Riserva 1990 in apertura, 1 stasera (la mia) ed 1 domani, nel programma eventi dell'Enoclub Siena (Vedi la firma di "Brozzi")


riporto queste due righe per fare una considerazione:
da tempo pensavo a questa cosa e ad oggi nessuno, produttori Ilcinesi compresi, sa darmi una risposta.
Pare che (non so quale millesimo) un Brunello Case Basse sia stato recentemente rimandato dalla commissione per una elevata volatile, superiore al disciplinare che sinceramente non so il valore massimo; ora tutti dicono che i vini di Soldera da sempre sono caratterizzati da un'eccesso di volatile da giovani, pare che, proprio la 90, avesse un valore pari a circa 1,5 e che in teoria portava all'aceto in breve tempo.
Io non ci capisco na mazza in questi valori ma so una cosa che i vini di Case Basse dopo oltre 20 anni sono tra i migliori d'Italia, per me ma anche per altri; ho sentito diverse campane che riportavano questo valore come eccessivo e dopo alcuni anni di bt non se ne era ancora andato tanto da cedere le bt per non acquistarle più.
Proprio Domenica un produttore Ilcinese, non di primo pelo, riportava un'aneddoto riguardante proprio la 90 dove, assieme ad altre bt acquistate per confrontare il millesimo in privato, secondo lui, il Case Basse 90 scaraffato al mattino non perdeva questa volatile molto alta nemmeno alla sera.
Bene, spero di essere stato chiaro e vorrei sapere se qualche buonanima a voglia e conoscenza per spiegare questo fenomeno che comincia a diventare importante, almeno per me per giudicare meglio i futuri assaggi con relativi acquisti, grassie.


mi risulta nuovo che la volatile 'se ne vada con l'invecchiamento' o con l'ossigenazione, a meno che non si intenda la percezione soggettiva del detto tratto organolettico.
per la mia limitata esperienza d'assaggio Brett, pirazine e volatile non si risolvono con l'invecchiamento in bottiglia.
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Re: BENVENUTO BRUNELLO + CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2010

Messaggioda Luca Mazzoleni » 23 feb 2010 23:10

Dedalus ha scritto:
meursault ha scritto:
Bardamu ha scritto: Castelli ha un suo timbro aromatico preciso (che, sarò forse l'unico, non apprezzo particolarmente).


In che cosa identifichi più precisamente il timbro di Castelli sulla parte aromatica del vino?
Cosa non te lo fa apprezzare e quali sono invece i consulenti che danno un imprinting più affine al tuo gusto?
grazie


Risposta 1: Frutto rosso chiaro ed acuto ma molto maturo, tendente allo sciropposo.

Risposta 2: Poggio di Sotto, Lisini, Cerbaiona... insomma, Gambelli.

Hovvintoquaccheccosa? :lol:


molto interessante questa discussione di fenomenologia castelliana! mi ritrovo nel punto 1) eccetto per lo sciropposo; ho un debole per i Sangiovese prodotti da Castelli proprio per l'evidenza nitida della parte fruttato-varietale, che mai è tuttavia men che varietale (bell'equilibrio tra parte riduttiva e parte ossidativa dello spettro aromatico del Sangiovese).
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Re: BENVENUTO BRUNELLO + CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2010

Messaggioda Luca Mazzoleni » 23 feb 2010 23:22

Bardamu ha scritto:Le Riserve 2004 sono riuscite nella maggioranza dei casi a fare peggio dei base 2005. Di sicuro a livello di struttura avevano una marcia in più, ma in genere sembravano sorprendentemente fiaccati dall'affinamento più lungo. In più casi avevano frutti scuri nettamente svaniti, spesso poi l'affinamento lungo era stato abbinato a botti più piccole e nuove coi risultati che si immaginano...alcune riserve, anche di nome, abbinavano le due problematiche: sovraossidazione e sovralegno. Ovviamente c'erano eccezioni emozionanti, ma in generale mi sembra che la tipologia Brunello Riserva viva al momento una crisi d'identità, che la rende una tipologia un po' ridondante e inutilmente più cara. Uscire un anno dopo non è abbastanza per configurare una tipologia distinta, e il buon senso vorrebbe che affinamenti più lunghi siano legati a bottame più neutro e pratiche meno ossidative.


bene bene, il quadro su queste Riserve 2004 si fa sempre più ricco di contrappunti.
pur avendo una fede cieca nelle capacità di assaggio di Aramis, stavo iniziando a domandarmi 'caspita deve essere cambiato tutto a Montalcino in questi pochi anni che sono mancato dagli assaggi alla Fortezza! niente più ossidazioni precoci, niente più vini sfibrati, niente tartrati, niente Brett, niente volatili, niente maturazioni alcoliche sfasate rispetto a quelle fenoliche, niente aromi di kirsch o marasca sottospirito abbinati a tannini verdi...'
Considerazioni quali quelle espresse qui sopra da Bardamu, e poco prima da Ali65 e Meursault mi danno invece un certo senso di 'home sweet home'...
Il triello (o quadriello) imminente delle migliori Riserve 2004 scioglierà l'enigma.
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Re: BENVENUTO BRUNELLO + CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2010

Messaggioda alì65 » 23 feb 2010 23:52

Luca Mazzoleni ha scritto:
alì65 ha scritto:
garga72 ha scritto:Ivo, esiste anche la Riserva.
Io l'ho bevuta una volta in un orizzontale 1990 e ti assicuro che è grande !!!

Non si trova proprio perchè le bottiglie sono poche, è una bomba e chi ce la ha se la tiene stretta stretta. :D
Il suo prezzo forum, dovessi trovare il pazzo che te la vende, dovrebbe aggirarsi sui 300 Euro.

P.s.
Giusto per far pubblicità a gli eventi organizzati e per valorizzare il duro lavoro di Davide :
N°2 Soldera Riserva 1990 in apertura, 1 stasera (la mia) ed 1 domani, nel programma eventi dell'Enoclub Siena (Vedi la firma di "Brozzi")


riporto queste due righe per fare una considerazione:
da tempo pensavo a questa cosa e ad oggi nessuno, produttori Ilcinesi compresi, sa darmi una risposta.
Pare che (non so quale millesimo) un Brunello Case Basse sia stato recentemente rimandato dalla commissione per una elevata volatile, superiore al disciplinare che sinceramente non so il valore massimo; ora tutti dicono che i vini di Soldera da sempre sono caratterizzati da un'eccesso di volatile da giovani, pare che, proprio la 90, avesse un valore pari a circa 1,5 e che in teoria portava all'aceto in breve tempo.
Io non ci capisco na mazza in questi valori ma so una cosa che i vini di Case Basse dopo oltre 20 anni sono tra i migliori d'Italia, per me ma anche per altri; ho sentito diverse campane che riportavano questo valore come eccessivo e dopo alcuni anni di bt non se ne era ancora andato tanto da cedere le bt per non acquistarle più.
Proprio Domenica un produttore Ilcinese, non di primo pelo, riportava un'aneddoto riguardante proprio la 90 dove, assieme ad altre bt acquistate per confrontare il millesimo in privato, secondo lui, il Case Basse 90 scaraffato al mattino non perdeva questa volatile molto alta nemmeno alla sera.
Bene, spero di essere stato chiaro e vorrei sapere se qualche buonanima a voglia e conoscenza per spiegare questo fenomeno che comincia a diventare importante, almeno per me per giudicare meglio i futuri assaggi con relativi acquisti, grassie.


mi risulta nuovo che la volatile 'se ne vada con l'invecchiamento' o con l'ossigenazione, a meno che non si intenda la percezione soggettiva del detto tratto organolettico.
per la mia limitata esperienza d'assaggio Brett, pirazine e volatile non si risolvono con l'invecchiamento in bottiglia.


è quello che mi chiedo anch'io e che ho chiesto un paio di volte a produttori ma nessuno si spiega il fatto; o la percentuale percepita non è reale e, come giustamente scivi, potrebbe essere una sensibilità soggettiva e non misurata e questo ci sta. Ma allora mi sorge un dubbio; tutte le volte che si parla di voltile sarà poi vero oppure dietro si nascondono altri piccoli difetti non proprio legati all'acetica?
Ho paura, consapevole di addentrarmi in un discorso più grosso di me...cercherò di porre il quesito ad un tecnico/consulente in tecnologie e pratiche di cantina e vediamo che mi dice
futuro roseo, si preannuncia un 2025 da urlo!!!
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melexpere
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Re: BENVENUTO BRUNELLO + CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2010

Messaggioda melexpere » 24 feb 2010 00:41

alì65 ha scritto:
Luca Mazzoleni ha scritto:
alì65 ha scritto:
garga72 ha scritto:Ivo, esiste anche la Riserva.
Io l'ho bevuta una volta in un orizzontale 1990 e ti assicuro che è grande !!!

Non si trova proprio perchè le bottiglie sono poche, è una bomba e chi ce la ha se la tiene stretta stretta. :D
Il suo prezzo forum, dovessi trovare il pazzo che te la vende, dovrebbe aggirarsi sui 300 Euro.

P.s.
Giusto per far pubblicità a gli eventi organizzati e per valorizzare il duro lavoro di Davide :
N°2 Soldera Riserva 1990 in apertura, 1 stasera (la mia) ed 1 domani, nel programma eventi dell'Enoclub Siena (Vedi la firma di "Brozzi")


riporto queste due righe per fare una considerazione:
da tempo pensavo a questa cosa e ad oggi nessuno, produttori Ilcinesi compresi, sa darmi una risposta.
Pare che (non so quale millesimo) un Brunello Case Basse sia stato recentemente rimandato dalla commissione per una elevata volatile, superiore al disciplinare che sinceramente non so il valore massimo; ora tutti dicono che i vini di Soldera da sempre sono caratterizzati da un'eccesso di volatile da giovani, pare che, proprio la 90, avesse un valore pari a circa 1,5 e che in teoria portava all'aceto in breve tempo.
Io non ci capisco na mazza in questi valori ma so una cosa che i vini di Case Basse dopo oltre 20 anni sono tra i migliori d'Italia, per me ma anche per altri; ho sentito diverse campane che riportavano questo valore come eccessivo e dopo alcuni anni di bt non se ne era ancora andato tanto da cedere le bt per non acquistarle più.
Proprio Domenica un produttore Ilcinese, non di primo pelo, riportava un'aneddoto riguardante proprio la 90 dove, assieme ad altre bt acquistate per confrontare il millesimo in privato, secondo lui, il Case Basse 90 scaraffato al mattino non perdeva questa volatile molto alta nemmeno alla sera.
Bene, spero di essere stato chiaro e vorrei sapere se qualche buonanima a voglia e conoscenza per spiegare questo fenomeno che comincia a diventare importante, almeno per me per giudicare meglio i futuri assaggi con relativi acquisti, grassie.


mi risulta nuovo che la volatile 'se ne vada con l'invecchiamento' o con l'ossigenazione, a meno che non si intenda la percezione soggettiva del detto tratto organolettico.
per la mia limitata esperienza d'assaggio Brett, pirazine e volatile non si risolvono con l'invecchiamento in bottiglia.


è quello che mi chiedo anch'io e che ho chiesto un paio di volte a produttori ma nessuno si spiega il fatto; o la percentuale percepita non è reale e, come giustamente scivi, potrebbe essere una sensibilità soggettiva e non misurata e questo ci sta. Ma allora mi sorge un dubbio; tutte le volte che si parla di voltile sarà poi vero oppure dietro si nascondono altri piccoli difetti non proprio legati all'acetica?
Ho paura, consapevole di addentrarmi in un discorso più grosso di me...cercherò di porre il quesito ad un tecnico/consulente in tecnologie e pratiche di cantina e vediamo che mi dice


Di trovare volatile che sparisce con l'invecchiamento mi è capitato su due tipologie. Per la prima la soluzione è stata relativamente semplice, il vino era vernaccia di Oristano, dove dei batteri contenuti nel lievito flor si magnano l'acido acetico (esiste uno studio su questo dell'università di Cagliari).
La seconda su un merlot friulano che da giovane era bono per condire l'insalata, e dopo tre anni di cantina (mia) era assolutamente potabile. Indagando presso il produttore ed alcuni conoscenti enologi parrebbe che non tutta la volatile titolata all'analisi sia acido acetico, ma comprenda pure altri acidi volatili instabili che con il tempo si legano con altre componenti del vino abbassando la volatile, sia percepita che effettiva. (questa pigliatela con beneficio di inventario, ma le indagini proseguono).
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Re: BENVENUTO BRUNELLO + CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2010

Messaggioda Bardamu » 24 feb 2010 03:17

Dunque, premetto che sono un po' imbarazzato a postare le mie note dopo quelle di Aramis e Kira, che sono molto più qualificati e probabilmente anche bravi di me. Inoltre sono stato alla fortezza solo domenica, quindi ho assaggiato piuttosto di fretta tra la gente, che al mattino non era affatto troppa, ma nel pomeriggio è cresciuta esponenzialmente insieme alla temperatura. Quindi...niente descrizioni circostanziate (difficili da scrivere in piedi col calice-manubrio-da-palestra in una mano, il quadernone consortile nell'altra e...la penna nella terza) e punteggi approssimati e tutti rivedibili. Ho iniziato dal fondo, quindi i banchi delle aziende con nomi tipo "Zuzzero" sono stati raggiungibili la mattina senza la calca e l'afa, quelli con nomi tipo "Collenuovo" a fine pomeriggio nella ressa...A e B, ed una parte della C, non pervenute... :oops: . Non potendo assaggiare tutto, ho puntato i produttori che ho in maggiore considerazione più quelli sconosciuti di cui mi piaceva o incuriosiva l'etichetta...ovviamente non sono più da tempo un giornalista quindi i miei giudizi valgono solo per me stesso...ok, ora vado e che iddio mi salvi dai kamikaze e dai delatori malevoli...

Al posto dei bicchieri ho messo le lampadine :idea: , si va da 0 fino a 3 1/2 (così anch'io ho i miei 3plus!) mentre le cantine che mi hanno lasciato i ricordi migliori sono contrassegnate con il punto esclamativo :!:

Podere le Ripi
"Lupi & Sirene" '05 Persone gentilissime, nome improbabile. Un po' troppo evoluto al colore, al naso ed in bocca :idea:
"Lupi & Sirene" '04 Stesse caratteristiche ma struttura percettibilmente superiore :idea: 1/2

Pertimali
'05 Molto sapido al naso e in bocca, bella mineralità, beva sottile :idea: :idea:
Ris '04 Un po' troppo evoluto al naso, acidità un po' cruda in bocca :idea:

Ventolaio
'05 Bei profumi minerali, beva con acidità un po' verde :idea: :idea: 1/2
Ris '04 Frutto troppo svanito :idea:

Uccelliera :!:
'05 Davvero ottimo al naso e in bocca :idea: :idea: :idea:
Ris '04 Nettamente svanito il campione assaggiato alla fortezza, integro e ottimo quello della sera prima a cena (NG)

Tornesi
'05 Note smaltate insistite :idea: 1/2
Ris 04 Notevole intensità complessiva, purtroppo anche delle note smaltate :idea: 1/2

Tiezzi
"Vigna Soccorso" 05 Serio ma un po' evoluto e con asperità acidule :idea: :idea:

Terre Nere :!:
Rosso '08 Sapidissimo, persino piccante :idea: :idea: 1/2
05 Ottimo sia al naso che in bocca, molto ben gestito e sapido :idea: :idea: 1/2
04 Più evoluto, più legnosetto, più acerbo di tannino :idea: 1/2
Ris 03 Ottimo su tutta la linea, di per se stesso prima ancora che in relazione all'annata :idea: :idea: :idea:
Ris '04 Stessi limiti del base, conferma la difficile interpretazione dell'annata da parte di questa giovanissima azienda dai grandi 03 e 05. :idea:

Tenuta Vitanza
05 Profumi territoriali e interessanti, beva un po' acidula :idea: :idea:
Tradizione 04 Bei profumi terrosi e salini, beva elegante :idea: :idea: 1/2
04 Stile moderno senza eccessi, molto sapido :idea: :idea: 1/2
Ris 04 Al solito più evoluto dei base, con tannini più duri :idea: 1/2

Tenuta di Sesta
Rosso 08 Bel frutto varietale fresco, notevole sapidità, ottimo RdM ben rappresentativo della tipologia :idea: :idea:
05 Serio, ma un po' troppo evoluto al naso e duretto in bocca :idea: 1/2
Ris 04 Interpretazione molto tradizionale, grande sapidità, leggera riduzione. Beva con trama minerale nobile, finale non lungo :idea: :idea: :idea:

Tenuta S.Giorgio
05 Ben confezionato e di buona polpa ma un filo evoluto. Spettro aromatico con suggestioni internazionali :idea: 1/2

Talenti :!:
05 Ben fatto, ottimo anche in relazione all'annata :idea: :idea: 1/2
Ris 04 Stile internazionale ma senza eccessi di legno, ottima riuscita :idea: :idea: :idea:

Sesti :!:
Rosso 08 Fresco, sapido, mineralissimo, bella beva :idea: :idea:
05 Serio, territoriale, ben eseguito. Non un fuoriclasse ma godibilissimo. :idea: :idea:
"Phenomena" Ris 04 Nome ed etichetta improbabili, ma grande vino! Territoriale, ben definito, beva ricca ed elegantemente raccordata. :idea: :idea: :idea:

Siro Pacenti
05 Interpretazione modernista senza forzature nè squilibri, risulta però un po' ridotto e non nitidissimo, anche al colore causa precipitati (campione da vasca?) :idea: :idea:
"PS" 04 più smalto...e stessi precipitati, per due bottiglie di seguito :idea: 1/2

Fattoria Scopone
05 piuttosto rustico ed erbaceo, beva durissima :idea:

Sasso di Sole
05 profumi smaltati (caratteristica ricorrente nei sangiovesi più moderni di Vagaggini, in questo caso legni grandi ma ancora nuovi) e conseguenti tannini iperasciuganti :idea:
Ris 04 peccato per lo smaltato, la base appare davvero ottima :idea: :idea:

Sesta di Sopra
05 Assaggiato con soddisfazione la sera prima a cena, saltato causa assembramento la domenica: peccato (NG)

Santa Giulia :!:
05 ottimo, molto bilanciato, personalità non esuberante ma espressione fine del varietale e del terroir :idea: :idea: 1/2

San Lorenzo :!:
Rosso 07 sapidissimo, ben eseguito, tipica e brillante espressione della tipologia del RdM :idea: :idea:
05 molto terroso, volumetria e frutto borgognoni, ottimo sia al naso che in bocca. allo stesso tempo ricco e territoriale, pulito e ricco di sfumature :idea: :idea: :idea:
Ris 04 grande soprattutto in bocca, al naso è composto ma manca un filo di profondità :idea: :idea: :idea:

Quercecchio
Rosso 08 tipico e minerale, spiccata acidità in bocca :idea: :idea:
05 interpretazione tradizionalissima della tipologia, ottima nel genere. bellissima espressione di un'autenticità varietale e territoriale che riannoda le leggere rusticità della trama. acidità elevata, notevole persistenza aromatica :idea: :idea: 1/2

Poggio Antico :!:
05 molto tecnico e ben eseguito, leggermente erbaceo, piacevole, ventaglio aromatico di media ampiezza, tannini duri :idea: :idea:
Altero 05 profumi ben più avvolgenti e complessi del base, beva ricca con tannini ordinati ma un po' duri, finale molto lungo. Un paio di gradini sopra il base. Esplicitamente internazionale, ha un'opulenza terrosa da grande merlot toscano ma esprime il sangiovese :idea: :idea: :idea:
Ris 04 frutto nero profondo ma un filo svanito, pur nello stile voluttuoso della cantina è la classica riserva più stanca delle basi :idea: :idea: -

Pietroso
05 pulito e autorevole ma esecuzione fin troppo tecnica, beva integra ma per i miei gusti un po' legnosetta e oleosa :idea: :idea:

.....to be continued.....
...sto mettendo su pancetta...non pensavo sarebbe mai successo...
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Re: BENVENUTO BRUNELLO + CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2010

Messaggioda cesmic » 24 feb 2010 09:59

Bardamu ha scritto:Per quanto riguarda la categoria degli enologi, io ne difendevo l'utilità e ne riconoscevo i meriti storici e attuali sin dai tempi del forum di Porthos, ed era una posizione isolata. Non sono mai stato tra quelli che se li dipingono come dei mezzi sofisticatori e degli omologatori di gusti, anzi. Vacci a guardare. Però come ogni comunità professionale hanno delle caratteristiche abbastanza ricorrenti in una certa fase storica, positive e negative, e tra queste in questo momento c'è l'avere un'ampiezza di assaggi in genere (IN GENERE..) più limitata di quanto il ruolo richiederebbe, ed in genere (IN GENERE..) inferiore al livello di molti appassionati che lavorano fuori dal settore. Se non riesci a riconoscere serenamente questo senza percepirla come una gigantesca scomunica ad un'intera categoria, è un problema della tua personalità.


Quindi secondo la tua di personalità cio che leggo sopra è la chiara esplicazione di ciò che hai scritto sotto e che riporto di nuovo:

Bardamu ha scritto: La sorprendente, sconfortante ignoranza degustativa degli enologi è un problema serio, è forse IL maggior limite attuale all'ulteriore crescita di qualità del vino italiano.


Secondo me o hai una tragica capacità di sintesi oppure convivono in te idee a dir poco contrastanti tra loro.
Magari è solo un'oceanica confusione.....che toglie a te serenità.
Sono qui ad aspettare qualcuno che abbia il coraggio di dire che sono nel torto.

A proposito......il fatto che tu mi abbia inquadrato solo leggendo ciò che scrivo qui mi conforta.
Chissà ora come ti inquadra l'intera categoria degli enologi dopo aver letto le tue, a dir poco, avventate parole.....
E poi, che barbarie, brodo vegetale ad un bambino dell'asilo... vuoi mettere con un paio di tubi di Pringles??? (Un amico)
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Re: BENVENUTO BRUNELLO + CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2010

Messaggioda crail » 24 feb 2010 10:02

Bardamu ha scritto:
San Lorenzo :!:
Rosso 07 sapidissimo, ben eseguito, tipica e brillante espressione della tipologia del RdM :idea: :idea:
05 molto terroso, volumetria e frutto borgognoni, ottimo sia al naso che in bocca. allo stesso tempo ricco e territoriale, pulito e ricco di sfumature :idea: :idea: :idea:
Ris 04 grande soprattutto in bocca, al naso è composto ma manca un filo di profondità :idea: :idea: :idea:

[/b]


San Lorenzo,se parliamo di Fattoria San Lorenzo di Luciano Ciolfi, non ha fatto uscire ancora la riserva 2004 per cui penso tu si tratti si annata e basta
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Re: BENVENUTO BRUNELLO + CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2010

Messaggioda cesmic » 24 feb 2010 10:25

Dedalus ha scritto:
Continuiamo a discutere confrontando argomenti ad argomenti, senza far deragliare il discorso verso la solita zuffa acrimoniosa.

A te non è mai capitato di confrontarti con degli enologi e verificare che la loro cultura di assaggio è limitata ai soli portati delle lavorazioni tecniche su cui si basa la loro professione, oppure addirittura delle sole lavorazioni da loro preferite? A me sì. Altre volte invece mi è capitato di avere a che fare con enologi intelligenti e brillanti, curiosi e sensibili, di solida esperienza non solo tecnica ma anche culturale rispetto all'assaggio. Una minoranza, tuttavia. Credo si possa parlare anche di questo, come della qualità dei vini da loro prodotti.

Da dove verrebbero altrimenti i tanti vini di cui si critica con gran nettezza l'esito, se non dall'incapacità dei rispettivi enologi di percepire alcune caratteristiche come difetti o limiti? Ci possono essere certo altri fattori e concause, ma sull'aggregato statistico una buona percentuale non può che dipendere da questo. Specie quando quei difetti e limiti (per lo più stilistici ma a volte anche tecnici, quando non ancora lungamente metabolizzati dalla letteratura accdemica) si ripetono costantemente anno dopo anno.

Qual è la tua esperienza ed opinione rispetto a questi temi?

Peraltro io storicamente (sin dai tempi del forum di Porthos) ritengo che la responsabilità sia a monte, e nasca dalla ancor più radicale mancanza di cultura degustativa dei tanti anzi troppo produttori che all'enologo di turno rimettono ciecamente le sorti dei loro vini e delle loro aziende, nonché nel quadro d'insieme anche dei rispettivi territori. Ma qui davvero si rischierebbe di fare troppo grande il discorso, quindi accolgo volentieri il tuo invito a non addentrarmici...

La mia posizione, Rossano, è sicuramente quella del massimo rispetto per una categoria professionale come quella degli enologi.
Ciò deriva dal fatto che credo sia improponibile generalizzare giudizi quando non si hanno titoli (accademici e professionali) tali per emettere sentenze di cotanto peso come ha fatto, avventatamente, bardamu.
Credo che in seno ad ogni azienda vinicola (come accade all'interno di qualsiasi azienda) ci siano dinamiche tali, a noi quasi sempre sconosciute, che possano determinare il risultato che troviamo nel bicchiere.
Non ultimo ricordiamoci che il vino è un prodotto e che come tutti i prodotti è creato per essere oggetto di un business.
Di conseguenza deve essere, anche se può farci storcere il naso, il più possibile gradito al mercato.
La mia idea di vino conta poco. Quando invio pallet interi di merce oltreoceano dentro non c'è certo il cesmicpensiero o il cesmicgusto; c'è ciò che il cliente desidera. E orientare il gusto di un intero popolo (qualsiasi esso sia) non è lavoro per noi.
Voglio farti un esempio secondo me chiaro. Ultimamente ho consigliato ad un enologo di fare il verdicchio in modo del tutto differente. Non meglio, ma....peggio. Perlomeno per il mio gusto. Gli ho detto di togliere una smaccata tipicità che a me piace. Perchè? Perchè altrimenti col cavolo che lo vendiamo in America. Poi lo assaggi tu e dici giustamente che l'enologo non riconosce la palese mancanza di tipicità del prodotto che ha fatto. Peccato che i tuoi o i miei complimenti non faranno guadagnare quei 100.000 eurini che fatturerà togliendo un pò di quella mandorla amara.....
Il business è business, il forum è il forum.
Gli enologi italiani, oltrechè grandi professionisti, sono quotidianamente tra l'incudine ed il martello.
Ultima modifica di cesmic il 24 feb 2010 10:35, modificato 1 volta in totale.
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Re: BENVENUTO BRUNELLO + CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2010

Messaggioda birrachiara » 24 feb 2010 10:33

cesmic ha scritto:
Dedalus ha scritto:
Continuiamo a discutere confrontando argomenti ad argomenti, senza far deragliare il discorso verso la solita zuffa acrimoniosa.

A te non è mai capitato di confrontarti con degli enologi e verificare che la loro cultura di assaggio è limitata ai soli portati delle lavorazioni tecniche su cui si basa la loro professione, oppure addirittura delle sole lavorazioni da loro preferite? A me sì. Altre volte invece mi è capitato di avere a che fare con enologi intelligenti e brillanti, curiosi e sensibili, di solida esperienza non solo tecnica ma anche culturale rispetto all'assaggio. Una minoranza, tuttavia. Credo si possa parlare anche di questo, come della qualità dei vini da loro prodotti.

Da dove verrebbero altrimenti i tanti vini di cui si critica con gran nettezza l'esito, se non dall'incapacità dei rispettivi enologi di percepire alcune caratteristiche come difetti o limiti? Ci possono essere certo altri fattori e concause, ma sull'aggregato statistico una buona percentuale non può che dipendere da questo. Specie quando quei difetti e limiti (per lo più stilistici ma a volte anche tecnici, quando non ancora lungamente metabolizzati dalla letteratura accdemica) si ripetono costantemente anno dopo anno.

Qual è la tua esperienza ed opinione rispetto a questi temi?

Peraltro io storicamente (sin dai tempi del forum di Porthos) ritengo che la responsabilità sia a monte, e nasca dalla ancor più radicale mancanza di cultura degustativa dei tanti anzi troppo produttori che all'enologo di turno rimettono ciecamente le sorti dei loro vini e delle loro aziende, nonché nel quadro d'insieme anche dei rispettivi territori. Ma qui davvero si rischierebbe di fare troppo grande il discorso, quindi accolgo volentieri il tuo invito a non addentrarmici...

La mia posizione, Rossano è sicuramente quella del massimo rispetto per una categoria professionale come quella degli enologi.
Ciò deriva dal fatto che credo sia improponibile generalizzare giudizi quando non si hanno titoli (accademici e professionali) tali per emettere sentenze di cotanto peso come ha fatto, avventatamente, bardamu.
Credo che in seno ad ogni azienda vinicola (come accade all'interno di qualsiasi azienda) ci siano dinamiche tali, a noi quasi sempre sconosciute, che possano determinare il risultato che troviamo nel bicchiere.
Non ultimo ricordiamoci che il vino è un prodotto e che come tutti i prodotti è creato per essere oggetto di un business.
Di conseguenza deve essere, anche se può farci storcere il naso, il più possibile gradito al mercato.
La mia idea di vino conta poco. Quando invio pallet interi di merce oltreoceano dentro non c'è certo il cesmicpensiero o il cesmicgusto; c'è ciò che il cliente desidera. E orientare il gusto di un intero popolo (qualsiasi esso sia) non è lavoro per noi.
Voglio farti un esempio secondo me chiaro. Ultimamente ho consigliato ad un enologo di fare il verdicchio in modo del tutto differente. Non meglio, ma....peggio. Perlomeno per il mio gusto. Gli ho detto di togliere una smaccata tipicità che a me piace. Perchè? Perchè altrimenti col cavolo che lo vendiamo in America. Poi lo assaggi tu e dici giustamente che l'enologo non riconosce la palese mancanza di tipicità del prodotto che ha fatto. Peccato che i tuoi o i miei complimenti non faranno guadagnare quei 100.000 eurini che fatturerà togliendo un pò di quella mandorla amara.....
Il business è business, il forum è il forum.
Gli enologi italiani, oltrechè grandi professionisti, sono quotidianamente tra l'incudine ed il martello.


La penso esattamente come te e certi discorsi mi sembrano folli, e folli non è ancora abbastanza, è come vedere il mondo al rovescio, magari ce ne fossero di più di enologi a confrontarsi con noi nel forum!
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